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Autore: GiulyHermi96    13/01/2013    7 recensioni
La storia tratterà degli ultimi anni a Hogwarts della vecchia generazione fino all'imminente e inevitabile morte di Lily e James.
Inutile negarlo... purtroppo dovrà succedere.
Ad ogni modo, spero sarà anche divertente, visto quanto buffi sono i Malandrini la maggior parte del tempo.
Dal ventinovesimo capitolo:
James piegò la testa: “Quando tornerò indietro? Perché, com'è quel posto? Non me lo ricordo...”
L'ombra sospirò: “Per questo sei venuto qui...per ricordare e compiere l'ultimo passo per tornare indietro...ti sei riposato abbastanza Jamie...” disse gentilmente.
“Ma io sto bene qui...non ci sono problemi, non c'è nulla che mi possa fare del male...” disse sconfortato.
“Vero, ma qui non c'è il tuo giglio...” disse l'ombra sorridendo gentilmente.

Dal quarantacinquesimo capitolo:
Prendendo fiato e alzando l'indice della mano destra per puntarlo contro James: “Però, promettimi che convinceremo sia i miei genitori che i tuoi a non regalarci per nulla al mondo delle tende viola!” disse facendo ridere il ragazzo
So che l'avvertimento "incompiuta" non dovrebbe stare nelle storie ancora in aggiornamento ma, ora come ora, non la porterò avanti... mi scuso tantissimo con i lettori e con coloro che leggeranno.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Severus Piton | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Malandrini/I guerra magica
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'James & Lily are flawless'
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Però ti prego, niente tendine viola...

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I colori sgargianti degli incantesimi, le urla, i rumori delle sbarre che si aprivano, il corpo di Lily cadergli in braccio dopo che Sirius l'aveva mollato: tutto, ogni sfaccettatura di ogni cosa che era accaduta era ancora nella sua testa.

Gli sembrava ancora impossibile di essere riuscito ad andarsene incolume con l'ordine dall'ex casa di suo fratello riuscendo a salvare sia lui che la sua fidanzata.

Nella disperazione del momento, si era scordato che durante la battaglia le aveva chiesto di sposarlo.

Che sciocco, aveva ragione Lily ad avergli detto che non fosse esattamente il momento migliore.

Chissà, magari era stato proprio quell'avvenimento ad aver distratto Lily.

Con un sospiro pentito e di dolore, prese la mano bianchissima della ragazza stesa vicino al proprio corpo fasciato dalle lenzuola dell'ospedale del San Mungo.

So cosa stai pensando...” disse una voce vicina a lui.

James si voltò e guardò Sirius in piedi con la camicia da ospedale indosso.

E tu cosa ci fai in piedi?” sussurrò James sbottando spaventato: “Torna subito nel tuo letto!” disse lasciando delicatamente la mano di Lily e portando Sirius sul materasso lì vicino.

Sirius sbuffò: “Guarda che è colpa tua se mi sono dovuto alzare, visto che non rispondevi e comunque sai benissimo che sto bene. Meglio della Evans in ogni caso, per Merlino! Sto bene quanto te, forse un po' scosso, ma non malato di sicuro...” disse il ragazzo stendendosi comunque sotto le coperte: “Dicevo, comunque... so cosa stai pensando, e non ci provare a dirmi di no, sta zitto e ascolta...” disse guardando negli occhi castani del fratello: “Non è colpa tua se l'hanno presa, o se hanno preso me... tu... ok, forse il tuo tempismo con la proposta non è stato dei migliori, ma l'hanno presa perché ti avevano allontanato da lei. Non guardarmi così, me lo ha detto lei. Quando non ti ha più visto ha iniziato a distrarsi, ma tu eri stato allontanato con la forza, me lo ha detto Malocchio. Non ti devi dare la colpa, soprattutto ora che siamo qui. Starà bene, è forte, più forte di quanto pensi, James.” disse lui guardando la ragazza nel letto poco lontano dal suo: “In cella è stata sottoposta a tante cose e le ha superate tutte, ma non ha mai mollato per tornare da te. Non ti dare colpe stupide, James, pensa più che altro al fatto che ora è qui ed è salva.” disse stendendosi e poggiando la testa sul cuscino.

