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Autore: Rowan936    13/01/2013    3 recensioni
Alessia Monte è una grande fan della saga di Harry Potter.
Si è trasferita da poche settimane a Londra, dove finisce di leggere la saga, addormentandosi con "Harry Potter e i doni della morte" stretto al petto. Quella notte fa un sogno strano, il cui protagonista è un misterioso ragazzo.
Al suo risveglio si trova catapultata nel mondo di Harry Potter nel 1944, un mondo dove lei è iscritta ad Hogwarts e andrà alla stazione di King's Cross come tutti gli altri maghi.
Ad Hogwarts la sua vita si intreccerà con quella di un ragazzo che di ragazzo ha ben poco e Alessia scoprirà cose di se stessa che avrebbe preferito non conoscere.
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DAL PRIMO CAPITOLO:
«Ehm… chi sei?» chiesi.
Lo sguardo penetrante del ragazzo mi stava imbarazzando non poco.
«Dovrei essere io a chiedertelo.» replicò lui senza smettere di guardarmi «Non ti ho mai vista prima e sono sei anni che frequento Hogwarts.»
Già, in effetti…
«Ok… Sono Alessia. Alessia Monte.» dissi tendendogli la mano.
Lui la strinse.
«Io sono Tom Riddle.»
Genere: Mistero, Romantico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Silente, Nuovo personaggio, Tom O. Riddle
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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Lost in Hogwarts

 
 
28 luglio 2008, Londra
 
Accarezzai la copertina dell’ultimo libro della saga di Harry Potter.
La fine di un sogno…
Già, perché quella saga che tanto avevo amato e che mi aveva accompagnata per tanto tempo, ora era conclusa.
Avevo letto le ultime pagine gustando ogni parola e sperando di non arrivare mai alla fine, eppure contemporaneamente volevo leggere le ultime righe del libro.
Ho letto quella riga talmente tante volte da impararla a memoria:
La cicatrice non gli faceva male da diciannove anni. Andava tutto bene.
 
La fine della mia saga preferita.
La fine di un sogno.
Come avrei voluto che la storia continuasse!
Certo, avrei letto e riletto i libri un altro trilione di volte, ma la prima è l’emozione più grande e non sarebbe mai tornata.
 
Mi sdraiai sul letto, il libro sul petto.
Quella era la fine di un’era.
 

♦♦♦

 
Aprii gli occhi e subito pensai di stare sognando.
Mi trovavo in un campo di grano, il cielo era rosso porpora e la luce del sole illuminava la pianura rendendola ancora più irreale.
«Dove sono?» chiesi a me stessa.
«Era ora che arrivassi.» disse una voce morbida e profonda alle mie spalle.
Mi voltai e vidi una figura snella, coperta da ombre scure.
«Ti stavo aspettando, sai?» continuò la voce.
Sembrava quella di un ragazzo…
«Perché aspettavi me?» chiesi.
«Perché solo tu puoi aiutarmi.»
Odiavo le risposte sibilline!
«Non capisco. Chi sei?»
La figura sparì e un istante dopo avvertii le sue labbra ad un soffio dal mio orecchio.
«Dovresti conoscermi.» soffiò.
Mi allontanai dalla figura.
«Se anche fosse non potrei saperlo senza vederti.»
Le ombre sparirono in un istante, mostrando un ragazzo sui sedici-diciassette anni, dal viso pallido, i capelli castano scuro e gli occhi grigio tempesta.
Mai visto prima.
«Mi dispiace, non ti conosco.» dissi.
«Sarà così anche per me, ma tu non devi mollare. Ok?»
Il ragazzo sorrideva leggermente ed era di una bellezza sovrumana. Mi ricorderei di un ragazzo così, accidenti!
«Ok… ma non capisco…»
«Capirai.»
Una folata di vento mi fece perdere l’equilibrio e caddi tra le spighe.
Quando mi rialzai, il ragazzo era sparito.
 

