Serie TV > Supernatural
Segui la storia  |       
Autore: Lachelle Winchester    15/01/2013    3 recensioni
La vita dei Winchester è una caccia a cui non c'è mai fine e la maggior parte delle volte non si riesce a vedere una via di fuga. Per questo ad un certo punto trovare l'amore per un cacciatore significa più di quanto significhi per una persona qualsiasi: saranno capaci di decidere in che direzione deve andare la loro vita?
Revisione completa
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Esiste il lieto fine per un cacciatore?'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
4-Le Cronache di Rocone

New Messico

Dopo aver dato un passaggio a Caroline, i ragazzi viaggiarono per circa nove ore di seguito, arrivando verso sera nel New Messico. Prenotarono una camera al Jackson Motel e cominciarono a cercare informazioni sulla Chiave di Lucifero. Lachelle andò a comprare dei panini insieme con Sam e quando tornarono trovarono Castiel che litigava animatamente con la tastiera del computer, ordinandogli di "smetterla di prendersi gioco di un essere superiore" e prendendo a pugni il mouse. Era una di quelle scene da assistere fino all'ultimo secondo, da nascondersi dietro la porta e filmarla per portarne per sempre il ricordo.
Sam andò in suo aiuto per cercare di calmarlo e Lachelle si diresse in bagno per lavarsi le mani e rinfrescare la faccia, chiuse la porta dietro di sé ma non ebbe neanche il tempo di girarsi che vide Dean uscire dalla doccia, completamente nudo.

« LACHELLE! » gridò imbarazzato.
Non provava mai questa sensazione avanti alle altre donne ma con lei si sentì sprofondare completamente.
« Cavolo, scusa scusa, dovevo bussare prima di entrare. » cercò di scusarsi Lachelle, prontamente.
Neanche lei si era mai sentita arrossire così violentemente, eppure non era di certo la prima volta che vedeva un uomo nudo.
« Colpa mia, dovevo chiudere a chiave. » le rispose, cercando di mostrarsi indifferente e controllato, ma in realtà le parole gli uscivano quasi a caso, senza controllo; stava pensando di nuovo agli effetti che le provocava quella donna, ma non doveva assolutamente farlo.
La situazione era talmente imbarazzante che non sapevano come muoversi, cosa dire, né come guardarsi. Dean non sapeva come coprirsi, non riusciva a muoversi, era come paralizzato, si sentivano come legati da una forza di attrazione magnetica che impediva loro di ragionare. La pelle liscia e bagnata dell'uomo, i suoi pettorali scolpiti e quel fisico perfetto stavano mandando in fumo il cervello della giovane Winchester, che temeva di non riuscire a contenersi questa volta. Per fortuna però, all'improvviso Sam irruppe nella stanza.
« Dean, non riesco a trovare il caricabatterie del portatile blu, hai per caso visto Lachelle dov... » si interruppe bruscamente. « Oh,scusate. » si affrettò ad aggiungere prima di uscire di soppiatto dalla porta.
L’intrusa pensò di approfittare di quell'attimo di distrazione per seguire Sam ed uscire dalla stanza.
« Nel mio zaino, ora te lo prendo » rispose lei girandosi di spalle.  « Esco anche io. Ho lasciato Cass da solo e mi sa che rompe il pc » disse frettolosamente rivolta a Dean, quasi a giustificarsi, come se fosse colpa di Castiel che non sapeva usare il pc se lei doveva andare via.
Uscì dal bagno e si lasciò cadere a terra, nel breve corridoio che affacciava all'altro lato della stanza, seduta nell'angolo con le ginocchia portate al petto. Il cervello le scoppiava a forza di pensare e sentiva come un fuoco incendiarle il corpo. Una volta uscita dal bagno si sentì più sollevata, ma in fondo ci sarebbe ritornata volentieri. Si alzò e guardò la porta; era ancora in tempo, poteva dirgli che lo amava, forse dal primo momento in cui l’aveva visto ma ancora una volta non trovò il coraggio di farlo e lasciò andare la maniglia.

