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Autore: SaraRocker    14/01/2013    2 recensioni
Nuova storia DxG ♥ ma con molta azione!!!
è il 21 dicembre 2012, sono anni che si parla della fine del mondo, ma perchè essere tanto pessimisti?
Estratto dal capitolo 1.
-Lui era un ladro, ma non le avrebbe mai fatto del male.
"Ehy! Smettila! Così ti ferirai! Avanti! Non volevo farti nulla!" urlò mentre a causa dell'apertura provocata da lei ora si sentiva il rumore dei cavi in movimento.
"Ah no?" urlò anche la ragazza ironica riuscendo ad uscire. Si aggrappò al filo di titanio che permetteva all'ascensore di passare da un piano all'altro "Non mi sembrava! Mi sei saltato addosso con un passamontagna in faccia!"
"Hai frainteso! Ora scendi! Sei solo una..." la guardò un attimo. Era solo una ragazzina. Probabilmente della sua età, molto giovane.
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Duncan, Gwen, Un po' tutti | Coppie: Duncan/Gwen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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La Fine Del Mondo... I

Ciaoooo! Siamo già al secondo capitolo :'') beh, che dire, spero vi piaccia ^_^ tra poco inizieranno a succedere tante cose :D
Voglio ringraziare Lady LaLa per la sua recensione (la prima ricevuta su questa storia :''3)
Non so che altro dire quindi ciaoooo! x''D


"Credi sia davvero la fine del mondo?" chiese infine lei.
"C'era stato preannunciato, no?"
"Quindi credi sia così..." continuò Gwen graffiando spasmodicamente il pavimento.
"Io non credo in niente"
 
Duncan andò e prendere qualcosa da bere per Gwen, la quale aveva visto parecchio scossa dall'accaduto. Non si era azzardato a chiederle troppo non conoscendola e non sapendo fin dove potesse spingersi, si era dunque indaffarato a trovare una bottiglia d'acqua fredda non appena aveva visto le sue lacrime iniziare a farsi più rade.
"Ecco" disse porgendole la bottiglietta.
"Grazie..." fece lei per poi prendere un sorso. Dopo essersi asciugata le labbra intervenì nuovamente "Cosa facciamo ora?"
"Mh?"
"Toronto hai detto che è deserta e-"
"La zona che abbiamo perlustrato lo era. I-Io non mi arrendo. Non posso credere che siamo veramente solo noi"
Lei annuì "E dove dormiamo?"
"Direi che per stanotte possiamo stare anche qui... Infondo c'è riscaldamento e ho visto un reparto per il campeggio, dovrebbero esserci dei sacchi a pelo..."
"Ok... Sì, va bene" e che altro poteva dire? Lui sembrava cavarsela bene... Anche se le aveva confessato la sua paura, continuava ad affrontare ciò che gli si poneva davanti e doveva ammettere che almeno quel lato del ragazzo la tranquillizzava un poco... Anche se ancora non si fidava realmente di lui, ma non aveva da preoccuparsi , infondo aveva un'arma. In ogni caso sarebbe riuscita a difendersi anche se Duncan si fosse dimostrato un nemico. Ma doveva ammettere che non lo credeva un traditore. Non dopo come si era preoccupato di salvarla persino nell'ascensore.
Sospirò "Andiamo a prendere la roba per dormire?" disse lei notando che fuori iniziava a farsi scuro.
Lui annuì.
Prepararono in un angolo un paio di sacchi e pelo. Gwen si sdraiò capendo di essere totalmente stremata per il giorno passato, mentre Duncan prese altri due sacchi a pelo per poi allontanarsi verso l'auto.
Gwen avvertendo i suoi passi andarsene si alzò di scatto per poi raggiungerlo, colta dal terrore che lui stesse fuggendo  senza di lei.
Corse a cercarlo per il negozio, ma non lo trovava da nessuna parte.
Non poteva averla abbandonata... Non che lei non sapesse cavarsela, ma il rimanere da sola per un tempo sconosciuto avrebbe disorientato chiunque. Perchè doveva ammettere che a confronto con il ragazzo, lei non era così certa di trovare altre persone in vita. Non sapeva nulla, quindi non aveva nemmeno nulla in cui sperare, si era detta... In effetti era molto pessimista, ma non riusciva a fare altrimenti.
 
