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Autore: iceygaze    25/07/2004    1 recensioni
VERSIONE RIVEDUTA E CORRETTA "Hanamichi e Haruko sono sposati da alcuni anni ed hanno pure un figlio, ma una foto dei tempi del liceo risveglia in Hanamichi molti ricordi. >>Paring vario e variabile ma con Hanamichi come fulcro<< E' UNA FIC SIA YAOI (pochino pochino) CHE NON"
Genere: Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Haruko Akagi, Kaede Rukawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Se Tornerai

CAPITOLO QUATTRO

 

by iceygaze

 

 

INCOMPRENSIONI

 

Le lezioni il mattino successivo avevano portato una sorpresa a scuola per Rukawa; il moretto infatti notò per la prima volta che tra uno dei soliti gruppetti di ragazze che sbavavano per lui c’era la ragazza che la sera prima aveva visto in palestra; passandole vicino non riuscì a fare a meno di lanciare un’occhiata di disprezzo che alla povera Seyami provocò un brivido lungo la schiena.

 

Lei, infastidita dallo sguardo dell’Adone dello Shohoku, si diresse verso di lui per chiedere spiegazioni: “Scusami Rukawa, perché mi hai rivolto quello sguardo sprezzante poco fa?”, “Non sono affari che ti riguardano” rispose seccato il ragazzo, “Questo lo credi tu; se mi hai guardato così male un motivo ci sarà… comunque non credere che solo perché tutte queste gallinelle ti muoiono dietro tu abbia diritto di fare quello che vuoi!”, “Hai qualcos’altro da dire o posso andarmene, mi stai infastidendo”.

Queste parole colpirono a tal punto Seyami che non seppe più come replicare, aveva sentito parlare spesso della maleducazione di Rukawa ma non la pensava tale: “Sei veramente uno stronzo, stronzo e maleducato” e detto questo se ne andò in classe; \Chissà cosa aveva questa da rompere; così almeno la prossima volta non verrà più a rompere in palestra/

 

***

 

Ragazzi ascoltate bene; tra cinque giorni partiamo e prima voglio mettere in chiaro due cosette: la prima è che ho proprio intenzione di andare a fare il viaggetto premio (solo per stare solo con Ayako, NdI) e secondo voglio avvisare tutti che quest’anno ho ricevuto l’ordine tassativo da parte del preside di negare la frequenza al club a coloro che hanno più di quattro insufficienze quindi vedete di studiare; vero Hanamichi?!?”; il rossino però subito si difese dalla frecciata del capitano: “Guarda che l’anno scorso non c’ero stato solo io a fare l’esame di recupero; vero capitano?!?” al che tutti e due decisero di mettere una pietra sopra l’argomento.

 

A questo punto Ayako prese la parola per far iniziare alla squadra gli allenamenti: “Bene ragazzi oggi per prima cosa facciamo cinquanta scatti; poi ognuno di voi dovrà fare una serie di cinquanta entrate o tiri in sospensione di fila, correndo da un canestro all’altro e senza sbagliare; chi sbaglia perde dieci canestri; infine se qualcuno avrà ancora forza farete un po’ di partitella; al lavoro ragazzi, non dimenticatevi di un quarto d’ora di allungamento!”

 

Sentito il programma della giornata molti protestarono ma l’entrata in palestra del sig.Anzai placò l’insurrezione e tutti si misero a lavorare senza lamentele, Hanamichi lavorò molto sodo cercando in tutti i modi di farsi notare da Haruko, si impegnò moltissimo ma purtroppo per lui Rukawa era davvero scatenato e l’attenzione di tutti era per il moro; a causa di ciò Hana era quasi deciso ad uccidere il compagno ma venne fermato dal coach che chiamò lui e Rukawa a rapporto: “Ragazzi oggi insieme a Ryota e Tommy vi allenerete negli alley-up” “Nei cosa???” chiese Hanamichi che oltre a non essere una cima in inglese non conosceva molto bene il linguaggio tecnico del basket “Una schiacciato su passaggio alto idiota” precisò Rukawa “Ahhh?!?” fu il commento laconico del rossino che nonostante la spiegazione non aveva compreso al 100% (anzi non aveva compreso per nulla; ma questo è un piccolo particolare, NdI).