James fissò la fidanzata e si rese conto in quel momento di una cosa.

Sirius sorrise e gli prese una mano porgendogli un piccolissimo oggetto: “Aveva paura che glielo prendessero, l'ha custodito per tutto il tempo, non lo ha mai lasciato... le è scivolato dalla tasca dei pantaloni sulla barella quando siamo arrivati qui” disse gentilmente.

James aprì la mano e ritrovò l'anello che le aveva comprato poco tempo prima sorridendo.

Grazie, fratello.” disse tornando vicino alla ragazza.

Sirius scosse la testa e sbuffò chiudendo gli occhi e girandosi su un fianco per dormire meglio: “Cercherò di non prendermela perché stai al suo capezzale e non al mio...” disse con voce lamentosa.

James sbuffò divertito: “Non fare lo scemo Felpato, se stessi peggio di lei mi alternerei ogni dieci minuti, ma essendo tornata la sua brutta linguaccia, vedo che non c'è bisogno di starti vicino...” spiegò ridacchiando e appoggiando l'anello di Lily sul comodino vicino alla sua testa.

Sirius non rispose e poco dopo James sentì il respiro del fratello farsi piano piano più lento e regolare facendo cadere il ragazzo tra le braccia di Morfeo.

Sospirando, James spostò senza fare rumore la sedia vicina al letto di Lily e le riprese la mano destra tra le sue. Era un giorno che non si svegliava, e lui non riusciva a fare a meno di iniziare a preoccuparsi, per quanto anche Marlene, che aveva seguito sia Sirius che Lily con altri medimaghi, avesse detto che non si sarebbe svegliata per un po', dovendo riprendere molte forze perdute.

Eppure, a James Lily sembrava sempre più pallida. Forse era semplicemente la luce dell'ospedale, o il fatto che fosse senza forze e che dormisse da ormai ventiquattr'ore, ma il vedere la pelle bianchissima della ragazza in contrasto coi capelli rossi, era abbastanza scioccante per il ragazzo, che stringeva la mano di Lily tra le sue come per scaldarla, essendo molto fredda.

Le sei piccole lentiggini che aveva in viso sul piccolo naso erano più scure del solito e la camicia da notte faceva vedere le altre lentiggini sparse sulle clavicole e sulle spalle della ragazza addormentata.

James non aveva lasciato nessuno dei due ragazzi in quella giornata. Sirius in realtà aveva preso semplicemente una pozione e si era subito stabilizzato, Lily invece... i medimaghi avevano dovuto curare per bene la gamba della ragazza, che era ferita da giorni.

Era stata portata via da lui per due o tre ore e preso dalla disperazione, James aveva iniziato a camminare avanti e indietro per tutto il tempo dell'attesa, con le mani tra i capelli e gli occhiali storti, dando leggermente fastidio a Malocchio che, rimasto lì con lui, gli aveva 'gentilmente' intimato di sedersi e di calmarsi prima di ricevere notizie.

Avevano portato fuori Lily dopo un tempo che a James era sembrato infinito. Le avevano fasciato la gamba e le avevano dato una pozione rigenerante che l'avrebbe fatta dormire per un tempo indefinito tra uno e tre giorni.

Sospirando col cuore che non riusciva a reggere la vista della sua ragazza in quello stato, si portò le dita di Lily alle labbra e se le tenne lì, come se in quel modo potesse rimanere sempre con lei.

Con una mano le accarezzò il viso.

La pelle di Lily era sempre terribilmente liscia. James era sicuro che di lì a trent'anni non sarebbe cambiata di una virgola.

Senza riuscire a fermarsi, si sedette sul letto della ragazza e le sfiorò la fronte con le labbra lasciandole un piccolissimo bacio e sentendo il suo profumo di rose.

Svegliati presto... ti prego. Pensò lui tornando a sedersi sulla sedia e accogliendo un'infermiera che doveva controllare la ragazza.

