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Autore: GhostFace    15/01/2013    1 recensioni
Riflessioni interiori, ma anche azione, istinto ed avventure, senza mai farci mancare qualche risata... Questa è una storia che coinvolgerà tutti i personaggi principali di Dragon Ball, da Goku a Jiaozi! Cercando di mantenermi fedele alle vicende narrate nel manga, vi propongo una serie di avventure da me ideate, con protagonisti Goku ma soprattutto i suoi amici. I fatti narrati si svolgono in alcuni momenti di vuoto di cui Toriyama ci ha detto poco e nulla, a cominciare da quell'anno di attesa trascorso successivamente alla sconfitta di Freezer su Namecc (ignorando o rielaborando alcuni passaggi only anime). Come dice qualcuno in questi casi, Hope You Like It! Buona Lettura!
PS: la storia è stata scritta prima dell'inizio della nuova serie DB Super, quindi alcuni dettagli non combaciano con le novità introdotte negli ultimi anni. Abbiate pazienza e godetevi la storia così com'è, potrebbe piacervi ugualmente. :)
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La tensione nell'aria sbollì in maniera gradatamente rapida. Era quello il momento in cui il pianificato attacco alla Terra giungeva al suo epilogo. In quel frangente, infatti, il Super Saiyan si accorse che dall'astronave cominciava ad uscire un codazzo di alieni in armatura delle più svariate tipologie: i soldati di Freezer, consapevolmente impotenti, si erano rifugiati nell'astronave quando lo scontro tra i loro capi e Goku era iniziato. Adesso, indecisi e tremanti, titubavano nell'aprir bocca e le loro espressioni esprimevano bene i motivi del loro atteggiamento: chi era attonito, chi terrorizzato, chi aveva le lacrime agli occhi... ma in generale, erano tutti sconvolti per la triste sorte che certamente li aspettava dietro l'angolo. Goku intuì subito chi fossero e che funzione avessero: erano dei semplici soldati, dalla forza non particolarmente elevata, che i due potenti aristocratici alieni si erano portati dietro per i lavori di bassa manovalanza. Li salutò con un viso solare: «Ciao, ragazzi! Anche se eravate servi di Freezer, io non ho nulla contro di voi!» si affrettò a precisare. «Mi dispiace molto per ciò che ho fatto ai vostri capi, ma erano diventati un pericolo per il mio pianeta! Comunque erano persone molto cattive, sapete? Hanno ucciso molti innocenti e credo che anche voi sareste potuti essere in pericolo! Non dovreste rimpiangerli. Potevano uccidervi per puro capriccio, da un momento all'altro...!» disse Goku ingenuamente. Non teneva in considerazione il fatto che, dopo aver assistito alla fine così rapida e brutale dei loro sovrani, si sentivano completamente insicuri, privi di protezione: i due tiranni erano la barriera dietro cui si sentivano al sicuro, certi che nessuno avrebbe potuto far crollare la vita e la società in cui vivevano. Adesso era venuto loro a mancare il sistema consolidato di certezze e di rapporti in cui erano vissuti per anni, e ciò che ora li dominava era l'angoscia.
«Bene!» continuò il Saiyan. «Se volete, potete rimanere su questo pianeta! A patto che vi comportiate bene e non facciate danni, naturalmente! Altrimenti siete liberi di tornarvene a casa vostra!» I soldati restarono sconvolti: tutto si aspettavano, tranne che una proposta così generosa da parte di colui che fino a poco prima avevano considerato il nemico da sconfiggere. Uno di loro, forse di grado superiore ai commilitoni, si fece avanti esitando: «S-scusi, sommo Super Saiyan...»
Goku si mise a ridere allegramente: «Ahah! Sommo Super Saiyan! È buffissimo come soprannome... comunque, se non lo sapete, mi chiamo Son Goku.» li informò. Aveva tutta l'aria di voler stringere amicizia.
«Obbediamo, sommo Son Goku... siamo pronti ad obbedire  ad ogni suo ordine.»
«Ordini? Io dovrei diventare il vostro re?»