 

“Ohi Hana hai capito?” chiese Ryota “Devo essere sincero?” “Beh penso proprio di si” “Va bè, non ho capito un’acca” detto questo sia Miyagi che Rukawa che Tommy sprofondarono nella più atroce afflizione; “Va bene Hana; non è difficile; anche il tuo cervellino microcefalo può arrivarci; ti ricordi quegli Slam Dunk che hai fatto contro il Sannoh quando saltavi e poi prendevi la palla al volo e schiacciavi?”, “Si, si, me lo ricordo”, “Bene, quello è un alley up, niente di più, niente di meno; adesso prima lo fanno Rukawa e Tommy, poi te.”

 

Detto questo i ragazzi si prepararono e i primi due riuscirono alla perfezione; quando tocco ad Hanamichi, Ryota venne distratto da un complimento di Ayako e fece un lancio troppo lungo; tutti pensarono che la palla sarebbe stata inutilizzabile ma il rossino non solo prese la palla ma riuscì pure a fare canestro con una spettacolare schiacciata bimane rovesciata.

Questo gesto sorprese tutti i presenti e anche Rukawa rimase a bocca aperta di fronte a tale movenza e non poté fare a meno di complimentarsi: “Do’aho, hai fatto veramente un magnifico canestro; ti devo fare i miei complimenti”; queste parole mandarono Hana in visibilio: \La kitsune che mi fa i complimenti, è veramente la fine del mondo/

 

Nel frattempo tutta la squadra si era avvicinata a Sakuragi chiedendogli in che modo avesse fatto canestro e lui senza vantarsi troppo rispose: “Non ne ho la minima idea; mi è sembrato l’unico modo di mettere la palla nel cesto. Sarà stato sicuramente il mio infinito Genio a permettermi di fare ciò”

A questa frase il sig.Anzai incominciò a ridere e a fare i complimenti al rossino e disse: “Ragazzi penso che dopo questo schiacciata possiamo anche smettere di allenarci perché per oggi abbiamo veramente visto tutto quel che si poteva vedere; a domani” e tutti i giocatori “Arrivederci        Anzai-sensei”

 

Usciti tutti dalla palestra Hanamichi si diresse verso Rukawa con l’intento di scambiarci quattro chiacchiere \Bene, adesso vediamo di non fare il cretino come al solito/, “Hey Kitsune – iniziamo male – hai visto che numero che ho fatto prima in allenamento? Ti ho proprio umiliato!” e dette queste parole Hana iniziò a biasimarsi \Sono proprio un idiota; alla faccia dei buoni propositi/. La risposta del volpino fu come al solito fredda e distaccata: “Sei proprio un idiota, un canestro simile lo farebbero tutti”, Rukawa si pentì amaramente della sua risposta \Sono un emerito imbecille; una volta tanto che si avvicina senza l’intento di azzuffarsi con me ma solo per parlare e gli rispondo così/; il rossino abbastanza indispettito dalla risposta replicò: “Facciamo una scommessina; se tu riesci a fare un …”, “Alley up imbecille”, “Quel che lè, come il mio, ti offro la cena; in caso contrario invece me la offri tu”, “Mmn, ………… ok, però dov’è che andiamo, la palestra è chiusa e non abbiamo le chiavi”; “No problem Kitsune, andiamo al campetto del parco”

 

Arrivati al parco lo trovarono occupato da dei ragazzi ma Hana non si scompose e disse: “Non ti preoccupare, ci penso io” detto questo si avvicinò ai malcapitati e dopo pochi istanti di discussione (e grazie allo sguardo che uccide, NdI) riuscì ad ottenere il campo: “Vedi Rukawa, sono o non sono un Genio?” grazie a queste parole e al gesto appena compiuto Hana riuscì a far ridere Rukawa, il quale per non far venir meno alla sua fama di freezer limitò la risata al suo cuore.

