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Autore: bambi88    02/08/2007    11 recensioni
Un'afosa giornata estiva. Qualche amico e molte risate...l'estate è una stagione così divertente, a Konaha. E Temari e Kankuro vogliono proprio rinfrescarsi un pò, quel caldo pomeriggio.
Storia di una ragazza forte ( ma complessata), di un ragazzo deliziato ( da chi?...vedrete!) e di un gruppo di amici che non la smette di combinare guai.
Quando un giorno estivo può regalarti una persona speciale...anche per colpa di un costume, vero Temari?
Spero vi abbia incuriosito.
Shika/Tema (Yeah!), Kankuro/... e accenni a Naru/Hina
Aspetto i vostri pareri!
Baci
Roberta
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kankuro, Temari, Shikamaru Nara
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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piscina


- Credi davvero che sia stata una buona idea?- disse la ragazza, ferma davanti la porta luminosa.
- Certo!- rispose il fratello, ondeggiando il cappuccio da gatto che gli copriva i capelli crespi
- A Suna non c’è niente di così…- sussurrò lui, appiccicando il naso al vetro trasparente.
- …fresco.- concluse la sorella, avvicinandosi al ragazzo.
Davanti ai loro occhi meravigliati si apriva uno spettacolo grandioso: i nuovi bagni pubblici di Konoha.
Niente di particolare, se non fosse stato per la grande piscina, anzi immensa piscina, dove, dato il clima afoso di quelle prime giornate estive, i ragazzi del villaggio trascorrevano qualche ora di svago.
Ragazzi e ragazze. Insieme.
- Gaara ci ammazzerà, appena scoprirà che siamo venuti, alla fine- continuò Temari, cercando di ritrovare il buon senso
- Gaara ha cercato di ammazzarci per anni. Una volta in più non farà certo differenza!- rise Kankuro, osservando incantato dal vetro le ragazze in costume che camminavano a bordo piscina
- E chiudi la bocca! Ti ci entrano le mosche!- commentò acida la sorella, reprimendo un sorriso.
Che baka. Ecco perché aveva insistito tanto. Alla faccia del refrigerio e dello svago. Suo fratello era un maiale, altro che micione!
- ehm?...ah si!- arrossì Kankuro, portandosi una mano dietro la testa
- allora, vogliamo entrare?- chiese infine lei, sollevando da terra la sacca colorata
- e me lo chiedi?- urlò di getto il fratello, catapultandosi all’interno.
Temari sorrise, voltandosi alle spalle preoccupata.
Faceva caldo si.. ma all’inferno ( dove Gaara li avrebbe sicuramente spediti) ne avrebbe fatto di più?
Scosse la testa, osservando con la coda dell’occhio gli schizzi freschi e ascoltando le risate.
Bha, forse valeva la pena rischiare.

 

- ehi! Kankuro-kun!- quella voce. E come dimenticarla.
- Ciao, Ino- sibilò Temari voltandosi lentamente.
La bionda si avvicinava a passo spedito, indosso un vestitino leggero.
Temari non dovette sforzarsi molto per immaginare l’espressione ebete che il suo pervertito fratellino doveva aver assunto.
Infatti.
Bocca appena socchiusa e punta della lingua sul labbro inferiore.
Per non considerare gli occhi sbarrati e l’espressione stordita.
- siete venuti anche voi?- chiese la kunoichi di Konoha, raggiungendoli
- siamo qui, no?- a Temari quella ragazza non piaceva affatto. Perché? Lasciamo stare.
Kankuro fece un passo avanti, spostandosi il cappuccio, notando l’espressione scocciata della bionda di Konoha
- Tem-chan ama scherzare!- rise imbarazzato. Cavolo, quelle due non riuscivano a mantenere un clima sereno per più di pochi secondi. Cosa avessero, poi, da contendersi tanto?
Ino sembrò riacquistare il buon umore, afferrando il braccio che Kankuro le porgeva
- posso offrirle l’ingresso?- chiese il giovane, mostrandole tronfio il portafoglio.
La sorella rabbrividì. Quello era il portafoglio di Gaara. Meglio, era il portafoglio del terribile e vendicativo Kazekage. Ma soprattutto era il portafoglio di quello psicolabile del loro fratello minore.
E Kankuro si confermava un imbecille.
- Ma Kanku…- fu però interrotta dallo sguardo infuocato scoccatole dal ragazzo.
Ci mancava solo che gli piacesse quella spilungona bionda!
- grazie, Kanky-chan! – lo abbracciò Ino, mostrando, però, la lingua a Temari.
- Sei sempre così dolce…- continuò, mandando in escandescenze il povero ragazzo
Temari sbadigliò rumorosamente, mentre il fratello, imbarazzatissimo, si scioglieva dall’abbraccio
- e tu?...come mai sei qui?- chiese infine, mentre l’altra entrava, scortata dal vigile ( e animalesco) sguardo del ragazzo
- sai, mi hanno invitato. Un ragazzo, non so se ti ricordi di lui…- rispose Ino, fissandola con espressione maliziosa
- …Shikamaru. Lo conosci, vero?- concluse, trattenendo una risata.
Impresa pressoché impossibile, soprattutto quando le guance paffute di Temari si contrassero in una smorfia di disappunto.
- certo. Gli ho salvato la pallaccia. Voi di Konoha non siete neanche in grado di pararvi il cu…-
- Ma che bella giornata!- esclamò Kankuro, deciso più che mai a non farsi rovinare la giornata da due oche scalmanate.
Certo che l’oca che non condivideva legami di sangue con lui…lei si che era carina!
- Kankuro tu sei sempre così educato. Una dote che certo non hai ereditato dalla tua famiglia- commentò sarcastica Ino, stringendosi ancor di più al braccio morbido dello shinobi.
Shinobi che per poco non svenne, sotto la pressione del corpo della giovane.
Ma che sgualdri…Temari represse un grido, cercando di controllarsi.
Ora doveva calmarsi e godersi la giornata.
Fosse facile.
Non c’era solo quella miniatura della principessa delle fiabe a incrinare il suo umore ma anche…
- da quanto tempo, mendekouze-

