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Autore: franceskik    13/01/2013    4 recensioni
"Credi davvero che lo faccia perchè non ti amo, Harry?" Il riccio resta in silenzio, non parla, continua a guardarlo. Louis scuote la testa, sbuffando un po'.
"Lo faccio perchè meriti di più. Meriti un amore libero, che si possa mostrare al vento. Un amore dove si possa baciare alla luce del sole, sotto il cielo inglese. Meriti di più Harry, fottutamente di più. Meriti di più di un ragazzo che ha paura, un immaturo. Harry.." Louis si blocca solo per un secondo, quel dannato bruciore alla gola non vuole scomparire. Harold, così, torna a sedersi vicino a lui, gli afferrà la mano e "Harry, io.. io non ti merito." Conclude Louis.
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Louis lo guarda: quei ricci che gli si posano delicatamente sulla fronte, gli occhi verdi che si illuminerebbero anche in mezzo alle tenebre più oscure e quelle labbra, dio, quelle labbra ormai hanno solo il suo sapore addosso.
Louis lo guarda e giura di non aver mai visto cosa più bella del suo sorriso, quando sorride mostrando le fossette, un po' timido ed insicuro, leggero e giovane.
Louis lo guarda, non lo fa con quegli occhi azzurri che si ritrova in volto. Louis guarda Harry con quel cuore che ormai appartiene solo a lui.

