- Credi davvero che sia stata una buona idea?- disse la ragazza, ferma
davanti la porta luminosa.
- Certo!- rispose il fratello, ondeggiando il
cappuccio da gatto che gli copriva i capelli crespi
- A Suna non c’è niente
di così…- sussurrò lui, appiccicando il naso al vetro trasparente.
-
…fresco.- concluse la sorella, avvicinandosi al ragazzo.
Davanti ai loro
occhi meravigliati si apriva uno spettacolo grandioso: i nuovi bagni pubblici di
Konoha.
Niente di particolare, se non fosse stato per la grande piscina, anzi
immensa piscina, dove, dato il clima afoso di quelle prime giornate estive, i
ragazzi del villaggio trascorrevano qualche ora di svago.
Ragazzi e ragazze.
Insieme.
- Gaara ci ammazzerà, appena scoprirà che siamo venuti, alla fine-
continuò Temari, cercando di ritrovare il buon senso
- Gaara ha cercato di
ammazzarci per anni. Una volta in più non farà certo differenza!- rise Kankuro,
osservando incantato dal vetro le ragazze in costume che camminavano a bordo
piscina
- E chiudi la bocca! Ti ci entrano le mosche!- commentò acida la
sorella, reprimendo un sorriso.
Che baka. Ecco perché aveva insistito tanto.
Alla faccia del refrigerio e dello svago. Suo fratello era un maiale, altro che
micione!
- ehm?...ah si!- arrossì Kankuro, portandosi una mano dietro la
testa
- allora, vogliamo entrare?- chiese infine lei, sollevando da terra la
sacca colorata
- e me lo chiedi?- urlò di getto il fratello, catapultandosi
all’interno.
Temari sorrise, voltandosi alle spalle preoccupata.
Faceva
caldo si.. ma all’inferno ( dove Gaara li avrebbe sicuramente spediti) ne
avrebbe fatto di più?
Scosse la testa, osservando con la coda dell’occhio gli
schizzi freschi e ascoltando le risate.
Bha, forse valeva la pena
rischiare.
- ehi! Kankuro-kun!- quella voce. E come dimenticarla.
- Ciao, Ino- sibilò
Temari voltandosi lentamente.
La bionda si avvicinava a passo spedito,
indosso un vestitino leggero.
Temari non dovette sforzarsi molto per
immaginare l’espressione ebete che il suo pervertito fratellino doveva aver
assunto.
Infatti.
Bocca appena socchiusa e punta della lingua sul labbro
inferiore.
Per non considerare gli occhi sbarrati e l’espressione
stordita.
- siete venuti anche voi?- chiese la kunoichi di Konoha,
raggiungendoli
- siamo qui, no?- a Temari quella ragazza non piaceva affatto.
Perché? Lasciamo stare.
Kankuro fece un passo avanti, spostandosi il
cappuccio, notando l’espressione scocciata della bionda di Konoha
- Tem-chan
ama scherzare!- rise imbarazzato. Cavolo, quelle due non riuscivano a mantenere
un clima sereno per più di pochi secondi. Cosa avessero, poi, da contendersi
tanto?
Ino sembrò riacquistare il buon umore, afferrando il braccio che
Kankuro le porgeva
- posso offrirle l’ingresso?- chiese il giovane,
mostrandole tronfio il portafoglio.
La sorella rabbrividì. Quello era il
portafoglio di Gaara. Meglio, era il portafoglio del terribile e vendicativo
Kazekage. Ma soprattutto era il portafoglio di quello psicolabile del loro
fratello minore.
E Kankuro si confermava un imbecille.
- Ma Kanku…- fu
però interrotta dallo sguardo infuocato scoccatole dal ragazzo.
Ci mancava
solo che gli piacesse quella spilungona bionda!
- grazie, Kanky-chan! – lo
abbracciò Ino, mostrando, però, la lingua a Temari.
- Sei sempre così dolce…-
continuò, mandando in escandescenze il povero ragazzo
Temari sbadigliò
rumorosamente, mentre il fratello, imbarazzatissimo, si scioglieva
dall’abbraccio
- e tu?...come mai sei qui?- chiese infine, mentre l’altra
entrava, scortata dal vigile ( e animalesco) sguardo del ragazzo
- sai, mi
hanno invitato. Un ragazzo, non so se ti ricordi di lui…- rispose Ino,
fissandola con espressione maliziosa
- …Shikamaru. Lo conosci, vero?-
concluse, trattenendo una risata.
Impresa pressoché impossibile, soprattutto
quando le guance paffute di Temari si contrassero in una smorfia di
disappunto.
- certo. Gli ho salvato la pallaccia. Voi di Konoha non siete
neanche in grado di pararvi il cu…-
- Ma che bella giornata!- esclamò
Kankuro, deciso più che mai a non farsi rovinare la giornata da due oche
scalmanate.
