Rimasi ad osservare la stanza,cercando di riprendere a respirare,ma poi corsi fino alla camera dove teoricamente era,bussai forte “Justin! Apri la porta!” tentai di aprire,non aveva girato la chiave,spalancai la porta,il ragazzo era seduto sul letto,mi guardava con aria interrogativa “che ci fai qui?” chiese piano,corsi verso di lui,mi sedetti sul letto “oh Justin” lo strinsi forte a me, “tu lo sai?” sussurrò “non preoccuparti,andrà tutto bene” cercai di essere calma, si allontanò,rimase in silenzio, “no Erin,niente andrà bene!” “questo non è vero” “ho il cancro Erin,il cancro! E sai cosa vuol dire questo? Che io morirò,e non c'è scampo,non posso,tornare indietro,non posso fare nulla” urlò,con la voce rotta “ci sono delle cure!” “oh non essere stupida,non guarirò affatto” respirai profondamente, “io sarò con te okay? Qualunque cosa accada...” “io volevo che tu mi odiassi,che ti allontanassi da me per sempre,volevo risparmiarti questo dolore” “io ti amo,sono felice di averlo saputo,la consapevolezza di averti lasciato solo mi avrebbe ucciso” “non parlare di morte,l'unico a morire qui sarò io” disse acido “smettila Justin,smettila! Non è detto okay? Smettila di comportarti come un bambino e per una volta affronta le cose con le palle! So che sei spaventato ma questo rifiuto non ti farà bene,non è finita,quella cartella dice che non morirai domani,né fra una settimana,per cui ora calmati,se vuoi ti faccio un thè quello che vuoi,tu vatti a lavare la faccia,ti aspetto giù in cucina” lui annuì alzandosi dal letto,sulla porta mi fermai di scatto “e Justin,ti prego non fare niente di stupido” dissi con velo di tristezza nella voce,andai in cucina,gli scaldai il latte,cominciai a cantare nella mia testa,era un modo per allontanare i pensieri,ma l'unica canzone che mi veniva in mente era solo “be alright” le lacrime cominciarono a mollare la presa dai miei occhi,caddero sulle guance,pregai che Justin non scendesse in quel momento,mi vennero in mente le parole di “never say never” io non mi sarei arresa,sarei stata forte,sarei stata forte per Justin,non lo avrei mai lasciato solo,ero pronta a prometterlo,non importava quanto avrei dovuto lottare,quanto avrei dovuto soffrire,non avevo paura.

Justin scese dalle scale,fece passi lenti verso la cucina, "mi voltai verso di lui e gli sorrisi "ascolta Erin mi dispiace per quello che è successo,sono un idiota,sto sbagliando tutto,scusami " disse senza guardarmi "non fa nulla" risposi senza pensare "stai bene?" Chiesi poco dopo "si" rispose freddo "da quanto tempo lo sai?" Avevo bisogno di sapere certe cose,poi non ne avrei più parlato "il mese scorso..." "Ma perché sei venuto allora,se davvero non volevi che io vivessi questo,perché sei rientrato nella mia vita?" "Le cose non sarebbero dovute andare così,secondo i miei programmi tu saresti dovuta essere una ragazza ormai adulta che non mi avesse toccato il cuore" questo voleva dire che non ero mai stata importante per lui,che non aveva mai pensato a me in quegli anni,fu come una pugnalata ma cercai di non far penetrare alcuna emozione sul mio volto "capisco,e chi altro lo sa?" "beh diciamo tutti quelli con cui lavoro,mamma lo ha saputo questa mattina e basta..." terminò "devi dirlo a le tue ragazze,loro devono saperlo" "no assolutamente,se loro lo venissero a sapere...oh non potrei mai permetterlo, non gli farei mai una cosa simile" "Justin loro meritano che tu gli dica la verità, tu devi capire che loro ti amano,la tua famiglia ti ama,io ti amo...oh" non glielo avevo mai detto,a parte quella notte,provai un forte senso di imbarazzo e arrossii violentemente,anche lui parve a disagio "anche io ti amo Erin" fu come una doccia caldissima,avevo il volto e le orecchie in fiamme "t-t-tu mi ami?" Chiesi sorpresa "ma allora sei stupida forte eh?! Secondo te perché non volevo che ci soffrissi,che vivesti questo,perché mi stavi simpatica?" Risi,lui mi amava? Justin Drew Bieber mi amava? Dio era così meraviglioso "Jus qualunque cosa,sarò con te okay?" "Oh Erin grazie" disse sorridendomi tanto che pensai gli si sarebbe staccata la mascella,risi,lo fece anche lui,quando lo faceva era bellissimo,ancora di più per quanto fosse possibile, "rimani con noi per pranzo?" Chiese poco dopo "oh ehm io non vorrei essere in mezzo" "non lo saresti" "mmm va bene" gli sorrisi,sentii un nodo alla gola,respinsi le lacrime, si udì girare la chiave della grande porta,era Pattie "Justin ho parlato con..." Non finì la frase però,perché girando l'angolo mi vide "Erin! Quanto sei cresciuta!" Lei invece era bellissima come sempre, si avvicinò,mi baciò sulla guancia io rimasi ad osservarla,non riuscivo a muovermi,a fare nulla,"tutto bene a casa? La mamma come sta?" Chiese gentile "si tutto bene,oh lei è sempre quella" tentai di rispondere "allora che faccio apparecchio per 3?" "Si si" rispose Justin "perfetto,se volete salire,vi chiamo quando è pronto" ci fece l'occhiolino "va bene" risposi,salimmo le scale,andammo in ex camera sua,facemmo tutto ciò che facevano i normali adolescenti,sapevo che quei momenti da allora sarebbero stati rari...

