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Autore: Milk 92    03/08/2007    3 recensioni
Cosa è successo dopo che Goku se ne è andato con le sfere del drago? Come passeranno i protagonisti gli ultimi giorni della loro vita? Chi sarà il primo ad incontrare Goku nell'aldilà? E una volta tutti insieme, cosa succederà? Dal quinto capitolo la fic è scritta a due mani.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Bulma, Chichi, Goku, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solita giornata bollente: nel bel mezzo del nulla, Yamcha litigava con Bulma. La ragazza aveva nuovamente rovesciato il vassoio sulla testa di un cliente. Inoltre aveva rotto la lavastoviglie, così adesso dovevano lavare tutto a mano. La donna non faceva altro che lamentarsi, ora dopo ora, di quanto fosse stanca, di quanto non le piacesse vivere in quel posto, di quanto le mancasse le comodità di casa e di vedere i suoi figli. Ad ogni lamento, Yamcha si sentiva sempre più sull’orlo di esplodere. Ma la presenza del principe dei sajan lo costringeva a trattenersi. Si domandava cosa avesse fatto di così grave per meritarsi una fine del genere. Bulma e Vegeta vivevano nella sua casa come se fosse solo ed esclusivamente la loro. Si erano impadroniti della sua camera da letto, costringendolo a dormire in quel scomodo divano che aveva trovato un giorno in un cassonetto dell’immondizia. Sebbene in quel periodo odiasse la ragazza, Yamcha doveva ammettere che Bulma si stava impegnando a sdebitarsi lavorando nel proprio locale. Era sempre stata una persona viziata, abituata a vivere nel lusso. Non si sarebbe mai immaginato che un giorno l’avrebbe vista servire i tavoli.

Vegeta, invece, passava tutta la giornata all’aria aperta ad allenarsi. Era deciso più che mai a superare Goku, ma nonostante tutti gli sforzi, sapeva benissimo che non ci sarebbe mai riuscito. L’orgoglio però lo costringeva a non arrendersi e a continuare con gli allenamenti.

La vita sociale di Yamcha continuava ad essere la stessa di sempre: gli unici clienti che aveva erano carovanieri o uomini barbuti del deserto. Di tanto intanto partecipava a qualche gioco d’azzardo con dei vecchi amici truffatori. Ma non si univa più a loro per delle rapine: ormai era diventato un uomo onesto e gentile.

Nei mesi che si erano susseguiti, aveva avuto modo di conoscere meglio Vegeta: non aveva mai notato quanto il sajan tenesse a Bulma. Non è che facesse qualcosa per dimostrarlo: era il suo sguardo a dire tutto. Inoltre, alla sera, lo sentiva perfino ridere, in compagnia della donna. Purtroppo sentiva moltissime altre cose che avrebbe preferito non sentire mai.

La parola di Yamcha non valeva niente. Giorno dopo giorno, era così sempre più sicuro di essere finito all’inferno. Ad aggravare la situazione, si era messo il genio che, dall’isola, lo aveva chiamato annunciando di essere invaso da mille ragazze in bikini. Yamcha si era molto demoralizzato per quella notizia, perché si chiedeva come facesse un vecchio simile a rimorchiare. Pensandoci su, ammetteva che ormai non era più bello e giovane come un tempo, e che la differenza con Muten era ormai lieve. Adesso non si sentiva più solo ed inutile, ma anche vecchio.

Per fortuna, Pual riusciva sempre a risollevarlo di morale. Era il suo primo vero amico. Non lo avrebbe mai abbandonato.

Yamcha teneva aperto ogni giorno il locale. Bulma, però, aveva due giorni liberi alla settimana, non tanto per lei, quanto per la salute mentale del proprietario. Oltre a tutti i problemi che la ragazza gli aveva causato, c’era da dire che Bulma era proprio negata a fare la cameriera. Il suo rendimento era pessimo, e il suo carattere non l’aiutava. Se da una parte Vegeta si era ammorbidito, dall’altra Bulma si era irrigidita. Nelle sue giornate libere, amava viaggiare in altri posti. Sulle spalle di Vegeta, arrivava in un lampo dovunque volesse. Ma non avendo la possibilità di fermarsi per mancanza di denaro, erano costretti a ritornare indietro.

A lungo andare però non le dispiaceva più. Si era abituata a vivere in quella zona, e se anche non lo ammetteva, cominciava a piacerle. Anche Vegeta stava bene. Lui aveva la possibilità di sfoderare i suoi colpi micidiali senza la preoccupazione di distruggere abitazioni o ferire qualcuno. Lei, invece, poteva rilassarsi al caldo sole che le regalava un’abbronzatura che aveva sempre desiderato da giovane. Continuava, inoltre, ad ingegnarsi in imprese impossibili, come ad esempio costruire un acquedotto lungo miliardi di chilometri, così da assicurarsi l’acqua anche nei periodi più secchi, o ancora, costruire una macchina che riciclasse ogni cosa. Il lavoro era la parte negativa, ma si sentiva in dovere nei confronti dell’amico. Il nuovo cambiamento di vita l’aveva fatta diventare più forte. Era entrata in crisi quando aveva saputo che era rimasta al verde, ma il sostegno del compagno le aveva evitato di sprofondare nel basso. In passato avrebbe senza dubbio perso la testa. Ma adesso aveva Vegeta, e lui aveva lei. Entrambi erano scesi di classe sociale, ma il loro amore non era mai stato dimostrato tanto come in quegli ultimi tempi. La casa era abbastanza spartana, ma tanto dovevano starci solo la notte e nei momenti più caldi della giornata. Di tanto in tanto, facevano qualche scappatella all’aperto. Avevano preso l’abitudine di dormire in una tenda sotto il cielo stellato. Per Bulma e Vegeta era iniziata una nuova vita, ma il tempo a loro disposizione stava per terminare.

 

 

  
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