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Autore: Margareth    25/07/2004    6 recensioni
Non so neanche io come mi è venuta in mente questa ff, ma l'idea mi sembrava buona perciò ho deciso di scriverla. Fatemi sapere cosa ne pensate! Ah, a proposito sicuramente Ron/Hermione! Margareth
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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“Ragazzi so che questo annuncio non vi farà per niente piacere ma non posso rinviare più questo momento. Hogwarts non è più sicura. La guerra incombe su tutti ormai e non possiamo più evitarla. Si pensava che Voldemort l’anno scorso fosse stato definitivamente sconfitto ma non è così. Il suo ricordo vive ancora in migliaia di mangiamorte che vogliono riportare la situazione com’era circa 16 anni fa, prima che Voldemort fosse sconfitto per la prima volta. Gli incantesimi con cui è protetta la scuola non sono più sufficenti, esiste un posto, un solo posto che sarà in grado di proteggervi da questa catastrofe”

Ron, Hermione e Harry si guardarono preoccupati

“Tramite un passaggio nei sotterranei,- riprese il preside -è possibile raggiungere circa 75 rifugi costruiti per ospitare più o meno 4 persone. Starete abbastanza comodi ma non potrete uscire se non per recarvi a prendere il cibo nella sala mensa comune. Mi rendo conto che non sarà una bella situazione ma non posso farci niente.

Entro stasera i Prefetti dovranno consegnare ai rispettivi insegnanti, l’elenco dei gruppi per ogni rifugio e preparare le valigie. Ci trasferiremo a mezzanotte.”

Hermione ripiegò il suo vestito e lo appoggiò sulla pila di altri dentro la valigia. Le dispiaceva lasciare il dormitorio ma sapeva che Silente non avrebbe fatto niente di tutto questo se non fossero stati davvero in pericolo. Era preoccupata, seriamente preoccupata però cercava di non farci caso pensando ai suoi doveri di prefetto. Così scese in sala comune per scrivere l’elenco insieme ai suoi due amici. Vicino a Harry e Ron, Hermione trovò anche Ginny.

“Sto scrivendo alla mamma. Deve sapere che non staremo più a Hogwarts.” Le disse, vedendola arrivare

“Ma non pensi che la farai preoccupare?” le chiese la bruna. Conosceva bene la Sign.ra Weasley e speva quanto era apprensiva

“Ci ho pensato, certo, ma non possiamo mentirle. Ha comunque il diritto di sapere.”

“Firmala anche da parte mia” disse Ron scoraggiato “ Io devo scrivere e firmare l’elenco dei rifugi con Hermione.”

Poco dopo i due prefetti riunirono tutti i Grifondoro nella sala comune

“ Gruppo 1?” chiese Hermione quando tutti ebbero smesso di parlare

Harry alzò subito la mano “ Io, te, Ron, Ginny e Alicia”

“Gruppo 2?”

Dennis Canon alzò timidamente il braccio

“Sì Dennis?”

“Ehm …io mi chiedevo…potrei stare con mio fratello, Abercrombie e la Sidney?”

“Certo” Ron appuntò i nomi di quelli del secondo gruppo

“3 ?” Riprese Hermione

Questa volta fu Fred a parlare “ Io, George, Lee, Katy e Angelina”

“4 Gruppo”

“ Dean, Seamus, Neville e Lavanda”

“5 ?”

Quando Ron e Hermione finirono l’elenco lo portarono subito alla professoressa McGrannit che fece in modo di farlo avere subito al preside.

Mentre tornavano in Sala Comune, alla torre di Grifondoro, incontrarono Dennis Canon che gli veniva incontro con un grande sorriso stampato in faccia

“Ehm…io vo-volevo ringraziarla si-signori-na Granger per avermi dato il permesso di stare con Eleanor Sidney, sa quando ci siamo conosciuti non la potevo proprio sopportare. E’ così…così..strana. A volte mi riprende perché studio poco o non rispetto sempre le regole, ma poi, quando meno me lo aspetto è come se si trasformasse. L’unica cosa che le importa è divertirsi e allora non vuole nemmeno sentire la parola studio. Mi trascina fuori a qualunque ora della notte o del giorno. Però è fantastica. Siamo molto amici. E forse….”