Per ora sembra stabile... tra un po' inizia il turno di notte. Nel caso si svegli, le dia dell'acqua e dopo un po', quando è sicuro che la signorina sia sveglia e che non si riaddormenterà, chiami un infermiere, d'accordo?” chiese la ragazza sorridendo gentilmente al ragazzo che annuì.

A stento l'aveva ascoltata, però, troppo preso dai ricordi.

La giornata precedente era stata un delirio.

Dopo aver organizzato un piano più o meno utile, si erano tutti diretti verso casa Black, dove chissà come erano riusciti ad entrare e a farsi strada nelle segrete.

Noi tre stiamo dietro a tenere il più lontani possibile loro, voi andate a prenderli e quando tornare usciamo...” disse Remus con i signori Potter rimanendo indietro parlando con James e sorridendo incoraggiante agli amici.

Piano piano, a due a due tutti si erano fermati ai vari piani per controllare.

Quando arrivarono all'ultimo, quelli che si erano fermati ai primi avevano raggiunto James Malocchio e Frank, perciò si erano trovati in cinque, loro tre più Peter e Alice, ad entrare nel corridoio più buio di tutti.

In quel momento, girandosi, James notò delle strane ombre e un freddo innaturale gli prese le dita dei piedi e delle mani. Al contempo riuscì a vedere due cose: due figure con dei mantelli scurissimi alla sua sinistra all'opposto rispetto alle celle e un puntino rosso, in fondo al lunghissimo corridoio.

Conosceva quel rosso. Lo avrebbe riconosciuto in mezzo a mille. Era il rosso della sua Lily, quel rosso che vicino al verde prato dei suoi occhi formava un contrasto meraviglioso.

Il solo vederla abbastanza in alto da capire che fosse in piedi, gli basto per evocare un patronus che respinse i dissennatori.
Subito anche gli altri quattro iniziarono a respingere le creature e, avvertiti da uno scalpiccio dalle scale, altri due patronus raggiunsero il gruppetto di Auror iniziando a trattenere i dissennatori dando la possibilità agli altri cinque di andare a prendere Sirius e Lily.

James cominciò a correre.

Corse verso suo fratello che piano piano cominciava a riconoscere sullo sfondo nero illuminato dal suo e dagli altri quattro patronus che si facevano strada nella segreta.

Corse verso le sue voci sottili che iniziavano ad essere chiare alle sue orecchie ancora così distanti.

Corse verso la ragazza con la testolina rossa che, a 10 metri da lui, cadde tra le braccia di suo fratello sfinita.

Corse verso il suo cuore, estirpato dal suo petto giorni prima, quando avevano rapito due delle persone più importanti per lui.

Corse verso la loro e la sua salvezza.

Poi accadde tutto molto in fretta.

Aprì le celle, e prese Lily tra le sue braccia.

Era così piccola e leggera, che quasi non la sentiva.

Appena uscito da quell'umida e angusta cella, aveva sentito la mano sottile di Lily prendergli la maglia e stringerla un po' dicendogli che finalmente l'aveva ritrovata.

Quel gesto funzionò come un incentivo per James. Gli diede più forza e volontà di uscire al più presto da quel postaccio.

Dove diavolo andate?” chiese quando arrivarono alla fine del corridoio Sirius guardandoli iniziare a salire le scale.

Noi usciremmo, Black, tu cosa pensi di fare?” chiese Malocchio con la sua solita delicatezza.

Sirius sbuffò: “Metti una mano lì...” disse a Frank indicando il muro.

Frank lo guardò confuso: “Cavolo, è casa mia la conosco, vuoi mettere la mano sulla mattonella, per Merlino?” sbottò ancora appoggiato a Remus perché troppo affaticato mentre gli altri stavano ancora respingendo i dissennatori.

Frank gli diede retta e la mattonella appena sfiorata, spostandosi, rivelò un'uscita con scalini di pietra.

Forza, su!” incitò gli altri Sirius rimanendo indietro.