 

Shikamaru aspettava sotto quell’albero da ore ormai.
Ci vediamo due ore dopo la pappa, il tempo di digerire, gli aveva detto quella mattina.
Peccato che, quando si trattava di Choiji, era impossibile determinare quale fosse l’orario esatto della "pappa".
Sospirò ancora, chiedendosi come si fosse lasciato convincere a seguire gli altri in piscina.
A lui neanche piaceva ( ma in fondo non gli piaceva nulla. Perciò perché fingere di essere interessato?) quella cavolo di piscina.
Ah si, ora ricordava.
Ino.
Era stata intransigente.
Ci sarebbero stati tutti, nessuno escluso, e lui non sarebbe potuto mancare.
Sbadigliò, incamminandosi verso la piscina.
Ponderando gli orari dell’amico, Choiji era ancora alla frutta.
"Iniziare presto per finire prima".
Ecco il suo nuovo credo ninjia, pensò, raggiungendo l’entrata.
Confusione, luci, ragazzini scalmanati.
Ecco il posto agli antipodi del suo bel prato verde.
Si chiese se avesse ancora qualche speranza di non essere stato notato.
Forse sarebbe riuscito a svignarsela, in qualche modo.
Speranza vana.
Naruto già gli correva incontro, inseguito da un infuriato Rock Lee.
- Nara! Salvami!- gridava, mentre l’altro si esibiva in una serie di calci in aria. Bersaglio: la testa ( sicuramente vuota) del biondo.
- Neanche morto!- mormorò oltrepassando i due
- Parole sante!- gridò Kiba, che stranamente solo ( povero Akamaru, l’ingresso non era proprio permesso ai cani, nessun eccezione), lo aveva raggiunto
- Ma che è successo?- chiese Shikamaru, osservando distaccato Naruto essere raggiunto da un ennesimo colpo alla nuca
- Certo che ha la testa proprio dura!...ah dici a loro? Niente di particolare…- rise Kiba – un piccolo incidente con il costume di Sakura…-
Spiegargli di come Naruto avesse intercettato ( lui sosteneva per sbaglio) la sacca di Sakura e esibito il suo costume, indossandolo, fingendosi la ragazza, sarebbe stata una storia troppo lunga.
Specialmente la parte in cui Rock Lee non aveva quasi avuto un infarto, osservando la finta Sakura ondeggiare provocante in un azzardosissimo bikini sul bordo piscina.
- povero Lee…- mormorò Kiba tra le risate, seguendo l’animato scontro che si stava spostando verso gli spogliatoi.
- Poveri noi- commentò francamente Shikamaru, portandosi una mano alla fronte.
Si incamminò verso la cassa della piscina, quando nuove voci, non meno note, attirarono la sua attenzione.
Quando si voltò riconobbe immediatamente quei terribili ciuffi biondi spuntare tra la folla.
Sorrise.
Forse la giornata sarebbe stata ancor più noiosa di quanto avesse immaginato.
- da quanto tempo, mendekouze-

