Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Yvaine0    15/01/2013    1 recensioni
Harry Styles non trova più il suo iPhone e Niall ha la sensazione che sia stato proprio Louis a nasconderglielo.
Quando il più grande ammette di averlo nascosto in camera propria, Niall accetta volentieri di dare una mano a Harry, che gli chiede di aiutarlo nelle ricerche.
C'è solo un piccolo dettaglio a turbare la normalità di questa situazione: Niall ha una paurosa cotta per il suo amico dagli occhi verdi.
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Challenge accepted!'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer! Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere delle entità realmente esistenti citate, nè offenderle in alcun modo. Tutti i fatti narrati sono puramente inventati o sola fonte di ispirazione.

Storia scritta in risposta alla sfida di MN125 - come al solito.

NARRY
Prompt
conservanti, iPhone, meditabondo (by F. Perché si sono messi in due a cercare i prompt. Simpatici. u.u), peste, spilla da balia (by F).



WHAT A MESS!

 

Harry Styles aveva perso il suo iPhone. Erano ore che lo cercava e non ce n'era traccia. Aveva messo sottosopra tutta la casa e persino dovuto usare il telefono di Louis per chiamare i soccorsi e farsi aiutare nelle ricerche – certo, si era aspettato che i ragazzi si rendessero un po' più utili, ma anche standosene spaparanzati sul divano del salotto, per lo meno impedivano a Louis di causare qualche altro danno mentre lui cercava.
Era importantissimo che il suo adorato iPhone fosse ritrovato. Non tanto per i numeri salvati, non tanto perché direttamente collegato al suo conto corrente e nemmeno perché, se caduto in mani sbagliate, avrebbe potuto costituire un'inesauribile fonte di casini per la band. Ciò che più gli premeva era mostrare agli altri una fotografia che aveva scattato a Louis quella mattina, una delle foto più ridicole e meglio – peggio, a detta del diretto interessato – riuscite in tutta la sua carriera di fotografo a tradimento.
«Una foto di Louis?» aveva ripetuto Niall, quando Harry aveva spiegato loro perché fosse tanto urgente ritrovare il suo telefono. Aveva riso e lanciato un'occhiata divertita al soggetto dell'immagine, che giochicchiava con il telecomando come se nulla fosse. In altre parole, sulla fronte di Louis Tomlinson spiccava una scritta a caratteri cubitali: “SONO STATO IO!”.
Solo Harry avrebbe potuto non accorgersene.
Quando Niall glielo aveva fatto notare, il più piccolo aveva sgranato gli occhi, aveva fissato sconvolto il suo coinquilino per qualche secondo, poi gli si era lanciato addosso per perquisirlo.
Niall aveva fatto una smorfia infastidita a quella vista e Zayn gli aveva rifilato una gomitata leggera per consolarlo, a cui lui stesso aveva risposto con un sorrisetto tirato. Non che ci fosse mai stato niente tra lui e Harry, erano solo buoni amici, ma vederlo tuffare le mani nelle tasche di qualcuno per cercare un cellulare – che era evidente non fosse nascosto nei pantaloni di Louis – gli faceva salire ondate di bile.
A nulla erano valse le suppliche, i ricatti, le minacce e il solletico. «Non ce l'ho io! Non ce l'ho io, t'ho detto!» aveva strillato ostinatamente Louis per un buon quarto d'ora, mentre Harry cercava in tutti i modi di farsi confessare dove fosse il suo dannatissimo iPhone e Niall si rodeva il fegato in silenzio.
«Okay, okay – Ad un tratto Louis era parso essersi stufato di quel gioco; aveva spinto via Harry e aveva alzato le mani in segno di resa, un sorrisetto irriverente stampato in faccia. - Forse potrei averlo visto in camera mia. Forse!» aveva aggiunto, quando Harry si era fiondato di corsa verso l'unica stanza che non aveva ancora messo a soqquadro. Ma certo, era ovvio fosse lì! Come aveva fatto a non pensarci prima?
«Nialler, vieni a darmi una mano!» aveva proposto, una volta arrivato, e Niall non se l'era fatto ripetere due volte. Si era alzato dal bracciolo del divano cercando di trattenere un sorriso compiaciuto e lo aveva seguito, ignorando l'occhiata maliziosa di Zayn.
 
