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Autore: Revalis    14/01/2013    0 recensioni
Sprazzi della giornata di un uomo, sia nel suo lavoro di psicologo che nella vita privata.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"Il mio tempo libero inizia dove finisce quello degli altri."

-Dottore, credo che il mio problema sia che sento costantemente la sensazione che non si parli mai di quello che voglio io.
-Si spieghi meglio.
-Voglio dire...mi sento come...non so, una pozzanghera. Vengo calpestato o al massimo qualcuno si specchia in me per qualche secondo.
-Ha mai provato a trovarsi un hobby, un'occupazione soltanto sua? Un modo di impegnare il suo tempo libero in raccoglimento.
-Quale tempo libero, dottore? Sono una madre quarantenne con tre figli. Faccio tre lavori part-time differenti e non guadagno un cazzo lo stesso. Mio marito, beh, lo odio. Mi sono sposata giovane perchè avevo paura della sua famiglia, avevo paura che mi avrebbero fatto qualcosa, che lui mi avrebbe fatto qualcosa. Non erano, anzi, non sono gente onesta. Non sono gente per bene.
-Sì, conosco la storia...lei non lo ha lasciato perchè poi è arrivato un figlio, e lei era così piccola e fragile, e si sarebbe sentita una nullità..non è quello che voglio sapere, signora. Questo lo capisco già.
-Non è per niente gentile, lo sa?
-No, io sono proprio stronzo, la cosa è differente. Ma vede, non si scava la roccia con un cucchiaino. Lei ha bisogno di questo approccio. Ma tornando a noi, non si parla mai di quello che vuole lei principalmente perchè lei pretende che si faccia sempre come dice lei. È una madre fascistoide che riversa il proprio amore mancato, così come le sue manie di potere, sui figli, l'unico campo in cui ha potere. E lo sta lentamente perdendo, per questo si sente calpestata, non può accettare che i suoi figli riescano dove lei ha fallito, o più semplicemente, che la privino anche di questa misera consolazione, del suo hobby. Mi contraddica, se può.

~

-E così lei mi sta dicendo di essere ossessionato dal suo lavoro.
-Perchè, non è così?
-Mi permetto di dissentire, anche se parzialmente. Forse è lei che permette al suo lavoro di interferire con la sua vita.
-Lei non capisce, dottore! Le faccio un esempio...l'altro giorno ero in auto e stavo parlando con un fornitore, mi segue? Mi segue? Ecco, mentre parlavo al cellulare, ovviamente con l'auricolare, ci mancherebbe, ci tengo alla sicurezza...insomma, sento suonare il cellulare.
-Come, scusi?
-No, aspetti, l'altro, quello privato. Indovini? Mia moglie. Mia moglie, capisce? Cioè, non le potevo rispondere, mi sono distratto solo per un secondo e per poco non facevo un frontale con un furgoncino. Ironia della sorte, era un mezzo del fornitore con cui stavo parlando. Assurdo, no? Ma la cosa divertente è che mia moglie mi ha fatto un sacco di storie...e perché non rispondi, e perchè non mi richiami, e perchè sei sempre arrabbiato...L'altro giorno le dicevo che la mia auto ha bisogno di una riparazione molto costosa, e invece di cercare di venirmi incontro, di capire la situazione, continuava con domande inutili...tipo che pezzo si è rotto, e altre cazzate sue. E poi mi viene a rinfacciare che non riesco ad "instaurare un dialogo", come dice lei...
-Mi scusi se la interrompo, ma le vorrei fare una piccola domanda.
-Prego.
-Cos'è per lei il tempo libero?
-Mah...non so...penso che possa essere definito come un lasso di tempo in cui si fa ciò che più ci piace, dei momenti in cui si stacca da tutto.
-D'accordo. Ora le chiedo di essere il più sincero possibile. Mi dica, qual è la cosa che più le piace?
-...pf...non so...mi piace pescare...ogni tanto cucino, faccio delle grigliate...
-Non sia teso. Dica solo ciò che sente, ma che non può dichiarare nemmeno a sè stesso. Cosa le piace di più in assoluto? Cosa la fa alzare tutte le mattine, qual è quell'aspetto della sua vita che lei aspetta con ansia per tutto il giorno?
-...il mio lavoro...