Certo che l’oca che non condivideva legami di sangue con lui…lei
si che era carina!
- Kankuro tu sei sempre così educato. Una dote che certo
non hai ereditato dalla tua famiglia- commentò sarcastica Ino, stringendosi
ancor di più al braccio morbido dello shinobi.
Shinobi che per poco non
svenne, sotto la pressione del corpo della giovane.
Ma che sgualdri…Temari
represse un grido, cercando di controllarsi.
Ora doveva calmarsi e godersi la
giornata.
Fosse facile.
Non c’era solo quella miniatura della principessa
delle fiabe a incrinare il suo umore ma anche…
- da quanto tempo, mendekouze-
Shikamaru aspettava sotto quell’albero da ore ormai.
Ci vediamo due ore
dopo la pappa, il tempo di digerire, gli aveva detto quella mattina.
Peccato
che, quando si trattava di Choiji, era impossibile determinare quale fosse
l’orario esatto della "pappa".
Sospirò ancora, chiedendosi come si fosse
lasciato convincere a seguire gli altri in piscina.
A lui neanche piaceva (
ma in fondo non gli piaceva nulla. Perciò perché fingere di essere interessato?)
quella cavolo di piscina.
Ah si, ora ricordava.
Ino.
Era stata
intransigente.
Ci sarebbero stati tutti, nessuno escluso, e lui non sarebbe
potuto mancare.
Sbadigliò, incamminandosi verso la piscina.
Ponderando gli
orari dell’amico, Choiji era ancora alla frutta.
"Iniziare presto per finire
prima".
Ecco il suo nuovo credo ninjia, pensò, raggiungendo
l’entrata.
Confusione, luci, ragazzini scalmanati.
Ecco il posto agli
antipodi del suo bel prato verde.
Si chiese se avesse ancora qualche speranza
di non essere stato notato.
Forse sarebbe riuscito a svignarsela, in qualche
modo.
Speranza vana.
Naruto già gli correva incontro, inseguito da un
infuriato Rock Lee.
- Nara! Salvami!- gridava, mentre l’altro si esibiva in
una serie di calci in aria. Bersaglio: la testa ( sicuramente vuota) del
biondo.
- Neanche morto!- mormorò oltrepassando i due
- Parole sante!-
gridò Kiba, che stranamente solo ( povero Akamaru, l’ingresso non era proprio
permesso ai cani, nessun eccezione), lo aveva raggiunto
- Ma che è successo?-
chiese Shikamaru, osservando distaccato Naruto essere raggiunto da un ennesimo
colpo alla nuca
- Certo che ha la testa proprio dura!...ah dici a loro?
Niente di particolare…- rise Kiba – un piccolo incidente con il costume di
Sakura…-
Spiegargli di come Naruto avesse intercettato ( lui sosteneva per
sbaglio) la sacca di Sakura e esibito il suo costume, indossandolo, fingendosi
la ragazza, sarebbe stata una storia troppo lunga.
Specialmente la parte in
cui Rock Lee non aveva quasi avuto un infarto, osservando la finta Sakura
ondeggiare provocante in un azzardosissimo bikini sul bordo piscina.
- povero
Lee…- mormorò Kiba tra le risate, seguendo l’animato scontro che si stava
spostando verso gli spogliatoi.
- Poveri noi- commentò francamente Shikamaru,
portandosi una mano alla fronte.
Si incamminò verso la cassa della piscina,
quando nuove voci, non meno note, attirarono la sua attenzione.
Quando si
voltò riconobbe immediatamente quei terribili ciuffi biondi spuntare tra la
folla.
Sorrise.
Forse la giornata sarebbe stata ancor più noiosa di quanto
avesse immaginato.
- da quanto tempo, mendekouze-
-sparisci, cry-baby…- sibilò di riamando lei, cercando di smettere di
torturarsi le mani.
- scusa, cercavo Ino- rispose il ragazzo, sorridendo alla
compagna che, con un balzo quasi felino aveva abbandonato il braccio dello
shinobi di Suna.
- Shika!sei in ritardo!- intimò la ragazza, con il volto
livido per la rabbia e minacciandolo con il dito
Lui annuì distrattamente,
salutando poi il povero Kankuro che continuava ad osservare prima il suo
braccio, poi la schiena della Yamanaka.
Ancora doveva fare l’abitudine ai
suoi repentini cambi d’umore.
- Kankuro, vieni a cambiarti?- chiese il
ragazzo, ignorando volutamente le due ragazze, intente nello sgridarlo per il
suo " orario deprecabile" e nel tentare di mantenere un’espressione
annoiata.
- …ok- rispose il ragazzo, abbassando, demoralizzato, lo
sguardo.