Quella situazione lo metteva estremamente di buon umore e Niall lo stava dimostrando apertamente sbellicandosi dalle risate steso sul letto di Louis.
Harry gli fece una linguaccia, mentre tentava un agguato al comodino. «Niente!» sbottò contrariato, dopo aver svuotato – e poi risistemato più ordinatamente di prima – ogni cassetto. «Andiamo, non può essersi volatilizzato. Se fossi un telefono, dove mi nasconderei?» domandò tra sé, portandosi una mano al mento. Si guardò attorno qualche istante con aria meditabonda, poi prese a mordicchiarsi il pollice. Dove poteva averlo messo quella piccola – be', non tanto – peste di Louis?
Niall lo osservava, pigramente disteso sul letto come se la sua presenza in quella stanza servisse solo da sostegno morale. Harry Styles con quell'aria assorta era uno di quei piccoli spettacoli quotidiani che riempivano Niall di emozione ogni volta che li vedeva. Un po' come un tramonto, come il profumo del mare o la mamma ai fornelli che prepara i biscotti.
«Idea!» Harry corse verso l'armadio e spalancò una delle ante, speranzoso; immediatamente un borsone mezzo vuoto gli cadde in testa e poi si accasciò sul pavimento, lasciando il ragazzo con un palmo di naso e un'espressione ebete in volto.
La risata di Niall scoppiò nuovamente e riecheggiò tra le pareti della stanza. Era tremendamente divertente vedere Harry alle prese con il disordine cronico di Louis. Gli faceva pensare che, quando Liam rassettava la casa e cercava di sistemare in giro, la situazione dovesse essere simile, dopo tutto anche lui stesso aveva un ordine tutto suo – che consisteva per lo più nell'accatastare oggetti dove gli capitava, senza preoccuparsi del fatto che le montagne di cianfrusaglie crescevano ogni giorno di più e sembravano sempre sul punto di franare travolgendo tutti.
«Ah, ah, ah. Ti diverti?» lo richiamò Harry con un cipiglio a metà tra il divertito e lo scocciato.
L'irlandese rise di nuovo e annuì energicamente: «Da morire!» ammise con candidezza, sorridendogli sereno.
Harry arricciò il naso e si avvicinò a lui, minaccioso, brandendo una gruccia a mo' di arma. «E tu credi – lo punzecchiò con un'estremità dell'oggetto di legno. - che io ti abbia chiamato a darmi una mano per stare lì a ridere?»
Niall rise, poi si tirò su a sedere e inclinò la testa da un lato come se l'idea non l'avesse nemmeno sfiorato fino a quel momento. E, be', in effetti era così. «Oh – disse, fingendosi sorpreso. – Perché, devo darti una mano?»
Il riccio alzò gli occhi al soffitto e annuì pazientemente. «Sarebbe carino da parte tua, sì».
«E perché non l'hai detto prima?» Niall allungò un braccio e porse la mano destra all'altro, che la osservò sconcertato qualche istante, per poi capire lo scherzo dell'amico e soffiare una risatina esasperata. «Oh, ma dai! - protestò, scuotendo il capo. - Alza il culo e aiutami!» ordinò. Gli afferrò la mano e tirò il ragazzo verso di sé, ottenendo il solo risultato di trascinarlo giù dal letto facendogli urtare il fondo schiena sul pavimento.
Harry rise forte, mentre Niall imprecava tra i denti e si esibiva in una serie di smorfie doloranti. «Tentato omicidio, tentato omicidio! - si lamentò a gran voce. Fece una smorfia e assunse un tono più basso: - Adesso ti sistemo io, moccioso!»
«Moccioso? - Il ricciolino rise. - Ma ti sei visto?»
«Ehi, sono comunque più grande di te – puntualizzò Niall, alzandosi goffamente in piedi. - ...anche se sei più alto» aggiunse poi, quando, proprio di fronte a lui, non poté fare a meno di notare la differenza di altezza. Giusto per darsi un tono, drizzò le spalle e alzò la testa per fronteggiarlo meglio.
Harry rise di quel suo tentativo di farsi grosso e si scompigliò distrattamente i capelli, facendo un passo verso di lui.