Malocchio passò ed alzò gli occhi al cielo facendo sbuffare divertito Sirius, che salì appoggiandosi al muro lo scalino e spingendo una pietra fece chiudere nuovamente il passaggio dividendo se stesso e i suoi amici appena in tempo dai dissennatori incontrollati e dai mangiamorte che stavano scendendo.

In lontananza gli sembrò di vedere Regulus chiudere fuori i dissennatori da lui, ma fu un secondo e probabilmente era stato tutto frutto della sua immaginazione.

Correndo alla bell'e meglio su, Sirius ritrovò tutti appena fuori dalla casa.

Dobbiamo andarcene prima che si rendano conto dell'uso del passaggio...” disse tenendosi ad un albero dall'altra parte della strada di Grimmauld Place.

Si guardò intorno e vide suo fratello con ancora Lily in braccio guardarla cercando di svegliarla.

Le mani di James la tenevano stretta dietro la schiena per un braccio e sotto le gambe tenendola per il ginocchio.

Lei sembrava addormentata, con la mano ancora sulla maglia del ragazzo e il respiro debole ma calmo.

Non si sveglia... andiamo al San Mungo. Immediatamente!” sbottò James tenendo contro di se ancora di più Lily: “Sirius ti devi far vedere anche tu...” disse parlando all'amico.

Voi andate in sede io porto i marmocchi in ospedale. Chiaro?” disse Malocchio avvicinandosi a James e Sirius, troppo preoccupati per dire di non essere marmocchi.

Anche io voglio andare! Anche io voglio sapere come starà Lily...” disse Alice guardando l'amica.

Perdere Mary era già stato troppo per lei.

Signorina Prewett, se lei venisse in ospedale con noi, dopo verrebbe anche ils ignor Paciock e di conseguenza anche il signor Lupin e il signor Minus e, sinceramente tre marmocchi a cui badare sono già troppi. Vi chiameremo quando le cose si saranno calmate e ora, MUOVERSI!” disse Malocchio smaterializzandosi con James, Sirius e Lily.

In un momento furono in ospedale e le infermiere accorsero vedendo tre persone in piedi ferite con in braccio una ragazza svenuta.

Cos'è successo?” chiese un'infermiera prendendo una barella e facendo appoggiare a James la ragazza sul materasso, dopo aver provato ed essere stata fermata dal ragazzo con gli occhiali, a farlo lei stessa.

James non rispose, non lo sapeva e così nemmeno Malocchio.

Sirius si avvicinò alla barella, prese una cosa che era scivolata sul materasso e senza far vedere quest'ultima mossa rispose per loro: “Ha una ferita sulla gamba che sanguina da giorni. Qualche ora fa aveva la febbre ed è stata attaccata negli scorsi tre giorni la mattina, il pomeriggio e la sera da dissennatori. Ogni sessione di attacco è durata tra i cinque e i dieci minuti e tra ieri sera e questa mattina ha perso la memoria. Bé, l'ha recuperata in poche ore, ma c'è voluto un po'. Non mangia da un po' e beve pochissimo da qualche giorno... io direi che sia tutto...” disse sotto lo sguardo sconvolto di James e grave di Malocchio.

L'infermiera venne raggiunta da altre tre che portarono la barella dietro una porta a vetri e dissero ai tre di attendere.

James guardava un punto indefinito del pavimento senza muovere un muscolo.

Ramoso... Hey... James!” cercò di chiamarlo Sirius.

Il ragazzo si riscosse e guardò con gli occhi lucidi le iridi nere del fratello: “D-d-dissennatori, Sirius? Nelle vostre celle?” chiese balbettando.

James non aveva mai balbettato in vita sua, ma in quel momento era stato più forte di lui e, appoggiandosi al muro, cercò di calmarsi.

Infermiera... potrebbe visitare il marmocchio?” chiese Malocchio indicando Sirius che venne portato via dopo qualche descrizione di ciò che fosse successo.