Si fermò sbattendo contro il petto di Duncan, che vedendola correre si sorprese moltissimo "Cosa fai Gwen? Non stavi dormendo?"
"No! Tu volevi andartene! Volevi abbandonarmi, vero? Ammettilo! Ti ho sentito allontanarti!" farfugliò lei frettolosamente in ansia.
"Ho preso due nuovi sacchi a pelo per noi due e li ho portati in macchina nel caso in futuro dovessimo fermarci in una zona desolata come un deserto!" ammise Duncan totalmente sincero. Lei credeva davvero l'avrebbe mai lasciata sola? In una situazione simile? 
Vedendo che non si calmava, sussurrò "Ascoltami, Ti prometto, no, ti giuro, che non ti lascierò mai sola! Non me ne andrò mai, ok? Finchè questa storia non sarà chiarita rimarremo uniti... So che è difficile... Visto che ci siamo appena conosciuti, ma devi fidarti di me... Te lo giuro!"
Lei ascoltò quelle parole perfettamente, e quasi fossero un ancora di salvezza per la sua mente, ci si aggrappò con tutta l'anima "O-Ok..." disse infine nascondendo il viso contro il suo petto.
"Ora torniamo di là, ok?" disse lui riferendosi a dove si volevano sistemare per la notte.
Lei annuì.
 
Gwen si addormentò quasi subito, mentre Duncan, rimase a riflettere molte ore su cosa potere davvero fare.
Il giorno dopo sarebbero ripartiti in auto ed avrebbero perlustrato Toronto. Avrebbero caricato in macchina un po' di provviste e poi sarebbero partiti immediatamente.
Non c'era tempo da perdere. 
Rimanere con le mani in mano li avrebbe solo rallentati inutilmente.
Era certo che non ci fossero solo loro. Certissimo. 
 
Si strofinò il viso stanco con le mani, poi si voltò verso il viso di lei.
Stava dormendo.
Era veramente carina... Bellissima.
Pelle nivea, magra, gambe dritte, capelli corti neri con qualche meches verde. 
Sorrise.
 
Era preoccupato per lei. 
La conosceva appena ma era terrorizzato.
Aveva notato il suo repentino cambiamento di carattere. E lo si poteva capire.
Ma in quel momento, si chiedeva se sarebbe rimasta così a lungo. In quello stato di insicurezza e paura per molto.
L'aveva vista così spavalda durante il loro incontro in ascensore, che pochi minuti prima, quando l'aveva vista piangere contro il suo petto, non poteva credere di essere con la stessa ragazza.
Sospirò.
Quale delle due era la vera Gwen?
Sperava vivamente la prima... Perchè nel caso non fosse stato così, se a lui fosse successo qualcosa, come se la sarebbe cavata una ragazza fragile e così scossa da sola?
 
Ma probabilmente, stava così per ciò che era successo. Infondo era appena stata testimone di orribili eventi.
Sì, Probabilmente era così.
Sospirò.
"Lo spero..."
 
La mattina, Duncan si svegliò presto, dopo nemmeno 3 ore di sonno. 
Pensò di fare dormire ancora un po' Gwen, nel frattempo lui avrebbe fatto scorte di vestiti.
Prese qualche felpa e dei jeans.
Una s da ragazza per lei e una m maschile per lui.
Mise tutto in macchina, poi raggiunse lei... "Gwen? Svegliati"
"Mh?" disse lei aprendo lentamente gli occhi "D-Duncan..."
Lui sorrise "Dobbiamo andare, sono le 8:00, dobbiamo finire di cercare in città"
Lei sospirò. Aveva sognato che nulla era ami successo. Che Toronto era come sempre e che i suoi erano sani e salvi... Poi, aveva visto Duncan di fronte ai suoi occhi e si era resa conto, di come in realtà stavano davvero le cose. Ma non poteva piangere. Non più.
 
La sera precedente, prima di addormentarsi, si era detta quento fosse inutile. Infondo lei era sempre stata una ragazza forte e sicura di sè. Doveva cercare di superare anche un ostacolo tanto insormontabile, come aveva fatto lui. Duncan.
 
Aveva perciò agguantato la pistola e l'aveva riposta in una fondina con cintura che aveva trovato nel negozio.
Duncan invece ripose la propria in una tasca interna del suo giubbotto di pelle.
 
Salirono in auto e partirono. Setacciarono innanzi tutto i confini cittadini fino ad arrivare sempre più nell'interno, ma ovunque andassero, lo spettacolo non cambiava.
Nessuno dei due si era ancora abituato in una simile distesa di corpi a terra. E probabilmente nessuno ci si sarebbe mai abituato. Mai.
Erano vicini al centro, la zona commerciale più abitata e ancora non avevano trovato traccia di vita.
Arrivati in piazza si fermarono "Da qui proseguiamo a piedi, ok?" chiese Duncan siccome c'erano vicino alcune zone pedonali non raggiungibili da auto.
"Sì, va bene" disse lei ostentando sicurezza.
 