~

-Non si parla solo di mia madre. Ci sono da tenere in considerazione i miei suoceri, quella puttana che ha sposato mio fratello, che tra l'altro continua ad impicciarsi nei miei affari, e poi mia nonna...povera donna, una vita passata ad allevare figli che fanno finta di non poterla accudire...
-Queste però sono tutte figure parentali lontane da lei. Immaginiamo di racchiudere i suoi legami parentali in due insiemi A e B, dove A rappresenta le parentele originarie e B quelle acquisite. I conflitti che intercorrono tra questi due insiemi la toccano, ma credo che la infastidisca il fatto che turbino la tranquillità di C, il suo nucleo familiare, di cui non mi ha parlato. Credo che in fondo il problema sia lì, non nel disturbo che le arrecano in quanto persona.
-Forse sì...mio figlio...non dico che non vada bene, è un ragazzo fantastico, anche se non ci somigliamo per niente e la cosa un po' mi pesa. Vorrei avere un rapporto più profondo, ma non si apre un granché. Sa bene che problemi ho avuto con mio padre, quindi è mia ferma intenzione essere diverso. Ma lui non si confronta con me; ah, e poi dice che non ha mai tempo. Non lo vedo mai studiare, esce pochissimo, a scuola va in modo eccellente ma non ci si trattiene dopo l'orario scolastico, non ha nemmeno una fidanzata!
-Non vedo ancora il problema, però.
-Cosa fa questo ragazzo? Perchè non me ne parla? Perchè dice che non ha tempo libero, se non fa mai nulla? Ho le stesse paure di tutti i genitori, mio fratello era introverso come lui e l'alcool e la droga lo hanno rovinato...ho paura che ne faccia abuso, si presenta a casa con delle facce...a volte è triste, a volte è esagitato, a volte è violento...non si capisce mai bene come prenderlo! Già è così, e la situazione che c'è nella famiglia non lo aiuterebbe. È così che mio fratello si è sentito sotto pressione, fino ad implodere.
-Magari suo figlio è solo un artista.
-E quindi?
-Questo mondo lo annoia, quindi si rifugia in altri che per lui sono più interessanti o hanno un'importanza maggiore. Quando dice che non ha tempo, forse lo dice perchè ciò che per voi può sembrare svago, come disegnare, scrivere, progettare al computer o quant'altro per lui è un lavoro.
-Ma allora perchè non me ne parla?
-Probabilmente ha paura che lei non la possa capire. Come lei ha detto, è introverso. L'Arte è introspezione, sospetto, spesso paura degli altri, e dall'altro lato può sfociare nell'egocentrismo, nel narcisismo, nella ricerca di affermazione. Credo che i suoi sbalzi d'umore spesso siano dovuti a scene che suo figlio si dipinge nella mente con la sua sensibilità.
-Sta cercando di dirmi che mio figlio è una specie di autistico?
-Quale artista non lo è?