Era bastato così poco per non essere più il centro dell’attenzione
di Ino…cavolo però!
Era davvero più brutto di quell’allampanato con il
codino?
Si allontanarono, mischiandosi alla folla che si accalcava davanti
gli spogliatoi.
Dannazione, avrebbe voluto gridare Temari.
Lo sapeva che
sarebbe dovuta rimanere a fare la guardia all’altro fratello.
In fondo era
più piacevole scontrarsi con un demone su di giri che trovarsi nella stessa
piscina con Ino Yamanaka.
- ti metti il costume o fai il bagno vestita?-
chiese improvvisamente l’altra, allontanandosi
- baka…- sibilò Temari,
concentrando tutto il suo disprezzo in quell’unica parola.
Scusa, cercavo Ino
è?...imbecille!
- anche se secondo me, faresti meglio a coprirti, più che
spogliarti…- mormorò sibillina Ino, osservandola di sottecchi.
Temari si
fermò per un istante.
A questo non aveva pensato.
Improvvisamente le sue
gambe tornite le apparvero quasi deformi, a paragone con quelle statuarie che
spuntavano da sotto il vestito dell’altra.
Dannata Ino.
Sbuffò,
riprendendo a camminare.
Cavolo.
Non avrebbe permesso ad una ragazza, per
quanto splendida fosse, di comprometterle la giornata e l’autostima.
Una sola
ragazza, magari no.
Ma ben quattro, forse si.
- Hinata! Alla fine, Ten, sei riuscita a portarla!- salutò Ino, entrando
raggiante nello spogliatoio.
La Hyuga arrossì violentemente, sedendosi su una
della panche, avvolta da un accappatoio candido.
- ma non avrai mica messo il
costume dell’altra volta vero?...sembravi un involtino primavera!- l’osservò
Ino, accaparrandosi uno spogliatoio.
- No, I…Ino-chan. Me l’ha prestato
Tenten, stavolta- sorrise Hinata, guardandola dal basso.
- Allora non ci sono
dubbi! Stavolta quel testone di Naruto, non potrà non notarti!- rise Ino, ancor
più intenta del solito nel suo passatempo preferito: combinare coppie.
Sakura
fece una smorfia disgustata
- non mi parlate di quell’imbecille, con tutto il
rispetto, Hinata- dichiarò infine, osservando il suo povero costume.
Razza di
pervertito!
Le ragazze scoppiarono a ridere, mentre Temari, raccolto il
coraggio, entrava nello spogliatoio
- ehi! Ciao Temari-chan!- la salutò
Sakura, correndo verso di lei
- salve, ragazze…- rispose al saluto,
abbracciando la kunoichi.
Le altre la fissarono sorridendo ( Ino esclusa,
ovviamente).
- sei di passaggio?- chiese Tenten, raccogliendo le sue cose
nella sacca verde ( dono di Gai-sensei. Una volta c’era anche una tuta dentro.
Ma chissà per quale motivo, quella, era andata persa).
- Solo per pochi
giorni. Gaara aveva delle comunicazioni per Tsunade-sama- rispose, cercando con
lo sguardo uno dei camerini liberi.
- Oh Temari-san, te l’ho libero subito…-
si affrettò a dire Hinata, alzandosi velocemente.
L’accappatoio le si aprì,
rivelando il costume violetto, uno splendido bikini che evidenziava le forme del
corpo minuto della ragazza.
Temari ingoiò il groppo che le era salito alla
gola.
Ma a Konoha che dieta seguivano?
Ino era appena entrata nel camerino
e Sakura aveva scagliato, furente, un costume nella sacca, afferrandone un
altro.
- ecco, Temari…- balbettò Hinata, trascinando con fatica una grossa
sacca bianca
- ma che hai lì dentro, Hina-chan?- chiese Ino affacciandosi,
incuriosita dal rumore
Tenten scoppiò in una risata, aiutando l’amica a
sollevare l’enorme borsa.
Hinata aveva perso ore quella mattina a prepararla,
di nascosto da suo padre.
Qualche cambio e un po’ di cibo, insomma
l’occorrente per una giornata in piscina, le aveva detto la sera prima.
Ma,
come era immaginabile, la piccola Hyuga non aveva capito cosa intendesse per "
tutto l’occorrente e lo stretto necessario" e così…
- e credi che dodici tipi
di crema solare siamo sufficienti?- chiese Sakura sorridendo, avvolta da un
asciugamano, sbirciando nella borsa
- ho la…pelle delicata- si scusò la mora,
abbrancando la borsa.
Quello che solo Tenten sapeva è che erano i regali e le
dispense che Hinata, quella notte, aveva preparato per Naruto, che occupavano la
maggior parte dello spazio, in quella sacca.