Castiel, intanto, era sdraiato a pancia in giù sul letto e dormiva col capo chino sul pc: quella era sicuramente un'altra scena da non dimenticare più.
« Ecco spiegato perché gli angeli non dormono mai. » sussurrò Lachelle, pensando a quante volte Castiel aveva avuto loro al proprio fianco, a quante volte avevano lavorato duramente per lui, che invece spariva per settimane senza far sapere loro cosa faceva.
Si lasciò cadere accanto a lui e vide che ogni tanto alzava un po’ le palpebre, poi si voltò su un fianco, cercando di prendere sonno su quel letto tanto morbido ed accogliente.

Quando il giorno dopo si svegliarono, Castiel era di nuovo a lavoro col pc. Sembrava determinato, si era perfino tolto il trench come per prepararsi ad un combattimento. Dean era già sveglio ma non si era mosso dal divano, un braccio penzolava dalla spalliera, dove era appoggiato il mento e fissava Lachelle che fino a poco prima stava dormendo; avrebbe voluto svegliarla lui con un bacio e una carezza sulla guancia, sorridendole e per poi chiederle cos'aveva sognato, e solo al pensiero cominciò a sorridere e ad allontanarsi dalla realtà, poi se ne rese conto e passò a prendere in giro l'angelo.
« Dove hai lasciato la bandana, Rambo? ».
« Non capisco se è un complimento. Chi è Rambo? » chiese col solito tono smarrito.
Era concentrato a capire come fare per trovare delle informazioni sulla chiave, ma qualsiasi cosa facesse si aprivano decine di finestre, ma nessuna di quelle che stava cercando.
« Lascia stare. Trovato niente? » gli chiese alzandosi e raggiungendolo a passo lento a causa delle gambe ancora addormentate.
« Donne nude che strillano mentre fanno loro dei massaggi. » rispose l’angelo guardando il cacciatore ingenuamente.
Il Winchester gli lanciò un’occhiata fulminante e sperò che Lachelle non avesse sentito, ma a lei non sfuggiva quasi mai nulla.
« Come l'uomo della pizza. » aggiunse prima che gli occhi di Dean lo spaventassero. « Mi sono ricordato una cosa: gli altri angeli, quelli che non servono il paradiso, la chiamano Chiave Roconiana. » disse cominciando a digitare "Chiave Roconiana" sulla tastiera.
« Chiave Roconiana? » ripeté Dean, sorridendo a Lachelle, divertito.

Chiave Roconiana.
Secondo la mitologia greca è una chiave che serve a liberare, dalla gabbia in cui è stato rinchiuso, una divinità greca: Rocone. Secondo la leggenda egli era stato ingannato da Lucifero, in accordo con Atena, e rinchiuso in una gabbia. Il suo intento, non appena sarà liberato, sarà quello di uccidere i due che l'hanno ingannato, tutti gli uomini che non hanno rispetto e sottomettere al suo volere tutta l'umanità per amministrare la giustizia.

« Questo non è esatto, » aggiunse Cass, dopo aver letto il risultato della ricerca ad alta voce. « egli non vuole amministrare la giustizia; uccidendo Lucifero assumerà ulteriori poteri e sottometterà al suo volere l'umanità. » spiegò non appena finì di leggere dal pc.
« Dalla padella alla brace. » sentenziò Dean, strofinandosi l'occhio destro con una mano.
« Perché gli angeli e Dio la stanno cercando? E i demoni? » si chiese Castiel amareggiato, fissando il vuoto.
« Non lo so Cass, qualcosa mi dice che lo scopriremo molto presto. » lo rincuorò Dean con una mano sulla spalla, prima che questo continuasse a leggere l’articolo che aveva trovato.

Rocone, una volta liberato, potrà uccidere Lucifero solo trafiggendogli il cuore con una spada, persa nel tempo. Ciò deve avvenire nella montagna dalla quale si pensava cominciasse l'Olimpo.

