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Autore: yumexz    15/01/2013    3 recensioni
Alzai gli occhi al cielo,per poi tornare a fissarlo “Però Louis,secondo me tu stai meglio nel ruolo di Peter Pan che in quello di super eroe -ammisi mentre lui mi fissava in modo interrogativo- mi ricordi moltissimo sia il personaggio dei film che quello del libro,ti basterebbe saper volare e saresti lui!” conclusi.
Louismi fissò un po' passando lo sguardo da me alla sua maglietta.
“Peter Pan eh?Sì mi piace. Louis Pan” esclamò,imitando qualcuno che prendeva il volo.
Abbassai lo sguardo,nascondendo un sorriso. Avevo sempre amato Peter Pan.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Peter Pan syndrome



...La sindrome di Peter Pan è quella situazione psicologica in cui si trova una persona che si rifiuta o è incapace di crescere, diventare adulta e di assumersi delle responsabilità. La sindrome è una condizione psicologica patologica in cui un soggetto rifiuta di operare nel mondo "degli adulti" in quanto lo ritiene ostile e si rifugia in comportamenti ed in regole comportamentali tipiche della fanciullezza...”

 

 

 

Finì di leggere la definizione,per poi appoggiare il libro,e andare a fissare Louis,che come sempre stava litigando con la bibliotecaria per qualche scherzo.

Abigail ti scongiuro,portalo via” mi implorò la bibliotecaria con aria disperata

No preoccuparti Grace,te lo tolgo subito dalle scatole” mormorai prendendo Louis per un braccio e portandolo fuori a peso.

Louis,un giorno farai uscire Grace fuori di testa” sbottai appena fummo fuori cercando di contenere le mie risate.

E' lei ad essere sempre esagerata!Che poi è il minimo per una persona che da anni vive solo tra libri,il cervello gli avrà dato la muffa -affermò posizionandosi davanti a me- s ridi un po'! Tanto lo so che ti sta scappando da ridere” disse sorridendomi e iniziando l'elenco delle sue facce più buffe.
Impossibilitata a trattenermi ancora,scoppiai a ridere,gettando la testa indietro,con le lacrime ai occhi.

Louis,ho riso,ora smettila di fare quelle orrende facce ti prego”

Ok,ma non trattenerti più dal ridere,adoro la tua risata e non voglio tu la trattenga intesi?” sentenziò puntandomi un dito contro.

Feci segno di sì con la testa,abbassando lo sguardo,sicura di essere diventata rosso pomodoro,poi Louis probabilmente soddisfatto della mia 'risposta' mi passò un braccio sulla spalla,e iniziò a camminare urlando una buffissima canzone di sua invenzione,mentre ci allontanavamo prima che Grace venisse nuovamente a riprenderci.

 

 

 


Abby,oggi hai rientro?”

“Sì”
“Allora ti aspetto ok?” domandò Louis appoggiandosi all'armadietto.

Come l'ultima volta?Quando te ne sei dimenticato e hai accompagnato Niall alla sala giochi?” domandai ironica guardandolo storto mentre preparandomi i libri per la prossima lezione

Dai Abby,ti ho già chiesto scusa per quella volta! -sbottò aiutandomi con i libri fino alla porta della mia classe- comunque questa volta ci sarò ok?” urlò al suono della campanella correndo verso la sua classe,sicuramente in ritardo.

 

 

Magari questa volta si è ricordato e mi ha aspettato veramente.

Scrollai la testa ripetendomi che era inutile nutrire false speranze,e che sarebbe stato meglio accettare la realtà dei fatti,quando sulla staccionata davanti a scuola vidi Louis.

Seduto in modo totalmente scomposto,con la sua maglia a righe e i pantaloni risvoltati,con uno dei suoi fumetti in mano,assorto nella lettura.

Comprendendo che non si era minimamente accorto del suono della campanella e della massa di ragazzi che stava uscendo da scuola,mi avvicinai piano a lui.

Allora sei veramente venuto” esclamai con un tono quasi sorpreso,appena fui al suo fianco.

Lui alzò lo sguardo e mi regalò uno dei suoi meravigliosi sorrisi “Certo!Te l'avevo detto no?”