Goku non ebbe il tempo di avviare un discorso con i militi alieni, che vide d'improvviso la truppa urlare collettivamente per il dolore, schizzare sangue da tutti i lati; infine i soldati si accasciarono in varie posizioni: chi cadde sulle proprie ginocchia, chi all'indietro, chi di fianco... con un'esplosione di energia ad ampio raggio, i cadaveri vennero fatti saltare in aria. Goku, con un palmo di naso, vide comparirsi Vegeta in abiti casual terrestri. Subito dopo, il Principe dei Saiyan andò a distruggere il corpo massiccio del moribondo re Cold, ormai estremamente debilitato, con una potentissima ondata di energia scagliata dalla mano.
Infine, dopo una capriola a mezz'aria, atterrò davanti a lui in posizione di attacco. «Kakaroth! Non devi familiarizzare con il nemico, non devi mai lasciargli via di scampo! Mai! Possibile che tu non abbia imparato nulla?!»
«Ma dai... erano solo dei soldati deboli e disorientati! Non c'era nessun bisogno di infuriarsi con loro! Sei troppo cattivo!» protestò Goku con un'espressione imbronciata.
«E tu non lo sei abbastanza, anche se sei un Super Saiyan! Praticamente sei solo un patetico scherzo della natura! E per di più, non capisci niente!» chiuse Vegeta, insultando il rivale un po' per invidia nei suoi confronti, un po' per le divergenze di opinioni. In sostanza, era il semplice fatto di trovarselo davanti che gli faceva prendere fuoco e lo rendeva così scontroso e nervoso... più del solito, si intende.
«Quindi ci sei anche tu sulla Terra!» commentò Goku. «È insolito vederti con un vestito diverso dalla tua solita armatura da combattimento! Comunque non stai male!»
Vegeta scattò furibondo, e in un attimo la guancia destra di Goku divenne bersaglio centrato di un potente pugno; l'impatto fece sbilanciare Goku, che indietreggiò decisamente fino a cadere per terra. «Non azzardarti mai più a prenderti tutte queste confidenze con me, idiota! Io non sono uno di quegli imbecilli dei tuoi amici!» sbraitò, puntando l'indice accusatorio verso i poveri presenti, i quali erano lì nei pressi e stavano per giungere su quello che era stato il campo di battaglia. Poi, ripensando al modo in cui Gohan gli si era rivolto soltanto poco prima, gli venne in mente di sfogarsi ancora un po', urlando: «Dimenticavo...! Vedi di educare meglio quel cafone del tuo moccioso! Non sa ancora con quale tono deve rivolgersi al suo Principe!»
“Questo pugno l'ho sentito, eccome...” pensò Goku tra sé, allibito, massaggiandosi il punto del viso colpito. “Deve essersi addestrato in maniera bestiale, per arrivare a questo livello...”.
«E ora dimmi, Kakaroth... quella che hai usato durante lo scontro con Freezer e suo padre è la potenza massima del Super Saiyan?»
«Sì...» rispose Goku senza troppo dilungarsi. «Niente di più, niente di meno...»
Nel frattempo, tutto il gruppetto degli amici di Goku si era spostato sul posto. Bulma, che si era fatta accompagnare in volo in braccio dal suo fidanzato Yamcha, trovandosi davanti i due Saiyan, li rimproverò col suo classico tono isterico: «Piantatela di battibeccare, scimmioni!!»
Piccolo osservava l'area circostante, commentando: «Vedo che Vegeta ha fatto piazza pulita...» Effettivamente era vero: della truppa di Freezer e Re Cold, non rimaneva più nulla, e questo riempiva il cuore dei presenti di sollievo ed allegria. Persino Vegeta si sentiva più tranquillo, adesso che tutti gli invasori erano deceduti, nonostante non lo desse a vedere, dissociandosi dall'entusiasmo collettivo e snobbando tutti a braccia conserte.