- giusto!...ma ti consiglio un
auto- abbronzante…fa miracoli anche sulle pelli più catarifrangenti!- urlò Ino
dal camerino
Temari si chiese come poteva ancora stupirsi.
Non c’era più
dubbio che a Konoha fossero tutti matti.
Entrò nel camerino, afferrando dalla
sacca colorata il costume nuovo che quella mattina aveva comprato ( di nascosto
da Gaara, che già aveva avvisato i fratelli di starsene calmi, quel pomeriggio.
Come poteva temere che un semplice pomeriggio in piscina avrebbe potuto creare
enormi danni diplomatici tra Suna e Konoha?).
- ehi kunoichi della Ciccia,
ehm, cioè della Sabbia, hai finito?- chiese la gracchiante voce di Ino,
bussandole alla porta.
- Sparisci microbo! Prima che ti spacchi il nasino!-
urlò di rimando, senza scomporsi, Temari.
Forse Gaara aveva ragione, in
fondo.
La ragazza fissò ancora il bikini, rosso e viola. Come le era saltato
di comprare una cosa tanto appariscente?
E soprattutto…piccolo.
Poteva
davvero entrarci lei, lì dentro?
Si voltò, irritata, sentendo bussare
nuovamente alla porta.
- che vuoi?!- urlò, esasperata
- scusa, Temari-san…
ho scordato la mia fascia dentro…- balbettò trepidante la voce delicata di
Hinata.
Che palle!
Temari aprì la porta, gettando con stizza il costume
nella sacca.
E ciò che le apparve davanti lo sguardo la fece
trasalire.
Ino, la ragazzina del team dieci, era al centro del piccolo
spogliatoio, proprio davanti la sua porta.
E Ino, l’odiosa amica di quel
piagnone di Shikamaru, stava ruotando frivolmente su sé stessa.
E Ino, la
sciocca e capricciosa Ino, stava…
- ma che bel costume Ino!- sbottò Tenten,
osservando l’altra mostrarlo con orgoglio
- colori un po’ azzardati…- si
limitò ad osservare Sakura, guardando l’alternarsi di rosso e viola sul
minuscolo due pezzi.
Rosso e viola. Rosso e viola.
…stava indossando un
costume identico al suo.
Sicura solo una cosa: Ino, lì dentro, c’entrava alla
perfezione.
- vogliamo andare?- chiese la bionda alle amiche, allacciandosi
in vita un copricostume trasparente.
Temari chiuse di scatto la porta,
sigillandosi all’interno del camerino.
- andate pure! Io vi raggiungerò tra
poco!- urlò, con voce strepitante.
Sakura si voltò verso la porta.
Oggi,
Temari le sembrava incredibilmente strana.
- sicura Tem-chan?...se vuoi ti
aspetto io- chiese, avvicinandosi
- no, no…questione di un minuto!- disse
l’altra, scoppiando in una risata forzata.
Cavolo, andatevene.
-
ok!...sarà un po’ in difficoltà nell’entrare nel costume…vuoi che ti chiami
aiuto?- scherzò Ino, allontanandosi.
E per la seconda volta, Temari, si
limitò a dare ragione a Gaara.
Quella giornata sarebbe potuta terminare con
un serio problema diplomatico tra Suna e Konoha.
- "Sorella del nuovo
kazekage uccide kunoichi di Konoha. Legittima difesa dopo aver subito un attacco
di eccessiva stupidità o eccesso di uso della forza su minorata mentale?" Bel
titolo per le testate dei giornali di domani…- sospirò trovando nel perfido
sarcasmo una momentanea situazione alla sua condizione.
Temari non era stata
mai una codarda e, a dir la verità, non si era vergognata mai del suo
corpo.
A Suna c’era chi la reputava una vera e rara bellezza.
Sguardo
ammaliante. Capelli biondi e folti. Volto regolare e squadrato.
Insomma, una
bellezza insolita, a Suna.
E allora perché, proprio ora, non riusciva a
reggere il confronto con quelle quattro ragazzine?
Perché si preoccupava del
corpo minuto di Hinata, di quello atletico e longilineo di Tenten o della
delicatezza di quello di Sakura?
Basta, Tem.
Ammettilo
chiaramente.
Quello che ti disturba non sono loro.
È…
- allora Shika? ti piaccio?- chiese Ino, saltando tra le braccia del
chunnin.
- Se ti dico di si, posso andare?- rispose lui, trattenendo uno
sbadiglio
- Sei un insensibile!- mormorò la ragazza, fingendo commozione
-
Ma sei stupenda!- intervenne Kankuro, ormai sul punto si prendere
fuoco.
Cavolo se lo era.
Quelle gambe, quel…Temari penserebbe che sei un
maiale, Kankuro.
- oh grazie miciotto! – rispose la bionda, lanciandogli un
bacio.
Shikamaru sorrise.
