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Autore: The_only_exception    13/01/2013    1 recensioni
Cecilia, una ragazza italiana che vive a Londra e lavora in radio, è fidanzata da circa due anni con Marco, che abita a NY. Il 21 dicembre si incontrano per la prima volta ma le cose non vanno come programmato....
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Till the world end.




P.O.V. Cecilia
 
È incoraggiante sapere che oggi finirà il mondo e non hai ancora visto il tuo ragazzo.
No, non amo una superstar e nemmeno un attore. Ho solo una stupida relazione a distanza. Molti dicono che, se non hai mai visto la persona con cui parli, non potrai mai amarla sul serio. Beh, sono fiera di dire che non è vero. Ormai saranno due anni che va avanti la storia con Marco e non ho avuto bisogno di vederlo per innamorarmi di lui.
Ovvio, anche io ho quei momenti, o quei giorni, di depressione in cui vorrei un suo abbraccio, ma, in un modo o nell’altro, lui riesce a tirarmi su di morale. Ci scriviamo ovunque: Twitter, Facebook, Ask, Kik Messanger e abbiamo fatto anche qualche videochiamata, ma tutto questo è molto diverso dal poterlo avere al mio fianco. (se non si è capito oggi è una di quelle giornate no.)
Cammino velocemente verso lo studio radiofonico UkandCo. Dove farò un’intervista a Suzanne Collins (la scrittrice di Hunger Games).
L’alto edificio color salmone, ricco di grandi e luminose vetrate, mi mette da sempre in soggezione. Salgo fino al quarantesimo piano, ovviamente in ascensore, e mi affretto ad arrivare in studio. Un grande tavolo rotondo color rovere chiaro è il fulcro della stanza. Sopra sono appoggiati tre microfoni, le cuffie e dei fogli con gli appunti su cosa dire.
-Scusate il ritardo- dico, prendendo posto –possiamo iniziare-
Infilo le mie cuffie rosa giusto in tempo per la fine della sigla. Come lavoro non è un granché, visto che faccio turni dalle sei alle dieci o dalle ventuno a mezza notte. Eppure, fin da piccola, lavorare alla radio era il mio sogno, soprattutto perché le persone ti giudicano per quello che dici non per il tuo aspetto fisico.
-Buongiorno a tutti, sono le sette  ed è appena iniziato WakeUpUk!-
Sorrido a Nina, l’altra speaker, e lei continua –Io sono sempre Nina, lei sempre Cecilia e siamo qua anche se oggi finirà il mondo!-
-Ed è proprio di questo che parleremo con la nostra prima ospite..-
Ed ecco che un’altra giornata comincia.
 
P.O.V. Marco
 
Oggi mi sento felice.
Sarà per il fatto che finalmente potrò abbracciare Cecilia? Non lo so.
Sorrido involontariamente mentre penso a lei. Ai suoi capelli castani, gli occhi color cielo e la carnagione chiara.
Mi viene il vomito. Un po’ perché soffro di vertigini e sono in un fottutissimo aereo, un po’ per l’agitazione. Devo riuscire a dormire visto che da New York ce ne vuole di tempo!
 
P.O.V. Cecilia
 
-Hey Ceci, vuoi venire a pranzare con me? Qui all’angolo hanno aperto un ristorantino cinese che è una meraviglia!- esclama Louis, il mio migliore amico.
-Ma hai visto fuori? Io, con questa grandine, non esco nemmeno se mi paghi!-
Sento dei passi avvicinarsi e un ragazzo si affaccia nella stanza.
-Nemmeno se ti invito io?- chiede retoricamente.
Faccio un salto di due metri dalla sedia e corro ad abbracciarlo. Marco è qui! I suoi occhi verdi brillano come dei fari nella notte e ha un sorriso stampato sul volto, mentre i capelli biondo cenere sono leggermente bagnati. Mi godo questo momento, come se non ci fosse un domani, ispirando avidamente il suo profumo di fragole.
Il rumore di un vetro rotto spezza l’atmosfera. Un “chicco” di grandine, grande quanto il mio pugno, ha rotto una vetrata. Ed eccone un altro.
Le schegge di vetro atterrano sulla moquette celeste con la leggerezza di una bomba a mano. Marco prende la mia mano e inizia a correre giù per le scale, mentre i pezzi di ghiaccio continuano a spaccare i vetri. Le scale sono fiancheggia teda finestre quindi, alcuni frammenti di vetro, hanno colpito il mio volto come dei piccoli proiettili. Tengo la testa bassa e continuo a scendere, cercando di andare sempre più veloce. Quaranta piani e siamo all’uscita ma lui non sembra intenzionato a fermarsi. Scende e scende ancora, finchè non ci ritroviamo nei sotterranei. È pieno di polvere e scatoloni con dentro riviste ammuffite, i muri grigi non sono mai stati verniciati e, in alcuni angoli, ci sono alcune ragnatele.
Mi gira tantissimo la testa (oltre ad avere il fiatone) così sono costretta ad accasciarmi vicino alla parete, ad occhi chiusi. E se finisse sul serio il mondo?
 
DUE ORE DOPO
 
Rifugiarsi in un’ex ospedale psichiatrico è stata un’idea pessima.
Marco ha una ferita sulla gamba destra dovuta all’attacco di un ratto. Sopra all’ampio taglio si sta formando una crosticina bianca e schiumosa, candida come il suo colorito. La fronte bagnata con perle di sudore rimane comunque calda. Sembra un fantasma. Non riesce più a camminare, così siamo fermi qua, mentre tanti topi di fogna di dieci centimetri buoni ognuno ci passano vicino, cercando una via d’uscita.
Io ho solo un profondo taglio sul braccio sinistro causato dalla pioggia acida che ha distrutto tutta Londra.
Nessuno dei due parla, consapevole che la fine è vicina. Sentiamo delle urla provenire da fuori e ci guardiamo. Vado a vedere che succede attraverso la piccola finestra dietro di noi. Acqua. Una massa informe d’acqua si dirige verso di noi, distruggendo tutto.
Potrei dirlo a Marco, ma si preoccuperebbe soltanto. Mi direbbe di scappare, io non lo lascerei mai qua da solo e lui si incazzerebbe perché non lo ascolto e non può fare nulla per convincermi.
Così mi siedo di fianco a lui, appoggiando la testa sul suo petto. Forse non era destino che fossimo felici insieme. Eppure mi ricorderò sempre di lui. Solo in queste due ore ne abbiamo passate così tante! Dalla grandine all’invasione dei topi, dalla lava che usciva dai tombini alla pioggia acida, dai lupi che si erano impossessati della città al terremoto che invece l’ha spezzata in due.
Gli stampo un bacio e sorrido, per poi tornare ad accoccolarmi sul suo torace, con gli occhi chiusi, aspettando la fine insieme al mio amore. Quello per cui ti rincarneresti mille e mille volte pur di amarlo all’infinito. 

ANGOLO AUTRICE
Sciao bellissime.
Allora, eccomi qua con la mia prima OS! *applausi del pubblico*
Intanto, era la traccia di un tema in classe e, visto che sono rimasta colpita dalla relazione a distanza di Cecilia (appunto) loro sono i protagonisti.
Spero vi piaccia e ringrazio la Ceci (@edsheerah) per avermi reso partecipe della sua relazione intrigante lol
Ok, mi dileguo.
Addio belle *scompare in una nuvola di fumo*

  
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