Hmm,pensavo che ti saresti dimenticato anche questa volta” ammisi

Ragazza di poca fede!” sbottò saltando a terra e fingendosi offeso.

Cercai di trattenere una risata “Comunque Louis eri così preso dal tuo fumetto che se non fossi venuta io,non ti saresti nemmeno accorto che ero uscita”

Ero molto preso dalla storia! E poi stavo anche pensando che potrei diventarlo anch'io...” borbottò

Un fumettista?” domandai incuriosita

In effetti Louis non aveva mai dimostrato di aver prospettive per il futuro,non avevo la più pallida idea di cosa volesse fare dopo la scuola.

Ma no,il supereroe!” esclamò iniziando ad atteggiarsi

Louis -sospirai alzando gli occhi al cielo- quando hai intenzione di iniziare a pensare seriamente alla tua vita?”
Mi rispose alzando le spalle ,sorridente come sempre,iniziando a correre di qua e di là,costringendomi a inseguirlo per la sua incolumità fino a casa mia,dove si fermò a mangiare.

 

 

Louis è un ragazzo simpatico vero? -domandò mia madre,mentre l'aiutavo a sparecchiare tavola- ed è anche proprio un bravo ragazzo,ormai mi ci sono affezionata”

In effetti da quando eravamo diventati amici,Louis mi aveva sempre riaccompagnata a casa (tranne quando se ne dimenticava) e più di una volta si era fermato a mangiare o a fare i compiti,e così pian piano tutta la mia famiglia aveva finito per affezionarcisi.

Sarei felicissima se voi due vi metteste insieme e magari un giorno vi sposaste” ammise dandomi le spalle

Mamma!” la rimproverai,rossa in faccia

Che c'è?Ho solo espresso un mio desiderio” si giustificò mettendo a posto anche l'ultimo piatto.

Sbuffai e mi ritirai in camera mia a studiare,cosciente che quello di mia madre era anche un mio desiderio.

 

 

 

 

Ab!...Abby!...Abby sei sveglia!?”

Mi alzai di soprassalto,svegliata da una voce; mi guardai in giro,ma non vidi nessuno e pensai che lo voce dovesse essere stata una immaginazione.

Mi rimisi a dormire ripromettendomi di non guardare più robe supernaturali prima di andare a dormire,quando sento un colpo alla finestra,come di qualcosa che sbatte contro il vetro “Abbyyy!” sento chiamarmi.

Uscì dal letto e andai ad aprire la finestra,ritrovandomi davanti,niente meno che Louis.

Louis?Che cavolo ci fai qui a quest'ora!?” esclamai guardando la sveglia,era quasi l'una di notte,sarebbe dovuto essere stato a casa sua,non mia.

Abby posso dormire da te?”

Ti va di volta il cervello!?Louis perchè non sei a casa tua?” domandai preoccupata.

Sapevo che Louis vivesse con suo padre in una grossa casa,ma sapevo anche che il signor Tomlinson era tutt'altro che un buon padre per lui.

Mio padre ha portato a casa un'altra ragazza e mi ha buttato fuori. Giuro che domani mattina me ne vado prima che i tuoi si sveglino” esclamò con un sorriso tirato sul volto.

Sentì una fitta al petto,alla vista di quell'espressione,sposto lo sguardo in giro pensando.

Ok -mi arresi infine- aspetta un attimo,scendo ad aprirti e...” non riuscì a finire la frase,che Louis si stava arrampicando fino alla finestra,entrando in camera mia.
“Eccomi!Grazie mille Abby. Wow,non avevo mai visto camera tua al buio. A proposito,dov'è che dormo?”

Ancora sotto shock,con la scena di Louis che si arrampicava ancora in testa e scombussolata dalla sua presenza in camera mia,restai un po' imbambolata finchè non mi schioccò le dita davanti ai occhi “Ci sei?Terra chiama Abby” borbottò lui ridendo.

S-sì,allora,se ci stai puoi dormire sul divanetto lì vicino all'armadio,io ti vado a prendere coperte e cuscini” blaterai ringranziando mentalmente il buoi che rendeva impossibile notare il rossore del mio viso e uscendo dalla camera seguita dalla risata di Louis.

 

 

Louis posso farti una domanda?”

