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Autore: ScratchThePage    13/01/2013    0 recensioni
In un tempo precedente persino alla Guerra dei Keyblade, due Cuostodi di Keyblade verranno catapultati dall'altra parte dell'universo, assieme ad uno Stregatto. La strada verso casa sarà lunga e piena di insidie, ma anche ricca di sorprese.
P.s: la pubblicazione di questa storia è successiva ad un fioretto che avevo fatto. Non ho mai sperimentato il genere fan-fiction e quindi è una specie di... esperimento.
Io vi ho avvisati...
Genere: Avventura, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Era da un bel po’ che stavano camminando lungo un prato di vari colori seguendo le indicazioni del navigatore. All’inizio il viaggio era stato abbastanza silenzioso e lui era stato molto contento di ciò: quella scorbutica principessina aveva talmente traumatizzato Supernova da farle passare la voglia di parlare… almeno finché non avevano incontrato una gruppo di farfalle con le ali di burro.
In quel preciso istante la ragazza si era sbloccata dal suo mutismo e lo aveva supplicato di restituirgli la macchina fotografica. Lui aveva insistito sul fatto che erano in ritardo con i tempi, ma la ragazza non aveva ceduto. Si era addirittura aggrappata al suo giubbotto e lo aveva pregato in ginocchio, facendoli persino gli occhioni.  Alla fine aveva ceduto solo perché stavano perdendo parecchio tempo.
Così Supernova si era dilettata nuovamente a fare fotografie al paesaggio e, talvolta a lui. Al terzo accecamento da flash si era stufato e gliel’ aveva sottratta di nuovo. La ragazza fortunatamente non aveva protestato e l’aveva seguito, forse reduce dallo sfogo precedente.
Il resto del viaggio, però, non fu silenzioso come prima: Supernova gli aveva raccontato più o meno tutta la sua vita, accentuando tremendamente il momento in cui aveva scoperto di essere una Custode di Keyblade e la separazione dai suoi genitori. Aveva pianto un fiume di lacrime quando aveva scoperto che doveva lasciarli per andare a frequentare l’accademia, ma con il tempo si era consolata pensando che, quando sarebbe diventata un Maestro, li avrebbe potuti difendere dall’oscurità.
Sospirò di sollievo quando vide un guizzo nero sul prato: forse ora la ragazza avrebbe finito quel suo tedioso racconto e lui si sarebbe potuto divertire un po’.
Bloccò Supernova con un gesto della mano e le fece cenno di tenersi pronta all’attacco. Si voltò nuovamente verso il suo obbiettivo e vide che ne era apparso un gran numero di piccole creaturine nere.
Bene, un branco di Heatless Shadow. Sarà un gioco da ragazzi eliminarli tutti. Pensò, pronto ad attaccare.
‹‹ Aspetta un secondo! ›› esclamò Supernova.
Hammer si girò perplesso: che avesse anche problemi ad evocare il Keyblade?
Purtroppo la scena che vide fu un’altra: la ragazza stava sfogliando un piccolo libricino in cerca di qualcosa.
‹‹ Cosa stai facendo? ›› chiese, ancora sconvolto.
‹‹ Sto sfogliando il manuale per capire che tipo di Heartless sono: bisogna essere sempre informati sul proprio nemico! ››
Se gli era rimasta qualche piccola speranza sulle capacità di Supernova, ora l’aveva persa completamente.
‹‹ Mi stai dicendo che tu non sai che questi sono… Heartless Shadow? ›› domandò poco prima che una di questi lo attaccasse.
Evocò il Keyblade e lo eliminò con un colpo netto e si gettò sugli altri.
‹‹ Oh, grazie! Adesso mi metto a cercarli subito! ›› disse Supernova continuando a sfogliare il manuale.
Grazie?! Grazie?! Questa è una cosa che sanno anche i novellini di un mese e a me sembra che tu sei all’accademia da molto più tempo! Pensò eliminando altri due Heartless.
All’inizio aveva pensato che la punta seghettata della sua arma avrebbe potuto crearli qualche problema ma, da quando aveva capito che tutte le sue punte che creava potevano tornagli molto utili, aveva cambiato idea.
‹‹ Heartles Shadow… Heartless Shadow… ›› sussurrò Supernova, sempre ferma nella posizione di prima.
Improvvisamente un gruppetto di Heartless lo attaccò nello stesso preciso istante. Sorrise, divertito da quel loro inutile tattica. Fece prolungare le catene che pendevano dalla base della chiave, centra doli o stritolandoli uno ad uno. Tutti gli altri fuggirono verso la foresta che era apparsa davanti a loro.
‹‹ Mh, interessante. Si possono sconfiggere con dei semplici attacchi base. ›› disse sorridendo la ragazza, almeno finché non incrociò lo sguardo irato di Hammer.
Mise immediatamente il manuale nel taschino e si scusò immensamente per la sua negligenza, dovuta alla poca conoscenza dei nemici.
La trovò molto patetica, ma alla fine accettò le sue scuse: con quella scenetta si era fin troppo umiliata.
‹‹ Alcuni sono scappati nella foresta. E’ meglio che li seguiamo. Meno c’è ne sono in giro meglio è.››
‹‹ Una foresta?! E da dove è apparsa?! ›› domandò stupita.
Hammer roteò gli occhi: oltre a non sapere nulla sui nemici, era anche poco informata sui vari mondi.
‹‹ Siamo nel Paese delle Meraviglie, non in un posto qualsiasi. Qua puoi aspettarti di tutto. ›› le rispose entrando di corsa  nella selva.
Proseguì tra quei stranissimi alberi blu e viola, finché non intravide gli Heatrless. Si preparò all’attacco, ma una vocina alle sue spalle lo bloccò.