Bulma, Crilin, Pual e Gohan saltarono letteralmente addosso a Goku, con gli occhi pieni di grossi lucciconi. Anche Yamcha corse entusiasta verso il nuovo arrivato, mentre Tenshinhan, Jiaozi e Piccolo sorridevano, un po' più discosti dal resto del gruppo. Quando ognuno ebbe espresso il proprio caloroso affetto per l'amico ritornato e quel bell'abbraccio di profonda amicizia si sciolse, rimase solo Gohan ad affiancare il suo papà, che gli accarezzava con affetto la folta chioma scombinata. Fu Tenshinhan il primo a parlare: «Goku… ormai ci hai completamente surclassato... su tutta la linea! Io continuerò ad allenarmi perché la vita che ho scelto me lo impone, ma non penso che arriverò mai a questo livello, campassi mille anni!»
«Daaai, non dire così!» rispose con modestia Goku, sfregandosi la nuca con un sorriso luminoso. «Mi pare che siate tutti più in forma, rispetto all'ultima volta che ci siamo visti... anche se per alcuni di voi si tratta di diversi anni fa...» ricordò; in effetti, pensandoci bene, per un motivo o per un altro, non vedeva alcuni dei suoi amici da ben sei anni!
Piccolo però ribatté, non senza un leggero sorriso sulle labbra: «Ad ogni modo, non mi fa piacere che solo voi Saiyan raggiungete questi livelli... o forse sei solo tu, Goku, che hai queste capacità. Anche se è innegabile che, grazie alla tua forza, non solo questo pianeta, ma anche molti  altri mondi sono salvi!»
Vegeta fu irritato da quelle ultime battute che riaffermavano la netta superiorità del Super Saiyan, per cui si sentì in dovere di far sentire la propria presenza: «Basta con le scemenze, muso verde! Piuttosto, Kakaroth, dimmi... come hai potuto sopravvivere su Namecc?» La risposta su quella domanda gli interessava sul serio, tanto è vero che era una delle ragioni per cui mesi prima si era imbarcato in quell’insensata ricerca nello spazio.
«È vero.» ricordò Yamcha. «Avresti voluto usare la nave di Freezer, ma era guasta... Anche Re Kaioh, all'epoca, confermò che non avresti potuto farcela.»
«Nemmeno io credevo di sopravvivere» iniziò a raccontare Goku. «Ma, fortunatamente, ho trovato quattro o cinque astronavi simili a quella usata da Vegeta la prima volta che arrivò sulla Terra.»
«Ho capito! Erano le navicelle con cui i membri della squadra Ginew erano andati su Namecc!» dedusse agevolmente Vegeta.
«Ah... quei potenti guerrieri che affrontammo su Namecc... comunque sono salito su una di queste navicelle e ho premuto tutti i pulsanti a caso! Poi, la navicella è giunta da sola su un pianeta chiamato Yardrat...»
«In effetti, la squadra Ginew attaccava Yardrat in quel periodo... Quindi la rotta e la posizione di quel pianeta erano già memorizzate. Dunque, quello strano vestito ridotto a uno straccio che hai addosso è di Yardrat...»
«Sì, me l'hanno regalato! A dire il vero, non è che mi piaccia un granché, specialmente ora che è così malridotto... ma la mia divisa era ridotta così male...!»
«Considerando il tuo carattere, non sarai certamente tornato qui a mani vuote.» continuò Vegeta. «Gli yardrattiani non sono dotati di una grande forza combattiva, ma in compenso sanno usare molte tecniche speciali... Te ne hanno insegnato qualcuna, non è vero?»
«Giusto! Bravo, Vegeta, sei molto perspicace!»
«Ah, quindi è per questo che non eri ancora tornato?» domandò Crilin.
«Quali sono le tecniche che hai imparato? Mostracele!» intervenne Bulma con entusiasmo, curiosissima.
«Ne ho imparato una sola perché non avevo intenzione di perdere troppo tempo... comunque ora so teletrasportarmi!»
A questa dichiarazione, tutti rimasero di sale. Tenshinhan comprese il significato di quanto accaduto quella mattina: «Quindi è per questo motivo che sei entrato in scena così, di punto in bianco, senza che nessuno di noi riuscisse a percepirti! F-fammela vedere!»