"Insomma, amore, cosa avevi di tanto importante da dirmi?" Domanda Harry preoccupato, sorridendogli seduto vicino a lui sul divano.
"Non possiamo continuare." Risponde allora Louis, abbassando lo sguardo, accarezzandogli la guancia destra.
Harry ride sarcasticamente, non ci crede, non lo ammette. Ormai ne avevano discusso così troppe volte che ogni singolo dubbio, poi, veniva espulso da un 'ti amo', da un bacio, da una notte insieme, da un verso di canzone dedicato dietro le quinte.
"Cosa ti salta in mente, Lou?" Chiede allora il riccio, ansioso, prendendo la mano di Louis nella sua e stringendola, forte, così forte quasi da far male al suo ragazzo.
Louis, allora, spinto da così tante emozioni che non riesce a razionalizzare, socchiude gli occhi e tira un sospiro di sollievo, li riapre ed è fulminato.
Fulminato da quegli iridi color di un prato primaverile che l'hanno fatto innamorare.
E' fulminato, Louis, dal suo sguardo che cerca tra la folla e trova anche nel bel mezzo del caos.
"Tengo troppo a te Harold. Ti amo." Sibila Louis, interrompendosi per far sciogliere il nodo che gli attaglia la gola.
"Anche io tengo troppo a te, Louis, anche io.." Ma Harry non può terminare la frase. "No, Harry. Fermati. Ti prego." Lo blocca, Lou. Alza lo sguardo e lo fissa in silenzio, per qualche secondo, negli occhi. Senza dire niente, senza muoversi, silenziosamente, con la voce che tremava.
"Tu non capisci, Harry. Non è questo che ti fa star bene." Aggiunge allora il maggiore, distogliendo i suoi occhi da quelli del riccio, cercando una via d'uscita per non scoppiare a piangere davanti a lui, non in questo momento, quando tutto sembra troppo difficile.
"Non possiamo nasconderci, non possiamo fingere o implorare un momento solo per noi per l'eternità. Non possiamo continuare ad amarci, rischiare, soffrire e piangere da soli, non ce la possiamo fare. Non è ciò che ti fa stare bene. No, Harry. Ti prego." Louis trema. Louis ha paura. Soffriva. Fa male, troppo male.
Harry fissa un secondo il suo ragazzo. Le labbra che aveva baciato centinaia di volte ora stanno tremando, quegli occhi che mille volte aveva osservato incantato, azzurri come il cielo, ora chiedono aiuto, sono freddi ed impenetrabili, lucidi e sofferenti. Le mani che mille volte, Harry, aveva stretto alle sue, sotto le lenzuola, ora sono sudate, come quelle di un bambino in imbarazzo, come quelle di Harry prima di un'esibizione, quando è nervoso ed agitato e sotto pressione.
"Non puoi sapere ciò che provo, Louis. Non puoi saperlo." Si alza allora, lui, mettendosi una mano nei capelli.
"Harry, ti prego." Lo supplica Louis, cercando di non rendere tutta quella situazione ancora più difficile, odia gli 'addii', odia ogni singola forma di saluto, ma Harry è tutto ciò per cui darebbe la vita, lo ama con ogni minuscola cellula del suo corpo da ventunenne e non può permettere a nessuna regola, persona, o carattere difficile come il suo, di poterlo far soffrire. Louis odia questa situazione, odia dover recitare la parte del cattivo, dell'insensibile, non è neppure la prima volta; Louis odia dover dire addio alla persona che ama, ma ormai è maturo e ha capito che la decisione giusta da prendere non sempre è quella che ci rende felici.
"Non mi supplicare, Louis. Non puoi chiedermi di rinunciare a ciò che mi rende felice. Non essere egoista."
Louis alza lo sguardo. Ogni volta che il suo ragazzo lo perfora con gli occhi, sente il suo stomaco contorcersi per cause ed emozioni estranee anche a lui.
"Credi davvero che lo faccia perchè non ti amo, Harry?" Il riccio resta in silenzio, non parla, continua a guardarlo. Louis scuote la testa, sbuffando un po'.
"Lo faccio perchè meriti di più. Meriti un amore libero, che si possa mostrare al vento. Un amore dove si possa baciare alla luce del sole, sotto il cielo inglese. Meriti di più Harry, fottutamente di più. Meriti di più di un ragazzo che ha paura, un immaturo. Harry.." Louis si blocca solo per un secondo, quel dannato bruciore alla gola non vuole scomparire. Harold, così, torna a sedersi vicino a lui, gli afferrà la mano e "Harry, io.. io non ti merito." Conclude Louis, tremando come una foglia.
Hanno gli occhi lucidi entrambi, come due bambini impauriti, due genitori preoccupati, come semplicemente due ragazzi innamorati.
Harry fissa il suo ragazzo ed è paralizzato: non l'ha mai visto così spoglio, debole, assalito dal dolore. Ogni volta Louis tende a prendere le redini della situazione e si rinchiude in se stesso, ma ora, ora è scoppiato. Ora Louis è tornato ad essere quel piccolo castano che aveva paura del buio, quello dalla lacrima facile, quello che si sente solo.
Ora Louis, è così maturo da saper rinunciare al suo ossigeno per far star bene Harry, perchè alla fine quando vede Harry sorridere il suo cuore si riempie di un sentimento così delicato e puro che forse non esiste alcun termine per descriverlo. Alla fine Louis, vive ogni giorno nella speranza di far star bene l'amore della sua vita e capisce che quella relazione possa solo danneggiare qualcuno di così sensibile come il suo riccio.
"Sai Louis, ormai ci conosciamo da tre anni. Ci amiamo costantemente da tre lunghi anni, ogni tuo difetto, sorriso, bacio è parte di me e della mia giornata. In amore non c'è meritocrazia, non ci sono dubbi, non ci sono vendette. In questo grande amore ci sono le nostre notti passate con un barattolo di gelato e un film, sotto le lenzuola a baciarci, in questo amore ci sono le nostre risate che si fondano. Ci sono io, ci sei tu."
Harry guarda attentamente gli occhi di Louis, prende il suo mento fra le mani e appoggia la sua fronte in quella del maggiore che si scansa due secondi dopo, in lacrime.
"Harry.. tu.. tu non.. capisci." Singhiozza, con le mani davanti agli occhi come forse non ha mai fatto davanti al suo ragazzo.
Harold si avvicina, sorridendo. Neppure lui, neppure i suoi piccoli diciotto anni sanno come Harry, possa avere la forza di sorridere ed esser forte in queste situazioni, quando sei in un limbo, vicino alla fine.
Harry non sa cosa gli possa dare la capacità di prendere il suo ragazzo e abbracciarlo e sorridere di maturità mentre piange sulla sua spalla destra.
Non riesce a spiegarselo. La chiamano 'forza dell'amore'.
"Ogni mattina mi sveglio con la voglia di poterti baciare davanti a tutti, Louis. Abbiamo scelto questa carriera, questa vita, questo lurido contratto e ormai non possiamo farci niente. Tutto questo sta solo rafforzando il nostro sentimento. Tu sei forte, Louis. Per una santa volta pensa a te stesso."
Harry fece scontrare nuovamente le due fronti. "Cos'è che ti fa star bene, amore?" chiese.
Louis sospirò e socchiudendo gli occhi: "Tu. Cristo, solo tu mi fai star bene." Concluse, calmando i suoi singhiozzi.
"Non mi lasciare allora, Louis." Sospirò Harold. "Ti.. ti farò del male, Harry."
Il minore sorrise, accarezza la guancia destra del suo compagno, inspira il suo buonissimo odore.
"Sono pronto a farmi male, Lou. Sono pronto a cadere:, ci sarai tu, col cerotto in mano, in posizione per guarire le mie ferite, come hai sempre fatto. Non lasciare che gli altri vincano. Saremo abbastanza forti, siamo già abbastanza forti, cucciolo. Sii fiero di te, di ogni bacio che mi concedi, di ogni 'ti amo', ricordi la promessa, quella che ci vedeva insieme per sempre? Mantieni la tua promessa, Lou. Non si vive senza ossigeno."
Louis piange, sulla spalla muscolosa di Harold, con i suoi bicipiti sulla schiena, con gli occhi chiusi bagna la sua maglietta.
Louis stringe il suo ragazzo forte a sè, vorrebbe morire dentro quell'abbraccio, col sapore delle sue labbra addosso, con l'odore del profumo di Harry sul suo collo.
"Sarai orgoglioso di avere un ragazzo come me, Harry. Te lo giuro."
Harry si distacca, lentamente, dalla stretta: fissa Louis negli occhi. "Mi rendi orgoglioso ogni giorno, da quando mi alzo da letto a quando vado a dormire pensando a te, a noi."

Louis ha paura. Paura di deludere chi crede in lui, di sembrare uno stupido immaturo.
Louis ha il terrore di rovinare l'emozione e la storia migliore della sua vita, ha paura di danneggiare il sogno dei suoi amici, ha paura di doversi scontrare con troppi insulti, offese e minacce.
L'unica arma che Louis ha in mano è quella dannata forza dell'amore che vince incostrata sempre su tutto.
Louis ha il premio più ambito ed importante, il suo Harry.
Ognuno ha paura di rovinare il proprio premio, quello stesso terrore, però, permette di mostrare il trofeo agli altri con un sorriso che farebbe invidia a chiunque.




Eccomi qua, non scrivevo una os da così tanto che quasi non mi ricordavo come si fa.
Se non è venuta molto bene, capisco, insomma, comprendetemi çç
Spero, comunque, che vi sia piaciuta! Io ce l'ho messa tutta!
Lasciatemi una recensione, mi piacerebbe sapere cosa ne pensate!



With special and eternal love, to Eleonora.



 
  
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