-sparisci, cry-baby…- sibilò di riamando lei, cercando di smettere di torturarsi le mani.
- scusa, cercavo Ino- rispose il ragazzo, sorridendo alla compagna che, con un balzo quasi felino aveva abbandonato il braccio dello shinobi di Suna.
- Shika!sei in ritardo!- intimò la ragazza, con il volto livido per la rabbia e minacciandolo con il dito
Lui annuì distrattamente, salutando poi il povero Kankuro che continuava ad osservare prima il suo braccio, poi la schiena della Yamanaka.
Ancora doveva fare l’abitudine ai suoi repentini cambi d’umore.
- Kankuro, vieni a cambiarti?- chiese il ragazzo, ignorando volutamente le due ragazze, intente nello sgridarlo per il suo " orario deprecabile" e nel tentare di mantenere un’espressione annoiata.
- …ok- rispose il ragazzo, abbassando, demoralizzato, lo sguardo.
Era bastato così poco per non essere più il centro dell’attenzione di Ino…cavolo però!
Era davvero più brutto di quell’allampanato con il codino?
Si allontanarono, mischiandosi alla folla che si accalcava davanti gli spogliatoi.
Dannazione, avrebbe voluto gridare Temari.
Lo sapeva che sarebbe dovuta rimanere a fare la guardia all’altro fratello.
In fondo era più piacevole scontrarsi con un demone su di giri che trovarsi nella stessa piscina con Ino Yamanaka.
- ti metti il costume o fai il bagno vestita?- chiese improvvisamente l’altra, allontanandosi
- baka…- sibilò Temari, concentrando tutto il suo disprezzo in quell’unica parola.
Scusa, cercavo Ino è?...imbecille!
- anche se secondo me, faresti meglio a coprirti, più che spogliarti…- mormorò sibillina Ino, osservandola di sottecchi.
Temari si fermò per un istante.
A questo non aveva pensato.
Improvvisamente le sue gambe tornite le apparvero quasi deformi, a paragone con quelle statuarie che spuntavano da sotto il vestito dell’altra.
Dannata Ino.
Sbuffò, riprendendo a camminare.
Cavolo.
Non avrebbe permesso ad una ragazza, per quanto splendida fosse, di comprometterle la giornata e l’autostima.
Una sola ragazza, magari no.
Ma ben quattro, forse si.