 

Detto questo il moretto si tolse la giacca e disse: “Beh, ho proprio fame; vediamo di iniziare!”; Rukawa riuscì ad eseguire lo slam dunk rovesciato al primo tentativo e su pressione di Hana lo rifece altre quattro volte, facendo tutte le volte canestro; al contrario Hana nonostante i perfetti passaggi di Rukawa (quelli di Hana facevano veramente pena, NdI – Pensi forse che io abbia fatto quei passaggi squallidi solo per vincere?, NdH – Fammi pensare…………SI!!!!, NdI)” riuscì a fare un solo punto; risultato finale:

Kaede Rukawa 5 – Hanamichi Sakuragi 1

 

“Andiamo Kitsune, ogni promessa è debito, vedi però di non strafogarti perché sono uscito con pochi soldi”, “Come vuoi tu, tanto basta il gesto, non mi interessa quanto spendi”, “Oh che caro” esclamò ironicamente il rossino.

 

Dopo la cena offerta a Rukawa mentre tornava a casa Hanamichi era abbastanza pensieroso: \Devo ammettere che il Volpino non è proprio una persona così sgradevole, è stato divertente trascorrere il pomeriggio con lui; peccato che sia silenzioso……… però, se mi mettessi d’impegno potrei anche migliorarlo/ \\ Ma solo sul piano sociale, perché su quello fisico non c’è né bisogno, vero?// \Si, hai proprio ragione, AAAAAHHHH, ma deficiente, cosa mi fai dire; tornatene da dove sei venuta; chi ti ha chiesto niente/ \\Guarda che…//, \Guarda un corno, SPARISCI; ma pensa un po’ questa cavolo di coscienza cosa mi fa dire; però cos’è che volevo veramente dire???/

 

***

 

Arrivato a casa Hana si getto nella vasca da bagno dicendo: “Guai a chi rompe adesso; ho tutta l’intenzione di rimanere a mollo fino a domattina”; peccato che dopo circa due nano-secondi il suo telefonino noncurante della precedente affermazione prese a squillare: “Ma chi cazzo è che rompe?” detto questo guardo sul display e lesse – Harukina casa – e immediatamente accettò la chiamata:

 

“Pronto?” disse dunque il rossino

“Pr- pronto Hanamichi, sei tu” disse la Akagi piangendo

“Si, sono io, ma perché stai piangendo”

“E’ tutta colpa di Rukawa!” (E io che centro è tua la storia, NdR; Ricordati che io non c’entro mai, NdI; Che simpatico, NdR)

“Dimmi cos’è successo”

“Beh, vedi, prima stavo tornando a casa attraverso il parco e l’ho incontrato…”, \Ahia/ pensò il rossino, “e allora mi sono decisa a parlare con lui per dirgli che mi piaceva”

“E poi???” chiese Hana irritato dal fatto che Haruko aveva deciso di confidarsi con lui; quasi non sapesse delle sofferenze che lei gli stava recando in quel momento.

“Beh, io gli ho parlato e lui mi ha cacciato in malo modo, mi ha detto che non gli interessava una sciacquetta come me; non mi sono mai sentita tanto umiliata, e poi se ne è andato; il tutto senza mai rivolgermi uno sguardo”

Hanamichi turbato da queste parole cercò di confortare Haruko cercando di non far tralasciare i suoi sentimenti: “Come si è permesso: io lo disfo, lo spezzo in due?”

“No, Hanamichi non farlo, è meglio lasciar perdere”

Hana trattenendosi il più possibile disse: “Se vuoi posso parlarci?”

“Non servirebbe a nulla”

“Almeno verrebbe a chiederti scusa”

“Davvero lo faresti?”

