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Autore: arimika    14/01/2013    2 recensioni
Diventare maggiorenne è la vetta di molti ragazzi, perché avere 18 anni vuol dire essere liberi e potersi, finalmente, considerare degli uomini e delle donne.
A pensarla in questo modo c'è anche Marika, ragazza neo diciottenne, che dopo aver lasciato la sua vita nel mondo circense si imbatterà in nuove avventure, e con esse nuovi amici e tanto divertimento!
A fare da sfondo una bellissima Bari, che sarà testimone di un amore inaspettato quanto incredibilmente dolce!
Introduzione realizzata con l'aiuto di Novalis.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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 CAPITOLO 7.Il ritmo ha qualcosa di magico; ci fa perfino credere che il sublime ci appartenga. (Johann Wolfgang Goethe)
 
POV AUTRICE

Dozzine di ragazzi ballavano a ritmo di musica commerciale, fiumi di bibite circolavano per la stanza ed era già scoppiato qualche inconveniente durante la prima parte della festa.

Marika sapeva bene che vi avrebbe dovuto partecipare e maledisse più e più volte il suo coinquilino per l’inaspettata sorpresa, si ritrovò a chiedere a Lara di ospitarla per la notte, perché, con ogni probabilità, sarebbe stata presa da folli raptus omicidi nei confronti del tanto malvagio Vampiro, ma l’amica era del parere di parteciparvi.

Infondo cos’era… un’innocente festa tra ragazzi piuttosto simile ad una discoteca. Niente di inaccettabile insomma.

Eppure Marika non riusciva a darsi per vinta e si intestardiva nel volersene andare, forse niente avrebbe potuto farle cambiare idea, non era proprio dell’umore giusto.
Vedere Sonia Benedini era un’autentica tortura per lei, poiché non la sopportava, era bisbetica, egoista e tremenda, in più aveva la fama di divoratrice di uomini, non che questo le importasse.

Assorta in congetture e piani criminali non sentì che qualcuno le si era avvicinato.

Una mano le si appoggiò su una spalla, Marika si girò di colpo, di fronte a lei vi stava Adriano. Con un sorriso la invitò a ballare, ma lei negò la chance. Lui non si diede per vinto, la prese per il bacino, la appoggiò su una spalla e ve la portò di peso nel centro del salone incurante dei lamenti e dei pugni che lei dava alla sua schiena supplicandolo di fermarsi. La rimise giù e lei, dopo aver cercato di fuggire invano, accettò il volere dell’amico e prese a danzare con lui.

Ballarono per tanto tempo a ritmo di musiche assordanti.

‘’Bara bara bara
Bere bere bere
Bara bara bara
Bere bere bere bere
Bara bara bara
Bere bere bere ‘’

Una serie di urli seguirono le prime strofe, la gente cominciò ad aumentare sulla cosiddetta pista. Mani e piedi si muovevano da soli trasportati dalla musica rimbombante che incantava il cervello fino a fartelo completamente rimbambire.
 
‘’E quando eu te pegar você vai ficar louca
Vai ficar doidinha, doidinha dentro da roupa
Quando eu te pegar vou fazer diferente
Tenho certeza, vai pirar a sua mente’’

Tutti stavano ridendo, scherzando. C’erano le coppiette che si sbaciucchiavano credendo di non essere visti, chi faceva una battuta, chi aveva la maglietta macchiata da punch, chi stava giocando al gioco della bottiglia. Si stavano divertendo insomma. Marika decise che era ora di divertirsi, lasciò Adriano che l’aveva gentilmente riportata alla realtà da quel suo bunker immaginario e si gettò da sola in pista, ben presto qualcuno le prese la mano nell’esatto momento in cui iniziava una splendida canzone.
 
