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Autore: xalison    14/01/2013    10 recensioni
Siamo nel 1700 al casato del duca Giuseppe Salvatore torna il maggiore dei fratelli vampiri dopo la guerra:Damon Salvatore.La sua vita prima dell’esercito era come quella di ogni nobil uomo che si ‘’rispetti’’ donne a volontà,scappatelle e alcool.Aveva anche avuto una storia con Rebekah,una ragazza egoista e spietata.Al suo ritorno il famigerato conte incontra la donna della sua vita ma le cose non saranno facili a causa delle povere origini della fanciulla e dei suoi doni inoltre vecchie fiamme del conte non hanno dimenticato i suoi occhi azzurri.
______
Dal diciannovesimo capitolo:
“Non sai quanto ti sono grata,finalmente mi sono liberata di quella schiava insulsa (...) le cose stanno tornando al loro posto.”
“Ne sono felice”rispose,sorseggiando un altro sorso dalla tazza.
“Sai Katherine non ho dubbi su di te ma credo,temo che le cose andranno male in un modo o nell’altro,tu non hai visto Damon ed Elena insieme quei due sembrano legati da una corda indistruttibile e si attraggono come ferro e calamita.”
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Rebekah Mikaelson, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo quattro.

Oh la testa,quanto mi faceva male,la botta che avevo preso doveva essere stata forte le ‘persone’ come me non sentono dolore fisico molto facilmente.Non riuscivo a capire dove mi trovavo,ne tantomeno riuscivo ad aprire gli occhi.
“Elena,andiamo!Elena!’’
Quella voce doveva essere di Caroline,ma sentivo altre persone intorno e sguardi puntati su di me aprì gli occhi solo quando la voce,quella più bella che avessi mai sentito,disse:
“Elena,per favore,apri gli occhi o parla,ti prego.’’
Lo disse così mestamente e con preoccupazione che non potei fare a meno di spalancarli,eravamo nella mia stanza sul mio letto,lui era accanto a me,io ero tra le sue braccia.
Ecco,stavo per svenire di nuovo,mi sentivo così bene,non mi sarei voluta alzare mai avrei solo voluto che tutti gli altri intorno al mio letto scomparissero.
C’erano proprio tutti:Stefan,Caroline,Bonnie,April,Jenna e Alaric.
‘’Cos’è successo?’’ dissi,senza muovermi dalle braccia di Damon,anzi ‘involontariamente’ mi ero stretta ancora di più a lui e tutti ci fissavano,ma non importava anche se la stanza era piena in quel momento eravamo solo noi due.
“Eri nella stanza della contessa dopo aver appreso la tragica notizia e il duca Salvatore,ingiustamente,ti ha dato la colpa e ti ha…’’
Qualcuno interruppe Alaric.
‘’Ha fatto una cosa davvero sbagliata e la pagherà per questo,non la passerà liscia Elena,non glielo permetterò,ferirti è stato troppo,non accadrà più perché lo manderò via.” Mi disse sicuro Damon fissandomi negli occhi,si decisamente stavo per svenire di nuovo.
Gli altri ci guardavano,o meglio ci fissavano perplessi,ero imbarazzata non sapevo che dire,ne cosa fare,volevo solo restare da sola con Damon…ma la contessa.
La contessa era morta,la proprietà era sua e tutto ciò ora era di Damon l’aveva scritto nel testamento e l’aveva sempre detto,lui era l’unico erede.E avrebbe cacciato via il padre,solo per avermi ferito,questo significa che io,insomma,lui si interessa a me.
Ma la contessa non c’era qui con me,ne con lui,elaborai il pensiero di una vita senza la contessa e convivere con Damon e Stefan tristi e disperati,piansi involontariamente.
‘’Io,mi dispiace,siete qui a prendervi cura di me,ma non dovreste esserci nessuno di voi,dovete andare dalla contessa.’’
‘’Non dire sciocchezze,per lei non c’è più niente da fare,per te si.’’ disse Stefan dolcemente,con al dolcezza che lo ha sempre distinto,guardai Damon,e lui fece di sì con la testa.
‘’Ora,riposa se ti senti meglio,vieni nel salotto centrale,altrimenti resta qui.’’ Disse Caroline,e tutti compreso Damon uscirono dalla stanza,riuscì a sussurrargli ‘grazie’ lui mi sorrise,di nuovo ed il suo sorriso era sincero,come i suoi occhi.
 
 
Avevo appena lasciato la stanza di Elena,sentivo alle mie spalle Stefan e Alaric,sicuramente volevano farmi una ‘’ramanzina’’ perché avevano notato ciò che era successo tra me ed Elena,un conte ed una serva,scandaloso.Ma loro non sapevano che a me non importava nulla di ciò che pensavano ne loro ne gli altri,mi piace Elena e voglio andare fino in fondo con lei,ed io sono Damon Salvatore,ottengo ciò che voglio.
 