- Hinata! Alla fine, Ten, sei riuscita a portarla!- salutò Ino, entrando raggiante nello spogliatoio.
La Hyuga arrossì violentemente, sedendosi su una della panche, avvolta da un accappatoio candido.
- ma non avrai mica messo il costume dell’altra volta vero?...sembravi un involtino primavera!- l’osservò Ino, accaparrandosi uno spogliatoio.
- No, I…Ino-chan. Me l’ha prestato Tenten, stavolta- sorrise Hinata, guardandola dal basso.
- Allora non ci sono dubbi! Stavolta quel testone di Naruto, non potrà non notarti!- rise Ino, ancor più intenta del solito nel suo passatempo preferito: combinare coppie.
Sakura fece una smorfia disgustata
- non mi parlate di quell’imbecille, con tutto il rispetto, Hinata- dichiarò infine, osservando il suo povero costume.
Razza di pervertito!
Le ragazze scoppiarono a ridere, mentre Temari, raccolto il coraggio, entrava nello spogliatoio
- ehi! Ciao Temari-chan!- la salutò Sakura, correndo verso di lei
- salve, ragazze…- rispose al saluto, abbracciando la kunoichi.
Le altre la fissarono sorridendo ( Ino esclusa, ovviamente).
- sei di passaggio?- chiese Tenten, raccogliendo le sue cose nella sacca verde ( dono di Gai-sensei. Una volta c’era anche una tuta dentro. Ma chissà per quale motivo, quella, era andata persa).
- Solo per pochi giorni. Gaara aveva delle comunicazioni per Tsunade-sama- rispose, cercando con lo sguardo uno dei camerini liberi.
- Oh Temari-san, te l’ho libero subito…- si affrettò a dire Hinata, alzandosi velocemente.
L’accappatoio le si aprì, rivelando il costume violetto, uno splendido bikini che evidenziava le forme del corpo minuto della ragazza.
Temari ingoiò il groppo che le era salito alla gola.
Ma a Konoha che dieta seguivano?
Ino era appena entrata nel camerino e Sakura aveva scagliato, furente, un costume nella sacca, afferrandone un altro.
- ecco, Temari…- balbettò Hinata, trascinando con fatica una grossa sacca bianca
- ma che hai lì dentro, Hina-chan?- chiese Ino affacciandosi, incuriosita dal rumore
Tenten scoppiò in una risata, aiutando l’amica a sollevare l’enorme borsa.
Hinata aveva perso ore quella mattina a prepararla, di nascosto da suo padre.
Qualche cambio e un po’ di cibo, insomma l’occorrente per una giornata in piscina, le aveva detto la sera prima.
Ma, come era immaginabile, la piccola Hyuga non aveva capito cosa intendesse per " tutto l’occorrente e lo stretto necessario" e così…
- e credi che dodici tipi di crema solare siamo sufficienti?- chiese Sakura sorridendo, avvolta da un asciugamano, sbirciando nella borsa
- ho la…pelle delicata- si scusò la mora, abbrancando la borsa.
Quello che solo Tenten sapeva è che erano i regali e le dispense che Hinata, quella notte, aveva preparato per Naruto, che occupavano la maggior parte dello spazio, in quella sacca.
- giusto!...ma ti consiglio un auto- abbronzante…fa miracoli anche sulle pelli più catarifrangenti!- urlò Ino dal camerino
Temari si chiese come poteva ancora stupirsi.
Non c’era più dubbio che a Konoha fossero tutti matti.
Entrò nel camerino, afferrando dalla sacca colorata il costume nuovo che quella mattina aveva comprato ( di nascosto da Gaara, che già aveva avvisato i fratelli di starsene calmi, quel pomeriggio. Come poteva temere che un semplice pomeriggio in piscina avrebbe potuto creare enormi danni diplomatici tra Suna e Konoha?).
- ehi kunoichi della Ciccia, ehm, cioè della Sabbia, hai finito?- chiese la gracchiante voce di Ino, bussandole alla porta.
- Sparisci microbo! Prima che ti spacchi il nasino!- urlò di rimando, senza scomporsi, Temari.
Forse Gaara aveva ragione, in fondo.
La ragazza fissò ancora il bikini, rosso e viola. Come le era saltato di comprare una cosa tanto appariscente?
E soprattutto…piccolo.
Poteva davvero entrarci lei, lì dentro?
Si voltò, irritata, sentendo bussare nuovamente alla porta.
- che vuoi?!- urlò, esasperata
- scusa, Temari-san… ho scordato la mia fascia dentro…- balbettò trepidante la voce delicata di Hinata.
Che palle!
Temari aprì la porta, gettando con stizza il costume nella sacca.
E ciò che le apparve davanti lo sguardo la fece trasalire.
Ino, la ragazzina del team dieci, era al centro del piccolo spogliatoio, proprio davanti la sua porta.
E Ino, l’odiosa amica di quel piagnone di Shikamaru, stava ruotando frivolmente su sé stessa.
E Ino, la sciocca e capricciosa Ino, stava…
- ma che bel costume Ino!- sbottò Tenten, osservando l’altra mostrarlo con orgoglio
- colori un po’ azzardati…- si limitò ad osservare Sakura, guardando l’alternarsi di rosso e viola sul minuscolo due pezzi.
Rosso e viola. Rosso e viola.
…stava indossando un costume identico al suo.
Sicura solo una cosa: Ino, lì dentro, c’entrava alla perfezione.
- vogliamo andare?- chiese la bionda alle amiche, allacciandosi in vita un copricostume trasparente.
Temari chiuse di scatto la porta, sigillandosi all’interno del camerino.
- andate pure! Io vi raggiungerò tra poco!- urlò, con voce strepitante.
Sakura si voltò verso la porta.
Oggi, Temari le sembrava incredibilmente strana.
- sicura Tem-chan?...se vuoi ti aspetto io- chiese, avvicinandosi
- no, no…questione di un minuto!- disse l’altra, scoppiando in una risata forzata.
Cavolo, andatevene.
- ok!...sarà un po’ in difficoltà nell’entrare nel costume…vuoi che ti chiami aiuto?- scherzò Ino, allontanandosi.
E per la seconda volta, Temari, si limitò a dare ragione a Gaara.
Quella giornata sarebbe potuta terminare con un serio problema diplomatico tra Suna e Konoha.
- "Sorella del nuovo kazekage uccide kunoichi di Konoha. Legittima difesa dopo aver subito un attacco di eccessiva stupidità o eccesso di uso della forza su minorata mentale?" Bel titolo per le testate dei giornali di domani…- sospirò trovando nel perfido sarcasmo una momentanea situazione alla sua condizione.
Temari non era stata mai una codarda e, a dir la verità, non si era vergognata mai del suo corpo.
A Suna c’era chi la reputava una vera e rara bellezza.
Sguardo ammaliante. Capelli biondi e folti. Volto regolare e squadrato.
Insomma, una bellezza insolita, a Suna.
E allora perché, proprio ora, non riusciva a reggere il confronto con quelle quattro ragazzine?
Perché si preoccupava del corpo minuto di Hinata, di quello atletico e longilineo di Tenten o della delicatezza di quello di Sakura?
Basta, Tem.
Ammettilo chiaramente.
Quello che ti disturba non sono loro.
È…

 