A questo punto il piccolo Dennis arrossì violentemente “…credo che mi…mi ..piaccia anche un po’”

Hermione guardò Ron sorridendo

“ Posso chiederle un’ultima cosa?”

“Certo dimmi” rispose Hermione al ragazzino

“ Tu…ti metteresti col tuo migliore amico?”

Un brivido percorse la schiena di Ron che aprì quanto più poteva le orecchie per sentire la risposta di Hermione che prima lo guardò, poi rise e si chinò per sussurrare qualcosa all’orecchio di Dennis.

Appena ebbe concluso la frase lui scappò via talmente in fretta che la ragazza considerò l’ipotesi che forse il loro giovane compagno era un alieno venuto da qualche strano pianeta.

“Cosa gli hai detto?” chiese Ron, la fronte corrucciata

Hermione rise di nuovo, questa volta per la sua curiosità

“ Non te lo dirò mai”

“E perché?”

“Perché no” rispose sempre sorridendo lei

Ron rimase per un momento deluso ma quell’attimo durò pochissimo perché la delusione lasciò spazio a un ghigno che andava da orecchio a orecchio

“Sai cosa vuol dire questo? Che hai detto di sì!”

“COSA?!!!”

“Esatto! Hai detto di sì!”

“Non è vero!”

“Sì che lo è!”

“Potrebbe essere anche Harry il mio migliore amico!”

“Certo, come no, trova un’altra scusa. Avanti dimmelo”

“No, no e no”

“Ok” disse Ron con una strana espressione che sembrava un po’ minacciosa e un po’ divertita “Allora… preparati a soccombere!” Con uno scatto improvviso il ragazzo balzò in avanti cercando di afferrare Hermione che però fu abbastanza veloce da riuscire a sfuggirgli e iniziare a correre per cercare di seminarlo.

Ma Ron era troppo veloce e in pochi secondi la raggiunse spingendola al muro con una delicatezza di cui Hermione non lo avrebbe ritenuto capace.

I loro corpi erano appiccicati e, benché Ron non la schiacciasse al punto da farle male, per Hermione non c’era alcuna via di scampo.

“Allora?” sussurrò il ragazzo “Sei ancora dell’idea di non dirmi niente?”

“Si” rispose lei a bassa voce

I loro visi erano pericolosamente vicini e il loro nasi si sfiorarono

La ragazza avvertì un brivido di piacere lungo la schiena.

“Ok” lo sentì sussurrare. Poi le sue mani si poggiarono sulle gambe di Hermione e risalirono percorrendo il profilo delicato del suo corpo.

Lei era immobile contro il muro in attesa di quello che avrebbe fatto il ragazzo. Sentì le sue dita fermarsi un po’ più sopra delle anche. Poi Ron si staccò di qualche centimetro da lei, poco, solo per consentire alle sue mani di scivolare verso l’ombelico.

Si fermarono al bottone della divisa.

Hermione quasi non respirava neanche. All’improvviso fu scossa dalle risa. Ron aveva cominciato a farle il solletico! La ragazza non riuscì a trattenersi. Scoppiò in una sonora risata

“Allora, adesso me lo dici cosa hai risposto a Canon?”

Hermione non riusciva neanche a parlare. Il solletico era sempre stato il suo punto debole e Ron lo sapeva Eccome se lo sapeva.

Ma non voleva cedere. Dirgli quello che aveva risposto sarebbe stato come perdere una battaglia personale con Ron e questo non poteva accadere.

Perciò rispose cercando di tenere testa a un nuovo attacco di risa

“No”

Il solletico si intensificò.

“No. NO RON TI PREGO! NO!!”

“Ma che diavolo succede qui?!”

La porta dell’ufficio della professoressa McGrannit si aprì di scatto

“Weasley?:..Granger??…Ma cosa state facendo?”

Lo sguardo della donna passò da Hermione, sdraiata per terra, a Ron, a cavalcioni sulla sua pancia intento a farle il solletico.

“Professoressa…..”

“Tiratevi su immediatamente. Ma guarda cosa mi tocca vedere - disse più a se stessa che ai due amici- forza, filate in dormitorio.”