Certo,spara. BANG!”

Risi per la pessima battuta,per poi tornare seria “Tua madre,la tua famiglia,che ne pensa di questa situazione?Non dicono nulla quando succedono queste cose?” domandai incerta

...Mia madre se ne frega di me anche più di mio padre,i miei familiari penso anche o tutt'al più penso mi manderebbero in qualche collegio” dichiarò come se non fosse niente che lo riguardasse.

Collegio.

Da noi non c'erano collegi,se Louis fosse stato mandato in collegio avrebbe dovuto trasferirsi chissà dove.

Mi misi seduta sul letto,con le braccia attorno alle gambe,a guardarlo; stava sdraiato con le mani dietro la testa a fissare il soffitto.

Sai Abby – iniziò rimanendo così- non ho mai parlato della mia famiglia a qualcuno,e quando si presentavano situazione come questa di stasera,stavo semplicemente in giro fino alla mattina,quando dovevo andare a scuola. Tu sei la prima” ammise girandosi infine verso di me.

Capì tutte le volte che Louis sembrava sempre così stanco o si addormentava in classe,perchè stesse così spesso fuori casa e nessuno avesse mai visto i suoi all'infuori di una volta. Queste fece nascere in me un sentimento quasi di rabbia verso i suoi genitori,che si prendevano così poca cura di lui.

Ritornò alla posizione iniziale con un sguardo così triste che sentì quasi l'impulso di scendere dal letto e andare ad abbracciarlo.

Louis?”

Sì?”
“D'ora in poi non chiuderò più la finestra col blocco,così quando vorrai venire a dormire qui potrai,il divanetto sarà sempre lì per te”

Si girò a guardarmi stupito

Ah Louis,d'ora in poi non dovrai più preoccuparti,ci sarò sempre io per te” sbottai rimettendomi sdraiata nel letto,dandogli la schiena e potei giurare di aver intravisto un sorriso suo volto mentre mi giravo.

Buona notte Lou”

Buona notte Abby”

 

 

 

 

Niente righe oggi?” domandai indicando la maglietta di Superman che indossava quel giorno il moro.

“Bhè,se voglio diventare un super eroe devo portarmi avanti” specificò lui.

Alzai gli occhi al cielo,per poi tornare a fissarlo “Però Louis,secondo me tu stai meglio nel ruolo di Peter Pan che in quello di super eroe -ammisi mentre lui mi fissava in modo interrogativo- mi ricordi moltissimo sia il personaggio dei film che quello del libro,ti basterebbe saper volare e saresti lui!” conclusi.

Louismi fissò un po' passando lo sguardo da me alla sua maglietta.

Peter Pan eh?Sì mi piace. Louis Pan” esclamò,imitando qualcuno che prendeva il volo.

Abbassai lo sguardo,nascondendo un sorriso. Avevo sempre amato Peter Pan.

 

 

 

 

'Tomlinson disturba la lezione ' tenta il duetto col professore

 

Rileggo due o tre volte la nota scritta dal professore e beffarmente modificata da Louis sul diario.

L-louis...” riesco appena a sussurare

Abby,dovevi vedere la scena: il professore che urlava di fare silenzio,quando a un certo punto ha urlato Ohhhhh! e io gli ho risposto Chiwawa!” riprese a ridere così forte che dovette tenersi la pancia.

Restai ancora in silenzio,fissando prima la nota,poi lui,scura in volto.

Louis,non c'è proprio niente da ridere,la cosa è seria,rischi l'anno per queste scemate...” esclamai restituendogli il diario.

Non farla tanto lunga,per un'innocua nota” si lamentò lui

Sì,vogliamo aggiungerla a tutte le altre che hai già preso?E ho saputo che hai preso un altro 3 in geografia!Rischi di essere bocciato per l'insufficienza nelle materie o nel comportamento di questo passo!” ero irritata,e mi faceva innervosire ancora di più la superficialità con cui Louis affrontava la cosa.

Non era scemo,anzi tutt'altro,quando studiavamo insieme era anche notevolmente bravo,ma si rovinava non studiando e prendendo queste stupidissime note.

Eh allora? -domandò scrollando le spalle- tanto stavo già pensando di lasciare la scuola alla fine di quest'anno”

Mi fermai in mezzo al marciapiede.