Smontarono dal veicolo.
Camminare in mezzo a quella desolazione era più lacerante di quanto entrambi potessero pensare.
Dopo una buon'ora di ricerca ancora nulla, ed avevano setacciato ovunque.
 
"Duncan..."
"Mh?" chiese lui
"E se non trovassimo nessuno? Intendo dire, e se fossimo solo noi due?"
Lui abbassò lo sguardo "Io non vivo di -se- o di -ma-" si limitò a dire.
"Ma nessuna ipotesi è mai da scartare..."
"Non lo sto facendo, ma, supponiamo che io creda che non c'è nessun altro, quando in realtà c'è... Non sarebbe un errore imperdonabile?" chiese Duncan tornando a guardarla.
Gwen iniziò a riflettere. Certo, sarebbe stato imperdonabile, ma... "Ma se invece non ci fosse nessuno? Sprecare la vita in ricerche inutili?"
"A questo punto, fare qualsiasi cosa sarebbe sprecarla, no? Cosa potrei fare se non cercare?"
Lei annuì. In effetti, non avevano alternative. Vivere una vita in un mondo desolato era davvero orribile, ma... Ma sembrava davvero impossibile perlustrare il mondo in due... No, anzì, lo era. Era impossibile.
Non c'era modo di fare sapere a tutti della loro presenza?
Sì, sì c'era! Realizzò lei guardando Duncan "Duncan! So come fare!"
"Mh?"
"Ci basterà trasmettere un programma radio! E chiunque sarà in ascolto ci sentirà! Se c'è qualcuno, ci troverà! Dobbiamo solo tornare alla stazione di toronto!" disse Gwen eccitata dalla brillante idea.
"E perchè proprio per radio?" chiede Duncan curioso "Infondo, potremmo trasmettere da una rete televisiva..."
"No, non potrebbe mai funzionare! Chiunque sia ancora vivo, avrà certamente cercato di guardare la tv, e vedendo che non c'era alcun programma avrà poi spento! Invece, le auto in strada hanno in buona parte la radio ancora accesa!" disse Gwen
"Come lo sai?"
"Alla stazione radiofonica, ieri, dopo l'incidente, i valori degli ascolti non erano cambiati! Li ho notati su un pannello mentre uscivo... Ciò vuol dire che se qualcuno sta cercando come noi, in strada sentirà il nostro annuncio! Oltretutto sono in grado di usare una rete radiofonica, e di potenziarla, anche se di poco... Potrei trasmettere un programma raggiungibile fino agli Stati Uniti..." disse lei dopo una piccola riflessione.
Duncan sorrise. Era perfetto. "bene, sali in macchina" 
 
Ci misero mezz'ora ad arrivare.
Raggiunsero una sala di trasmissione "Bene..." disse Gwen iniziando a manovrare uno dei pannelli "Devo solo trovare una linea a più uscite in modo tale da poter essere trasmetta su più linee..." continuò concentrandosi.
Duncan la osservava incantato da tanta maestria. Manovrava i vari cavi perfettamente "Dove hai imparato?"
"Mh? Io lavoro qui, no? E prima ancora facevo dei piccoli lavori da elettricista..." disse lei tornando al pannello
"Oh, forte" fece lui osservando le sue mani muoversi perfettamente sicure delle loro azioni.
"Ecco, ora siamo in... Onda!" disse infine premendo un pulsante e passando a Duncan il microfono.
"C-C'è qualcuno?" esordì lui "Siamo dua abitanti della città di Toronto, Canada e siamo sopravvissuti a ciò che è accaduto ieri, il 21 dicembre 2012... Noi non sappiamo bene di che si tratti, ma se ci sono altre persone come noi, le preghiamo di raggiungerci. Per favore! N-Noi, ci troveremo alla stazione radiofonica di Toronto... Vi prego, se c'è qualcuno in ascolto, venite!" disse infine lui. 
Gwen staccò la trasmissione "ok... Bene, ora dobbiamo solo aspettare" disse guardandolo.
 
Era quasi ora di pranzo.
Dentro l'edificio c'era una piccola cucina dove passavano le pause i dipendenti. Mangiarono lì.
"Quindi, ora staremo qui?" chiese lei.
"E' il luogo più conveniente..."
"Capito"
"Comunque, sei stata geniale... Veramente, hai avuto un'idea strepitosa" sorrise lui mandando giù un boccone di pasta pronta.
"G-Grazie" fece lei arrossendo.
Si sentiva in imbarazzo quando quel ragazzo le sorrideva. I suoi occhi erano bellissimi, azzurri, cristallini e la infastidiva quasi il fatto che lui avesse l'arroganza di guardarla così, sfoggiando quella sua bellezza.
 