Si chiese se quello fosse un modo per
rimorchiare quel ragazzo o per far ingelosire lui.
Kankuro sentì il suo cuore
perdere un colpo.
Non poteva essere vero…doveva dirlo a Temari!
Temari...a
proposito, dove si era cacciata?
- dove è finita mia sorella?- chiese
guardandosi intorno
- è ancora nello spogliatoio, rinchiusa in cabina…-
rispose Ino, svogliatamente – credo che abbia dei problemi con il costume-
concluse, rispondendo al cenno della mano di Tenten, che stringeva già un
pallone
- che imbranata- arrossì Kankuro, raggiungendo la ragazza, che si era
già allontanata
- Ino- chaaan!- urlò, correndole incontro correndo
goffamente
- E l’imbranata sarebbe Temari…- sbuffò Shikamaru, portandosi una
mano alla fronte.
Temari teneva tra le mani il costume colorato.
Aveva solo due possibilità:
o indossarlo e mostrare a tutti la solita Temari, quella determinata e
prepotente, oppure andarsene a gambe levate, lasciando il gusto della vittoria
in bocca a quella linguacciuta di Ino.
Ma, in fondo, Ino avrebbe vinto lo
stesso.
Chi non si sarebbe accorto dei loro costumi?
Chi non avrebbe fatto
un paragone immediato?
E soprattutto…chi l’avrebbe data per vincente?
Non
bisognava essere un genio per non notare quanto l’altra fosse più magra e bella
di lei.
E Temari dimenticava anche che c’era un genio, in quella folla.
O
forse no, non lo aveva dimenticato affatto.
- cazzo!- si lasciò sfuggire,
sedendosi sulla piccola panca.
- fine e delicata come al tuo solito, non c’è
voluto molto per trovarti.- la voce calma e fredda la fece trasalire.
Ma che
diavolo ci faceva Lui, lì?
- vattene…- sibilò di rimando, sollevando gli
occhi al cielo.
Vattene, almeno tu.
- schiaccio!- urlò Tenten, sollevata a mezz’aria.
Il pallone, scagliato a
folle velocità, si infranse proprio accanto a Lee e Naruto che, atterriti, si
gettarono ai lati, in preda a cieco furore.
- fifoni!- dichiarò la ragazza,
scuotendo le spalle.
I due ragazzi fissarono la palla, ancora a terra,
ruotare su sé stessa.
- mi ritiro!- urlarono infine entrambi, sollevando le
mani.
- e così, Tenten- chan, hai vinto di nuovo…- commentò Ino, sdraiata a
lato della piscina, con un braccio penzoloni.
- e siamo tre a zero per me!-
rise la mora, saltellando allegra.
-…ne facciamo un’altra?...credo che
schiaccia-sette sia il mio gioco!- chiese infine, raccogliendo il
pallone.
Per ben tre partite l’audacia di Naruto e la tenacia di Lee avevano
opposto una, seppur tenue, resistenza alla competitività di Tenten, ma ora i
ragazzi sembravano già stremati.
- ma se ci sbatti subito fuori!- si lagnò
Kiba, storcendo la bocca
- mica è colpa mia se non sai tirare una pallonata
decente!- rispose Tenten, mostrandogli la lingua
- dai un’altra te la
concediamo, Tenten!- interruppe il battibecco Ino, avvicinandosi ai
ragazzi.
Naruto e Lee, ancora apparentemente sconvolti per il rischio corso,
si erano rifugiati sotto uno dei porticati che correva intorno la piscina,
incerti se unirsi nuovamente a quelle pazze scalmanate.
- ehi voi!...chiamate
anche gli altri!...- lì richiamò Ino, agitando una mano
- …abbiamo cambiato
gioco…partita di pallamano in acqua!- aggiunse, sorridendo.
A pallamano lei,
Choiji e Shika erano bravissimi. Uno era un vero lanciatore…l’altro un vero asso
nel darsela a gambe levate ( ovviamente) e poi c’era sempre lei.
Bhe, lei
era sempre e comunque fondamentale per l’armonia del gruppo, ecco.
- Ino!- la
chiamò Sakura, appena accorsa.
- manca solo Shikamaru- aggiunse Kankuro,
guardandosi attorno.
- quell’imbecille!- strillo Ino, voltandosi verso
l’uscita.
Doveva essersene andato quando era stato sbattuto fuori da Lee
durante la partita.
Pigro come al solito.
E così la partita si complicava.
Ma gliela avrebbe fatta pagare.
Questo era scontato.
- Ti ho detto di andartene- strillò la ragazza.
- Non sono scemo. Ho
capito- rispose il ragazzo,appoggiato alla porta chiusa.
