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Autore: maryleny    14/01/2013    1 recensioni
Salve a tutti eccomi di ritorno con un' altro episodio di castle. Questa volta la squadra del 12 sarà impegnata a risolvere l'omicidio di una giovane ragazza di Los Angeles venuta a New York per far gareggiare la sua squadra di nuoto composta da bambini davvero speciali. Durante le indagini Kate si sente male che cosa le sarà successo?????
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Quasi tutti | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Terza parte, le indagini sono iniziate e la squadra si è messa al lavoro per trovare l'assassino di Jennifer. Ryan e Esposito controllano i filmati dell'albergo mentre Beckett e Castle interrogano Marco e Danny per saperne di più sul conto di Jennifer. I due poi vanno da Lanie per avere informazioni sull'autopsia della ragazza, qua Kate si sente male un'altra volta, Castle si preoccupa mentre Lanie crede che la detective sia incinta, la discussione tra le due è interrotta dal suono del cellulare di Beckett, al distretto è arrivata Mity per l'ultimo saluto alla squadra prima di tornare in Italia con la sua famiglia.
Cosa succederà adesso? Per scoprirlo continuate a leggere.... :-)


Cambio di scena, distretto.
Le porte dell’ascensore si aprono ed escono Beckett e Lanie accompagnate da Castle. Vicino alle scrivanie dei detective Michael e Mity stanno chiacchierando con Ryan e Esposito.

“Eccoci arrivati, oggi il traffico è impazzito ci abbiamo messo 10 minuti solo per poter uscire dall’ottava.” dice Lanie quasi con il fiatone.“Ma come siamo eleganti piccolina.”

“Allora tutto pronto per la partenza?” chiede Castle a Michael e Mity.

“Si, tutto pronto, fra tre ore abbiamo l’aereo.” gli risponde Michael.

“E’ stato un piacere conoscervi ragazzi, ci mancherete, dico sul serio.” dice Esposito.

“Anche per noi è stato bello conoscervi, certo avrei voluto conoscervi in circostanze diverse ma purtroppo è andata così.” gli risponde Mity.

“Bè spero che tornerete a trovarci.” gli domanda Ryan.

“Si magari Mity la prossima volta che metti piede a New York fammelo sapere in tempo così non ti veniamo a prendere con l’auto di servizio.” continua Beckett.

“O non ti preoccupare Kate se non lo farà lei l’ho farò io.” risponde Michael.

“Credo che sia arrivato il momento di salutarci.” Dice Mity controllando l’orologio.

“E si, dobbiamo passare da casa a prendere le valigie e poi andare in aeroporto.”

Mity e Michael incominciano a salutare la squadra del dodicesimo, prima Ryan e Esposito, poi Lanie e Castle e infine Kate.

“Non sai quanto mi mancherai.” Dice Mity a Kate mentre la saluta.

“Credimi lo so, perché allo stesso modo mi mancherai tu. Promettimi solo una cosa.”

“Cosa?”

“Che ci sentiremo spesso, che mi racconterai di cosa combini in Italia e di come cresce la piccola.”

“Promesso, questa volta la promessa la manterrò io per te.”

Le due si stringono in un forte abbraccio. Poi Kate saluta anche Michael e la piccola Kate. Mity riprende la bambina dalle braccia di Kate e insieme a Michael si dirigono verso l’ascensore. La famiglia entra nell’ascensore e si gira per dare un ultimo saluto alla squadra che mesi prima aveva ridato loro la possibilità di ritornare insieme. I tre detective con Castle e Lanie non si muovono finché le porte dell’ascensore non si chiudono. Ad interrompere quel momento arriva un agente con i tabulati telefonici del cellulare di Jennifer.

“Ecco i tabulati che aveva richiesto detective” dice l’agente dando i fogli a Esposito.

“Grazie agente.”

“Credo sia arrivato il momento di tornare a lavoro.” dice Lanie salutando i ragazzi. “ E tu non mi fare preoccupare, se ti senti di nuovo male chiamami subito, chiaro?” continua a bassa voce Lanie riferita a Beckett.

“Ok promesso, ciao Lanie.”

“Che dicono i tabulati?” chiede curioso Castle.

“Dicono che prima di morire Jennifer ha ricevuto una telefonata da un certo Andrea e l’ha chiamata è durata un paio di minuti.”

“Andrea Torres, intendi?”

“Si, e non era la prima chiamata che riceveva. Ma chi è Andrea Torres?”

“Sono io, qualcuno mi può spiegare che diavolo sta succedendo?”