“Andiamo” Ron tese la mano alla ragazza e l’aiutò ad alzarsi “Mi dispiace. Non volevo metterci nei guai”

“Non ti preoccupare Ron. Chi se ne importa se sono un Prefetto, voglio divertirmi finché posso, quando saremo nel rifugio non ne avremo la possibilità.”

“Ma potevo fare a meno. In fondo chi se ne frega di cosa hai risposto!”

Hermione lo guardò dolcemente. La fronte, leggermente corrucciata lasciava trasparire lo stato d’animo del rosso. Le labbra, così carnose e perfette, avevano spesso indotto la ragazza a pensieri fantastici e gli occhi erano blu come pozze d’acqua. “Quanto ti amo quando fai così” disse lei in un sussurro poi si sporse in avanti e lo baciò sulla guancia

Prima che il ragazzo potesse dire qualcosa però era già scomparsa in fondo al corridoio lasciandolo solo con il ricordo di quelle parole “Quanto ti amo”

 

“Finalmente! Ma dove eri sparito?” Harry raggiunse il suo migliore amico appena sbucato dal buco del ritratto “Hermione è tornata, ma è scappata in dormitorio con Ginny rossa come un peperone. Sai cosa le è successo?”

Ron si toccò la guancia perplesso

“Ti ha baciato ?”

Lui raccontò ciò che era accaduto e pian piano sul viso di Harry si dipinse un fastidioso sorrisetto

“Togliti quella faccia Harry. Quasi quasi ti preferivo l’anno scorso” disse il ragazzo accasciandosi sulla poltrona vicino al camino

“Dai, Ron! Era solo uno scherzo”

“Lo so, scusami. E’ che in questo periodo sono così nervoso! Non so perché”

“Forse centra una bella ragazza con i capelli mossi ?”

“Forse, non lo so”

“Ron tu la ami. Quanto ti ci vorrà ancora per capirlo?”
“ Io non voglio ammetterlo, perché una come lei, così perfetta, studiosa, bella e precisa non potrà mai innamorarsi di uno con un migliaio di difetti, scansafatiche, non particolarmente bello ma molto incapace.”

“Forse è proprio per questo che ti ama. E poi apri gli occhi, c’è mezza scuola che ti viene dietro e sviene quando passi! Credimi devi solo trovare il modo migliore per dirglielo.”

“Tu dici?”

L’amico annuì col capo “Io dico”

Proprio in quel momento la McGrannit entrò nella sala comune “Un attimo di attenzione per favore. Prego tutti di salire nei dormitori per recuperare i bagagli e portarli nei sotterranei, di fianco all’aula di pozioni. Entro 20 minuti vi voglio tutti giù, i Prefetti vi faranno strada. “ La McGrannit lanciò una gelida occhiata a Ron prima di uscire dal buco del ritratto.

 

“GLI HAI DAVVERO DETTO COSI’?!!” Ginny, seduta sul letto nel dormitorio delle ragazze guardava Hermione con un grande sorriso

“Bè….si.”

“Finalmente!!”

“FINALMENTE?!! Ho fatto la più grossa sciocchezza della mia vita, e tu te ne stai li a sorridere come una scema?!!”

L’amica si alzò, raggiunse Hermione e le posò una mano sulla spalla
“Hermione, lui ti ama e tu anche. Ron è timido e si fa un sacco di problemi per niente. Se non gli dai una spinta non si dichiarerà mai.”

“Ma come fai a essere cosi convinta che lui sia innamorato di me?” sospirò la ragazza

“1: Basta guardarlo. 2: Sono sua sorella, vuoi che non sappia cosa prova il mio parente preferito? Avanti, fidati di me, vedrai che ho ragione.”

“E se non fosse così?”

“Ron non è certo l’unico ragazzo esistente al mondo, lo dimenticherai. Male che vada tra un anno non lo vedrai più.”

Hermione la guardò storto “Grazie dell’incoraggiamento”

“Non c’è di che” rise Ginny “Ora vai. Mi sa che qualcuno ti sta chiamando”

 

“HERMIONEEEEEEEEEE! HERMIONEEEEEE! INSOMMA TI VUOI DECIDERE A SCENDERE?”