“Per te questo e altro”

“Grazie Hana, sei un vero amico”

“Ti dico tutto domani, ciao”

“Buona notte”

 

\Amico, mi considera solo un amico, non gliene frega niente di me/, \\Che vuoi farci, le donne sono un vero mistero//, “Hai proprio ragione stavolta, però Rukawa non doveva comportarsi così” \\Sai com’è fatto, non te la devi prenderla//, “Fa niente, adesso vado da lui e gliene dico quattro!”

 

***

 

\Chissà chi è, i miei dovrebbero tornare tra due settimane/ pensò Kaede andando ad aprire la porta; aperta la porta vide Hanamichi, nella penombra però non riuscì nè a vedere la faccia scura dell’ ne il pugno che lo colpì in pieno viso e che lo fece indietreggiare.

“Ma sei diventato scemo Do’aho?” disse mentre si massaggiava la mascella

“Sei veramente uno stronzo Rukawa!”; Kaede rimase colpito dalla durezza di questa affermazione e chiese ad Hana: “Perché mai sarei uno stronzo?”

“E me lo chiedi anche; hai trattato Haruko malissimo, non provi vergogna della tua azione?”; Rukawa si sentì in parte sollevato, \Meno male, è arrabbiato solo per la Akagi, avevo avuto paura che avessi fatto qualche cosa di sbagliato nei suoi confronti/, \\Beh Kaede guarda che non va proprio benissimo; è comunque arrabbiato con te, vedi di mettere le cose a posto//

“Allora volpino, ti si è bloccata la lingua?”

“No, no, anzi entra, così ti spiego, vuoi bere qualcosa?”

“No, grazie, sto bene così, voglio solo chiarirmi con te, anzi, scusami per quel pugno, ero fuori di me”, “Non ti preoccupare, ti capisco, anch’io avrei reagito così”

“Allora spiegami perché hai trattato così Haruko”

“Ti sembrerà strano ma l’ho fatto per il suo bene e per me stesso; a me non interessa minimamente e almeno così smetterà di tormentarmi”

“E come mai non ti interessa? Ti piace qualcun’altra?” chiese spinto dalla curiosità il rossino

“Forse – disse il moretto con un alone di mistero –  ma il mio cuore non appartiene e non apparterrà mai a lei, appartiene a t…..”, Kaede stava per dire ma per fortuna si trattenne; però Hana sempre più curioso lo incalzò: “T… chi, non conosco nessuna ragazza il cui nome inizia con la T, dai dimmi chi è?”

“Non sono affari tuoi do’aho, anzi, ora è meglio che tu te ne vada; ho molto sonno; voglio andare a dormire, a domani”

“Va bene, va bene, a domani Kitsune”

 

***

 

In quel mentre Seyami stava rincasando dopo aver passato il pomeriggio a casa di una sua amica a studiare; improvvisamente fu presa per un braccio e trascinata in un vicolo di forza. Alla luce di un lampione la ragazza riuscì a riconoscere il volto del suo aggressore che intanto stava parlando: “Allora sgualdrinella, ho visto come facevi il filo a quello sfigato del rossino che mi ha fatto sospendere”, Seyami riavutasi dallo spavento rispose con disprezzo: “Non sono affari tuoi Fudo, devi capire che ci siamo lasciati già prima delle vacanze, devi smetterla di tormentarmi!”; inaspettatamente Fudo colpì con uno schiaffo la sua ex e disse: “Primo sei stata tu che mi hai lasciato e secondo non osare mai più rispondermi in quel modo”; “Io ti rispondo come voglio, tu non sei più niente per me e poi mi sembra che tu abbia sempre preferito la Akagi a me” (Allora, parliamone, Fudo è al terzo anno, stava con Seyami, ma ha sempre avuto un debole per Haruko; chiaro no???,NdI).

“Tu pensa quello che vuoi ma intanto io mi divertirò un po’ con te, come facevamo prima che mi lasciassi” e detto  questo il teppista iniziò a slacciare la camicetta della ragazza e palparle bellamente il suo seno, baciandola con violenza mentre lei cercava disperatamente di divincolarsi senza risultati.