« Bene, sempre più irreale e impossibile: sembra proprio uno dei nostri casi  » concluse Dean, allungandosi col braccio sull'altro letto per solleticare i piedi della cacciatrice.
Lei cercò di non muoversi per non dargli soddisfazione, ma poi cominciò a ridere sempre più forte e cadde dal letto.
« Va bene, abbiamo affrontato di peggio, no? Dobbiamo solo trovare questa spada per evitare che la trovi qualcun altro, scoprire dove si trova l'Olimpo ed uccidere questo Rocone. Abbiamo già la chiave, siamo già a metà strada. Da quello che mi risulta, questa è la prima volta in cui partiamo così avvantaggiati. » disse lei mentre si rialzava e si sistemava il pigiama.
« Rocone, la chiave, la spada e l’Olimpo. Sembra il continuo delle Cronache di Narnia. » ironizzò Dean per rallegrare l’atmosfera; i film di fantasia non erano tanto il suo genere, ma Lachelle ne andava matta e insieme a lei aveva imparato a guardarli ed apprezzarli, così spesso faceva dei riferimenti solo per attirare la sua attenzione.
« Ma Sam? » chiese lei, gettando uno sguardo al letto vuoto.
« E’ uscito questa mattina, ha detto che doveva vedere quella ragazza. » rispose Dean mentre si infilava la giacca per andare a prendere la colazione.

Trascorsero mezza giornata a mangiare e l'altra mezza a fare teorie su Caroline; secondo quella di Dean, la ragazza era una famosa strega che l'aveva ipnotizzato per potergli tagliare una ciocca dei suoi riccioli d’oro da utilizzare come ingrediente di una pozione, secondo quella di Castiel, aveva bisogno di un cacciatore che la proteggesse, ma Lachelle voleva sperare che nessuno dei due avesse ragione e che al minore dei Winchester qualcosa andasse bene almeno per una volta. Ogni volta che aspettavano di sapere qualcosa di più su quello che dovevano affrontare, trascorrevano sempre dei bei pomeriggi, Castiel si divertiva come non aveva mai fatto e tutti dimenticavano per un po' il loro passato, il loro futuro e loro presente; si sentivano ragazzi normali anche se un po' cresciuti, ma che cercavano di recuperare inconsciamente tutto quello che non avevano fatto da bambini.

Dean stava bene con Lachelle, provava qualcosa per lei ma non voleva ammetterlo a sé stesso. Aveva bisogno di svagare, così si allontanò dalla loro camera mentre Castiel e Lachelle continuavano la lotta di cuscini iniziata poco prima, scese le scale lentamente, ascoltando la risata contagiosa della cacciatrice e andò a prendere qualcosa da bere; non voleva pensare al fatto che stesse pensando troppo a Lachelle ultimamente. Lui non si era mai seriamente innamorato e non poteva certo iniziare ora, non doveva assolutamente.
Incontrò una bella ragazza in un locale; si chiamava Lidya, era sposata con un infermerie di nome Logan e quella sera avevano litigato. Lei l'aveva mollato su due piedi senza dargli più ascolto ed era andata via, ritrovandosi a bere in quel locale e a parlare col cacciatore.
« A chi non è capitato di soffrire per amore?Ma ora basta, non voglio pensarci più. » gli disse lei, alzando un bicchiere di liquore e poi sorrise.
Era un bel sorriso, ma Dean pensò tutto il tempo a quello di Lachelle. La povera ragazza stava soffrendo ed era convinta di poter parlare con lui per trovare conforto, tanto tutti sanno com'è soffrire per amore.
Ma Dean? Dean stava soffrendo per amore? O per la paura di amare? Meritava l'amore? E soprattutto l'amore di una donna speciale come Lachelle?
Erano queste le domande che lo assillavano, quando non pensava a quanto gli piacesse la Winchester, quando non si ritrovava ad immaginare un futuro insieme a lei o quando non faceva di tutto per starle vicino, stringerla a sé e guardarla quando era distratta.
Non voleva tormentarsi ancora con quei pensieri, così continuò a bere, un bicchiere dietro l’altro finché l'alcol non gli fece perdere un po' il controllo, alleggerendolo da tutte quelle domande.