«Questo spiega anche la facilità con la quale scomparivi e riapparivi durante il combattimento...» ragionò Piccolo fra sé richiamando nella propria mente alcuni passaggi della battaglia a cui avevano assistito.
«Volete vedere? Ok...» disse Goku, preannunciando una dimostrazione di quella nuova ed utilissima tecnica.  Iniziò a concentrarsi. A un tratto si bloccò, e disse: «Aspettate! Prima devo fare una cosa.» Dunque si allontanò a poca distanza dal punto in cui erano riuniti, voltò loro le spalle, si abbassò i pantaloni e fece la pipì. Inutile descrivere la reazione ammutolita del gruppo, nonostante ormai dovessero essere abituati a scene di quel tipo... persino Vegeta disgustato guardò la scena: “Non so se sia più cretino lui o suo fratello Radish...”. Espletato il bisognino, Goku tornò al suo posto e iniziò la sua dimostrazione del teletrasporto. «Eheh, scusatemi... non posso concentrarmi bene se mi scappa la pipì... Comunque adesso devo pensare a qualcuno e cercare di percepire la sua aura. Quindi non posso andare dove non c'è nessuno che conosco... Hum, vediamo... dove posso andare?» Rifletté qualche istante, poi esclamò: «Trovato!»
Tutti i presenti lo videro scomparire, il che li lasciò di sasso. Ebbero appena il tempo di lanciare un'occhiata veloce intorno per rendersi conto che non si stava solo nascondendo, ma era davvero sparito da quella zona, quando lo videro ricomparire all'improvviso. «Sono tornato!»
«Bah... macché teletrasporto!» sbuffò Vegeta incredulo. «Avrai usato la super velocità!»
«Ah, sì?» rimbeccò Goku. «Sapete cosa sono questi?» Tutto sorridente, Goku mostrava gli occhiali da sole che aveva inforcato, le cui lenti – innestate su una montatura rossa - emettevano riflessi verde scuro.
Crilin, che li riconobbe subito, rispose stupito: «S-sono gli occhiali del maestro Muten...», come anche Bulma poté subito confermare. Yamcha rifletté sulle distanze geografiche e osservò: «Da qui alla Kame House ci sono più di diecimila chilometri... s-straordinario...»
«Crilin, puoi restituirli tu al vecchietto? Io vorrei subito passare da Chichi, prima che si arrabbi...» Crilin immaginò che Chichi dovesse essere già arrabbiata con lui, e da diversi mesi... non ci sarebbe voluto un genio a capirlo, conoscendo l'indole di Chichi. Ma, a quanto sembrava, Goku non era dotato di quel minimo di comprendonio necessario ad arrivare ad una conclusione del genere. «Certo, ci penso io...» rispose l'amico, inforcando a sua volta gli occhiali e glissando di proposito sull'argomento Chichi.
Il volto di Vegeta era una maschera di disappunto. Dunque era vero: non solo Goku era il Super Saiyan della leggenda ma, da quando aveva raggiunto quello stadio, il suo potere andava oltre ogni immaginazione; inoltre, più tempo passava, più riusciva ad apprendere nuove tecniche e nuovi strumenti per cavarsela in tutte le circostanze. Era riuscito a sistemare a dovere, nel giro di pochi minuti, due mostri della specie di Freezer – quasi completamente da solo! È vero, aveva avuto bisogno dell'apporto dei due terrestri, ma solo perché non aveva il carattere malvagio che sarebbe stato necessario in simili circostanze. Però era un dato di fatto che il Kakaroth che aveva sconfitto Freezer era già un passo avanti rispetto al Kakaroth di Namecc... che a sua volta, era superiore al Kakaroth che aveva sconfitto lui e Nappa sulla Terra, poco tempo prima... che era completamente diverso dal Kakaroth che era rimasto ucciso per ottenere la sconfitta di Radish. Invece, gli incrementi di potenza di Vegeta procedevano a passo di formica: non è che non migliorasse; ma i suoi sforzi non erano ancora sufficienti... e lui passava le sue giornate a fare grigliate in compagnia di umani, gatti e porcellini! Non andava bene, non andava un cazzo bene, merda! Per questo il Principe dei Saiyan assunse automaticamente un'aria convintamente minacciosa e sbraitò: «Kakaroth, piantala di montarti la testa e di darti tutte quelle arie! Ti ricordo che abbiamo un conto in sospeso e sarò io a chiuderlo a mio favore! Capito bene, idiota?! Anche se sei diventato un Super Saiyan prima di me... Sono io il numero uno dei Saiyan!»