♦♦♦

 
1 settembre 1944, Londra
 
Non appena aprii gli occhi, una strana inquietudine mi strinse lo stomaco.
Era solo un sogno, Ale… era solo un sogno.
Eppure sembrava così reale…
 
Andai in bagno e mi lavai la faccia con l’acqua fredda.
Non mi capitava spesso di rimanere così sconvolta per un sogno.
Il fatto è che quel ragazzo era uno sconosciuto, eppure qualcosa in lui mi era molto familiare… non capivo.
Decisi di lasciar perdere e mi vestii per poi scendere in cucina.
 
Quel che vidi mi sconvolse ulteriormente.
Davanti alla porta di casa c’era un enorme baule in legno e ottone, mamma stava preparando la solita colazione ma era vestita come se dovesse andare a chissà quale evento e papà stava tentando di portare fuori l’enorme baule.
«Che succede?» chiesi scendendo le scale.
Mamma alzò lo sguardo dalla colazione per sorridermi radiosa.
«Ale, ti sei alzata finalmente!» trillò «Pronta per il gran giorno?»
Dovevo avere un grosso punto interrogativo stampato in faccia, perché mi chiese: «Te ne sei dimenticata?»
«A quanto pare…» risposi perplessa. Cosa dovevamo fare?
«È il primo settembre, devi andare a scuola!» spiegò lei.
Primo settembre? Ma non era il 29 luglio?
«Ma mamma, è estate!» risposi e lei si avvicinò posandomi una mano sulla fronte.
«No, non sei calda…» constatò «Comunque è il primo settembre, la settimana scorsa hai ricevuto la lettera per Hogwarts e l’altro ieri siamo andati a comprare il necessario a Diagon Alley. Non te lo ricordi?»
Sentii il respiro accelerare e mi appoggiai al tavolo per non cadere.
Hogwarts… Diagon Alley… ma non era possibile, avevo finito di leggere la saga il giorno prima!
Lanciai un’occhiata al calendario: 1 settembre 1944.
1944?? Cosa??
«Ho… dimenticato una cosa…» farfugliai e corsi in camera mia.
Presi a cercare tra i numerosi scaffali.
Dovevano essere da qualche parte…
Io li avevo letti, ne ero sicura…
Passai svariati minuti a cercarli ma non li trovai.
Niente.
La saga di Harry Potter si era volatilizzata.
 
Scesi nuovamente di sotto.
Hogwarts non esiste… mi ripetevo.
Ero una grande fan della saga di Harry Potter da quando avevo sette anni… Hogwarts e Diagon Alley erano due luoghi immaginari, non potevano esistere nella realtà.
Avevo letto tutti i libri mille volte quando ero in Italia e ora che mi ero trasferita a Londra da qualche settimana avevo concluso la saga…
Ma era tutta finzione, un mondo geniale, sì, ma finto.
«Dai, che facciamo tardi al binario 9 e ¾!» mi urlò papà vedendomi scendere.
Decisi di seguirli, giusto per vedere cosa succedeva. Al limite mi sarei svegliata per tornare alla mia vita di sempre.
 

♦♦♦

 
1 settembre 1944, Stazione di King’s Cross – Londra
 
La stazione, come tutta Londra, era provata dalla guerra.
Tutto era grigio e tetro, il fumo ingoiava la luce e tra i pochi allegri c’erano i miei genitori. Papà spingeva il carrello sorridendo e mamma continuava a prendermi per mano.
Io, dal canto mio, ero più tetra della nebbia che avvolgeva la stazione e ragionavo.
Perché io avevo sedici anni e ad Hogwarts si entrava a undici. Probabilmente dipendeva dal fatto che mi ero appena trasferita a Londra, però…
Poi arrivava la ragione a ricordarmi che era solo un sogno e allora smettevo di pensarci.
Giungemmo davanti al famoso muro.
Sorrisi nel ricordare quando al secondo anno Harry e Ron non erano riusciti a passare, così avevano “preso in prestito” l’auto del signor Weasley per raggiungere la scuola.
 