"Allora? Posso sapere qualcosa di te o sei off-limits?" chiese lui tranquillamente dopo aver finito di mangiare.
"Chiedi" fece lei
"Mhhh... Quanti anni hai?"
"18"
"Anche io!" disse lui, confermando al sua precendente teoria che lei avesse la sua età "E che scuole hai frequentato? Magari abbiamo fatto la stessa"
"Le superiori le ho frequentate fino al 3° anno, per poi lavorare... Andavo ad un tecnico meccanico..."
"Questo spiega perchè te la cavi così bene con aggeggi e roba varia" disse lui "ma non è un indirizzo un po'... Maschile?"
"Infatti ero l'unica ragazza della classe, e questo era perfetto... Le ragazze alle medie erano tutte oche, quindi ero più che felice nel frequentare una classe con dei ragazzi e basta" ammise lei in tutta calma.
"Capito... Io frequentavo un professionale invece... Ma odiavo la scuola, quindi non mi sono mai impegnato particolarmente... E alle medie dove andavi?"
"Frequentavo le medie qui vicino... Le elementari invece, vicino alle case popolari... All'inizio abitavo là"
"No, mai frequentato queste scuole..." disse lui riflettendo.
"Non ti sei perso nulla... E' sempre stata orribile la scuola... Non ho mai trovato un amico decente... Tutti stupidi voltagabbana!"
"Nemmeno io avevo troppi amici..." fece lui "Non che loro non volessero esserlo, ma ero io ad allontanarli. Ero poco raccomandabile e lì tutti puntavano a qualcosa di buono dalla vita... Quindi immagino di averlo fatto per loro..." 
"L'unica cosa bella delle medie, fu un ragazzo del quale avevo una cotta..." sussurrò lei sorridendo 
"E?" chiese Duncan
"Purtroppo... Si è trasferito in California a metà semestre... E non lo vidi più, ma non importa..."
"Beh, alla fine non siamo poi così diversi... E visto che non abbiamo mai avuto veri amici, potremmo esserlo noi, no?" chiese lui guardando Gwen e porgendole la mano.
Lei la guardò. Forse era quello di cui aveva bisogno. Un amico. Qualcuno di affidabile. In cui potere credere senza reputarsi un'ingenua.
un amico.
Gli afferrò la mano "Perchè no? Amici..."
 
Dopo qualche minuto di silenzio esordì lui "Ti ho preso delle cose... Vestiti" disse mostrandole un paio di jeans e delle felpe "Spero ti vadano..."
"grazie!" esclamò lei totalmente sorpresa.
"Io vado a riposare ora!" fece lui alzandosi e dirigendosi verso un salottino adiacente.
 
Gwen rimase lì a riflettere.
Forse non era proprio un male avere vicino quello strano ragazzo... Anche se doveva ammettere, non lo aveva ancora ben capito.
Si dimostrava spesso freddo, ma altre volte invece, era gentile.
Aveva pensato a lei. Le aveva procurato abiti nuovi, un sacco a pelo e un'arma... Doveva fidarsi.
Sospirò raggomitolandosi sulla sedia.
Era ancora terrorizzata.... Guardò fuori dalla finestra. Da lì poteva vedere anche la propria di casa... Con i suoi genitori.
Ora che era sola poteva piangere.
 
Si lasciò andare in un silenzioso insistere di lacrime contro tutto. Le era stata negata una vita felice... Fin dall'infanzia.
Ed ora aveva perso anche i suoi genitori.
 
Duncan sentì un sospiro di lei. Andò a osservarla. Stava piangendo. 
Seguì il suo sguardo e capì. Ripensava ai suoi genitori... E come biasimarla?
 
Si avvicinò "Ehy... Sai, anche io ho perso mia madre"
"..."
"So cosa si prova... E' come se il mondo per te si fermasse mentre gli atri nemmeno se ne rendono conto... Ed è ingiusto. Vedi il sole sorgere e tramontare come se i giorni fossero sempre gli stessi mentre in realtà per te è come se un secondo fosse un anno. A volte, ti fermi a credere che sia solo un sogno... O peggio hai paura di dimenticarli... Ma fidati, non accadrà. Non li scorderai mai. Nessuno può dimenticare i propri genitori..." disse infine per poi uscire nuovamente dalla stanza per lasciarla sola vedendo che lei non rispondeva.
 
La verità, era che Gwen era rimasta incastrata nuovamente tra le sue parole... Tutti quei sentimenti... Lei li stava provando.
 
Non li avrebbe mai dimenticati, mai.
Sì, quella era la paura peggiore...
Mai. Li avrebbe portati con sè per sempre.
 
"Grazie..." sussurrò rimasta sola in quella stanza. Ma lei sapeva, che quella parola era indirizzata novamente a Duncan.

to be continued...

_sara97rocker_
  
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