La scena prosegue nella sala interrogatori. Andrea è stato scortato da due agenti che l’ho hanno prelevato all’aeroporto e portato al distretto senza alcuna spiegazione. E’ molto agitato non capisce cosa stia succedendo. E’ seduto nella sala interrogatori, tamburella nervosamente le dita sul tavolo in attesa che qualcuno entri e finalmente gli spieghi cosa stia succedendo. Finalmente dopo un’attesa che gli è sembrata infinita ecco entrare Beckett e Castle nella stanza e accomodarsi come di consueto nelle sedie della sala interrogatori.

“Si può sapere perché diavolo sono qui? Ho un impegno molto importante che non posso rimandare, quindi farete meglio a spiegarmi che significa tutto questo.”

“Si calmi signor Torres, lei è stato portato qua perché purtroppo Jennifer Thomas è stata trovata morta nella piscina dell’albergo dove alloggiava.” gli risponde Beckett.

“Non è possibile ci deve essere un errore, lei non può essere morta, ci ho parlato ieri sera al telefono. Stava benissimo.”

“Mi dispiace signor Torres…”

“Andrea, mi chiami pure Andrea.”

“Ok Andrea, mi dispiace ma non c’è nessun errore. Questa mattina è stato trovato il suo corpo negli spogliatoi della piscina.”

“O mio dio, o mio dio. Marco lo sa e Danny? I ragazzi come l’hanno presa?”

Andrea solo dopo la conferma della detective sembra aver realizzato cosa è realmente successo e incomincia a chiedere se anche gli altri ne sono a conoscenza e come hanno reagito a questa brutta notizia.

“Sono stati Marco e il signor Reed a trovare il corpo di Jenny e per quanto riguarda i ragazzi non sappiamo se sono stati messi al corrente di quanto accaduto a Jennifer.”

“La conosceva da molto tempo?” interviene Castle.

“Da quando ho incominciato a lavorare al diving di Danny circa 4 anni fa.”

“Eravate molto legati?”

“Eravamo buoni amici, tutti eravamo buoni amici di Jenny. Chi la conosceva non poteva far altro che diventare suo amico, era una brava persona.”

“Quanto eravate amici tu e Jenny?” lo interrompe Beckett.

“Abbastanza, lavoravamo tutti i giorni insieme e quando stai tanto tempo a contatto con una persona è normale che ti avvicini a lei.”

“Vuoi dire che vi frequentavate anche fuori dal lavoro?”

“No, assolutamente no, non volevo dire questo, insomma lei era fidanzata con il mio migliore amico. Voglio dire che ecco stavamo diventando più confidenti nei confronti dell’altro e qualche volta capitava di consolarci a vicenda, ma non è successo niente di più che di un semplice abbraccio fra amici.”

“Allora ci spieghi perché nell’ultimo mese le tue chiamate verso di lei sono triplicate? Abbiamo controllato i suoi tabulati e ci risulta che l’hai chiamata anche ieri sera poco prima che venisse uccisa. E un po’ strano per due semplici amici non trovi.” gli domanda Castle.

“Si è vero ultimamente la chiamavo spesso ma era solo perché aveva qualche problema con Marco, tutto qua.”

“Che tipo di problema?”

“Le solite cose, lei era un po’ gelosa perché lui era sempre accerchiato da belle ragazze e spesso finivano per litigare, allora la chiamavo per tranquillizzarla, per dirle di non preoccuparsi perché lui la amava davvero. Conosco Marco da molto tempo, prima era uno di quelli che cambiava ragazza molto spesso ma quando ha conosciuto Jenny è cambiato, era davvero innamorato di lei, solo che anche lei conosceva il suo passato, sapeva che era stato con molte ragazze prima di lei e quindi qualche volta si faceva prendere dalla gelosia anche solo per un sorriso. E’ solo questo il motivo di tutte le mie telefonate.”

“Sai per caso se ha avuto o aveva problemi con qualcuno, magari al diving visto che sia Danny che Marco ci hanno detto che praticamente passava la maggior parte del suo tempo la.” gli chiede Beckett.

“Bè a dire il vero c’è stato un episodio, ma è stato un paio di mesi fa ormai è acqua passata.”

“Di che si tratta?”
“Una mattina ho visto Jenny che discuteva con la madre di uno dei ragazzi. Quando mi sono avvicinato lei si è allontanata, Jenny era piuttosto scossa. Non so cosa sia successo ma il giorno dopo sembrava tutto a posto, quindi ho lasciato perdere.”

“Ti ricordi il nome di questa persona?”