- allora Shika? ti piaccio?- chiese Ino, saltando tra le braccia del chunnin.
- Se ti dico di si, posso andare?- rispose lui, trattenendo uno sbadiglio
- Sei un insensibile!- mormorò la ragazza, fingendo commozione
- Ma sei stupenda!- intervenne Kankuro, ormai sul punto si prendere fuoco.
Cavolo se lo era.
Quelle gambe, quel…Temari penserebbe che sei un maiale, Kankuro.
- oh grazie miciotto! – rispose la bionda, lanciandogli un bacio.
Shikamaru sorrise.
Si chiese se quello fosse un modo per rimorchiare quel ragazzo o per far ingelosire lui.
Kankuro sentì il suo cuore perdere un colpo.
Non poteva essere vero…doveva dirlo a Temari!
Temari...a proposito, dove si era cacciata?
- dove è finita mia sorella?- chiese guardandosi intorno
- è ancora nello spogliatoio, rinchiusa in cabina…- rispose Ino, svogliatamente – credo che abbia dei problemi con il costume- concluse, rispondendo al cenno della mano di Tenten, che stringeva già un pallone
- che imbranata- arrossì Kankuro, raggiungendo la ragazza, che si era già allontanata
- Ino- chaaan!- urlò, correndole incontro correndo goffamente
- E l’imbranata sarebbe Temari…- sbuffò Shikamaru, portandosi una mano alla fronte.

Temari teneva tra le mani il costume colorato.
Aveva solo due possibilità: o indossarlo e mostrare a tutti la solita Temari, quella determinata e prepotente, oppure andarsene a gambe levate, lasciando il gusto della vittoria in bocca a quella linguacciuta di Ino.
Ma, in fondo, Ino avrebbe vinto lo stesso.
Chi non si sarebbe accorto dei loro costumi?
Chi non avrebbe fatto un paragone immediato?
E soprattutto…chi l’avrebbe data per vincente?
Non bisognava essere un genio per non notare quanto l’altra fosse più magra e bella di lei.
E Temari dimenticava anche che c’era un genio, in quella folla.
O forse no, non lo aveva dimenticato affatto.
- cazzo!- si lasciò sfuggire, sedendosi sulla piccola panca.
- fine e delicata come al tuo solito, non c’è voluto molto per trovarti.- la voce calma e fredda la fece trasalire.
Ma che diavolo ci faceva Lui, lì?
- vattene…- sibilò di rimando, sollevando gli occhi al cielo.
Vattene, almeno tu.

- schiaccio!- urlò Tenten, sollevata a mezz’aria.
Il pallone, scagliato a folle velocità, si infranse proprio accanto a Lee e Naruto che, atterriti, si gettarono ai lati, in preda a cieco furore.
- fifoni!- dichiarò la ragazza, scuotendo le spalle.
I due ragazzi fissarono la palla, ancora a terra, ruotare su sé stessa.
- mi ritiro!- urlarono infine entrambi, sollevando le mani.
- e così, Tenten- chan, hai vinto di nuovo…- commentò Ino, sdraiata a lato della piscina, con un braccio penzoloni.
- e siamo tre a zero per me!- rise la mora, saltellando allegra.
-…ne facciamo un’altra?...credo che schiaccia-sette sia il mio gioco!- chiese infine, raccogliendo il pallone.
Per ben tre partite l’audacia di Naruto e la tenacia di Lee avevano opposto una, seppur tenue, resistenza alla competitività di Tenten, ma ora i ragazzi sembravano già stremati.
- ma se ci sbatti subito fuori!- si lagnò Kiba, storcendo la bocca
- mica è colpa mia se non sai tirare una pallonata decente!- rispose Tenten, mostrandogli la lingua
- dai un’altra te la concediamo, Tenten!- interruppe il battibecco Ino, avvicinandosi ai ragazzi.
Naruto e Lee, ancora apparentemente sconvolti per il rischio corso, si erano rifugiati sotto uno dei porticati che correva intorno la piscina, incerti se unirsi nuovamente a quelle pazze scalmanate.
- ehi voi!...chiamate anche gli altri!...- lì richiamò Ino, agitando una mano
- …abbiamo cambiato gioco…partita di pallamano in acqua!- aggiunse, sorridendo.
A pallamano lei, Choiji e Shika erano bravissimi. Uno era un vero lanciatore…l’altro un vero asso nel darsela a gambe levate ( ovviamente) e poi c’era sempre lei.
Bhe, lei era sempre e comunque fondamentale per l’armonia del gruppo, ecco.
- Ino!- la chiamò Sakura, appena accorsa.
- manca solo Shikamaru- aggiunse Kankuro, guardandosi attorno.
- quell’imbecille!- strillo Ino, voltandosi verso l’uscita.
Doveva essersene andato quando era stato sbattuto fuori da Lee durante la partita.
Pigro come al solito.
E così la partita si complicava. Ma gliela avrebbe fatta pagare.
Questo era scontato.