‘’Sei impazzito o cosa?’’
‘’Cosa vuoi Stefan?In fretta ho da fare.’’ Cercai,inutilmente,di liquidarlo.
‘’Cosa vogliamo?Sei tornato da circa quanto?quattordici ore?ed hai già messo gli occhi sulla tua prossima ‘’preda’’,non azzardarti neanche a pensare ad Elena,lei non merita questo e poi pensavo non ti interessassero le schiave.’’ Alaric pronunciò queste parole così severamente,sembrava suo padre,mia madre mi aveva raccontato anche di questo,Alaric e Jenna per Elena erano tutta la sua famiglia.
‘’Sentite non mi pare il momento di parlarne e non sono cose che vi riguardano sinceramente.’’
‘’Oh caro mio,ci riguardano eccome.Entrambi vogliamo bene ad Elena,ma a parte questo,anche se per miracolo le tue intenzioni fossero serie,sai che il vostro amore è impensabile e impossibile,verrete emarginati dalla società,ci saranno solo voci su di voi e se qualcuno viene a scoprire cos’è in realtà Elena e che è ancora viva la perseguiterà,Damon insomma ragiona.’’
‘’Stefan,a me non interessa essere emarginato dalla società,vivrò per sempre cosa potrebbe mai importarmi di qualche decennio da solo,se con lei?Ed inoltre non permetterò a nessuno di farle del male,so che il suo dono,la rende una persona speciale,ma la proteggerò se qualcuno dovesse venire a saperlo chiaro?’’
‘’Signori salve,signor conte c’è una visita per voi’’,April interruppe la conversazione.
‘’La voce della scomparsa di vostra madre deve essersi diffusa,ma così in fretta?Insomma nessuno è uscito dal palazzo.’’
‘’Non lo so Alaric,magari qualche stalliere deve esser uscito,andiamo Stefan.’’  
 
‘’Tu?Che diavolo ci fai qui?’’
“E buonasera anche a te.Ho saputo del tuo ritorno,tutti in paese e anche tutti i nobili ne parlano,il conte Damon Salvatore è tornato,appena l’ho saputo,sono venuta per vederti.’’
“Grazie per il pensiero ma non c’è ne bisogno davvero,puoi ritornatene da dove sei venuta Rebekah.’’
‘’Per favore.’’ aggiunse Stefan.
‘’Ah,una vecchia ‘amica’ viene a trovarti e tu non la inviti neanche a cena?’’
“No,arrivederci.’’
‘’Perché tutti stanno piangendo?sei davvero tremendo’’. Aggiunse maliziosamente,avvicinandosi a me ignorando del tutto Stefan.
‘’La contessa,mia madre,è morta.Quindi,se non ti dispiace,potresti andartene?’’Replicò Stefan fin troppo gentile per i miei gusti,Rebekah non lo degnava neanche di uno sguardo i suoi occhi erano puntati su di me.
“Io non lo sapevo,mi dispiace.A presto,allora.’’disse ma non sembrava per niente sorpresa,magari sapeva della malattia.
‘’Damon,andiamo.Non è il momento per pensare a lei,dobbiamo occuparci del funerale di domani.’’
‘’Bene,andiamo.’’
 
 
Mi alzai dal letto,ero ancora un po’ dolorante per lo schiaffo ricevuto,ma non avevo voglia di starmene a letto.Mi alzai e decisi che l’unica cosa da fare era andare a cavallo,se fossi andata da loro per aiutarli mi avrebbero rimandata a letto in batter d’occhio.Arrivai al cancello della villa e una maestosa carrozza stava uscendo,una ragazza bionda si affacciò dalla tenda che copriva la piccola finestrella e disse:
‘’E tu chi sei?’’ era molto incuriosita,mi scrutava attentamente.
Era bellissima,aveva gli occhi verdi ,i capelli ricci e biondi raccolti,con due ciuffi ribelli che le incorniciavano il viso,in capo portava un cappello viola con dei fiori e per quello che vedevo del vestito,era viola anch’esso.
‘’Io,sono Elena.’’ Risposi intimidita.  
“Hai anche un cognome,Elena?” disse,come se fosse disgustata da me.
“Ovvio,Petrova.” Stavolta,pronunciai le parole freddamente.
Chiuse la tenda e andò via.Avevo detto a quella sconosciuta il mio vero cognome che sbadata ma avevo troppi pensieri per la testa e provavo troppe emozioni per pensare al suo strano comportamento,ero sconvolta per la morte della contessa e ancora confusa dopo le emozioni provate mentre ero tra le braccia di Damon.Di certo non grazie al mio cognome capirà chi sono.
 
 
 
“Re,scusatemi davvero se mi sono permessa di chiedere un incontro prima del previsto,ma è davvero importante.’’
“Rebekah,calmatemi,ditemi pure non c’è problema.’’
‘’Sono andata dai Salvatore,ed ho ucciso la loro madre come mi avete chiesto,anche se era malata sarebbe morta in fretta.Comunque al cancello della villa ho incontrato una ragazza e si chiama Elena,Elena Petrova.”
“Ho sentito bene?Voi mi state dicendo che potrebbe ancora essere viva la sua specie,dopo tutti questi anni a cercarla ne ho trovato uno?Ho trovato un oracolo della dinastia Petrova?”
 
ANGOLO AUTRICE.
QUESTO CAPITOLO NON MI CONVINCE VOLTO,UN PO’ LUNGHETTO FORSE,MA NON SAPEVO BENE DOVE FARLO FINIRE.ALLORA NEL PROSSIMO SPIEGHERO’ DECISAMENTE MEGLIO COME HO COSTRUITO LA FIGURA DI UN ORACOLO E PERCHE’ ELENA NON HA PREDETTO TUTTO QUELLO CHE E’ SUCCESSO.
SPERO VI PIACCIA,SE NON VI PIACE L’ORACOLO COME FIGURA MITOLOGICA LO CAMBIO,MA A ME PIACCIONO.
 
GRAZIE,UN GRANDE ED IMMENSO GRAZIE,ALLE RAGAZZE CHE RECENSISCONO E A QUELLE CHE SEGUONO LA MIA STORIA,SIETE L’UNICO MOTIVO PER CUI CONTINUO A SCRIVERE,GRAZIE DI CUORE.

  
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