James si portò le mani sugli occhi quando anche Sirius fu portato in una camera: “Siamo arrivati tardi... avremmo dovuto fare prima...” disse James disperato.
Malocchio sbuffò: “Senti Potter, hai avuto un colpo di genio per farci entrare lì dentro senza essere visti durante la riunione. Sono qui, sono vivi. Sono acciaccati, è vero, ma respirano. Mi vedi mai lamentarmi perché mi manca una gamba?” chiese l'uomo indicandosi l'arto mancante sostituito da uno di ferro.

James scosse la testa: “Non è quello. Se Lily perdesse un arto non mi interesserebbe, è che lei... Lei è forte è vero, ma psicologicamente è così fragile, così piccola... non so se ce la farebbe...” disse il ragazzo scivolando lungo il muro e sedendosi a terra.

Malocchio non disse nulla, stette in silenzio a guardare il ragazzo cercare di calmarsi, mentre pensava alla sua amata. Mentre pensava a ciò che aveva dovuto sopportare e a chiedersi cosa sarebbe successo dopo.

* * *

Tutto sembrava farle male, ma era un male caldo. Un male che sapeva di coperte nuove. Un male che sapeva di bucato e di pace.

Lentamente aprì gli occhi e si ritrovò in una penombra.

Tutte le luci sembravano soffuse, come se volessero farla dormire.

Sospirando cercò di muoversi per tirarsi su a sedere, ma appena ci provò, trovò la propria mano incastrata tra le mani di qualcun altro.

Spostando la testa incontrò i riccioli scuri di qualcuno di molto conosciuto da parte sua.

Sospirò. Ce l'avrebbe fatta? Sarebbe riuscita ad andare incontro ad un ulteriore sogno senza poi rimanerci male una volta sveglia.

Lily sbuffò: al diavolo, avrebbe fatto qualunque cosa pur di vedere James sorridere anche solo in sogno. Eppure, dal respiro così calmo, Lily capì che stesse dormendo talmente bene che svegliarlo sarebbe stata una cattiveria da parte sua, perciò iniziò a passare semplicemente l'altra mano tra i riccioli del ragazzo rimanendo sorpresa quando le sembrò davvero di sentire la consistenza dei capelli di James sotto il suo palmo.

Forse fu il rumore di una porta che sbatté lontana, o semplicemente il tocco di Lily, comunque James si mosse e si tolse gli occhiali stropicciandosi gli occhi tirandosi su dal letto immediatamente dopo e facendo cadere la mano di Lily sul materasso.

Ancora intontito dal sonno, guardò verso la ragazza che lo fissò senza dire nulla.

Oh Merlino, Lily! Sei sveglia!” disse prendendole il viso tra le mani.

Lei annuì e sorrise: “Sembra proprio che ci siamo scambiati ruolo... l'ultima volta sono stata io a dire così...” ma nella sua voce non c'era felicità.

Va tutto bene?” le chiese lui vedendo quegli occhioni verdi pieni di tristezza.

Lei piegò la testa: “è di nuovo un sogno, non è così? Non so se ce la faccio a tornare nel sotterraneo... non so se resisterò ad un altro attacco...” disse lei deglutendo.

James la fissò con gli occhi lucidi e scosse la testa prendendole una mano e sedendosi sul materasso di fianco a lei: “Lily. Non è un sogno. Siamo al San Mungo ora.” disse con calma accarezzandole il viso.

La ragazza perse un battito, ma si riprese subito. Non poteva essere. Eppure, forse l'ultimo sogno su James, che la andava a prendere nei sotterraneo, non era propriamente tale.

Il respiro di lei iniziò a velocizzarsi: “Davvero? Me lo giuri che sono sveglia James?” gli chiese scostando le coperte e girandosi verso di lui.

Lui sorrise e annuì: “Giuro Lily, ti abbiamo portata via da là...” le disse guardandola negli occhi.

E lei non riuscì più a stare seduta, ma esclamando: “Oh, James!” gli si buttò tra le braccia e lo strinse a se nascondendo il naso freddo tra la clavicola e il collo del ragazzo che rabbrividì un pochino.