- Ti ho detto di andartene- strillò la ragazza.
- Non sono scemo. Ho capito- rispose il ragazzo,appoggiato alla porta chiusa.
- E allora perché sei ancora qui?- Temari alzò la voce, costringendo l’altro a tapparsi con i palmi della mani le orecchie provate
- Perché ormai sono sordo… oramai le tue urla non hanno più alcun effetto- commentò, scivolando a terra
Scemo, pensò la ragazza, presa dalla folle smania di tirargli un pugno.
Calma Temari, con la violenza non si risolve mai nulla.
- gira voce che sei talmente imbranata che sei rimasta incastrata nel costume- disse poi il ragazzo, con il suo abituale tono piatto
Ino! Quella, quella…forse con la violenza si poteva risolvere almeno qualcosa…
- tutto ok! E ora smamma ragazzino- rispose lei, stringendo i pugni, scagliandosi contro la porta
- se è tutto ok, puoi anche uscire- l’interruppe lui, sbadigliando
- ma che vuoi Nara? Sono affari miei se sono qui dentro- certo che era proprio bravo a farle saltare i nervi
- allora non chiedere a me di andarmene, anche io sono qui per affari miei- e bravo il mio bimbo, vuoi la guerra?
- Nello spogliatoio delle femmine? L’ho sempre detto che eri un po’…troppo delicato per non essere una femminuccia- rispose lei, fiera della sua risposta
- Ma questo non era quello degli uomini?...scusa, trovandoci te dentro, ho confuso "Temari- kun"-
Colpita e affondata.
Dannato.
Inutile chiedersi perché quel ragazzo le apparisse davanti nei momenti meno opportuni.
Fatica sprecata.
- mi si è incastrata la zip- mentì lei, nella speranza che lui si convincesse a lasciarla sola
- allora chiamo Hinata o Sakura…- il tono di lui era svogliato, ma incredibilmente fermo
- oh no! Non le disturbare…- cercò di mascherare il disappunto lei. Ma che diavolo prendeva a Nara?
- Allora fa entrare me…se è solo questione di una zip- disse lui, mentre la ragazza si accendeva di un’intensa colorazione rossastra.
- Ma sei un pervertito!- urlò, sbattendo il pugno sulla porta, come per colpirlo
Lui non si scompose, cercando nella tasca del costume una sigaretta scappata all’infuriare della battaglia di schizzi di poco prima.
- lo sospettavo…- disse infine, aspirando una prima boccata
- di essere assuefatto da nicotina?- chiese lei, storcendo la bocca in un ghigno
- no baka. Che non era quello il motivo- rispose, mentre l’odore amaro e secco del tabacco si diffondeva nello spogliatoio, fin dentro la cabina dove lei si era barricata.
Temari si chiese perché non trovasse le parole per chiedere al ragazzo di spegnerla.
Stupida. Ecco cosa era diventata, invecchiando!
- diciotto anni e ancora non hai capito niente- commentò intanto l’altro, anticipando i suoi pensieri
- cosa?- chiese lei, con un lieve tremore nella voce
- non a tutti piacciono le ragazze magre. Anzi, un po’ di carne in più fa piacere…- le rispose Shikamaru, con tono serissimo.
Tanto serio da rendere impossibile la risata che si spense sulle labbra di Temari. Risata che, tanto, di divertito, aveva davvero poco.
- Mi hai dato della grassona?!- urlò, con voce ancor più alterata
- Non ho detto questo. Donne, sempre troppo complicate. Dovrei imparare a stare zitto…- commentò l’altro, aspirando nuovamente la sigaretta, mentre la ragazza crivellava la porta alla sue spalle che, incredibilmente, nonostante ondeggiasse pericolosamente, ancora non era crollata.
Temari, dopo aver sfogato parte della sua rabbia, si lasciò scivolare in ginocchio a terra, appoggiando la testa bionda alla maniglia.
- e a chi potrebbe piacere una come me?- si chiese, sottovoce, stupendosi della sua stessa domanda
- a uno come me-

