13/01/2013
0 recensioni3. Friends … That’s a bullshit ! ♥
Dopo quella giornata abbastanza pesante, finalmente la campanella che ci libera da quella specie di carcere che chiamano ‘scuola’, si decide a suonare.Amen.
Mi dirigo al parcheggio della scuola dove Marco ha parcheggiato la sua Kawasaki Ninja (la sua bellissima e verde, Kawasaki Ninja) insieme a Marco, Sofia, Fabio e Gabriele.
“Nina, vuoi un passaggio ?” mi chiede Marco, porgendomi il mio casco.
Già, ho un casco.
Io amo le moto, sono la mia passione più grande, e da appassionata quale sono guardo la Motogp ogni domenica.
Il mio pilota preferito, ovviamente, è Valentino Rossi.
Nove volte campione del mondo, 105 vittorie, 176 podi … Devo continuare ?
Ha vinto tutto quello che c’era da vincere e nonostante ciò è rimasto il solito ragazzino che quando ha un minuto libero torna a Tavullia, il suo paesino d’origine e dorme con la sua mamma, Stefania.
E' il mio idolo, non c’è niente da fare, anche se ora sta passando un momento difficile in Ducati, ma fortunatamente, ha deciso di tornare in Yamaha.
Il mio casco, da fan pazza quale sono, è proprio una riproduzione di quello di Vale del Mugello 2008, con la sua faccia spaventata di sopra.
Io ho uno scooter, un Liberty azzurro, niente a che vedere con la Kawasaki di Marco, ovvio.
Purtroppo, però è dal meccanico per una revisione.
Non voglio lasciare Sofia sola, di solito torniamo a casa insieme sul mio Liberty.
Oggi, come da una settimana a questa parte, ci tocca il bus.
“No, Gino, grazie lo stesso. Non voglio lasciare Sofy sola.” Sofia mi guarda male, sa quanto ci tengo a salire su quella moto, perché di solito Marco non me lo chiede mai.
“Sei stupida o cosa ? C’è Toto con la macchinina, scendo con lui. Te l’ho detto in assemblea !” se l’avessi ascoltata, magari.
Ero troppo presa dal ricordo di quelle maledette labbra tentatrici di quello stupido di Greco.
Toto, al secolo Antonio. E' il migliore amico di Sofia e anche il mio.
E' sempre stato al nostro fianco nei momenti difficili e gli siamo molto grate.
“Giusto, mi ero dimenticata. Allora accetto, volentieri. Grazie mille, Gino !” gli salto letteralmente addosso. Non vedo l’ora di salire in sella a quella splendida moto.
“Quindi a noi tocca il bus, come dei sfigatoni ?” chiede Fabio, retorico, guardando male sia me che Marco. “Alla fine è quello che sei.” sputo, gelida.
Non lo sopporto più, non mi faccio di certo mettere i piedi in testa da lui.
Sono cresciuta dalla seconda media, è bene che se ne renda conto.
Mi metto il mio stupendo casco, fiera, e salgo in sella aggrappandomi saldamente a Marco che accende il motore della sua Ninja.
Noto lo sguardo di una persona in particolare, anzi, di un maleducato in particolare.
Mi guarda sfrecciare con Marco, sorridendo.
Chissà che gli passa per la mente.
Marco sfreccia per la strada con facilità, come se guidare 215 kg di moto fosse facile come bere un bicchiere d’acqua.
Io mi tengo stretta ai suoi fianchi, con gli occhi chiusi e mi beo del vento che sferza sul mio viso.
Adoro quella sensazione di libertà che provo quando salgo su una moto o su uno scooter, è fantastico : tutta l’adrenalina che hai in corpo circola fino al cervello e ti fa sentire la persona più potente del mondo.
Arrivo a casa in dieci minuti grazie anche alla guida spericolata del mio migliore amico. Lo ringrazio per il passaggio ed entro in casa, diretta in camera.
Poso il mio adorato casco sulla scrivania, molto poco ordinata. Non sono proprio un asso nell’ordine, per dirla tutta, quando Dio consegnava l’ordine io ero sicuramente da qualche altra parte.
La mia camera è tutta tappezzata di poster di Vale, della mia amata Juve e di Ligabue.
Ci sono anche un po’ di post-it con scritte delle frasi delle mie poesie, dei miei libri e delle mie canzoni preferite, in pratica è il mio mondo.
Accendo il computer per noia e vado su Facebook.
Ho un po’ di notifiche e quattro richieste d’amicizia.
Una in particolare mi lascia a bocca aperta : Saverio Greco.
Accetto, sono curiosa di sapere qualcosa in più su di lui, giro un po’ sul suo profilo finché vedo che ha condiviso un link tramite YouTube, una canzone di un certo Zapo che s’intitola ‘Dove vai’.
La ascolto ed è davvero bella, è dedicata a qualcuno che il cantante ha perso, mi commuovo anche un po’.
E' del mio genere preferito, rap- hip hop.
Leggo tra le info che il cantante, quel certo ‘Zapo’ ha un profilo su Facebook.
Ed io, curiosa come sono, clicco il link che mi porta a scoprire chi sia.
Rimango di stucco, non posso credere che l’autore di quella canzone così commovente sia proprio lui … Saverio.
Forse ho sbagliato a giudicarlo senza conoscerlo ?
Magari è davvero sensibile, come si capisce da quella canzone.
Me ne frego e metto ‘mi piace’ al link.
Comunque è davvero strano ... Io e lui "amici" su Facebook. "Amici"... Che cazzata !
Note dell'autrice :
Buona sera a tutti ! :)
Questo capitolo è un pò di passaggio, descrive un po' d'interessi di Delilah e di Saverio.
L'ultima frase che è scritta in grassetto è la traduzione del titolo ! :)
Volevo ringraziare chiunque abbia letto, e chi ha recensito. Soprattutto, StellaChiara che ha aggiunto le mie storie tra le seguite !
Un bacio a tutti, LayLa :)