Abby,tutto bene?”

Lasciare la scuola.

Iniziai a sentire un formicolio che che partiva dalle braccia e finiva dalle mani,provocandomi un gran prurito in quest'ultime,e a sentirmi il sangue ribollire.

Come Louis?Lasciare la scuola?Davvero? -sussurrai,mentre il mio respiro accelerava- E cosa vorresti fare eh Louis?Non riescono a trovare lavoro le persone laureate e pensi di poterlo trovare tu?Come pensi di mantenerti,facendo il buffone da strada?” gli domandai con un tono che si avvicinava al ringhio.

Troverò un lavoro da qualche parte,non tutti siamo intelligenti come te. Ci sarà qualcuno disposto a dare un lavoro a uno come me no?Potrei sempre entrare nel circo” propose sorridendo.

A quel punto scoppiai.

'Intelligente come te'?Sei serio Louis?Ah no è vero,tu non sei mai serio,non riesco proprio a esserlo. Prendi tutto per un gioco e scherzi su tutto. Devi decidere cosa vuoi fare nella vita Louis!Non sei più un bambino,non puoi continuare a vivere come se lo fossi ancora,impara a prenderti le tue responsabilità e cresci una buona volta,o diventerai proprio come tuo padre!” gli urlai contro.

Mi portai una mano alla bocca,lui rimase immobile,davanti a me,con l'espressione di chi ha appena ricevuto uno schiaffo.

Si abbassò,prese lo zaino e senza pronunciare una parola se ne andò.

Appena Louis fù lontano,la rabbia si sbollì,e capì cosa aveva scatenato il tutto: il pensiero di perdere Louis.

Inizia a sentire male al solo pensiero,pensiero che avrebbe portato a molto altro dolore ancora adesso,mi si formava un vuoto lancinante vicino al cuore se pensavo alla mia quotidianeità senza Louis.

Mi accorsi di aver il viso già rigato di lacrime e scoppiai a piangere un pianto isterico che mi impediva quasi di respirare; scivolando a terra e portandomi le mani al viso,con il nome di Louis sulle labbra.

 

 

Quando il giorno dopo entrai in classe avevo ancora lo sguardo basso e gli occhi arrossati,Louis ovviamente mi evitava a scuola come fuori.

Le mie compagne mi domandavano cosa avessi e io rispondevo in modo allusivo anche se bastava il semplice sentir pronunciare il nome Louis perche gli occhi iniziassero a pizzicarmi.

Bene ragazzi,sedetevi ai vostri posti! -esclamò il professore di letteratura entrando in classe- oggi inizieremo un lavoro sui racconti”

Bhè,almeno sarei riuscita a distrarmi dal pensare per qualche ora a Louis.

Inizieremo da Peter Pan”

Alzai gli occhi al cielo.

Come non detto,il padre eterno deve odiarmi.

 

 

 

 

Abigail,bentornata!”

“Hmmm” grugnii

Ormai parlavo poco con la mia famiglia,sopratutto con mia madre che mi assillava ogni volta dal giorno in cui le dissi che avevo litigato con Louis.

Salì in camera mia e mi sedetti sul divanetto,quello sulla quale dormiva solitamente Louis,la mia copia di Peter Pan accanto.

Ma vaffancuore!

Perchè era dovuto andare così?La mia vita con Louis andava così bene,non chiedevo niente di più ne niente di meno,e io avevo dovuta rovinarla.

Stavo per affogare nei ricordi e nel dolore che avrebbero causato,quando mi accorsi di un qualcosa di grigio incastrato tra il cuscino e l'armadio,lo presi per accertarmi di cosa fosse,e mi ritrovai il cappellino di Louis,che doveva essersi dimenticato l'ultima volta che aveva dormito lì, in mano.

Mi salì un groppo alla gola. Louis mi mancava da impazzire.