Hermione comparve in cima alle scale che portavano al dormitorio delle ragazze. Aveva le guance ancora arrossate e i capelli le ricadevano sulle spalle incorniciandole il viso. Per un attimo Ron si perse nei suoi occhi e immaginò come sarebbe stata bello avere una bimba con quegli occhi e i suoi capelli rossi.

“Che c’è ?Mi hai chiamata? ”domandò lei

“Cosa? Ah….si. La McGrannit ha detto che dobbiamo portare i bagagli vicino all’aula di Pozioni entro….” Guardò l’orologio “Le 23.30 esatte. Va bene se io penso ai ragazzi e tu alle ragazze?”

“Ok.” Rispose, alzando le spalle

“Ok. Allora ci troviamo in Sala Comune tra 10 minuti”

10 minuti dopo Ron e Hermione erano entrambi nella sala comune dei Grifondoro.

La ragazza fece un veloce appello prima di incantare i bagagli e farli volare fuori dal buco del ritratto.

Mentre si dirigevano nei sotterranei Harry raggiunse i due amici

“Allora? Cosa facciamo ?”

“In che senso?” domandò Ron

“Pensate che dovremmo cercare di uscire di nascosto e raggiungere l’esercito?”

“NO!” La voce di Hermione risuonò sopra il vociare degli altri Grifondoro “Non se ne parla neanche!”

“Ma Heremione, noi abbiamo sconfitto Voldemort. Potremmo aiutare gli Auror”

“Lo so, ma noi abbiamo già fatto abbastanza. Gli Auror sono forti, istruiti e qualificati,. Noi siamo solo tre adolescenti…”

“…che hanno sconfitto il Signore Oscuro! Hermione, Harry ha ragione. Potremmo davvero essere un prezioso aiuto.”

“Sì, ma non siamo abbastanza preparati! Tutte questa volte abbiamo agito così, senza un piano, ci siamo solo lanciati, e, ammettetelo, abbiamo avuto anche un sacco di fortuna.”

“Sì, è vero, ma queste esperienze ci hanno fatto crescere. Hermione, pensaci, io magari non valgo niente, ma tu, Ron e Harry insieme siete molto più forti della maggior parte dei Maghi che fanno parte dell’Ordine”

“Ginny!” esclamò Harry

La ragazza sorrise gentilmente all’amico prima di continuare “ Inoltre la maggior parte dei Mangiamorte hanno rinunciato al loro ‘dovere’ ora che Voldemort non esiste più. Potremmo farcela.”

Hermione guardò le facce convinte degli amici. Il loro non era un capriccio, volevano davvero aiutare la comunità magica e anche lei lo voleva. Infondo avevano ragione lei, Ron ed Harry avevano combattuto molte volte con avversari temibili, e anche Ginny, nelle ultime battaglie, era stata di grande aiuto. Erano una squadra

“Allora?” Chiese Harry

Hermione sbuffò “E va bene. Verrò con voi, a patto che uno di voi tre trovi qualcuno che ci alleni per almeno 20 giorni prima di partire”

“Grazie Hermione! Troverò qualcuno, te lo prometto” Detto questo Harry e Ginny tornarono al loro posto nella fila

Ron scorse il viso preoccupato della bruna “Hai fatto la cosa giusta.”

“Non lo so” Sospirò lei

“Vedrai. Ce la faremo anche stavolta e un giorno avremo una famiglia felice e tanti bambini a cui raccontare le nostre avventure” le disse dolcemente, prendendole la mano

Hermione lo guardò e sorrise debolmente.

Improvvisamente entrambi si sentirono felici al pensiero di tanti bimbi coi capelli rossi e gli occhi marroni scorrazzare felici nel giardino di una grande casa con una macchina volante parcheggiata nel garage.

 

 

FINE 1 CAPITOLO

Holà!Cosa ve ne pare di questa seconda ff? A me piace molto, anche se ammetto che l’idea non è molto allegra.

Forza, fatemi sapere cosa ne pensate!

Grazie, e al prossimo capitolo!

Margareth

  
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