Goku lo osservò accigliato, a muso duro, senza batter ciglio. Vegeta gli lanciò un'ultima occhiata traboccante di rancore; dopodiché prese il volo e scomparve a tutta velocità fra le nubi bianche che pascolavano placidamente nel cielo azzurro di quella strana giornata.
«Che carattere difficile...!» commentò Goku guardandolo con un'espressione leggera in volto, appena un po' dubbiosa col sopracciglio alzato, e con i pugni piantati sui fianchi. «Mi pare che stia diventando un po' monotono...»
«Lasciamo perdere...» rispose Yamcha, per poi chiedergli: «Piuttosto, che intenzioni hai adesso, Goku?»
«Beh, come vi ho detto, innanzitutto andrò a salutare mia moglie... muoio dalla voglia di rivederla!» rispose con vivo entusiasmo il Saiyan, suscitando la reazione sentimentalmente commossa di Bulma. «E poi ho una fame...»
«Te pareva! Non sai mai fare un discorso serio tu, eh?!?» gli gridò in faccia Bulma mostrandogli i denti che, in quel momento, sembravano più aguzzi e taglienti.
«Uffa...» mormorò Goku imbronciato. «Non posso nemmeno avere fame...»
«Ahah!» rise Crilin. «Mi sa tanto che te la passavi meglio quando eri solo nello spazio, Goku!»
Bulma fulminò il pelato con un'occhiataccia, ma subito una fragorosa risata generale esplose coinvolgendo tutti i presenti. Persino il serioso Piccolo, che non era certo l'allegrone di turno, si lasciò andare ad un sorriso.
«Goku, mi fa davvero piacere che tu sia tornato... e con te, la pace sulla Terra, ancora una volta.» disse Tenshinhan dopo aver smesso di ridere, avanzando e stringendogli la mano in un amichevole gesto di saluto. «Adesso io e Jiaozi dobbiamo andare, ma spero che prossimamente ci rivedremo.»
«Certo!» rispose Goku.
«Appunto!» fece eco Bulma, con tono di vago rimprovero. «Non aspettiamo un torneo di arti marziali o l’arrivo di un nuovo mostro per poterci rivedere tutti insieme!»
«Perché, credi che qualcun altro avrà il coraggio di attaccare il nostro pianeta? Ora che Goku è tornato, possiamo dormire sonni tranquilli! Anche perché credo che le voci su colui che ha sconfitto Freezer si spargeranno...» ironizzò Yamcha.
«Andiamo, Jiaozi. Ragazzi, ci sentiamo presto.» tagliò corto Tenshinhan, sorridendo ma sempre senza esagerare con l'allegria.
«Arrivederci a tutti!» salutò Jiaozi con la sua dolce voce argentina. La storica coppia di amici si innalzò e si dileguò nell'azzurro.
Gli altri rimasero a chiacchierare per un po': in fin dei conti, a Goku erano mancati tutti loro, anche se nel suo viaggio interstellare non si era certo annoiato. Promise che avrebbe raccontato le sue avventure su Yardrat: «Vi farò visita nei prossimi giorni!». Alla fine, Bulma estrasse una capsula dalla quale uscì un velivolo più spazioso di quello con cui era giunta in quei luoghi, in modo che lei, Yamcha e Pual potessero viaggiare insieme verso la grande Città dell'Ovest. Dopo che il quartetto decollò, fu la volta di Goku e Gohan prendere il volo; Piccolo e Crilin li accompagnarono per un tratto del loro itinerario, poi ad un certo punto si separarono e presero direzioni diverse, lasciando che padre e figlio si godessero insieme quel tratto di viaggio verso casa.