“ragazzi è pronto” sentii da la cucina,allora scendemmo,ognuno si sedette al suo posto,Pattie mi fece varie domande su la mia famiglia,era molto amica di mia madre un tempo,quando finimmo di parlare io e lei ci fu un silenzio un po' spiazzante,ma che la donna ruppe nuovamente “Justin che hai sul polso?” parve sorpreso,allora le fece vedere il polso sinistro “non ho niente” rispose lui teso “parlavo dell'altro...” disse lei “oh no non c'è nulla” “si invece” insistette la donna “non è vero!” alzò la voce “Justin?” lui non alzò lo sguardo “fammi vedere il polso,se dici che non c'è niente” fece lei provocatoria,il ragazzo si alzò “dove vai ora?” chiese lei,lui corse su per le scale senza dire una parola,guardai la donna in cerca di risposte “ehm se non ti dispiace,posso seguirlo?” “certamente,in caso avessi ancora fame,ti lascio le cose in forno” rispose gentile “ti ringrazio” andai anch'io nella direzione di Justin.

Bussai alla porta nessuno rispose, allora entrai senza esitare,il ragazzo dal corpo perfetto era sdraiato ad osservare il soffitto,quando mi vide alzò un sopraccioglio “mi devi delle spiegazioni” “non ti devo proprio niente” rispose brusco presi i suoi polsi prima che potesse nasconderli,alzai prima la manica del sinistro in cui non vidi nulla e poi il destro,fu come se qualcuno mi avesse strappato il cuore dal petto con le mani,quei tagli profondi sul suo polso e quelle decine di più piccoli ma non meno profondi sull'avambraccio mi distrussero, “io,voglio dire,non so,come si reagisce in genere a queste situazioni?” parlai senza pensare, “non so” balbettò lui, “da quanto tempo lo fai?” chiesi senza guardarlo, “qualche anno...” “Dio,Justin,io non avevo idea...” “nessuno ha idea” rispose senza guardarmi “chi potrebbe mai avere idea?” non disse nulla,gli occhi color nocciola erano umidi,ma non davano segno di ceduta, “che importa ormai...” sussurrò,quelle parole mi uccisero,sentii un dolore acuto al centro dello stomaco e un nodo in gola, “non è finita okay? Justin ti prego non farti questo,non morire dentro prima ancora che il tuo corpo ceda” quelle parole potevano suonare crude,fece così male dirlo,ma sapevo che non avevo detto niente di assurdo “Erin va a casa...” “ma,io...” “sto bene” mi sorrise,sapevo che mentiva,ma non potevo fare altro, “ci vediamo” lo salutai con la mano,insicura,e nuda.