~

-Premetto che non sono un gran fenomeno in psicologia adolescenziale, ma penso di poterti capire. Parla pure.
-Non credo che questa roba mi serva davvero.
-Che te ne frega? Tanto la seduta te la paga la scuola. Possiamo anche chiaccherare e basta. Non ho mai molto tempo libero, con questo lavoro, e una pausa mi ci vorrebbe proprio.
-Sì, bella mossa, chiaccheriamo e basta...
-Ah, beh, allora stiamo zitti. Ti dispiace se leggo un po'?
-No. Posso andare?
-Sì, bella mossa...questo è il mio tempo libero, mica il tuo.
-Il tempo libero...che bella illusione.
-Beh, sì e no. Tu che ne pensi?
-Mi promette che non proverà a entrarmi in testa?
-Io non entro in testa a nessuno, sono le persone che vengono a parlarmi.
-Ok...per me tutto il tempo è libero. L'abbiamo solo circondato di un sacco di altre cose, fino a rendere il tempo libero una schifosissima manciata di minuti. E la gente lo sa.
-Se lo sa, perchè secondo te continua a privarsi della propria libertà?
-Non lo so. Non la capisco, la gente. Però vorrei tanto.
-Te lo dico io. Perchè dai troppa fiducia alle persone. La maggior parte è stupida...sono piccole macchine che devono produrre, prima di appassionarsi.
-Ma lei non è la persona che dovrebbe "guarirmi"? Non mi pare un pensiero molto positivo...
-Te l'ho detto, sono in pausa.
-Ok, ok...lei mi piace. Non è un idiota come mi aspettavo.
-Il pensiero è reciproco.
-Però, però...quello che non capisco è perchè, quando queste...macchine hanno del tempo libero, lo buttano via. Vedo in giro tante persone che hanno molto tempo libero e non ci fanno nulla. Magari potrebbero prestarmene un po', visto che a me manca sempre.
-Stai generalizzando. Non tutti hanno lo stesso talento, le stesse aspirazioni e la stessa voglia. A molti, dopo una lunga giornata, mancano persino le forze per fare altro. E magari, e scommetto che non ci hai pensato, il tempo libero lo ottengono sottraendolo ad altre attività che a te sembrano di svago. Come fai a dire che il tuo tempo è libero, se per altri non lo è?
-Per me lo è, e tanto basta.
-Ottima risposta. Ti faccio un esempio: l'ora che devi passare qui si potrebbe considerare tempo libero, visto che non stai nè lavorando, nè studiando, nè facendo fatica. D'altro canto è qualcosa che non ti piace, a cui sei stato costretto, perciò non è tempo libero. Guardando la questione dal mio punto di vista, invece, io starei lavorando, ma visto che esercito una professione che mi piace, è un po' come se avessi del tempo libero.
-Ma in realtà non è libero di fare quello che vuole...e poi mi ha detto che ora non sta lavorando.
-Vabè, non essere così fiscale...e comunque ogni uomo e ogni età hanno la propria concezione di tempo libero, tutto qui. Per certi adulti il lavoro è piacevole, anche se non lo ammettono. Mi è capitato un tizio proprio oggi, guarda...ma non te ne posso parlare. Piuttosto, a te che lavoro piacerebbe fare?
-Non lo so. Non mi piace proprio la concezione di lavoro. Mi piace il mio tempo libero e mi piace poter cambiare di continuo ciò che faccio e ciò che sono. Pensavo di fare lo scrittore, così da poter scrivere di volta in voltacose sempre differenti. Credo che mi piacerebbe, a conti fatti. Anche se si tratta sempre di lavoro.
-Anche tu, come tutti gli esseri umani, prima o poi dovrai ritagliarti una tua posizione.
-Già, ma cerco di non pensarci troppo. Lei, piuttosto...è molto bravo nel suo lavoro e si capisce che le piace. Anche se è un gran bugiardo.
-Eh, che ci vuoi fare, deformazione professionale.
-Quando ha deciso di diventare psicologo?
-Mai. Le persone mi disgustano, volevo fare l'ingegnere.

~

-Che c'è?!?
-Dottore, ho bisogno di un consiglio.
-Non le ho dato questo numero per chiedermi consigli, le ho detto che mi deve chiamare solo se ha una crisi!
-Ma è importante!
-Ormai è andata...mi dica.
-Domani devo attaccare prima al lavoro.
-Mh.
-E non ho tempo per passare al supermercato. Ho finito le lamette, non so come tagliarmi le vene!
-Non potrebbe provare con qualcosa di diverso, una volta tanto?
-Ma ci sono affezionato...
-Faccia uno sforzo, una buona volta. Provi le forbici.
-Solo perchè è lei, dottore...allora la chiamo domani alle diciotto? Il tempo di tornare a casa...
-Stia pure a casa, domani. Non credo che in ufficio sentiranno la sua mancanza, per un giorno.
-Allora la chiamo alle nove?
-No, alle nove ho una seduta. Non potrebbe tentare di suicidarsi verso l'ora di pranzo? Ho dieci minuti precisi per dissuaderla. Le va bene?
-Sì, perfetto. La ringrazio, dottore.
-Si figuri.

~

-Allora, Rotella, che mi dici di bello?
-Bicchio, ma cosa vuoi che ti dica...ascolto gente tutta la giornata, poi torno a casa, bacio mia moglie, facciamo l'amore e poi faccio il nerd. Quasi come vent'anni fa, solo che ora mi pagano e i vestiti me li stiro io. Sempre 'sta cazzo di domanda, oh. Non è che ti eccita mia moglie?
-Non cominciare, eh. Comunque, ma vuoi mettere fare il nerd a quarant'anni? Non vedo l'ora diessere un settantenne stravecchio e canuto per battere ai videogames i miei
nipoti.
-Non pensavo che avessi questi grandi progetti per la vecchiaia...
-A proposito, so che non dovrei chiedertelo...
-Spara, Bicchio. Ti scruto dentro da quando avevo sedici anni, te a settant'anni non ci arrivi, se continui a ripetere le cose...
-Stavolta è diverso.
-E perché?
-Non lo so, ti vedo stanco, parecchio stressato, non vorrei romperti proprio ora che abbiamo un po' di tempo da passare insieme...
-Che problemi inutili che ti fai, cristo. Prendi il cappotto, si va al lago del Banchetti a fare un revival dell'estate del 2010.

