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Autore: _eco    13/01/2013    2 recensioni
Ai miei amici,
che mi prendono al volo quell'attimo prima che cada giù.

Dalla storia:
Chi diavolo mi ha incoraggiata a buttarmi? Mi volto, e lo scopro. E’ lì, in piedi tra la folla, ed è una delle persone che speravo mi salvasse.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Buttati, lotta, vivi
 

Ai miei amici,
che mi prendono al volo quell'attimo prima che cada giù.

 

« No, non farlo! ».
«Stai commettendo una sciocchezza! ».
«Avanti, torna qui! Non fare la stupida! ».
«Si sistemerà tutto, ma non farlo, per favore! ».
Sono in bilico, sotto di me il vuoto. La gente mi dice di non compiere una simile sciocchezza, che non ne vale la pena, davvero. La gente non mi conosce, ha paura, ma non è preoccupata. Ha paura come qualsiasi persona potrebbe averne davanti ad una tizia che minaccia di gettarsi giù da un grattacielo.
«Buttati! ».
Sono in bilico, sotto di me il vuoto. La gente mi dice di tornare a terra, di tirare su le gambe che adesso penzolano verso il basso. La gente urla, ma le loro voci svaniscono come polvere al vento quando un’altra, niente più che un mormorio in mezzo alle urla, rischia di trapanarmi i timpani – e non solo.
Chi diavolo mi ha incoraggiata a buttarmi? Mi volto, e lo scopro. E’ lì, in piedi tra la folla, ed è una delle persone che speravo mi salvasse.
Ne ero sicura, accidenti! Ero certa che sarebbe salito fin lì e mi avrebbe tirata fuori dal buio; e invece no, mi sta consegnando alla morte: non è assurdo?
Mi sento tradita, umiliata, delusa, e ancora più motivata ad arrendermi, a tagliare la corda.
La gente urla, e io me ne frego. Cosa me ne faccio di tutte quelle voci di sfondo se quella protagonista non vuole aiutarmi? Scivolo di qualche centimetro verso il vuoto – e in questi casi i centimetri sono metri.
Sto cadendo per davvero stavolta. La gente si leva in mille grida isteriche e in pianti vuoti e inconsistenti. Sono pianti di paura, non di dolore, perché la gente non mi conosce, e magari pensa che al posto mio potrebbe esserci la figlia, il marito, l’amico di una vita. Allora piange, e prega che i suoi cari non compiano mai qualcosa del genere.
Sto cadendo, ma non mi muovo. Sono come sospesa. La sciarpa deve essersi impigliata a qualche sporgenza: maledizione! Ma non si tratta della sciarpa, che è rimasta perfettamente intorno al mio collo.
Qualcuno mi tiene per la felpa, e ora mi sta tirando per un braccio.
«Buttati! », mi ha detto poco fa, e adesso è qui, a lottare con tutte le sue forze per non farmi cadere giù.
Nel suo sguardo ci sono preoccupazione e dolore, ma solo l’ombra della paura.
Gli amici non vogliono che tu cada dal grattacielo, che ti disintegri contro le insicurezze, le difficoltà, i problemi; eppure ti lasciano libera di farlo. Non ti dicono che tutto si sistemerà, preferiscono essere sinceri. Ti immergono nella vita, e a volte rischi di annegare, ma sono sempre pronti a tendere una mano perché tu riemerga. Ti sputano in faccia la verità, a volte ti feriscono. A volte, il fatto che non siano d’accordo con te ti destabilizza. Arrivi anche ad odiarli, perché sono le uniche persone su cui credi di poter contare, e sembra che ti voltino le spalle.
Invece ti osservano con attenzione, e, quando si accorgono che stai vacillando, non esitano a tirarti su.
La gente non capisce, e si illude di confortarti con un mucchio di frasi fatte e insensate; la gente preferisce imbottirti di menzogne purché tu non muoia davanti ai suoi occhi: sarebbe un orribile spettacolo.
Gli amici restano a guardare anche se la vista è disgustosa.
«Buttati » significa «lotta », e «lotta » vuol dire «vivi ».
La gente ti impedisce di lottare con il timore che la vita ti sconfigga, gli amici rendono indolore l’atterraggio nel caso in cui tu cada.

angolo autrice
*schiva un pomodoro marcio*
Salve, miei cari! Da quanto non pubblico qualcosa? o.o Sarà almeno un anno - ah ah ah, che ironia! -. Siccome è la prima storia che posto nel 2013, ne approfitto per augurarvi un anno sereno e pieno di conquiste! :)
Da tempo desideravo scrivere qualcosa che fosse all'altezza di quegli esserini tanto preziosi che sono i miei amici v.v Spero che il parallelismo con il trito e ritrito cliché del grattacielo non sia troppo squallido, ma la storia è nata e cresciuta da sé: non potevo troncarla.
L'ho scritta ascoltando "Try" di P!nk - quanto amo 'sta canzone! ** - e, anche se il testo non parla propriamente di amicizia, il ritornello mi dà tanta forza, mi mette addosso voglia di lottare, grinta, passione. Ed è la stessa cosa che riescono a fare i miei amici.
Va bien, dopo tutto questo miele...penso che schiverò qualche altro pomodoro o "oggettononidentificato" e mi eclisserò.
Ricordate che le recensioni fanno bene alla salute e non bisogna leggere alcun foglietto illustrativo per scriverle u.u
Un abbraccio a chiunque abbia letto,
S.

 

  
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