Mi mancava quando veniva a prendermi o mi accompagnava a casa;quando mi aspettava dopo scuola,anche se qualche volta se ne dimenticava;mi mancavano i pomeriggi passati con lui,ad assistere a qualche sua pazzia;l'essere buttata fuori dalla biblioteca da Grace con lui;mi mancava quando mi toccava tirarlo fuori da qualche pasticcio in cui si cacciava;quando mi portava in posti che non avevo mai visto prima dall'ora ma sopratutto mi mancava terribilmente la sua fantastica risata e il suo sorriso in grado di illuminare il mondo. Mi mancava il mio Louis.

Presi il berretto,mi infilai la giacca e uscì di corsa,con destinazione la casa di Louis,sapevo che era molto improbabile che fosse a casa sua,ma dovevo pur sempre provare.

Vagai per le strade,cercando di riportare alla memoria le vie e indicazioni che mi aveva dato una sola volta per casa sua,trattenni il respiro arrivata davanti alla grande casa bianca col cancello che corrispondeva alla descrizione.

Lessi la targa sul cancello: 'Tomlinson'. Era il posto giusto.

Suonai ed aspettai,notando delle tendine al piano superiore che si muovevano,ma nessuno che venisse ad aprirmi.

Non importa se non hai voglia di vedermi,lo farai comunque.

Mi attaccai al campanello,fino a quando il portone non si aprì,facendone uscire un uomo sulla trentina,dai lineamenti duri e l'aspetto trasandato,non avrei mai detto che fosse il padre di Louis finchè non incrociai i suoi occhi,azzurri come quelli del figlio.

Ragazzina,l'hai preso per uno strumento musicale?” borbottò mezzo addormentato.

Signor Tomlinson,mi chiamo Abigail,sto cercando Louis per restituirgli questo cappello,è in casa?” domandai appoggiandomi al ferro del cancello.

Mio figlio Louis dici?No,non è in casa -rilassai le spalle fino a quel momento tese- comunque lascialo perdere,è solo un buono a nulla che sa solo cacciarsi nei casini” grungii accompagnato da un gesto della mano.

Restai pietrificata. Come poteva un padre dire quelle cose di suo figlio?Di Louis?

Lei non sa niente di suo figlio!Louis è un ragazzo fantastico,buono e gentile con tutti,sempre pronto ad aiutare il prossimo o a farlo ridere,forse è un po' iper attivo,ma è proprio quello che lo rende...Louis!Quel ragazzo ha grandi personalità e potenzialità. Si guardi dove è lei ora,perchè Louis non sarà mai così.” esclamai.

No lui non lo sarà mai,perchè lui avrà sempre me.

Mi fissò per un po',nel suo sguardo non c'era ne sorpresa ne adirazione per tutto quello che gli avevo appena gridato contro,mi guardò un po' per poi sussurrare semplicemente: “Prenditi cura di lui anche per me” prima di ritornare in casa e richiudersi la porta alle spalle.

Rimasi scioccata,ma ripresi subito a correre in lungo e in largo. Dovevo trovare Louis.

Andai a casa di tutti i suoi amici,in tutte le fumetterie,sale giochi e in tutti i luoghi in cui eravamo soliti andare o dove mi aveva portato,ma non riuscivo a trovarlo,quando all'improvviso,mi venne in mente l'unico posto dove non avevo controllato.

Corsi più veloce che potei ed entrai di getto,spalancando la porta della biblioteca,mi guardai in giro,ma di Louis ancora nessuna traccia.

Grace mi venne incontro “Ultimo scaffale a destra,in fondo -mi sussurò- e fate i bravi”

La ringraziai con lo sguardo e andai nel punto che mi aveva indicato,ritrovandoci Louis:capelli scompigliati,maglia a righe,pantalone risvoltati e seduto scomposto come al solito,solo una cosa stonava,un libro che teneva aperto in mano davanti a sé,Peter Pan.

Louis...” lo chiamai a bassa voce,alzò lo sguardo dal libro,fissandomi senza espressione in volto.

Sì?”

Ecco,il tuo cappello” sbottai porgendoglielo,lui lo prese e ritornò alla sua lettura.

Louis...” riprovai

Lui sbuffò e posò il libro sul tavolo “Cos'altro c'è Abigail?”

Una stilettata mi trapassò il cuore quando lo sentì pronunciare il mio nome per intero,non l'aveva mai fatto.

