Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: Lety_90    25/07/2004    2 recensioni
un'altra mia invenzione, per il genere malinconico. Non voi è mai capitato di riflettere su di voi,sulla vostra vita...su quello che vi siete lasciati indietro...
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hermione Granger
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Una risata di bambina, quella bambina che ormai non vedo più correre in mezzo al campo di grano, quel grande campo di grano che ha davanti a casa. I suoi occhi vigili e attenti, accesi di una luce fanciullesca. Dov’è finita quella bambina? Che fine ha fatto? Che fino HO fatto? Mi guardo intorno, smarrita e assorta in pensieri futili, ma così rassicuranti. Pensieri di bambina. Da quanto tempo ho smesso di essere una bambina…non, lo so…non ricordo. Da quanto tempo ho smesso d’essere ingenua verso il mondo e i suoi abitanti. Mi sento smarrita in questo mondo a metà…né grande, né piccolo. Mi sento ancora più piccola e inutile. Mi sento così persa, che quasi mi fa paura la mia ombra. La mia ombra che è rimasta bambina. La sento scalciare dentro di me, questa parte. E non posso farla uscire. Non posso ritornare bambina. Perchè è pericoloso…e inutile. In un mondo che accoglie i grandi a braccia aperte, io non posso tornare bambina. In un mondo dove la paura regna sovrana, io non posso essere debole, e ritornare ad essere ingenua e felice. Anche se mi manca, esserlo. Mi mancano quella giornate passate a giocare nel campo di grano. Mi mancano le risate felici, le trecce e la sensazione della marmellata che ti sporca la faccia. Le lacrime amare, le lacrime ingenue di una bambina dai capelli castani e gli occhi marroni. Mi manca. Ma ormai sono grande...ormai sono inutile. Sono sola quando sono in compagnia… perchè vedo le mie amiche crescere e ignorare quelle bambine che un tempo sono state. Quelle belle bambine con le trecce e la faccia sporca di cioccolata. Quelle belle bambine che giocavano con me nel campo di grano davanti a casa. Sono contente di crescere. Alcune sono addirittura già cresciute. E allora, perché io no? Perchè io ho così paura di crescere, perchè ho così paura di non essere più quella bambina con i capelli castani, che con le gambette graffiate giocava nel campo di grano? Dove sono finite quelle belle giornate di sole, dove la pelle si abbronzava e profumava di fette biscottate. Perchè non sento più la pelle profumare di fette biscottate. La sento profumare di città, di negozi…di ragazzi. Dove sono finite le fragole, i bagni nel fiume, le corse sfrenate nel campo di grano. Quel campo, che è sempre stato il significato della mia fanciullezza. Ero la bambina più felice del mondo, e tutto ora mi sembra diverso…tutto ora mi sembra inutile. Perchè nessuno mi capisce? Perchè tutti hanno così voglia di crescere? Perchè io non ho voglia di crescere. Paura…paura…paura. Questa è la chiave di tutto. Ho paura di scoprire come sono veramente, ho paura che gli altri scoprano come sono veramente. Vorrei continuare ad essere la stessa bambina che ero un tempo…la stessa che correva in quel benedetto campo di grano. Il tempo, però, è passato. Quel campo ormai non c’è più.. Mi sfioro impercettibilmente il seno…sono una giovane donna, ormai. Mi lambisco lievissimamente le labbra,gli occhi, le guance. Una lacrima calda mi esce dagli occhi, una piccola gemma che attraversa le mie guance di ragazza. Passo una mano fra i capelli cespugliosi. Li accarezzo ritmicamente, e sorrido appena allo specchio. Ma il sorriso sparisce non appena mi guardo attentamente. Sono solo una ragazzina di sedici anni…non sono più la dolce e vivace bambina che correva in quel campo. Il mio campo di grano! È la mia giovinezza. Ora, in quel campo è arrivato l’inverno, ma so per certo che arriverà di nuovo la primavera, e dopo di essa l’estate. Appoggio una mano sulla superficie vitrea dello specchio. La sfioro stentatamente; ho quasi paura di rompere il mio stesso riflesso. Quel riflesso che non mi appartiene. Perchè siamo costretti a crescere? Perchè