~

-Amore, io esco. Giulia e Camilla sono già qua sotto in macchina.
-Mh.
-Sei proprio sicuro di non voler venire?
-E che ci vengo a fare? Vai tranquilla...poi io sono praticamente già a letto.
-E io che speravo che tu mi aspettassi sveglio...
-Allora vado a farmi sei caffè.
-Non faccio così tardi, idiota.
-Stai tranquilla...prenditi tutto il tempo che vuoi...anche se c'è la vicina che mi punta da un po', magari mi trovi troppo stanco...
-Tornerò ubriaca, per cui preparati ad essere scopato di brutto, vicina o non vicina. Forse i sei caffè ti serviranno, sì...ti amo, idiota! A stanotte...

~

-Come stai, Laura?
-Male.
-Tuo fratello?
-Mio fratello non ha tempo di stare dietro a me. Nascere prematura di sette mesi è già difficile, ma essere la gemella prematura venuta male mentre il fratello è un genio è ancora più difficile.
-Ma almeno è venuto a prenderti all'ospedale?
-Quello sì.
-E dove sei, ora?
-A casa di Iris. Mi sta ospitando.
-Cerca di guardare il lato positivo della cosa. Adesso hai un sacco di tempo per disegnare. Magari è la volta buona che finisci il tuo progetto...
-Mah, non lo so, non è che disegni poi così tanto...
-Scusa, ma che fai tutto il giorno, se non disegni?
-Decoro vetrine al computer.
-Ma non è quello che hai fatto finora?

~

Giorno 8936

Il mio tempo libero inzia dove finisce quello degli altri.
Il che vuol dire che non ho mai del vero tempo libero.
Anche quando faccio qualcosa che mi piace, non è altro che una necessità, un ingegnoso artificio del mio cervello per mantenermi in forze e motivato.
Un espediente per non farmi scoraggiare troppo.
Il mio corpo vuole vivere, i miei geni vogliono replicarsi, e già gli vado in culo con mia moglie che è sterile. Ah, ah, uno a zero per me, beccatevi questo.
Ma i miei atomi si muovono e ribollono, mossi da forze che inesorabilmente controllano loro e me.
Tutto grida a gran voce <>, e io non posso farci nulla. Non è una cosa sbagliata, eh, per carità.
È solo che parlare di libertà mi sembra eccessivo. Figuriamoci dunque di tempo libero.
Anche il tempo che sto impiegando per scrivere queste righe è tempo necessario. Solo il tempo che rubiamo è libero, solo quando ci ribelliamo siamo liberi. Solo quando sprechiamo altro tempo lo siamo davvero.
Per il resto, c'è una sola distinzione: ciò che riconosciamo come piacevolee ciò che non lo è.
Avrei voluto dire questo ai miei pazienti, o magari anche ai miei amici.
Ma non me la sono sentita.
Loro hanno del tempo libero da godersi, in fondo. E poi, c'era qul ragazzo...mi piacerebbe passare del tempo con lui. Come umano, come amico, come simile. Forse come padre, ammettiamolo, sono nato per fare il padre ed è solo per ripicca nei confronti della mia natura che non lo sono. Ma la mia non è una deformazione professionale, è la mia indole, che mi piaccia o meno. Sia l'essere psicologo che padre.
Sento il bisogno di parlargli, prima che si scordi quello in cui crede. Prima che il troppo o troppo poco tempo libero lo facciano diventare come tutti gli altri.
Prima che si scordi, come stava capitando a me, che il tempo libero è tale se ti liberi da qualcos'altro.
E basta. Non importa se dietro ci sono altre cazzate.
Ognuno si deve ritagliare un posto in questo triste mondo, deve costruirsi la propria culla, trovarsi la tana, scavarsi la fossa.
Come leoni che pisciano e ruggiscono per delimitare il territorio, noi pisciamo sulle incombenze e gettiamo via le preoccupazioni, l'andare a letto presto, il fare la spesa, i compiti, l'essere un bravo padre o una moglie devota...tutto per delimitare il nostro tempo libero.
Per sopravvivere dobbiamo avere tempo. E ne dobbiamo sprecare tanto. Ciò che fai è ciò che sei, e ciò che sei determina ciò che fai.
Perciò, vado a sdraiarmi sul divano a non fare nulla.
Sono il nulla. Sono invisibile. Non mi chiamate, non mi cercate, non mi additate, non mi fate appassionare. Sto ribellandomi a me stesso. Sono libero.
   
 
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