- E allora perché
sei ancora qui?- Temari alzò la voce, costringendo l’altro a tapparsi con i
palmi della mani le orecchie provate
- Perché ormai sono sordo… oramai le tue
urla non hanno più alcun effetto- commentò, scivolando a terra
Scemo, pensò
la ragazza, presa dalla folle smania di tirargli un pugno.
Calma Temari, con
la violenza non si risolve mai nulla.
- gira voce che sei talmente imbranata
che sei rimasta incastrata nel costume- disse poi il ragazzo, con il suo
abituale tono piatto
Ino! Quella, quella…forse con la violenza si poteva
risolvere almeno qualcosa…
- tutto ok! E ora smamma ragazzino- rispose lei,
stringendo i pugni, scagliandosi contro la porta
- se è tutto ok, puoi anche
uscire- l’interruppe lui, sbadigliando
- ma che vuoi Nara? Sono affari miei
se sono qui dentro- certo che era proprio bravo a farle saltare i nervi
-
allora non chiedere a me di andarmene, anche io sono qui per affari miei- e
bravo il mio bimbo, vuoi la guerra?
- Nello spogliatoio delle femmine? L’ho
sempre detto che eri un po’…troppo delicato per non essere una femminuccia-
rispose lei, fiera della sua risposta
- Ma questo non era quello degli
uomini?...scusa, trovandoci te dentro, ho confuso "Temari- kun"-
Colpita e
affondata.
Dannato.
Inutile chiedersi perché quel ragazzo le apparisse
davanti nei momenti meno opportuni.
Fatica sprecata.
- mi si è incastrata
la zip- mentì lei, nella speranza che lui si convincesse a lasciarla sola
-
allora chiamo Hinata o Sakura…- il tono di lui era svogliato, ma incredibilmente
fermo
- oh no! Non le disturbare…- cercò di mascherare il disappunto lei. Ma
che diavolo prendeva a Nara?
- Allora fa entrare me…se è solo questione di
una zip- disse lui, mentre la ragazza si accendeva di un’intensa colorazione
rossastra.
- Ma sei un pervertito!- urlò, sbattendo il pugno sulla porta,
come per colpirlo
Lui non si scompose, cercando nella tasca del costume una
sigaretta scappata all’infuriare della battaglia di schizzi di poco prima.
-
lo sospettavo…- disse infine, aspirando una prima boccata
- di essere
assuefatto da nicotina?- chiese lei, storcendo la bocca in un ghigno
- no
baka. Che non era quello il motivo- rispose, mentre l’odore amaro e secco del
tabacco si diffondeva nello spogliatoio, fin dentro la cabina dove lei si era
barricata.
Temari si chiese perché non trovasse le parole per chiedere al
ragazzo di spegnerla.
Stupida. Ecco cosa era diventata, invecchiando!
-
diciotto anni e ancora non hai capito niente- commentò intanto l’altro,
anticipando i suoi pensieri
- cosa?- chiese lei, con un lieve tremore nella
voce
- non a tutti piacciono le ragazze magre. Anzi, un po’ di carne in più
fa piacere…- le rispose Shikamaru, con tono serissimo.
Tanto serio da rendere
impossibile la risata che si spense sulle labbra di Temari. Risata che, tanto,
di divertito, aveva davvero poco.
- Mi hai dato della grassona?!- urlò, con
voce ancor più alterata
- Non ho detto questo. Donne, sempre troppo
complicate. Dovrei imparare a stare zitto…- commentò l’altro, aspirando
nuovamente la sigaretta, mentre la ragazza crivellava la porta alla sue spalle
che, incredibilmente, nonostante ondeggiasse pericolosamente, ancora non era
crollata.
Temari, dopo aver sfogato parte della sua rabbia, si lasciò
scivolare in ginocchio a terra, appoggiando la testa bionda alla maniglia.
-
e a chi potrebbe piacere una come me?- si chiese, sottovoce, stupendosi della
sua stessa domanda
- a uno come me-
C’era silenzio ora, rotto solo dalle risate di sottofondo, dal bruciare della
sigaretta e dal cuore di lei.
Nara era impazzito, non c’erano più dubbi.
-
sei morta?- chiese poi, allontanando la sigaretta dalle labbra.
Ancora nessun
insulto? Andava meglio di quanto si fosse aspettato, allora.
- scherzi, vero
Nara?- la voce di lei le sembrava incredibilmente tesa, ora
- apri la porta,
Temari- che risposta, e con che voce. Le sembrava quella dei protagonisti
maschili di quei stupidi telefilm che Ino lo costringeva a vedere con
lei.
Che risposta e che voce. Possibile fosse davvero lo stesso ragazzo che
era stato gettato di forza nell’arena contro voglia per sfidarla? Quello che si
era arreso perché "troppo stanco e annoiato"?
No, c’era sicuramente uno
sbaglio.