“Si certo che me lo ricordo, era Cristina Flores, la madre di Deborah Cook.”

Cambio di scena, Distrikt Hotel.
Finito di parlare con Andrea Torres Castle e Beckett si dirigono al District Hotel dove alloggiano i ragazzi della squadra di nuoto. Appena arrivati chiedono quale sia la stanza della signora Flores.

“Polizia di New York devo sapere dove alloggia la signora Cristina Flores.”

“Stanza 151 terzo piano.”

Castle e Beckett non perdono tempo e subito vanno verso gli ascensori per salire al piano dove la signora Flores alloggia insieme a sua figlia Deborah. Arrivati bussano alla porta e subito compare la signora Cristina Flores.

“Vi posso aiutare?” domanda Cristina

“Signora Flores sono la detective Kate Beckett, lui e Richard Castle abbiamo bisogno di farle qualche domanda a proposito di Jennifer Thomas.”

“Certo accomodatevi.”

“Signora Flores vengo subito al dunque, abbiamo saputo che qualche mese fa lei e Jennifer avete avuto dei problemi, ci chiedevamo se questi problemi magari fossero arrivati sin qui a New York.”

“Detective le assicuro che io e Jennifer avevamo chiarito tutto già diversi mesi fa quando eravamo a Los Angeles, mi creda non avevo nessun motivo per volere la morte di quella ragazza.”

“Che genere di problemi avete avuto?”le domanda Castle.

“Un giorno abbiamo discusso riguardo gli allenamenti in piscina ma il giorno dopo si è risolto tutto.”

“Si spieghi meglio signora.”

“Ok va bene, dunque qualche mese fa Deborah ha incominciato a non voler fare più i compiti di scuola, andava in classe mal volentieri e quelle poche volte che ci andava non faceva altro che parlare delle gare in piscina che faceva o che doveva fare, insomma era diventata quasi come un’ossessione per lei. Deborah non è una bambina come tutte le altre, non apprende molto velocemente ma negli ultimi anni a scuola stava facendo grandi progressi finchè non ha incominciato a frequentare la piscina dove c’era anche Jennifer. Così un giorno sono andata da lei e le ho detto che non avrei più portato Deborah agli allenamenti.

“E lei non l’ha presa bene.”termina la frase Beckett

“Per niente, ha incominciato a dirmi quanto invece fosse importante quell’attività per Deborah, quanto fosse portata e quanto ormai si era affezionata a lei. Io non ho reagito bene quel giorno, insomma ho alzato la voce dicendole che lei non aveva nessun diritto di dirmi quello che era o non era importante per mia figlia, ho esagerato l’ho ammetto infatti il giorno dopo sono andata per parlarci nuovamente e abbiamo risolto la questione.”

“In che modo avete risolto?”

“Jennifer ha parlato con Deborah, le ha spiegato quanto fosse importante la scuola e che doveva impegnarsi allo stesso modo in cui si impegnava in piscina. Le aveva detto che i compiti erano come la corsia in cui nuotava in piscina, finché non si è arrivati sino in fondo non si smette di nuotare e così fino a che non aveva finito i compiti non poteva chiudere il quaderno.”

Una porta si apre e nella stanza entra una bambina con indosso un pigiama e con i capelli arruffati. Con le mani si stropiccia gli occhi e si dirige verso la mamma.

“Mamma chi sono questa persone?” chiede la bambina ancora assonnata.

“Sono delle persone che stanno cercando di scoprire chi ha fatto male a Jennifer tesoro.”

“Ma adesso che Jenny non c’è più chi verrà in piscina con me?” chiede la bambina riferita a Castle e Beckett.

“Non lo so piccola, ma una cosa la so di sicuro. Jennifer sarà sempre con voi mentre nuoterete in piscina.” le risponde Kate inginocchiandosi e prendendo le mani della bambina.

“Davvero sarò sempre con noi?”

“Certo che sarà sempre con voi, sarà proprio qua, nel vostro cuore e farà sempre il tifo per te e per tutti i tuoi compagni di squadra dal bordo della piscina.” continua Castle abbassandosi verso la bambina.

“Mamma mi porti in piscina.”

“Certo che ti porto tesoro, anzi ci andiamo insieme agli altri, perché non li vai a chiamare e a preparare la tua borsa.”

“Ok va bene, corro.” Risponde la bambina alla madre che tutta contenta esce dalla stanza per andare a chiamare i suoi amici.