‹‹ Fermo Hammer, me ne occupo io: tu hai già fatto fin troppo. Conosco un incantesimo che fa al caso nostro! ››
Lui tentò di fermarla: il Maestro gli aveva raccomandato di non farle usare nessun incantesimo. Era fin troppo inesperta e poteva creare più danni che benefici.
Tutto, però, fu inutile: una luce accecante partì dal Keyblade a forma di stella di Supernova, rendendo bianco tutto il paesaggio.
Si tappò immediatamente gli occhi: dopo tutti quei tremendi flash, ora lo aveva quasi accecato con un incantesimo poco controllato. Il fastidio che provò fu terribile e, quando sentì un “ops” provenire dalle labbra di Supernova, l’avrebbe volentieri picchiata a sangue, se non avesse avuto la vista annebbiata.
Maestro, questa me la paghi davvero e, giuro, non sarò tanto clemente.
Pian piano riacquisì una visione nitida e notò che gli Heartless erano diventati dei mucchietti di cenere fumante. Meno male che il Bagliore Stellare funziona solo su di loro. Pensò, prendendo il navigatore.
Cercò di azionarlo ma, quando gli apparve la scritta “ Sovraccarico di energia. Attendere per il normale funzionamento “, dovette placare nuovamente i suoi istinti omicidi.
‹‹ Supernova…›› sibilò.
‹‹ Co… cosa c’è? ›› balbettò quella, ancora ferma nella posizione di prima.
‹‹ Il tuo maledettissimo incantesimo ha mandato in tilt il navigatore… ››
‹‹ O... ops… ›› disse la ragazza con un debole sorriso.
Hammer stava per tirarle contro il navigatore: lo aveva tormentato per tutto il viaggio,  si era messa a leggere il manuale nel momento del bisogno, lo aveva quasi accecato, aveva sovraccaricato la loro unica guida in quella landa e osava persino sorridergli?
‹‹ Ops? Secondo te, adesso come ci orientiamo?! ›› cercò di trattenersi, ma alla fine non riuscì a non alzare la voce.
‹‹ Scusami, scusami! ›› esclamò, iniziando a genuflettersi, ‹‹ Non sapevo che il Bagliore Stellare potesse mandare in tilt il navigatore! Non me l’hanno mai detto! ››
In realtà non dovrebbe neanche accecare i compagni e incenerire gli Heartless…
‹‹ Troverò una soluzione, lo giuro! ››
‹‹ E quale? ›› le chiese, fingendo di essere incuriosito.
Supernova si alzò in piedi e si mise a camminare in circolo, man mano agitandosi sempre di più.
Era quasi sulla soglia di un pianto disperato quando si bloccò, come se avesse avuto un’illuminazione.
‹‹ La regina ha detto che possiamo chiedere informazioni ad un Gatto del Cheshire! ››
‹‹ E secondo te dove lo troviamo? ››
Si ricordava benissimo del suggerimento della Regina di Cuori, ma sapeva benissimo che trovarne uno non era un’impresa facile.
La ragazza rimase in silenzio, evidentemente imbarazzata.
‹‹ Cara Supernova, i Gatti del Cheshire sono creature sfuggevoli, altamente egotiste ed egocentriche e, soprattutto, laide. ››
‹‹ Permettimi di dissentire. ›› disse una voce alle sue spalle.
I due ragazzi si girarono immediatamente e videro un gatto viola e rosa beatamente sdraiato sul ramo di un albero.  Era stranamente magro e con una cosa lunghissima e flessuosa. La testa era leggermente più grande del corpo e allungata, mentre i due grandi occhi gialli lo rendevano ancora più inquietante.
‹‹ E dire che vi credevo tutti grossi e pelosi. ›› affermò Hammer, irritato dal tono che aveva usato il gatto.
‹‹ Quello è l’aspetto di uno di noi. ›› gli rispose, alquanto seccato. ‹‹ Secondo te, se fossimo tutti uguali, come potremmo distinguerci tra di noi? ››
L’animale sorrise con una certa malizia e posando al testa tra le zampe.
‹‹ Un secondo…  quindi tu sei un Gatto del Cheshire? ›› domandò Supernova.
Hammer si picchiò la mano sul volto: se quella ragazza continuava così, lo avrebbe umiliato in ogni singolo istante della missione.
Il gatto la guardò abbastanza perplesso, per poi rispondere: ‹‹ Mi sembra una cosa abbastanza evidente. ››
Supernova emise un gridolino, per poi riprendersi, nella frazione di un secondo, la sua macchina fotografica. Si arrampicò rapidamente sull’albero, sotto lo sguardo sconcertato dell’animale. Quando gli fu vicino, scattò una foto, cercando di centrarsi con l’obbiettivo.
‹‹ Che fai, sei impazzita?! Vuoi accecarmi?! ›› esclamò il Gatto del Cheshire.
‹‹ Benvenuto nel gruppo… ›› sussurrò con una certa ironia Hammer.
‹‹ Scusa… volevo fare solo una foto ricordo… ››
‹‹ Foto ricordo?!  E a che cosa ti serve? ››
‹‹ Ecco. È la mia prima missione… devo assolutamente documentarla… ›› rispose Supernova con un certo imbarazzo.
‹‹ Ecco spiegato il Bagliore Stellare fuori controllò. ›› commentò l’animale.
Hammer rimase stupito da quell’affermazione. Certo, sapeva che i Gatti del Cheshire sapevano molte cose, anche sui portatori di Keyblade, ma era impossibile che sapesse chi aveva lanciato l’incantesimo.
‹‹ Scusa, ma da quanto sei là? ›› domandò.
‹‹ Da quanto basta per sapere che vi serve una guida. ›› rispose esibendo un altro sorriso.
  
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