La differenza era solo di qualche centimetro, ma a volte era divertente prendere in giro Niall: dopo tutto lui era il più piccolo, era quasi autorizzato a comportarsi da ragazzino.
«Sono anche più sexy» osservò, sorridendo sornione.
Niall sentì un turbinio familiare nello stomaco. Gli succedeva spesso quando Harry gli era così vicino, quando diceva qualcosa di malizioso, quando sorrideva in quel modo, quando... Aveva una voglia matta di baciarlo.
Si diede mentalmente dell'idiota e scrollò le spalle, distogliendo lo sguardo da quello verde opaco dell'altro. «Hey, io sono irlandese – blaterò a mezza voce, guardando ovunque fuorché nella sua direzione. – Non c'è nulla di più sexy di un irlandese!»
«Questo è vero».
Niall trasalì, preso in contropiede da quelle parole, e fissò Harry dritto negli occhi: sorrideva in quel modo che faceva tremare le ginocchia alle fan – e non meno le sue – e dondolava appena sui talloni.
No, non era vero, avrebbe voluto correggerlo. Una cosa più sexy di un irlandese esisteva e quella cosa era – quel qualcuno – era Harry Styles, in piedi a pochi centimetri di lui, con gli occhi brillanti di divertimento e chissà che altro, le fossette bene evidenti sulle guance e quelle labbra così... così...
«Posso fare una stronzata?» domandò a bruciapelo, con un filo di voce.
Harry rimase in silenzio, incuriosito, limitandosi ad annuire – aveva sempre avuto un debole per le stronzate, in fondo – e Niall non se lo fece ripetere due volte. Inspirò profondamente, fece un ulteriore passo avanti e prese il volto dell'altro tra le mani, che tremavano leggermente. Guardò la bocca del ragazzo, poi gli occhi, fissi su di lui in un'espressione indecifrabile, come a chiedere nuovamente il permesso. Harry fece scontrare delicatamente le loro fronti e Niall si decise finalmente a colmare la minima distanza tra le loro labbra. Lo baciò dapprima con incertezza e delicatezza, poi, quando si rese conto che l'altro non lo stava affatto rifiutando, approfondì il bacio.
Il casino della camera di Louis, il suo e tutto il baccano che Niall era solito fare non erano assolutamente nulla in confronto a ciò che stava succedendo in quel momento dentro il petto del sexy irlandese un po' troppo basso. Persino il suo cervello, che si era aspettato si sarebbe completamente svuotato, stava lavorando freneticamente provocando continue esplosioni di colori ed emozioni contrastanti.
Furono dei rumorosi passi in corridoio a far trasalire e indietreggiare Niall fino ad inciampare nel letto e cadervi sopra, seduto.
«Allora, l'avete trovato?» domandò Liam facendo irruzione nella stanza senza farsi troppi problemi – e , in fondo, perché avrebbe dovuto farsene? Il suo sguardo scorse brevemente sul caos che regnava nella camera di Louis, poi si fermò su Niall, che lo fissava con un'espressione stordita. «Cos'è quella faccia, Nialler?» domandò, aggrottando le sopracciglia.
«Io, ehm...» il ragazzo non aveva la minima idea di cosa rispondere a quella domanda.
Ho appena baciato Harry. Capisci Liam? L'ho baciato! Dopo mesi di paranoie e fantasie e... Dio, se ci sa fare!
Arrossì al solo pensiero di ciò che era appena successo e, giusto per fare qualcosa, afferrò il guanciale di Louis per lanciarlo al nuovo venuto.
Come lo scostò, tuttavia, qualcosa attirò la sua attenzione. «Oh, eccolo» osservò atono, indicando l'iPhone, che se ne era stato nascosto per tutto il tempo sotto il cuscino.


Ehilà, rieccomi con la mia usuale ciofeca. Se c'è qualcuno che sta seguendo questa sfida, gli faccio i miei complimenti per la pazienza, perché da parte mia stanno uscendo solo sciocchezze immani. XD
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Yvaine0