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Autore: Portos    15/01/2013    3 recensioni
Una piccola schifezza
Genere: Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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 Cap 1: Un arcangelo fa sempre casini


“Cas mi sembri depresso”
Gabriel fece schioccare il leccalecca contro le labbra mentre guardava preoccupato il suo fratellino che se ne stava seduto su una panchina con i gomiti appoggiati sulla gambe e le mani sul mento.
“Non sono depresso, Gabriel”
Castiel si voltò a guardarlo, prima di rispondere un “no”, a detta sua era solo pensieroso.
L'arcangelo sapeva che non era vero.
Qualcosa ultimamente preoccupava l'angioletto in trench e Gabriel sospettava che fosse per colpa di un certo Dean Winchester.
Purtroppo Castiel era diventato molto bravo ultimamente a nascondere i propri pensieri e Gabriel non riusciva a capire che diavolo gli stesse succedendo.
“Mmm...”
L'arcagelo gli si sedette accanto, pensando a cosa avrebbe potuto fare per aiutarlo.
Una piccola idea si fece spazio nella mente.
Perché no? In fondo lo faceva solo per aiutarlo.
“Ci sono!” esclamò Gabriel saltando in piedi.
Castiel lo guardò con aria perplessa.
“Cosa?”
“Niente, niente”
“Gabriel se è uno dei tuoi scherzi, non mi piace” attaccò l'angelo in trench pronto a difendersi.
“Ma no...stai tranquillo Cast...”
Ma Castiel non lo stava neppure a sentire, per via di Dean che lo stava chiamando con il solito frasario da scaricatore di porto.
Vai Cas e divertiti pensò Gabriel prima di lanciare l'incantesimo di nascosto su Castiel.
“Devo andare”
“Ciao fratellino”
E con un fruscio d'ali, il melanconico Castiel sparì...
...per ricomparire nella stanza.
“Ciao Cass, meno male che sei venuto ho disperato bisogno di te”
“Ciao Dean, che c'è?”
“Scusa se ti rompo, ma ho bisogno del tuo aiuto...domani è il compleanno di Sammy e ho intenzione di fargli una sorpresa” spiegò Dean con un sorrisetto.
“Ok, che devo fare?”
“Be' ecco devi distrarlo riuscire a tenerlo lontano...almeno per un po'”
“Capisco” disse Castiel nel suo solito tono monocorde.
“Non so tu cosa abbia in mente, ma conto sul tuo aiuto”
Dean sorrise.
Tu-tum.
Il cuore dell'angelo si mise a battere velocemente, non appena gli verdi di Dean si posarono sui suoi.
Castiel alzò un sopracciglio, si portò una mano al petto senza riuscire capire.
Perché stava provando quel batticuore?
“Cas stai bene?”
“Sì”
“Ok, ok...io devo andare giù in città, non ci metterò molto e Sam dovrebbe tornare fra poco” rifletté Dean.
“Quindi?”
“Dirgli che sono andato a fare alcune commissioni urgenti in città, arriverò fra un po' mi raccomando!”
“Ah...”
Castiel sedette su una sedia.
“Be' se fai il bravo darò una fetta di torta anche a te” rise il cacciatore, prima di chiudersi la porta alle spalle.
L'angelo si trovò ad immaginarsi Dean che lo imboccava con un pezzo di torta e domandargli se gli piaceva in tono basso e provocante.
E si ritrovò ad arrossire come una ragazzina.
Che diavolo gli stava succedendo? Si domandò preoccupato.
Non ebbe altro tempo di chiedersi altro che Sam Winchester( proprio quello che doveva sorvegliare) fece ritorno al motel.
“Ehi Dean son...”
S'interruppe non appena vide Castiel seduto composto come uno scolare e sulla sua faccia si dipinse una certa sorpresa.
“Castiel? Che ci fai qui?”
“Ciao Sam...Dean è andato a fare delle commissioni, sembra con molta urgenza e io sono...venuto a trovarvi...per sapere se avevate bisogno di una mano...” disse Castiel battendo le palpebre cercando di apparire sincero.
“Alle tre meno un quarto?”
A Sam pareva davvero strano che suo fratello lasciasse il caso a metà, senza una valida spiegazione.
A meno che la pista non possedesse un bel paio di gambe e curve allora sì, che si trovavano tutte le ragioni...
“Be...era urgente...a quanto sembra...”
“E quando tornerebbe? Perché siamo nel bel mezzo di un caso, se non se lo ricorda” gli fece notare irritato Sam.
Il minore dei Winchester prese il cellulare per chiamarlo.
“Vuoi una mano? Magari è...”
“...impegnato? Magari potrebbe essergli successo qualcosa...lo chiamo”
Sam alzò un sopracciglio.
“No! Non importa...ti do una mano io” insistette l'angelo. Che fatica convincere certe teste di cavolo!
“L'hai visto?”
“Circa un quarto d'ora fa...fidati sta bene”
Sam sospirò. Alla fine dovette arrendersi alle insistenze di Cas anche perché quello poteva tirargli
qualche potere angelico addosso e lui non aveva alcuna voglia di provarci.
“Hai esperienza con i fantasmi, Cas?”
“Fantasmi?”
Castiel inclinò la testa di un lato.
Sam accese il suo portatile. Non appena ebbe accesso alla pagina web, si mise a cercare vecchi articoli di giornali che potessero indicargli qualche traccia.
“Vedi sembra che ci sia lo spirito di qualcuno che è annegato nel lago di questa piccola cittadina molto tempo fa e adesso si sta vendicando e...purtroppo ci sono innocenti che ci sono finiti di mezzo” spiegò Sam.
“Uhm..davvero tragico”
“Per questo siamo qui...e ti devo confessare che l'altra volta ci siamo come agenti dell'Fbi Blake and White”
Al minore dei Winchester scappò una risata.
“Sì, è veramente stupido certe volte...”
Castiel accennò ad un sorriso.
“Già”
“Ehi ma stai sorridendo, Cas” lo prese in giro Sam.
L'angelo scrollò le spalle.
Chissà come sorrideva Dean. In effetti da quando si conoscevano lo aveva visto poche volte sorridere anche con gli occhi.
Dio, quanto era bello...?
Castiel arrossì per la seconda volta, per fortuna il minore dei Winchester non se ne accorse.