Scusa, scusa è solo che ieri ho fatto un sogno e poi mi sono svegliata e tu non c'eri e poi stavo male e mi sono sentita sempre peggio e i dissennatori e non avevo la bacchetta e...” iniziò a dire quando lui si fu seduto sul letto con lei in braccio, con nemmeno il pensiero di chiamare l'infermiera, essendo passata poco prima.

Lo so, lo so Lily, Sirius me lo ha detto... mi dispiace di non essere arrivato prima, mi dispiace davvero tanto...” le disse col viso tra i suoi capelli.

Lily scosse la testa poi si guardò la gamba: “Bé, va molto meglio ora... faceva tanto male questa mattina...” disse riferendosi al proprio arto inferiore.

James deglutì ringraziando il cielo che stesse bene.

Posso bere un pochino James?” chiese lei dopo un po' tirando su col naso: “Mi è venuta sete...” disse deglutendo.

James, ricordandosi solo in quel momento delle istruzioni dell'infermiera, si spostò un pochino da Lily e prese un bicchiere in cui ci versò un po' d'acqua porgendolo a lei che bevve piano a piccoli sorsi, senza nemmeno che lui glielo avesse detto.

Sirius come sta?” chiese lei dopo un po' guardandolo con gli occhi spalancati.

Lui sorrise: “Oh sta bene. Ci ha fatti uscire lui da casa sua. Cioè saremmo usciti anche da soli, ma lui ci ha mostrato una scorciatoia...” disse riprendendola tra le proprie braccia una volta che ebbe finito di bere.

Io non me lo ricordo, ma ha detto che anche lui aveva perso la memoria prima di me...” disse lei contro il petto del ragazzo.

James annuì: “Sì, abbiamo avuto un giorno intero per parlare... hai dormito troppo Lily.” disse il ragazzo stringendola a se.

Lei ridacchiò: “Oh da che pulpito signor-sono-stato-in-coma-spontaneo-per-tre-settimane-e-nemmeno-lo-ricordo...” disse lei alzando gli occhi al cielo strappando una risatina anche a James che sbuffò: “Ah, mi mancava la tua voce Lily...” disse giocando con una sua ciocca di capelli.

In quel momento lei si ricordò dell'anello che aveva nella tasca dei suoi pantaloni, quindi cominciò a guardarsi intorno cercando i propri vestiti.

Cosa c'è?” chiese lui vedendo la ragazza voltare la testa a scatti guardandosi ovunque.

I miei abiti... dove sono?” chiese nel panico la ragazza continuando a guardarsi intorno.

Se la situazione fosse stata più felice, James avrebbe pensato ad un bellissimo scherzo da farle, ma con calma, si girò a sua volta, prese l'anello dal comodino e glielo porse con un sorriso.

Oh...” disse lei prendendo un sospiro di sollievo.

Sirius l'ha preso quando ti è caduto quando siamo arrivati qui...” spiegò James continuando a tenerlo sul palmo della mano porgendoglielo.

Sì, bé... ero svenuta, non potevo saperlo...” disse lei continuando a guardare l'anello senza prenderlo.

James sorrise: “Sei sicura Lily?” chiese senza più rivolgersi al fatto che lei fosse svenuta appena arrivati al San Mungo.

Lily guardò l'anello, poi il ragazzo e sorrise annuendo: “Sì, sono sicura.” disse porgendogli la sua mano sinistra dove James posizionò per la seconda volta l'anello sull'anulare baciando la ragazza che, però, interruppe il contatto e disse prendendo fiato e alzando l'indice della mano destra per puntarlo contro James: “Però, promettimi che convinceremo sia i miei genitori che i tuoi a non regalarci per nulla al mondo delle tende viola!” se ne uscì provocando l'ilarità del ragazzo che l'abbraccio tenendola stretta a se.


Angolino autrice:
Waaaahhhh! Sono riuscita a pubblicare prima delle undici di sera *^* Sono fiera di me XD
Comunque, spero il capitolo piaccia :) Ci sono tutte le spiegazioni della fuga ecc.
Beh... basta vado a dormire presto per una volta XD
Un saluto :)
Giuly

   
 
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