Lidya cominciò a perdere l'equilibrio, così Dean le diede un passaggio fino a casa. Una volta arrivati lì, lei lo baciò e cominciò a spogliarsi ma Dean scattò all'improvviso.
« No,nella mia Impala no! » sbottò istintivamente.
Vide lo sguardo interrogativo della donna e si rese conto che lei non lo conosceva quanto Lachelle; lei avrebbe capito, Lachelle lo conosceva, Lachelle rispettava le sue idee e i suoi modi di fare. Lachelle, Lachelle, di nuovo quella donna dominava i suoi pensieri. Non doveva pensarci più. Scesero dall'auto e seguì la donna fin sotto il portone della villetta azzurra, dove continuarono a bere altri alcolici direttamente dalle bottiglie nel salotto. Entrambi sapevano che si stavano usando per scacciare i pensieri che avevano in testa, per allontanarsi dai problemi, ma ad entrambi non importava, così passarono insieme la notte. Una cosa era certa:soffrivano entrambi per amore.
Il giorno dopo furono svegliati all'alba dalla voce roca di un uomo che cantava a squarciagola una serenata per Lidya, implorando di perdonarlo.
Dean raccolse in fretta i propri vestiti seminati per il soggiorno e cominciò a vestirsi.
« E' tuo marito? » le chiese, infilandosi i pantaloni frettolosamente.
« Non so se voglio vederlo, non sono ancora pronta. Capisci che è andato a letto con la sua segretaria? » la donna sbirciò dalla finestra, dietro una tenda di colore scuro.
« Beh, adesso non avete pareggiato i conti? » chiese mentre si massaggiava la testa dolente.
« La fai facile, eh? » chiese stizzita, poi lo guardò ancora una volta e guardò di nuovo il marito dalla finestra.
« Comunque dopo stanotte ho capito che lo amo, anche se mi ha fatto del male, e che non si smette mai di soffrire per amore, perché è la cosa più complicata che c'è. » aggiunse sospirando.
« O anche la più semplice. Almeno così mi avrebbe detto Lachelle. » rispose secco; ormai per ogni cosa che lo riguardava non riusciva a tenerla fuori dai suoi pensieri.
« Ah già, Lachelle. Non so quante volte te l’ho sentita nominare questa notte. Chi è? » chiese lei curiosa.
Dean rimase sorpreso; evidentemente sotto l’effetto di tutto quello che si era fatto fuori la sera prima si era lasciato sfuggire il suo nome qualche volta.
« Che dirai a Logan di questa notte? » le chiese cambiando discorso mentre si legava i lacci delle scarpe.
« La verità, quella che tu dirai Lachelle voglio sperare... » rispose lei incrociando le braccia.
Forse pensava che Dean avesse tradito la sua ragazza.
« Io e Lachelle non stiamo neanche insieme, e non credo che ci possa essere un futuro per noi. » rispose, ammettendo per la prima volta il suo interesse per lei.
« Ah, allora esiste questa Lachelle. » disse lei mentre si sistemava la veste da notte che si era frettolosamente infilata. « Senti, io non so qual è il tuo problema, ma posso solo consigliarti una cosa: non aver paura d'amare, ne vale sempre la pena. Ora però vai, ti prego. Voglio riprendere in mano la mia vita. » concluse accompagnandolo ad un’entrata secondaria della villetta.
Quando Dean uscì, i raggi forti del sole gli accecarono la vista. Fece il giro della casa, aspettando che Logan fosse entrato e salì in macchina.
Il volume dei suoi pensieri superava quello della musica e ogni canzone gli ricordava qualcosa successa con Lachelle: possibile che non si era mai accorto prima di stare così bene con lei? Quando arrivò al motel giunse ad una consapevolezza che non aveva mai avuto prima in vita sua e che non voleva più nascondere: era innamorato perso. 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Supernatural / Vai alla pagina dell'autore: Lachelle Winchester