 
Crilin tornò alla Kame House, che ormai era la sua tana. Trovò il vecchio Muten pallido e stravolto come un lenzuolo appena lavato, che conversava concitatamente con la sua vecchia tartaruga di mare. «Ma che accidenti succede qua?» domandò stranito il bassetto combattente pelato.
«Il maestro vaneggia... forse ha la febbre...» rispose con placida lentezza il rettile.
«Non ho la febbre, non sono pazzo! Crilin, ho visto uno spettro! Poco fa è arrivato il fantasma di Goku e mi ha rubato gli occhiali!»
«Stai calmo, maestro... non c'è nessun fantasma di Goku in circolazione...» estraendo le lenti dalla casacca arancione e consegnandole al loro proprietario che, perplesso, non si placava.
«E allora spiegami, Crilin! Ho forse avuto un'allucinazione o una visione?? Le allucinazioni non rubano gli occhiali, quel Goku invece lo ha fatto!»
«Ma no...» iniziò a spiegare Crilin, raccontando gli avvenimenti capitati quel giorno, dall'arrivo di Freezer e Re Cold alla rivelazione del teletrasporto. «Comunque ora Goku è di nuovo tra noi e ci verrà a trovare più spesso...»
«Lo dicevo io che non poteva essere una visione...» concluse Muten, parlando fra sé a voce alta. «Nelle mie visioni, vedo solo spupazzine in costume da bagno e strafighe in topless...»
«......»
Eh, già... le visioni del mitico maestro Muten.
 
Il viaggio di ritorno verso la Capsule Corporation era stato occasione di riflessione per Vegeta, o almeno gli aveva fornito un'ispirazione. Quel pomeriggio stesso, di conseguenza, il Saiyan andò a cercare il Dr. Brief: gli occorrevano i servigi tecnologici del professore. Lo trovò al lavoro nel suo solito laboratorio di progettazione, con il solito gattino nero sulla spalla e la solita sigaretta in bocca, mentre esaminava dei disegni tecnici che probabilmente raffiguravano chissà quale componente meccanica di chissà quale veicolo. Nulla di diverso dalla sua routine, insomma. Per essere un grande innovatore della scienza, il vecchio era un tipo molto abitudinario. Il Principe espose allo scienziato le sue esigenze.
«Cosa?? Ma che te ne fai di una camera gravitazionale che simula una gravità duecento volte superiore a quella terrestre, ragazzo?» chiese stupito l'uomo più anziano.
«Sia io che Kakaroth ci siamo allenati con una gravità cento volte superiore, ma io sono ancora distante dai suoi progressi... l'ho visto coi miei occhi! Alla fine, quello che le chiedo è un marchingegno due volte più potente di quello che già abbiamo.»
«Ti rendi conto di quello che dici? Se tu pesi sessanta chili, dovrai sopportare un peso di dodici tonnellate... non è mica poco!»
«Lo so... è perfetto.»
«M-ma...»
«Non le costa niente esaudire le mie richieste, dottore. Per favore.» concluse Vegeta col tono meno minaccioso che riuscì a modulare, per quanto “quell'argomento” gli rendesse arduo tenere il controllo di sé.
 
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L’ANGOLO DELL’AUTORE
Si può dire che con questo capitolo si chiude una saga, ma non se ne apre ancora un'altra... niente cyborg in vista, per il momento. 
Una buona porzione del capitolo, come noterete, è presa dal manga: ho lasciato le cose intatte, laddove ho pensato che i personaggi non avevano ragione di dire o fare cose diverse rispetto alla storia originale. L'unica cosa che voglio farvi notare è questa: Vegeta chiede una gravità 200 volte superiore a quella terrestre, nel manga chiedeva 300 volte. Ho immaginato che questa differenza sia dovuta all'arrivo annunciato dei cyborg nel manga, mentre in questa storia lo scopo non è allenarsi per combattere e sopravvivere contro i cyborg ma "solo" per superare Goku.
  
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