Louis io,io devo parlarti”
“Ah,hai qualcos'altro da aggiungere?” domandò velenoso,ma non furono le sue parole o il tono in cui le disse a farmi male,ma la tristezza che gli leggevo in volto.

Louis,ti prego,io volevo chiederti scusa. Scusa per tutte quelle cose brutte e non vere che ti ho detto,mi sono fatta prendere dalla rabbia che avevo verso me stessa perchè non riuscivo a lasciarti andare e perchè non volevo perderti. Tu non devi assolutamente cambiare,sei perfetto con il tuo ottimismo e le tue cazzate,propio come Peter Pan. Tu non diventerai mai come tuo padre Louis,sei troppo buono e hai troppe qualità,riuscirai sicuramente in tutto quello che vorrai,e sopratutto,tu avrai me. Se ancora i vorrai donare i tuoi sorrisi che tanto amo,se mi permetterai di essere ancora la causa della tua risata o di perdermi nei tuoi,se mi vorrai ancora e mi permetterai di continuare ad amarti” dissi,non smettendo mai di guardarlo nei occhi.

Restammo entrambi per dei minuti in silenzio,fino a quando lui non scoppiò in una risata.

Mi congratulo con me stesso per averti fatto dire 'cazzate' ” esclamò prima di abbracciarmi forte.

Sai,l'altra sera è venuta un'altra donna a casa mia,e io sono stato nuovamente cacciato,non potevo venire da te,quindi mi sono messo a girare per le strade -ammise,mi si strinse il cuore e lo abbracciai più forte- ma poi mi ha beccato Niall,che saputo cosa succedeva mi ha invitato a dormire da lui,solo che bhè,ho rifiutato. Non potevo andare a dormire da lui perchè ormai per me è diventata casa tua il mio rifugio,o dovunque ci sia tu”

Mi staccai per guardarlo in viso,era serio,ma un serio quasi...allegro?

Abby,quel giorno mi chiedesti cosa volessi diventare in futuro,ecco ora lo so. Voglio diventare il tuo Peter,quindi ti prego,sii la mia Wendy.” mi proprose,sorridendomi,imbarazzato per la prima volta da quando lo conoscevo.

Iniziai a ridere e a piangere nello stesso momento,mentre Louis mi guardava scioccato.

Oh sì Louis –gli urlai abbracciandolo nuovamente- sarò la tua Wendy,per ora e per sempre”

Restammo lì,ad abbracciarci,con Lousi che mi sussurrava battutine e tenerezze mentre mi baciava la fronte,alla fine facemmo così casino che Grace venne a buttarci fuori.

Da quel giorno Grace ci buttò fuori un'altro miriadi di volte,per scherzi che facemmo insieme,andai mei casini altrettante volte per pasticci che combinammo insieme,e nonpassò un solo giorno in cui non ridemmo insieme.

Potremmo dire che da quel giorno,con quel bacio,Louis mi attaccò la sindrome di Peter Pan.

 





                          



 

 

Yahooooo!

Eccomi con un'altra OS (sì sono OS dipendente a quanto pare uu)
Allora parto da dire che l'idea mi è nata a scuola,mentre cercavo di riempire delle noiosissime lezioni di matematica e di geografia,e dopo aver visto il film Neverland,non ne sono convinta (quando mai ne sono convinta?) e quindi ci terrei molto a una vostra opinione,sopratutto perchè per scriverla ho quasi finito il blocco della mia vicina di banco per scriverla,sks Ale :c
Questa volta ringrazio sempre la mia corretrice personale,la donna che mi paga la connessione e che da anni mi sopporta.<3
In più vorrei ringraziare Anna che continua a credere che un giorno da questa testina potrà uscire uno buon scritto,immagina Anna,puoi.<3
New Entry vorrei ringraziare Lele che mi ha convinto a caricarla,se no probabilmente sarebbe rimasta in qualche perduta cartella del mio computer :') <3
E poi basta anche perchè sto mettendo troppi cuori e la cosa non me gusta lol.
Grazie a chiunque leggerà/rencensirà,rendenromi mui felice.
Me ne evaporo dicendo solo:

CHI LEGGE E NON RECENSISCE VERRA' ASSALITO DA UN'ESERCITO DI FUNGHI STANOTTE.

 

-Susan

 

   
 
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