Nel frattempo nella pasticceria...
“Ci dispiace purtroppo abbiamo avuto dei disguidi, signor Beckett”
Come al solito Dean Winchester aveva usato un nome falso...anche per ordinare una torta in pasticceria.
“Non importa...” rispose il cacciatore.
L'importante che la torta che aveva ordinato fosse arrivata appena in tempo visto che il negozio chiudeva per ferie l'indomani.
Il commesso gliela impacchettò con cura.
Dean aveva scelto una torta all'ananas con la panna, sapendo che il suo fratellino ne andava pazzo oltre a quella di mele.
“Grazie”
Depose la torta incartata con cura sul sedile del passeggero.
Attaccò a tutto volume Onedei Metallica e partì sgommando. E naturalmente partì alla caccia di un regalo, perché che compleanno sarebbe senza un regalo?


“Quindi lei non ha notato niente di strano, negli ultimi giorni?”
L'uomo, un tizio con la pancia da bevitore di birra e un perenne cappellino sulla testa, scosse la testa.
Il suo migliore amico era annegato una settimana prima.
Tutti avevano pensato ad un incidente, il tizio essendo ubriaco aveva deciso di farsi una nuotata...a mezzanotte ed era annegato.
Sam sospettava che invece fosse stato lo spirito ad attirarlo all'acqua ad attirarlo per poi ucciderlo.
“No, signor agente...era sempre il solito allegro e casinista” borbottò l'uomo a disagio.
Il signor Ed Jones si tamponò con un fazzoletto di cotone la fronte avvertendo lo sguardo gelido del tipo vestito con l'impermeabile.
“Tanto per sapere lei dove si trovava la notte che è morto il suo amico?”
“Mi trovavo...dalla mia fidanzata si chiama Cindy Kyle, quando è morto il mio amico ho già detto tutto ai vostri colleghi” disse Jones abbassando lo sguardo. Gli occhi erano velati di dolore.
“Quindi bisogna presumere che lei è innocente, signor Jones o magari è stato lei?” insinuò Castiel piantandogli gli occhi blu addosso.
La faccia di Jones si colorò di rosso come se avesse preso fuoco, strabuzzando gli occhietti porcini.
“Io non ho ucciso il mio migliore amico! Perché avrei dovuto farlo?”
Per un attimo Sam Winchester temette che il tipo mettesse le mani intorno al collo di Cas.
“Mi scusi, il mio collega è nuovo” disse Sam, non prima di aver fulminato l'angelo con lo sguardo.
“Io...io non ho ucciso nessuno” ripeté Jones tornando a sedere sul divano.
“Lo sappiamo, adesso stia calmo”
Era ancora piuttosto nervoso.
“E allora dica al suo collega di tenere a freno la lingua”
Sam pose altre domande, ma le risposte che trovò non le trovò soddisfacenti.
“La saluto signor Jones, mi spiace per la sua perdita” annunciò Sam alzandosi.
“Arrivederci”
“Santo Cielo, Cas volevi far fuori quel tizio?” chiese Sam, una volta fuori dall'appartamento del tipo.
“No”
“Scusami tanto ma se per caso ti trovi in situazioni del genere, sta zitto”
“Oh scusami tanto Sam, ma sono un angelo...che ne so di certe cose?” ribatté Cas offeso.
Sam lo guardò.
“Ok, ok non ti arrabbiare dicevo solo per dire”
Fecero ritorno al motel.
Nel frattempo Dean non appena arrivato, aveva già nascosto la torta nel frigobar in un cantuccio.
Per fortuna Sam pareva essersi dimenticato del compleanno.
“Ciao Dean”
“Ciao Sammy”
“Caro fratellino ti ricordi che dovevamo andare ad interrogare il signor Jones?”