C’era silenzio ora, rotto solo dalle risate di sottofondo, dal bruciare della sigaretta e dal cuore di lei.
Nara era impazzito, non c’erano più dubbi.
- sei morta?- chiese poi, allontanando la sigaretta dalle labbra.
Ancora nessun insulto? Andava meglio di quanto si fosse aspettato, allora.
- scherzi, vero Nara?- la voce di lei le sembrava incredibilmente tesa, ora
- apri la porta, Temari- che risposta, e con che voce. Le sembrava quella dei protagonisti maschili di quei stupidi telefilm che Ino lo costringeva a vedere con lei.
Che risposta e che voce. Possibile fosse davvero lo stesso ragazzo che era stato gettato di forza nell’arena contro voglia per sfidarla? Quello che si era arreso perché "troppo stanco e annoiato"?
No, c’era sicuramente uno sbaglio.
Quella era Ino che, mascherata da Shika, la stava prendendo in giro.
Non c’erano dubbi.
- smettila, baka. – Sibilò, cercando di controllare il rossore che le aveva invaso le guance.
- Smettila tu e non costringermi ad usare la forza. Apri questa porta- ripeté ancora, stranito dal proprio tono. Lo sapeva, lo sapeva che un giorno una ragazza lo avrebbe fatto impazzire!
- No!- il secco rifiuto lo stordì. Ma che cavolo… le donne, le donne!
Temari fissava la porta infuriata.
Ma cosa credeva quella stupida di Ino, di poterla ingannare? E, ammettendo che fosse il vero Shikamaru a parlarle…che cosa c’era dentro quella sigaretta? Che cosa si era fumato?
Stava per sferrare un altro pugno alla porta, in prenda ormai a ben poco allegri umori, quando avvertì una sensazione purtroppo ben nota.
Come se tutti i nervi fossero paralizzati, un improvviso freddo agli arti.
Il respiro si faceva più profondo, le braccia più pesanti, senza controllo.
Dannazione…
- Kage mane no jutsu ha avuto successo-
Quanto odiava quella frase!

 

Ottimo modo per farla stare zitta.
Doveva ricredersi sulla propria abilità, non era male anche con poca luce.
Guardò soddisfatto la sottile linea d’ombra che penetrava sotto la porta, aggrappata saldamente a quella della ragazza.
- e ora che vuoi fare, cry-baby?- chiese lei, irritata
Lui portò la mano sulla maniglia, avvertendo quella di lei posarsi sulla parte interna.
Un lieve tocco e il chiavistello interno girò, prima che lui, sciolta la tecnica, spalancasse la porta.
- questo…- le sorrise sornione.
Lei, con ancora un leggero rossore appena accennato sulle gote, lo fissava straniata.
- e perché?- chiese infine, con voce vinta
- perché sei dannatamente bella. E io ero stanco di aspettarti, di là…mi stavo cominciando ad annoiare-
Cazzo.
- ti sei dichiarato?- chiese lei, tentando di ritrovare fermezza nella voce
- non ancora- la stupì di nuovo, portando le sue labbra su quelle di lei.

- Ehi, Shika-kun!- urlò Lee, raggiungendo l’amico.
Sakura e Tenten erano intente in una personale sfida, "polverizza il povero Naruto", il quale, esausto, cercava di sottrarsi alle due ragazze, tuffandosi nella piscina.
Kiba rideva, a mollo nell’acqua, assistito da un apparentemente annoiatissimo Shino, che, da sotto gli occhiali scuri, seguiva impassibile la scena.
- ma non fa altro che cacciarsi nei guai?- replicò Shikamaru, quando l’ennesima pallonata raggiunse la schiena dell’Uzumaki
- Dieci! Tenten stavolta ti ho distrutto!- rise Sakura, osservando il corpo di Naruto affiorare dalle acque calme della piscina
- Naruto-kun!- mormorò Hinata, raggiungendolo a nuoto e trascinandolo a riva.
Temari si strinse al ragazzo, emergendo da dietro la porta dello spogliatoio, con un sorriso inebetito stampato sulle labbra.
- ohi, Temari. Kankuro ci aveva detto che ti trovavi qui in giro…- la salutò Lee, insospettito dallo sguardo infuocato che la kunoichi di Suna e Nara si erano scambiati.
Lei sorrise beffarda, liberandosi del copricostume.
- Guarda è come quello di Ino!- commentò Sakura, correndo verso di lei.
- Impazzirà d’invidia quando ti vedrà!- continuò, scoppiando a ridere
Temari arrossì, osservando di sottecchi Shikamaru che, seduto accanto Neji la fissava di nascosto.
- cosa?- chiese poi, immergendosi lentamente nella piscina
- bhe, sei splendida!- Sakura indicò i volti dei ragazzi che si erano voltati a fissarla.
Non per ultimo quello di Shikamaru che, sotto un apparente distacco, aggrottava le ciglia. Gelosia?
- grazie!- rise infine, immergendosi nell’acqua, nuotando lentamente
Socchiuse gli occhi verdi mentre un’ombra scura le velava la luce del sole dagli occhi.
- sfida?- il ragazzo la fissava imperturbabile, avvicinandosi al bordo della piscina
- non ti conviene, Nara- rispose, spingendolo in acqua
- scocciatura - replicò il ragazzo emergendole accanto
- femminuccia!-
Temari rise mentre Shika, spostandosi i capelli bagnati dalla fronte, le mostrava un broncio annoiato.
Il ragazzo la circondò con le braccia, facendola arrossire
- che diamine fai?...non ero una scocciatura?- chiese, avvertendo gli sguardi incuriositi dei presenti
- è per questo che mi piaci tanto…- sospirò lui, sollevando gli occhi scuri.
- Finalmente questa dichiarazione- rise Temari, lasciandogli un bacio sul naso
- Credevo che prima, nel camerino, ti fosse bastato come dichiarazione quando abbiamo…- il ragazzo fu interrotto dalla mano della kunoichi che gli si piantò in faccia, dritta sulla bocca socchiusa. Troppe orecchie indiscrete.
- Nara!- strillò, arrossendo.
Lui sorrise, piegando le labbra sotto la mano tesa di lei.
Temari lasciò che quel calore che avvertiva la circondasse.
Il costume forse le tirava sui fianchi, forse era troppo piccolo o appariscente.
Poco importava, ora.
- mi piaci anche tu, Cry-baby-