“E smettila di muoverti, ti piacerà come ti è sempre piaciuto piccola puttanella” e mentre le sue mani avevano ormai liberato il petto della ragazza dalla biancheria e si dirigevano verso la gonna Seyami gridò: “Lasciami stare brutto porco”

 

Per fortuna della piccola (in senso affettivo, NdI) Seyami, Hana rincasando si trovò da quelle parti (a tu guarda che caso, NdR – hai qualcosa da dire sulla casualità del fatto, NdI – Si!,NdR – beh, hai proprio ragione, NdI) e fu attirato da quella voce che gli sembrava familiare: \Chi sa chi sarà mai, comunque chiunque sia penso che sia meglio andare a vedere/, avvicinandosi riconobbe la ragazza: \Ma è Seyami/ pensò precipitandosi nel vicolo; una volta avvicinatosi abbastanza alla ragazza, che nel frattempo era rimasta solo con la gonna, riconobbe anche l’assalitore: “Ma guarda, sbaglio o quello che vedo è un vigliacco che se la prende con una ragazza”, udite queste parole Fudo si fermò e riconobbe spaventato il rossino che lo aveva riempito di lividi: “E tu che vuoi, levati dalle palle” disse per non mostrarsi timoroso; Hana però non curante della domanda del teppista si avvicinò alla ragazza e la liberò dalla presa di lui: “Tutto bene?” “Si ora che ci sei tu”.

 

Fudo stizzito dall’atteggiamento del rossino non rimase lì fermo a guardare e mentre Hana aiutava Seya a coprirsi lo colpì con un bastone trovato nel vicolo; “Ma allora sei proprio stupido; ti ignoro per non dartele (Che cuore d’oro il nostro Hana, NdI) e tu fai questa vigliaccheria, adesso la paghi” disse con tono tra l’ironico e l’incazzato Hana che lo prese per il colletto e dopo una ginocchiata nello stomaco e l’immancabile capata in testa lo lasciò andare avvertendolo: “Vedi di lasciare stare sia lei che me che tutti i miei amici se non vuoi fare una brutta fine”, il teppista invece mostrò una volta di più la sua immensa stupidità e disse con la poca voce rimasta: “Mi vendicherò brutto bastardo; non la passerai liscia”.

 

“Allora, torniamo a noi, sicura che va tutto bene?” chiese preoccupato Hanamichi rivolgendosi a Seyami; “Sono stata meglio, ma non mi posso lamentare; se non ci fossi stata tu chissà cosa avrebbe fatto quel pervertito; sei il mio angelo custode” rispose  la ragazza facendo arrossire Hana; “Questo è niente per il grande Tensai Sakuragi”, \Che esaltato che è, però è veramente un’amore/ pensò la ragazza; “Comunque adesso considerati sotto la protezione del Genio, dov’è che abiti?”, “Abito vicino alla piscina, ma non ti preoccupare; non è lontano, posso andarci da sola”, “Ma non pensarci nemmeno; se poi incontri un altro malintenzionato? Non accetto ragioni; finché non ti vedo dentro casa non sarò tranquillo”, “Va bene, mio bodyguard, però adesso che ci penso mi fa male un ginocchio, forse è meglio che mi porti in spalla”, “ –JSmileJ- Qui secondo me c’è qualcuno che ne approfitta; però sia mai che Hanamichi Sakuragi neghi un’aiuta ad una donzella in difficoltà” e dicendo questo prese sulle sue robuste spalle la ragazza.

 

“Bene, devi girare al semaforo a destra, la mia casa è la prima” disse Seyami indicando al suo accompagnatore la strada da fare per raggiungere la sua casa; “Alla buon ora, non ce la facevo più; qui c’è qualcuno che pesa?” rispose scherzando Hana “Stai forse insinuando che io peso troppo?”, “Lo hai detto tu, mica io”, “Sei veramente cattivo!!!”, “Ma dai, non prendertela; stavo solo scherzando, sei arrabbiata?” , “Si” disse in tono ironico la ragazza tanto che entrambi iniziarono a ridere; “Ecco, siamo arrivati; puoi lasciarmi scendere adesso”, “Ok” e detto questo Hana si abbasso in modo che la ragazza toccasse di nuovo terra con i suoi piedi e si staccasse dal collo; “Posso offrirti qualcosa da bere Hana-chan?”, “No grazie, devo tornare a casa di corsa, domani avrò una giornata pesante, sarà per la prossima volta”, “Va bene, allora ci vediamo domani”, “A domani allora” rispose il rossino riprendendo la strada verso casa.