“Sarà difficile per loro stare senza Jennifer. Dovevate vederli il giorno della prima gara, dopo che hanno ricevuto la medaglia sono tutti corsi incontro a Jennifer, hanno abbracciato anche Andrea e Danny ma con Jennifer avevano un rapporto speciale, erano molto legati a lei. Lei sapeva sempre come prenderli, alla fine dell’allenamento uscivano da quella piscina sempre sorridenti e se non stavano sorridendo ci pensava Jennifer a farli ridere. Li diceva sempre di sorridere perché essere tristi non era il compito dei bambini. Loro dovevano essere sempre felici, chissà se da oggi riusciranno sempre a sorridere.”

“Vedrà che c’è la faranno, sono sicura che Jennifer gli ha insegnato bene.” le dice Kate avvicinandosi alla donna.

Cambio di scena, distretto.
Castle e Beckett sono rientrati al distretto dopo aver parlato con Cristina Flores e insieme a Esposito stanno facendo il punto della situazione su quanto finora scoperto.

“Dunque la chiacchierata con la signora Flores non ci ha portato a scoprire cose nuove se non a rimarcare il fatto che Jennifer era amata da tutti e che i ragazzi la adoravano.” comincia Beckett.

“Da Andrea Torres invece sappiamo qualcosa di nuovo?” domanda Esposito.

“Abbiamo scoperto perché nell’ultimo mese ha chiamato così spesso Jenny. Lui dice che la chiamava per consolarla e tranquillizzarla sul fatto che Marco l’amava realmente, poi anche lui ha ribadito le stesse cose, gentile con tutti, tanti amici e poche discussioni a parte quella con la signora Flores che però si è risolta subito.” gli risponde Castle.

“Certo che è strano, questa ragazza era amata da tutti eppure è stata uccisa lo stesso e in più nessuno sembra aver visto e sentito niente. Insomma dov’è il movente?”

“Per non parlare del fatto che non sappiamo come sia finita in piscina insomma Marco ci ha detto che stava andando in camera sua. Cosa ci faceva in piscina a quell’ora mentre tutti erano a cena?” ribatte Beckett.

Nell’istante in cui Kate finisce di parlare arriva Ryan.

“Ragazzi ho finito di analizzare le riprese delle telecamere e venite a vedere cosa ho trovato.”

La scena si sposta nella sala video dove su un grande televisore c’è il video che Ryan stava analizzando. Il video mostra Jennifer nel corridoio mentre aspetta l’ascensore, proprio mentre le porte si chiudono si vede arrivare un uomo che immediatamente chiama l’ascensore per farlo ritornare indietro ma impaziente guarda il piano dove la ragazza è diretta e corre via per il corridoio. In quel momento l’uomo si gira rivelando la sua identità, è Nick Russel.

“Che ne dite facciamo un’altra chiacchierata con il signor Russel?” dice Ryan.

“Si sarà meglio.” gli risponde Beckett.

Cambio di scena, sala interrogatori.
Ryan e Esposito sono andati a prendere il signor Russel all’hotel, ora si trova nella sala interrogatori e impaziente attende il ritorno dei due detective.

“Signor Russel, sa perché è qui?” gli chiede Esposito entrando nella stanza insieme a Ryan.

“Veramente no, io non ho fatto niente, non capisco che bisogno c’era di portami via in quel modo. Perciò o mi accusate di qualcosa oppure me ne vado.”

“Bè possiamo incominciare con l’accusa di falsa testimonianza signor Russel. Cosa ne dice?” dice Ryan.

“Falsa testimonianza, ma che sta dicendo?”

“Lei ci ha mentito signor Russel. Ci ha detto che per l’ora dell’omicidio era insieme agli altri al ristorante dell’albergo e invece guardi cosa abbiamo trovato.” Esposito gli fa vedere un fermo immagine del video di sorveglianza che lo ritrae vicino all’ascensore.

“Sentite non è come sembra, è vero ero in quel corridoio ma io non c’entro niente con la morta di Jennifer.”

“Certo ovviamente lei passava di la per caso, e sempre per caso ha guardato a che piano stava scendendo l’ascensore dove casualmente si trovava Jennifer.”

“Ok, ok va bene non ero la per caso ed è vero che ho guardato il piano dove stava andando Jennifer ma le volevo chiedere solo se aveva visto David, non riuscivo a trovarlo e quando l’ho vista ho pensato di chiedere a lei ma non sono riuscito ad arrivare in tempo, le porte dell’ascensore si erano già chiuse, allora ho guardato a che piano stava andando in modo da raggiungerla. Tutto qua.”