 

 

Kankuro, fermo davanti al bancone, sorseggiava, tremando, una bibita chiara.
Alcolico e molto fresco, aveva ordinato, poco prima.
- alcolico e molto, ma molto, freddo- una voce femminile si era avvicinata.
Una voce femminile tremendamente famigliare.
- Ino?- chiese, quando la giovane Kunoichi si sedette esausta accanto a lui, sullo sgabello del bar
- Ohi…- si sforzò di sorridere lei, ingurgitando l’intero contenuto del bicchiere
- Fa piano!- là sgridò il ragazzo, afferrandole il polso
- Credo che tua sorella e il mio migliore amico si siamo appena messi insieme- bisbigliò facendo cenno al barista di preparare il bis
- COSA?- Kankuro si sollevò dallo sgabello, sul volto un’espressione sbigottita
- Almeno a giudicare da ciò che stavano facendo nello spogliatoio- arrossì l’altra, bevendo anche il secondo bicchiere.
Mai entrare senza bussare.
Chissà perché questa massima le veniva in mente solo ora.
Kankuro si passò una mano tra i capelli ricci, strofinandosi poi il naso schiacciato.
- anche per me!- ordinò, indicando il bicchiere della ragazza.
- Alla nostra!- aggiunse, scolando la bibita rossastra.
- Alla nostra- ripeté Ino, ritrovandosi a sorridere.
Fissò il volto ancora sconvolto del giovane.
- Ehi, Kankuro-kun- lo chiamò, facendolo voltare - pensi davvero che io sia splendida?-
- Che domanda scema!- rispose lui che, con un po’ di alcol, aveva ritrovato quella lucidità che il corpo di lei gli faceva perdere
- Certo che lo penso!.. sei persino di bella di Karasu!- * bhe, forse non era proprio lucidissimo.
- Credo che da parte tua dovrei prenderlo come un complimento!- sorrise Ino, fissando il bicchiere vuoto
- Ehi, Kankuro-kun…- riprese lei, mentre lui continuava a scolare bicchieri che si andavano ad accatastare sul bancone
- …sei davvero gentile. – Ino arrossì violentemente. Cavolo, ecco cosa provava Hinata.
- Grazie…- biascicò lui, oramai disilluso. Come poteva credere che una come lei potesse interessarsi a lui?...in fondo lui era, e sempre sarebbe restato, uno squallido shinobi sfigato e truccato.
Tirò su con il naso, merito del vento che si era sollevato e del troppo alcool ingurgitato.
- tieni!- gli porse un fazzoletto lei, fissandolo sorridente.
- E senza trucco.. Anche tu sei molto carino- Kankuro per poco non stramazzò, soffocato dallo stesso fazzoletto.
- Sei ubriaca Ino!- tentò di sorridere, mascherando l’imbarazzo
Lei scoppiò a ridere.
- forse…- gli rispose, dandogli un buffetto sul naso.
- Altri due!- strillò al barista, indicando i bicchieri
- Ma il prossimo giro, offro io!- dichiarò Kankuro, ridendo.
Forse, in quella piscina, non aveva trovato l’amore della sua vita, ma sicuramente un’ottima…compagna di bevute.
Forse, ovviamente.

 

 

 

 

* non so se questa risposta io l’abbia già letta in qualche altra ficcy. Se è davvero così, mi scuso con la "legittima proprietaria", non era mia intenzione!

 

Eccomi tornata dalla mia vacanza…e questo è il primo regalino per le Shika/Tema fan! Che ne pensate? E’ scaturita da un lungo e afoso pomeriggio…che caaaldo! E allora, cosa c’è di meglio se non un bagno in piscina a rinfrescarsi un po’…ovviamente poi, la Shika/Tema si è praticamente scritta da sola ^__^

Fatemi sapere che cosa ne pensate!

Baci baci

Roberta

  
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