‘’Mostrami i segni delle tue ferite
che mi sembrano guarite già da un pò
guardati quest'attitudine ti rende meno fragile
ma poco credibile
mi hai detto ti amo non mi ricordo
cercavo amore… ‘’

Marika si ritrovò a ballare dando la mano ad uno sconosciuto, o almeno così credeva. Le teneva ambedue le mani e stavano ballando così, lei aveva smesso di curarsi dell’identità del partner, anzi a essere sinceri non le importava granchè. Oramai tutto ciò che era importante era il dimenticare, stava cercando l’oblio spossando il corpo.
Terminata la canzone, lui la prese per un braccio e la portò verso delle poltrone dove stavano anche i compagni di classe di Marika.

- Ti stai divertendo?- le chiese una voce.

A Marika stava iniziando a girare la testa, troppi colori, troppa musica, troppe voci… non capiva più quello che le stava dicendo.

- Sì, molto.- rispose lei sorridendo.

- Ne sono lieto, ho avuto una bell’idea, non trovi anche tu?

Marika idealizzò in quel momento che aveva ballato fino a quel momento con Vampiro, sgranò gli occhi e tornò alla realtà. Come aveva potuto non accorgersene?!

- Credo che sarebbe stato meglio se avessi dormito.- ritornò la stessa acida di sempre.

- Uhm, ne dubito. Ti sei divertita, ed anche molto. Quindi non fare la solita acida, sei simpatica anche quando sorridi e non ti chiudi in te stessa, siamo amici, no? E gli amici si aiutano tra di loro.

- Lo terrò a mente.- replicò con la faccia sorniona.

- Ed ora vieni, si parte con i giochi!!!!!- la buttò tra gli amici, lei finì sui cuscini con uno ruzzolone.

- Questa me la paghi succhiasangue dei miei stivali. – fece per inseguirlo, ma Lara, che era seduta lì vicino le prese la mano e le fece cenno di sedersi, anche il futuro inseguito si sedette.

- Bene ragazzi, anche Marika e Vampiro giocheranno con noi.- disse poi Morfeo.

- Che gioco state facendo?- chiese Marika finalmente incuriosita, lasciando perdere il suo coinquilino.

- Le denara… ok, a dir la verità è Obbligo, giudizio o verità, senza giudizio. Non guardarmi come se avessi detto una bestemmia.- disse Adriano che era incredibilmente loquace mentre Marika gli faceva una faccia terribile.

- Iniziate voi due.- disse Sonia Benedini con l’aria di chi la sa lunga.

- Cara Marika… obbligo o verità?- iniziò Morfeo.

- Verità- rispose lei un po’ titubante.

- Quando è il tuo compleanno?- le chiese lui, suggerito da Lara che fremeva dalla curiosità da quasi due settimane.

- Il 28 settembre.

- Ma è già passato!- esclamò sorpreso Adriano.

- Non ci hai detto niente.- replicò Lara delusa.

- Si vede che non voleva festeggiarlo con voi.- disse l’oca truccata accarezzando i suoi orecchini e portandosi, con un gesto indubbiamente programmato, i lisci capelli neri dai riflessi rossi dietro l’orecchio.


La guardai in cagnesco.

- È solo che non ho passato un bel periodo e non avevo intenzione di festeggiare il mio compleanno.


Silenzio.

- Bene continuiamo?- propose Marika sorridendo, cercando di alleggerire la pesante tensione.

 
Tutti annuirono.

- Vampiro. Obbligo o verità?- chiese Marika.

- Decide Sonia per me.- disse facendo l’occhiolino alla liscia.

- Allora sarà verità.- decise l’oca, mentre per la sorpresa il ragazzo stava per sputare fuori tutto il punch che aveva fin a quel momento ingurgitato.

- Bene… qual è il tuo vero nome?

- Devo proprio dirlo?- Marika annuì facendogli gli occhi dolci, lui si lasciò convincere – il mio nome è Nelapsi.

- Eh??? Stai scherzando?- gli chiese la ragazza.- che nome è?