Quella era Ino che, mascherata da Shika, la stava prendendo in
giro.
Non c’erano dubbi.
- smettila, baka. – Sibilò, cercando di
controllare il rossore che le aveva invaso le guance.
- Smettila tu e non
costringermi ad usare la forza. Apri questa porta- ripeté ancora, stranito dal
proprio tono. Lo sapeva, lo sapeva che un giorno una ragazza lo avrebbe fatto
impazzire!
- No!- il secco rifiuto lo stordì. Ma che cavolo… le donne, le
donne!
Temari fissava la porta infuriata.
Ma cosa credeva quella stupida
di Ino, di poterla ingannare? E, ammettendo che fosse il vero Shikamaru a
parlarle…che cosa c’era dentro quella sigaretta? Che cosa si era
fumato?
Stava per sferrare un altro pugno alla porta, in prenda ormai a ben
poco allegri umori, quando avvertì una sensazione purtroppo ben nota.
Come se
tutti i nervi fossero paralizzati, un improvviso freddo agli arti.
Il respiro
si faceva più profondo, le braccia più pesanti, senza
controllo.
Dannazione…
- Kage mane no jutsu ha avuto successo-
Quanto
odiava quella frase!
Ottimo modo per farla stare zitta.
Doveva ricredersi sulla propria
abilità, non era male anche con poca luce.
Guardò soddisfatto la sottile
linea d’ombra che penetrava sotto la porta, aggrappata saldamente a quella della
ragazza.
- e ora che vuoi fare, cry-baby?- chiese lei, irritata
Lui portò
la mano sulla maniglia, avvertendo quella di lei posarsi sulla parte interna.
Un lieve tocco e il chiavistello interno girò, prima che lui, sciolta la
tecnica, spalancasse la porta.
- questo…- le sorrise sornione.
Lei, con
ancora un leggero rossore appena accennato sulle gote, lo fissava
straniata.
- e perché?- chiese infine, con voce vinta
- perché sei
dannatamente bella. E io ero stanco di aspettarti, di là…mi stavo cominciando ad
annoiare-
Cazzo.
- ti sei dichiarato?- chiese lei, tentando di ritrovare
fermezza nella voce
- non ancora- la stupì di nuovo, portando le sue labbra
su quelle di lei.
- Ehi, Shika-kun!- urlò Lee, raggiungendo l’amico.
Sakura e Tenten erano
intente in una personale sfida, "polverizza il povero Naruto", il quale,
esausto, cercava di sottrarsi alle due ragazze, tuffandosi nella
piscina.
Kiba rideva, a mollo nell’acqua, assistito da un apparentemente
annoiatissimo Shino, che, da sotto gli occhiali scuri, seguiva impassibile la
scena.
- ma non fa altro che cacciarsi nei guai?- replicò Shikamaru, quando
l’ennesima pallonata raggiunse la schiena dell’Uzumaki
- Dieci! Tenten
stavolta ti ho distrutto!- rise Sakura, osservando il corpo di Naruto affiorare
dalle acque calme della piscina
- Naruto-kun!- mormorò Hinata, raggiungendolo
a nuoto e trascinandolo a riva.
Temari si strinse al ragazzo, emergendo da
dietro la porta dello spogliatoio, con un sorriso inebetito stampato sulle
labbra.
- ohi, Temari. Kankuro ci aveva detto che ti trovavi qui in giro…- la
salutò Lee, insospettito dallo sguardo infuocato che la kunoichi di Suna e Nara
si erano scambiati.
Lei sorrise beffarda, liberandosi del copricostume.
-
Guarda è come quello di Ino!- commentò Sakura, correndo verso di lei.
-
Impazzirà d’invidia quando ti vedrà!- continuò, scoppiando a ridere
Temari
arrossì, osservando di sottecchi Shikamaru che, seduto accanto Neji la fissava
di nascosto.
- cosa?- chiese poi, immergendosi lentamente nella piscina
-
bhe, sei splendida!- Sakura indicò i volti dei ragazzi che si erano voltati a
fissarla.
Non per ultimo quello di Shikamaru che, sotto un apparente
distacco, aggrottava le ciglia. Gelosia?
- grazie!- rise infine, immergendosi
nell’acqua, nuotando lentamente
Socchiuse gli occhi verdi mentre un’ombra
scura le velava la luce del sole dagli occhi.
- sfida?- il ragazzo la fissava
imperturbabile, avvicinandosi al bordo della piscina
- non ti conviene, Nara-
rispose, spingendolo in acqua
- scocciatura - replicò il ragazzo emergendole
accanto
- femminuccia!-
Temari rise mentre Shika, spostandosi i capelli
bagnati dalla fronte, le mostrava un broncio annoiato.
