Libri > Percy Jackson
Segui la storia  |       
Autore: DaughterOfAthena    13/01/2013    1 recensioni
Emily Jones, una ragazza di 19 anni, all'apparenza normale, capelli castano chiaro, occhi grigi e uno stile comune a tutte le ragazze della sua età, ma il suo sangue nasconde il suo essere speciale: è per metà sangue di una Dea, la Divina Atena. Tre anni fa ha scoperto di essere una semidea e da allora i guai sono sempre dietro l'angolo. Il giorno del suo compleanno dovrebbe partecipare al Ballo delle Debuttanti organizzato dalla madre adottiva, ma un problema al Campo Mezzosangue la costringue a tornare a Casa...
"Il suono della sveglia mi ricorda che oggi è il gran giorno. Il giorno che mia “madre” aspetta da una vita. Il giorno per il quale ha cercato di prepararmi praticamente da sempre. E’ il giorno del ballo delle debuttanti. Il giorno in cui entrerò in società. Il giorno del mio diciannovesimo compleanno."
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Image and video hosting by TinyPic  



4. THAT’S NOT ME

Trascorro tutto il pomeriggio tra shampoo, balsamo, creme, mascara, rossetti, smalti e gioielleria varia. Mi affido completamente alle mani esperte di Annie, Christina, Dalia e Charlotte, sorridendo sognando domani, quando finalmente sarò a Casa e darò la notizia della mia permanenza al Campo.
La festa inizia tra mezz’ora, ma io sono già pronta, vestita, truccata alla perfezione e ingioiellata. Mi guardo allo specchio e il mio sorriso scompare. Questa non sono io! Come ho potuto permettere a quelle donne di cambiarmi così? Ho 3 quintali di fondotinta, un filo di ombretto e un rossetto troppo rosa per i miei gusti. I capelli, laccati, sono raccolti in una crocchia e con dei ciuffi che mi ricadono intorno al viso. Ho una collana con un piccolo ciondolo di diamanti a forma di civetta (richiesto espressamente da me, per sentire mia madre più vicina) e un paio di orecchini, anch’essi di diamanti, estremamente grandi. Sembro Annie. Questa non sono io. Vorrei scappare. Vorrei indossare i miei jeans, la mia maglietta del Campo, le mie Converse e scappare. Vorrei infrangere la mia promessa. Ma non posso, Annie mi perseguiterebbe.
Qualcuno bussa alla porta.
“Avanti!” dico uscendo dal bagno e mettendomi a sedere sul letto.
E’ James. Si siede accanto a me. Ha due rose: una bianca e una rossa.
“Sono per me?” gli chiedo indicando con la testa i due fiori.
“Sì, quella bianca è da parte mia, quella rossa da parte di papà” mi dice porgendomi entrambe le rose. Avrei voluto che quella rosse fosse di Alex, ma va bene lo stesso. Non sento la sua voce dall’estate scorsa. Maledetta regola che i mezzosangue non possono avere dei cellulari! Considerando poi che in casa non ci sono computer, non possiamo neanche vederci via Skype...
“Che c’è, non ti piacciono?”  mi chiede James, vedendomi un po’ triste.
“No, sono bellissime. E’ solo che avrei voluto che stasera ci fosse anche qualcun altro al ballo...”
“E si può sapere chi è quest’individuo?” mi dice facendo il vocione. L’ha fatto per farmi ridere. Quando eravamo piccoli lo faceva sempre per farmi tornare il sorriso. Prendeva in giro lo zio Dennis mettendosi un cuscino sotto la maglia per imitarne la pancia e camminava con le mani dietro la schiena e io ridevo seduta o sul suo letto o in poltrona. Era veramente divertente. Come volevasi dimostrare, anche questa volta il sorriso spunta sulle mie labbra.
“Certo. E’ un ragazzo, si chiama Alex...”
“E’ uno di quel posto in cui vai ogni estate?”
Faccio di sì con la testa. Solo il pronunciare il suo nome e parlare del Campo, mi fanno tornare la tristezza. Allora James si guarda e fa una cosa che non ha mai fatto in tutti i suoi 22 anni di vita: mi abbraccia. Ma non distaccatamente come ha sempre fatto, mi abbraccia come un fratello fa con una sorella. Mi stringe in un caldo abbraccio che ricambio, anche se un po’ shockata. Poi ci stacchiamo lentamente.
“Mamma mi ha detto che da domani ti trasferisci in quel campo...”
“Già”
“Per sempre?”
“Per sempre.”
“Prima di andare, mi spieghi per bene cosa è questa storia che sei una mezzosangue e cosa fate in quel Campo?”
Ci penso un attimo. Ma come diamine fa a sapere che sono una mezzosangue? Non l’ho mai detto a nessuno, ad eccezione di Maddy. Lo fisso con aria perplessa per un po’ prima che mi risponda.