«Noi ti dobbiamo salutare.» disse mamma con le lacrime agli occhi.
Abbracciai i miei genitori e presi il carrello.
Cosa sto facendo?Pensai sorridendo.
Sospirai e spinsi il carrello contro il muro.
Un istante dopo ammiravo la bellezza dell’Espresso per Hogwarts.
Era come lo avevo sempre immaginato, ma più… enorme.
Mi guardai attorno alla ricerca del Trio dei Miracoli, quando una nuova consapevolezza mi raggiunse: era il 1944. E se questo lo avevo già capito, non mi ero ancora resa conto che i protagonisti dei romanzi che avevo letto sarebbero andati a scuola solo nel 1991. Non erano nemmeno nati.
Ma allora con chi andrò a scuola?
Lasciai perdere la domanda e dopo aver caricato il mio carrello sul treno, mi avviai alla ricerca di uno scompartimento libero.
Li trovai tutti occupati o con individui dalla faccia poco raccomandabile all’interno, così arrivai a quello infondo.
Speriamo che non ci sia nessuno…
Fortunatamente, lo trovai vuoto.
Sospirai e mi sedetti sul sedile morbido. Lanciai la borsa su quello di fronte a me e udii un’imprecazione soffocata, seguita dal tonfo della borsa che era caduta a terra.
Guardai sbalordita il punto in cui avevo lanciato la borsa e allungai la mano.
Toccai una superficie che non doveva esserci, sembrava… una persona.
«Chi sei?» chiesi ritraendo di scatto la mano.
 
Dove poco prima c’era il vuoto, comparve la figura di un ragazzo.
Aveva i capelli castano scuro ben pettinati e la pelle pallida, gli occhi color tempesta e una smorfia scocciata sulle labbra.
Il ragazzo del sogno…
Spalancai la bocca in modo ridicolo e ripensai alle parole che mi aveva rivolto quella notte:
«Mi dispiace, non ti conosco.»avevo detto io.
«Sarà così anche per me, ma tu non devi mollare.» aveva replicato lui.
 
Mi accorsi della mia espressione ridicola e mi affrettai a ricompormi.
«Ehm… chi sei?» chiesi.
Lo sguardo penetrante del ragazzo mi stava imbarazzando non poco.
«Dovrei essere io a chiedertelo.» replicò lui senza smettere di guardarmi «Non ti ho mai vista prima e sono sei anni che frequento Hogwarts.»
Già, in effetti…
«Ok… Sono Alessia. Alessia Monte.» dissi tendendogli la mano.
Lui la strinse.
«Io sono Tom Riddle.»
 
Continua…





 

Angolo Autrice:


Ehm... Ok, probabilmente se qualcuno di voi coraggiosi che siete arrivati infondo al primo capitolo di questo sclero seguisse una delle mie long iniziate mi vorrà morta. 
Lo so, lo so, non dovrei iniziarne un'altra, ma ultimamente scrivo a ritmi sovrumani perché ho tanta voglia e ispirazione... e non ho potuto fare a meno di iniziare questa long.
All'inizio avevo intelligentemente pensato di lasciarla nel pc fino alla conclusione delle altre ff in corso, ma... diciamo che il mio buon senso è poco ascoltato, ecco.
Non so se quest'idea possa piacere o meno, ma vorrei che mi lasciaste la vostra opinione, sono bene accetti anche consigli per migliorare! ^^ Se a qualcuno piacesse, vi avverto che gli aggiornamenti potrebbero non essere velocissimi, perché ho già tre long in corso. (Lo so, sto esagerando, perdonatemi!)

Ora, per chi seguisse la long I Promise Forever (Tom/Hermione), il quinto capitolo è quasi ultimato, dovrei pubblicarlo tra pochi giorni.
Per chi invece seguisse la long Remember Us (Draco/Hermione), sono arrivata alla quinta pagina di Word e di solito non pubblico prima di raggiungere la nona... quindi pazientate ancora un pochino. ^^

Grazie a tutti coloro che sono arrivati fino a qui, al prossimo capitolo!

 
  
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