siamo costretti a soffrire. Non si può restare bambini in eterno. Lo so, lo capisco. Ma non è giusto. Non è giusto crescere per soffrire. Vorrei tanto ricordare la voce del vento che mi sferzava i capelli nelle lunghe serate autunnali. Ricordare il dolce suono della neve che scende, e comincia a bagnare e a ricoprire la terra. Vorrei poter di nuovo parlare con gli uccellini, cinguettare con loro. Questo, nel mondo dei grandi, non è permesso. Non in un mondo di paure, di sofferenza…di morte. In un mondo dove le persone giuste, le persone buone, muoiono. Perchè i cattivi continuano a vivere, quando le persone buone, le persone che ci vogliono bene e che ci stanno accanto, se ne vanno? Se esistesse davvero un Dio, perché permette che capitino cose così brutte. Da piccola, mi dicevano sempre che il bene trionfa sul male. Credevo al principe azzurro, che sarebbe arrivato, e mi avrebbe portata nel suo castello sul suo cavallo bianco. Dove sei, mio bel principe? Forse sei già arrivato a bordo del tuo cavallo bianco…ma io sono troppo cresciuta per riconoscerti, troppo germogliata per poter vederti, per poter credere in te. Ho visto troppo del mondo, della sua freddezza, della sua crudeltà, per credere che esista davvero un principe vestito di azzurro con un meraviglioso destriero. Appoggio la fronte sulla superficie dello specchio. È fredda. Riesco a guardare negli occhi me stessa. Non scorgo niente della bambina che sono stata. “Dove sei, Hermione!” mi chiedo tristemente fissandomi. Dove sono? Non lo so. La bambina dentro di me scalcia, urla! La bambina dentro di me chiede di rivivere ancora le sue avventure. Chiede di rivivere la sua fanciullezza. Come posso farla uscire. In un mondo di ipocrisia, una bambina può trovare solo disprezzo, paura…dolore. Mi sfioro di nuovo il seno. No…sono troppo cambiata. Stento a credere di essere stata bambina una volta. Stento a credere di aver avuto 5, 6, 7 anni. Quanto tempo è passato…10, 100, 1000 anni? Forse…o forse, quel campo di grano è solo il frutto della mia immaginazione. Forse, quel campo non è mai esistito, come la sensazione di cioccolata che ti sporca la faccia, come il bruciore alle ginocchia quando cadevi. Ho mai pianto lacrime di bambina? Mi sorrido, pensando a quando piangevo per i motivi più futili. E ora…ora che avrei davvero qualche motivo per piangere, non riesco a farlo. Non posso…non devo. Forse, non ne ho nemmeno il diritto. Ho ancora qualcosa io? Non lo so…non ne ho idea. Cielo…sono così confusa su tutto. Proprio io, che credevo di essere così incredibilmente razionale, cosi metodica… così Me. Sfioro ancora la superficie dello specchio… stento a ricordare il rumore che creava il grano quando lo accarezzavi con le dita. Una cascata di oro che si metteva a suonare una melodia incredibilmente dolce e cristallina. Pareva di sentir parlare…Dio. Attraverso la natura, potevo sentirlo parlare. Ora, con me non parla più. Con me non ha mai parlato, forse. Guardo ancora lo specchio… ammiro la mia immagine. Sorridi…sorridi, Hermione. Fingi…fingi con gli altri. C’è chi vive di un tuo sorriso…no. No, non è vero. Come mi sento sola, in questo momento. Sapere che l’altra notte potevo morire, mi fa star male. Sapere che una persona molto importante ci ha abbandonati, mi fa riflettere. E dovrebbe farmi piangere. Ma non ci riesco…non voglio essere debole. Non voglio essere Considerata debole! Mi rasento il petto, le labbra. Le mie labbra di ragazza, che ancora nessun ragazzo a profanato. Perchè… perché sono così diversa della altre ragazze. Cos’ho che non và. Sono solo la secchiona di turno…la saccente “Sotutto” di Grifondoro? Quand’è che le persone cominceranno a considerarmi solamente come “Hermione”, e non come la componente del Magico Trio, la migliore amica di Harry Potter… io non sono questo. Io sono Hermione Granger! Io sono me stessa. Sono una bambina che non vuole crescere, ma che è costretta a farlo. Sono la stessa bambina che rivuole indietro il suo Campo di Grano
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Lety_90