 

“Hana...” chiamò la ragazza, “Si?” e mentre si voltò per rispondere la ragazza si avvicinò di corsa e baciò teneramente Hanamichi il quale restò inerme davanti al gesto della ragazza, tanto inatteso quanto dolce.

 

Terminato quel bacio Hana si trovo senza pensieri in testa; “...”, “Scusami, non ho saputo resistere, mi dispiace Hanamichi; adesso sono sicura che mi odierai vero?”, “Non lo saprei, non penso, non in questo momento almeno, buona notte Seya-chan”, “Buona notte Hanamichi”; \Uao, mi ha chiamata Seya-chan, devo averlo veramente colpito/ disse la ragazza chiudendo la porta.

 

Per disgrazia del nostro povero rossino però l’unica persona che non sarebbe mai dovuta essere li in quel momento vide la scena: Haruko. La ragazza infatti si stava recando a casa di Hanamichi per ricevere parole di conforto dal suo “amico più caro” e per parlargli di loro due; vista però la scena scappò via piangendo.

 

Fortuna volle che mentre la piccola Akagi correva all’impazzata passò accanto al locale dove Mito, Takamiya, Noma e Okusu stavano passando la serata: \Ma quella è Haruko; chissà dove sta andando così di corsa a quest’ora della notte; è meglio che la raggiunga/ pensò Mito e rivolgendosi ai suoi amici disse: “Ragazzi, pagate voi, io devo scappare, ci regoliamo domani, ciao” e detto questo uscì di corsa dal locale.

 

\Eccola là, sta andando verso la spiaggia, è meglio che mi sbrighi, se le succedesse qualcosa Hanamichi e Akagi farebbero una strage/, arrivato in spiaggia Mito trovò Haruko, seduta sulla banchina con la testa tra le ginocchia, piangere e avvicinandosi alla ragazza disse con il tono più rassicurante che poté pronunciare: “Haruko, cosa ci fai qui tutta sola soletta a quest’ora della notte, non è un po’ pericoloso per una bella ragazza come te andare in giro? Ci sono un sacco di malintenzionati in giro”, la ragazza appena visto il giovane gli si getto tra le braccia piangendo sul suo petto: “Oh Mito, pri-pri- prima ho visto Hanamichi che-che...”, “Calmati Haruko e dimmi tutto”, “Hanamichi si stava baciando con una ragazza!!!!!”, \Ehhh?!?!?!?!, Hana che si fa con una, ma allora forse è la ragazza di cui mi ha parlato, questa è una notizia bomba, però ora è meglio pensare ad Haruko/; “E come mai sei così sconvolta? Beh, incamminiamoci, ti riaccompagno a casa, se no tuo fratello uccide qualcuno”

 

Sulla strada che portava a casa Akagi, Mito cercò di comprendere bene quello che provava Haruko per poter così aiutare il suo amico: “Scusa Haruko ma sei sicura che fosse proprio lui”; “Si Yohei, sai, non conosco molti ragazzi che hanno i capelli rossi, che sono alti quasi due metri e che indossano la divisa dello Shohoku”, “Beh Haruko penso che la mia sia stata una domanda stupida, però perché piangi per lui?”, “Vuoi sapere una cosa? Io lo odio”; “Scusa Haruko, tu lo odi e per questo piangi? Dammi una motivazione valida”, “Perchè perche... perchè io gli voglio bene – disse la ragazza arrossendo –  ho scoperto oggi che Rukawa ed io siamo incompatibili e che è Hanamichi l’unica persona che mi ha voluto veramente bene in questo periodo”, “Ed allora parlaci”, “Non servirebbe a niente, non lo perdonerò mai!”, “Io non ti capisco proprio Haruko, ricordati che Hana per un anno ti ha atteso invano, posso capirlo anche se mi sembra strano che abbia deciso di trovarsi un’altra tipa, comunque sei libera di fare quello che ti pare ma a parer mio ne soffrirai; ci vediamo domani a scuola; buona notte”, “Non essere così duro Yohei”, “Lo faccio per te Haruko, pensaci bene”