Il ragazzo la circondò
con le braccia, facendola arrossire
- che diamine fai?...non ero una
scocciatura?- chiese, avvertendo gli sguardi incuriositi dei presenti
- è per
questo che mi piaci tanto…- sospirò lui, sollevando gli occhi scuri.
-
Finalmente questa dichiarazione- rise Temari, lasciandogli un bacio sul
naso
- Credevo che prima, nel camerino, ti fosse bastato come dichiarazione
quando abbiamo…- il ragazzo fu interrotto dalla mano della kunoichi che gli si
piantò in faccia, dritta sulla bocca socchiusa. Troppe orecchie indiscrete.
-
Nara!- strillò, arrossendo.
Lui sorrise, piegando le labbra sotto
la mano tesa di lei.
Temari lasciò che quel calore che avvertiva la
circondasse.
Il costume forse le tirava sui fianchi, forse era troppo piccolo
o appariscente.
Poco importava, ora.
- mi piaci anche tu, Cry-baby-
Kankuro, fermo davanti al bancone, sorseggiava, tremando, una bibita
chiara.
Alcolico e molto fresco, aveva ordinato, poco prima.
- alcolico e
molto, ma molto, freddo- una voce femminile si era avvicinata.
Una voce
femminile tremendamente famigliare.
- Ino?- chiese, quando la giovane
Kunoichi si sedette esausta accanto a lui, sullo sgabello del bar
- Ohi…- si
sforzò di sorridere lei, ingurgitando l’intero contenuto del bicchiere
- Fa
piano!- là sgridò il ragazzo, afferrandole il polso
- Credo che tua sorella e
il mio migliore amico si siamo appena messi insieme- bisbigliò facendo cenno al
barista di preparare il bis
- COSA?- Kankuro si sollevò dallo sgabello, sul
volto un’espressione sbigottita
- Almeno a giudicare da ciò che stavano
facendo nello spogliatoio- arrossì l’altra, bevendo anche il secondo
bicchiere.
Mai entrare senza bussare.
Chissà perché questa massima le
veniva in mente solo ora.
Kankuro si passò una mano tra i capelli ricci,
strofinandosi poi il naso schiacciato.
- anche per me!- ordinò, indicando il
bicchiere della ragazza.
- Alla nostra!- aggiunse, scolando la bibita
rossastra.
- Alla nostra- ripeté Ino, ritrovandosi a sorridere.
Fissò il
volto ancora sconvolto del giovane.
- Ehi, Kankuro-kun- lo chiamò, facendolo
voltare - pensi davvero che io sia splendida?-
- Che domanda scema!- rispose
lui che, con un po’ di alcol, aveva ritrovato quella lucidità che il corpo di
lei gli faceva perdere
- Certo che lo penso!.. sei persino di bella di
Karasu!- * bhe, forse non era proprio lucidissimo.
- Credo che da parte tua
dovrei prenderlo come un complimento!- sorrise Ino, fissando il bicchiere
vuoto
- Ehi, Kankuro-kun…- riprese lei, mentre lui continuava a scolare
bicchieri che si andavano ad accatastare sul bancone
- …sei davvero gentile.
– Ino arrossì violentemente. Cavolo, ecco cosa provava Hinata.
- Grazie…-
biascicò lui, oramai disilluso. Come poteva credere che una come lei potesse
interessarsi a lui?...in fondo lui era, e sempre sarebbe restato, uno squallido
shinobi sfigato e truccato.
Tirò su con il naso, merito del vento che si era
sollevato e del troppo alcool ingurgitato.
- tieni!- gli porse un fazzoletto
lei, fissandolo sorridente.
- E senza trucco.. Anche tu sei molto carino-
Kankuro per poco non stramazzò, soffocato dallo stesso fazzoletto.
- Sei
ubriaca Ino!- tentò di sorridere, mascherando l’imbarazzo
Lei scoppiò a
ridere.
- forse…- gli rispose, dandogli un buffetto sul naso.
- Altri
due!- strillò al barista, indicando i bicchieri
- Ma il prossimo giro, offro
io!- dichiarò Kankuro, ridendo.
Forse, in quella piscina, non aveva trovato
l’amore della sua vita, ma sicuramente un’ottima…compagna di bevute.
Forse,
ovviamente.
* non so se questa risposta io l’abbia già letta in qualche altra ficcy. Se è davvero così, mi scuso con la "legittima proprietaria", non era mia intenzione!
Eccomi tornata dalla mia vacanza…e questo è il primo regalino per le Shika/Tema fan! Che ne pensate? E’ scaturita da un lungo e afoso pomeriggio…che caaaldo! E allora, cosa c’è di meglio se non un bagno in piscina a rinfrescarsi un po’…ovviamente poi, la Shika/Tema si è praticamente scritta da sola ^__^
Fatemi sapere che cosa ne pensate!
Baci baci
Roberta