“Ti ho sentita parlare nel sonno stanotte. Dicevi qualcosa sul fatto di essere una mezzosangue, su una guerra e su qualcuno che si uccideva...”
Ricordo bene il sogno che ho fatto stanotte, anche perché è circa un anno che lo faccio spesso. Rivivo la morte di Luke. Non l’ho mai conosciuto prima che diventasse Crono, quindi non so bene che tipo di persona fosse, anche se Annabeth dice che fosse un ragazzo fantastico. Non ho la più pallida idea del perché continui a fare questo sogno, ma ogni tanto si ripresenta e ogni volta diventa sempre peggio.
“Beh, hai presente i miti e gli Dei greci?” mi fa di sì con la testa “Ecco, non sono fantasia, sono reali, esistono davvero. E sai che ogni tanto gli Dei scendevano sulla Terra e avevano dei figli con dei mortali?” ancora una volta mi dice di sì con la testa “Ecco, io sono una di loro, sono una mezzosangue”.
James sta fissando inespressivo un punto del muro. Rimane così per un po’ e poi mi guarda.
“Quindi tuo padre è un Dio greco?”
“Perché dai per scontato che sia mio padre il Dio?”
“Oh, quindi tua madre è una Dea... e chi sarebbe?”
“Atena, dea della saggezza e della strategia in guerra”
“L’ho sempre detto che eri molto intelligente e finalmente ho capito come facevi sempre a vincere a nascondino!” mi dice sorridendo. Sorrido anche io. “Ora però mi devi dire che fai a fare in quel posto”
“Vado ad allenarmi”
“Per cosa?”
“Per non farmi uccidere”
“Che? E chi ti dovrebbe uccidere?”
“Beh, i mostri per esempio, quelli mitologici”
“Tipo?”
“Eh, tipo il Minotauro, le Furie, Medusa...”
“E li hai incontrati tutti?”
“No!”
“E quindi rischi la vita praticamente ogni giorno...”
“Praticamente sì!” dico ridacchiando un po’ vedendo la sua faccia preoccupata
“Allora vengo con te!”
“Eh?”
“Vengo con te al Campo. Non posso permettere a dei brutti mostri cattivi di farti del male!”
Che strano, questo discorso me lo ha già fatto quando avevo 4 anni. Avevo una paura matta che nella mia stanza ci fossero dei mostri che mi avrebbero attaccata da un momento all’altro e che si nascondevano nel buio. Lui era venuto a dormire con me per non farmi avere paura.
“Guarda che non puoi mica venire!”
“E perché? Ci vuole qualche diploma o una qualche raccomandazione?”
Lì per lì penso stia scherzando, ma quando vedo la sua faccia seria scoppio a ridere a crepapelle.
“Che ridi?”
“Non serve nulla, ma tu non puoi assolutamente entrare al Campo!”
“E perché no?”
“Perché non sei un semidio!”
“Ma sono tuo fratello! Non possono impedirmi di entrare per proteggere mia sorella!”
“Oh sì che possono! E comunque so proteggermi da sola, grazie”
“E se fossi in un momento di difficoltà e non potessi proteggerti da sola?”
“Beh, allora in quel caso con me ci sarebbero Percy, Annabeth, Logan, Alex...”
“E chi sono?”
“Percy lo conosci, è nostro cugino di secondo grado, Annabeth è la sua ragazza e una mia sorellastra, Logan è un mio fratellastro e...”
“Aspetta, hai un fratellastro?”
“No” lo vedo fare un sospiro di sollievo “Ne ho molti di più!”
“Cosa?” è veramente allarmato “E chi gli ha dato l’autorizzazione di essere tuoi fratellastri?”
 “Ehm, nessuno, lo sono e basta...”
Sta zitto, ma so che è triste e mi sento in dovere di tirarlo un po’ su dimorale.
“Tranquillo, rimarrai per sempre il mio fratellone!”
Sembra più tranquillo e così mi abbraccia.
“E tu sarai per sempre la mia sorellina!”
Sento Arnold dirmi di scendere perché è ora. Parlando con James mi sono dimenticata di quello che devo fare stasera. Mi sciolgo dall’abbraccio e esco dalla camera lasciando mio fratello solo sul letto.
Mi preparo per questa serata. Mi preparo per l’ultima serata in cui dovrò seguire le ferree regole del bon ton. Mi preparo all’ultima serata in cui mi vestirò in questa maniera. Mi preparo all’ultima serata in cui non sarò me stessa. Perché questa non sono io.








ANGOLO DELL’AUTRICE
Buon pomeriggio a tutti. Ecco qua il quarto capitolo. Non so ancora se avrà una grande rilevanza nella storia, ma l’ho voluto scrivere per far capire che James non è assolutamente come la madre, ma ha sempre voluto bene ad Emily nonostante sapesse che lei non era veramente sua sorella.
Spero di riuscire a postarvi il quinto capitolo domani, ma non ne sono sicura.
Grazie ancora una volta a tutti quanti e ricordatevi di lasciarmi una recensione.
DaughterOfAthena
   
 
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Percy Jackson / Vai alla pagina dell'autore: DaughterOfAthena