“Andiamo signor Russel quando l’abbiamo interrogata stamattina ha dichiarato che lei e suo figlio eravate entrambi al ristorante quando è avvenuto l’omicidio e adesso invece ci sta dicendo che era in giro a cercare suo figlio.”

“E’ così infatti. Sentite dopo che ho guardato a che piano scendeva Jennifer ho cercato di raggiungerla ma non sono riuscita a trovarla così ho deciso di continuare a cercare da solo. Dopo 10 minuti mi è arrivata una telefonata da parte di Cristina che mi diceva che David era al ristorante con loro e allora sono ritornato da loro. Potete controllare il telefono, troverete sicuramente la telefonata di Cristina.”

“Controlleremo signor Russel, controlleremo.” gli dice Ryan.

“Adesso che mi viene in mente potete chiedere anche a Marco, eravamo sullo stesso ascensore quando siamo saliti al ristorante.”

“Come saliti, non eravate al terzo piano dove c’era la stanza di Jennifer?”

“No, assolutamente. Jennifer è scesa al piano dove ci sono la palestra e la piscina.”

“Ci sta dicendo che Jennifer non è entrata nella sua stanza?”

“No diamine, so dov’è la sua stanza se fosse scesa a quel piano sarei andato direttamente da lei invece di cercarla come un pazzo.”

I due detective si guardano ed escono immediatamente dalla stanza.

Cambio di scena, distretto.
La squadra è riunita intorno alla lavagna a parlano delle informazioni fornite dal signor Russel.

“Ok ragazzi fatemi capire, secondo voi è stato Marco a uccidere Jennifer?” domanda Castle.

“Potrebbe, dunque il signor Russel ci ha detto che stava seguendo Jennifer solo per chiederle se aveva visto suo figlio, non ha fatto in tempo a raggiungerla quindi è corso al piano dove la ragazza stava andando quando è arrivato non è riuscita a trovarla quindi ha continuato da solo le ricerche del figlio.”

“Poi 10 minuti dopo ha ricevuto una chiamata da parte di Cristina Flores che gli diceva che il figlio si trovava al ristorante, mentre risaliva ha incontrato proprio davanti all’ascensore Marco, ma la cosa più importante è che entrambi stavano aspettando l’ascensore dal piano dove ci sono la palestra e la piscina.” continua Esposito.

“Quindi secondo voi Marco ha mentito, Jennifer non si trovava in camera sua ma in piscina.” domanda Beckett.

“Esatto, e poi ricordate cosa ci ha detto Lanie riguardo ai lividi che Jenny aveva, sembrava che qualcuno l’avesse trattenuta, magari quella sera in piscina Marco e Jennifer hanno litigato, la ragazza se ne stava andando e lui l’ha trattenuta.” le risponde Ryan.

“E secondo voi per una lite Marco è arrivato a ucciderla, scusate ragazzi ma mi sembra un po’ improbabile.  Il ragazzo non mi è particolarmente simpatico ma dov’è il movente e poi siamo sicuri che non sia il signor Russel a raccontare bugie?” interviene Castle.

“Abbiamo controllato, il suo alibi è stato confermato oltre che dai tabulati telefonici anche dalla signora Flores.”

“Cristina ci ha detto che David si era allontanato per andare a prendere la sua felpa preferita, solo che non ha avvertito il padre che è andato subito a cercarlo quando non l’ha trovato al tavolo.” continua Esposito.

“Quindi la storia del signor Rusell regge.” conclude Beckett

“Assolutamente, io mi concentrerei più su Marco, certo non abbiamo ancora un movente ma resta il fatto che anche lui non è stato del tutto sincero su dove si trovava quella sera.” dice Ryan.

Il tempo di terminare la frase che il telefono della Detective Beckett incomincia a squillare.

“Beckett.”

“Non immaginerai quello che dicono le analisi del sangue di Jennifer Thomas.”

“Avanti Lanie sputa il rospo.”

“La ragazza era incinta di 1 mese.”

“Cosa? Ne sei sicura?”

“Assolutamente, ho fatto ripetere le analisi più di una volta.”

“Ok, grazie Lanie.Ragazzi forse abbiamo trovato il movente.”

“Sarebbe?” domandano tutti e tre curiosi.

“Jennifer sarebbe diventata mamma fra 8 mesi.”

“Cosa, era incinta?” esclama Castle.

“Possibile che Marco abbia ucciso la sua ragazza perché non voleva diventare padre?” domanda Ryan.

“Io direi di andarlo a prendere.” esclama Esposito.

CONTINUA...
  
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