“Lo so. Come è andata?”
“Bene...più o meno, ma si poteva sapere dove eri finito?”
Eccolo che riattaccava, pensò Dean. Evitò di mettersi a sbuffare.
“Niente, avevo un impegno capisci?”
Sam scosse la testa.
“Lo sapevo ma tu hai solo quello in testa? Ti ricordo che siamo in mezzo ad un caso!” ribatté Sam.
Cas come compagno di interrogatori somigliava a Terminator in persona.
“E allora? Non posso uscire nemmeno con una ragazza?” ribatté Dean assumendo un tono annoiato.
Castiel alzò un sopracciglio. Ah..oltre ad aver preso la torta era uscito con una ragazza?
Non gli piacque la sensazione che provò alla bocca dello stomaco.
“Ragazzi io devo andare. Ci si vede”
“Ti posso parlare un attimo?” intervenne Dean afferrandolo per la manica del trench.
Sam incrociò le braccia al petto. Quell'altro trovava sempre un modo per sfuggire a certe conversazioni nel momento opportuno...ma prima o poi sarebbe dovuto tornare.
Per essere sicuro che Sam non lo ascoltasse, Dean preferì uscire dalla stanza a seguito l'angelo.
“Grazie Cas”
“Non c'è di che” rispose l'angelo inclinando la testa di lato. Nei suoi occhi baluginò una luce calda, che equivaleva ad un sorriso.
Quasi come per dispetto, questa volta fu lo stomaco di Dean ad attorcigliarsi...in maniera inaspettata: gli aveva sempre sortito uno strano effetto vedere l'amico sorridere.
“A proposito verrai domani che è il compleanno di Sam?”
Castiel non se lo fece ripetere due volte. Sentì una sorta di euforia che lo lasciò alquanto perplesso nello stesso tempo.
“Sì” rispose cercando di nascondere l'entusiasmo.
“Così darò la torta anche te”
Castiel alzò un sopracciglio, ma prima che l'immaginazione che si mettesse in moto, borbottò un salutò e sparì.
Sam e Dean ripresero la discussione sul caso.
(Il maggiore sbuffava o diceva frasi del tipo: “Non siamo il wwf, Sammy” o “Che palle” e l'altro gli rispondeva che lui era poco serio quando ci stava di mezzo una ragazza o lo rimproverava di essere ancora un marmocchio).


“Allora come è andata?”
Gabriel non stava più nella pelle. Persino le sue ali emanavano odor di zucchero filato e quasi travolse il fratellino non appena lo vide.
Castiel (dopo esserlo scollato di dosso a fatica) gli raccontò tutto per filo e per segno.
“Domani è il compleanno di Sammy?”
Gli occhi di Gabriel si spalancarono in maniera quasi innaturale.
“A quanto pare...” mormorò Castiel a disagio.
“Be' mi auto invito anche io. Tu col tuo Dean e io con Sammy...” (a seguire un languido sospiro)
Mio? Dean?
Castiel divenne una rapa bollita, solo al pensarci.
“Cas, Cas sei rosso...” rise Gabriel.
“Mi sento...strano” confessò Castiel.
“In che senso?”
“Hai presente che ogni volta che vedo Dean mi sento...strano, mi batte forte il cuore e penso a lui”
Gabriel fece un largo sorriso.
“Credo che tu...sia innamorato di Dean”
Cas lo fissò come se avesse detto qualche bestemmia.
“Innamorato?”
“Sì. Vedi quando una persona di piace, ti senti come sei tu adesso, capisci?”
Castiel annuì.
Povero angelo non sapeva quali conseguenze poteva scatenare Gabriel....


Nota autore: non chiedetemi il perché solo questo. Non so cosa cavolo sia ma fa schifo....e anche con la correzione fa vomitare!

 
  
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