- No, non sto scherzando. A quanto pare mia madre era un’appassionata di vampiri, li adorava, sapeva a memoria tutti i nomi e le loro caratteristiche, pensa un po’ quando avevo pochissimi anni ho iniziato a vedere i film horror sui vampiri, aveva contagiato anche me con questa sua follia. Pensa che aveva intenzione di chiamarmi Ch’iang Shin, poi ha optato per questo nome. Ma che lo dico a fare! Era meglio se m’inventavo un nome qualunque, altro che il mio.- disse marcando le ultime parole con un accento stizzito.

- Guarda un po’, quante cose che si vengono a sapere durante una festa… vero Nelapsi?- commentò Sonia

- Ma se tu lo sapevi già! Te lo sei fatta dire tante di quelle volte. – le disse un’altra ragazza dai capelli liscissimi, dal trucco uguale a quello dell’amica e dalla gonna a palloncino.

- Continuiamo, dai.


Ascoltarono scottanti verità (nessuna) e risero di imbarazzanti, crudeli e divertenti obblighi; dopo un bel po’ di tempo la festa finì, piano piano tutti si ritirarono nelle loro case, rimasero solo Marika e Nelapsi, anzi Vampiro, nella grande casa: la sorella era andata con la madre in Basilicata per il weekend per non disturbare la festa.

- Ti va di ballare ancora un po’?- le chiese ad un tratto lui.

- Uhm, va bene. Ma non per molto, sono stanca.

Ballarono sulle note delle musiche di Enya.

‘’Who can say where the road goes
Where the day flows, only time’’
 
‘’May it be an evening star
Shines down upon you’’

Furono solo alcune tra le tante. Marika si addormentò ballando, senza accorgersene, cullata dal dondolio che simulava quello delle onde dell’oceano quando placido.

Scivolò nel sonno, mentre stava ballando con una creatura apparentemente immortale, abbracciata ad essa.

Il dio Sonno la trasse a sé, Vampiro si accorse che Morfeo le era passato vicino sfiorando le sue palpebra con un mazzo di rossi e profumati papaveri, la ragazza, da comune mortale qual era ora giaceva sopita con la testa appoggiata al suo petto, le mani penzoloni ed il lento sospiro.
Lui la avvicinò al divano, ve la distese. Accomodò come meglio potè i cuscini e la coprì con una coperta leggera.

Si allontanò da lei per andare in camera sua a dormire, si girò e la fissò, stava sorridendo beata come mai faceva da sveglia. Guardò l’orologio, erano le 03. 28 di domenica 5 ottobre. Dopo un istante riprese la strada ed andò nella sua stanza.

Morfeo ripassò nella stanza ed anche il secondo mortale si addormentò.

Nella casa scese il silenzio.





 Angolo del telefonino squillante che finisce in una fontana per la vibrazione.
 
Ciao a tutti!!!!!!!!
Causate per il forte ritardo, causa voglia di far niente e blocco dello scrittore, ma eccoci qui con uno nuovo capitolo per questa storia.
sniff
Scusate, *si soffia il naso con un fazzoletto* è bello tornare a scrivere dopo una pausa così lunga.
Allora? Che mi raccontate? Vi sta piacendo?
Cosa ne pensate del nome del nostro bel Vampiro? A dir la verità l’ho trovato così, per caso… è un vampiro slovacco molto pericoloso. Si dice, infatti che egli possa massacrare interi villaggi in una sola volta e che possa uccidere con un solo sguardo, brrr. Secondo voi centrerà qualcosa?
Le canzoni menzionate sono: la prima ‘’Bara bara bere bere’’ di Michel Telò, la seconda ‘’Cercavo amore’’ di Emma Marrone, la terza ‘’Only time’’ e la quarta ‘’May it be’’ di Enya, quest'ultima è anche colonna sonora del film Il signore degli anelli- il ritorno del re.
Per chi non li ha visti ne consiglio la visione.
Inutile dire che sono ben accolte le critiche, gli apprezzamenti ed i consigli.

La vostra Arimika che come sempre vi ringrazia per la pazienza e la lettura del capitolo ^_^

CIAO!!!








  
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