 

Una volta a letto Haruko non poté fare a meno di pensare alle parole di Mito e ai suoi sentimenti verso Hanamichi \Sono stata una stupida, ho impiegato un anno a capire che Hanamichi mi vuole bene, forse dovrei davvero parlargli/, “No assolutamente, non posso accettare che si sia fatto con un’altra”, \\Però lui ha sopportato in silenzio tu che sbavavi per Rukawa//, “Era diverso”, \\Per niente, usa il cervello ed il cuore e non farti sopraffare dall’invidia, perché tu sei solamente invidiosa//, “Lascia perdere, non puoi capire”, \\Ed invece capisco meglio di te, comunque sono affari tuoi, sei tu che soffrirai//

 

***

 

L’indomani mentre raggiungeva la scuola Hanamichi era ancora turbato dagli avvenimenti della sera prima e non sapeva bene come comportarsi ne con Seyami ne con Haruko, non voleva ammetterlo ma quel bacio lo aveva davvero emozionato, e soprattutto gli era piaciuto: \Cosa devo fare oggi? Ho in testa un sacco di pensieri ma neanche uno che mi sia di aiuto, beh, sicuramente devo chiarirmi con Seyami ma devo parlare anche con Haruko; devo raccontarle cosa è successo e accertarmi anche della sua condizione; chissà come si sentirà giù dopo che Rukawa l’ha trattata male ieri sera/.

 

Arrivato a scuola trovò Haruko che parlava con le se amiche in cortile come ogni mattina e le si avvicinò: “Ciao Haruko, avresti un minuto? Dovrei scambiare due paroline con te”, “Mi spiace, ma per te non ho neanche un secondo”

 

Queste parole colpirono Hanamichi con la forza di 10.000 pugni del Gorilla e lo lasciarono immobile al centro del cortile senza la forza per far alcuna cosa, neanche pensare; decise quindi di recarsi in terrazzo senza entrare in classe, era troppo sconvolto per pensare solamente a sorbirsi sei ore di lezione; giunto in terrazza si sedette e pensò tra sé: \Ma perchè mi ha risposto così, cosa ho fatto di male?/

 

Nella classe di Hanamichi, invece, c’era qualcuno che era preoccupato per la sua assenza: \Chissà dove si sarà cacciato quel deficiente? – pensò Mito durante l’appello –; chissà che fine ha fatto? Noma ha detto di averlo visto entrare a scuola, va beh, lo cercherò durante l’intervallo/; non appena suonò la campanella che poneva fine alla terza ora, Yohei si lanciò alla ricerca dell’amico, che per fortuna trovò al primo colpo; infatti il terrazzo della scuola era stato il primo luogo dove era andato a cercare: “Hana, cos’è successo? Perchè non sei venuto in classe stamattina? Sai che rischi una sospensione?”, “Non mi interessa affatto della sospensione”, “Scommetto che stamattina hai incontrato Haruko e che lei ti ha trattato con freddezza; vero?”, “E tu come fai a saperlo” disse Hanamichi girandosi verso l’amico, “Devi sapere che ieri sera ti ha visto mentre baciavi quella matricola e... insomma, l’ha presa male, e sai perchè?”, “Non lo so”, “Perchè ha finalmente capito che tu gli piaci”, “Davvero? Non lo dici solo per consolarmi, vero?”, “No, no, non lo dico per consolarti, è la pura verità; però è rimasta sconvolta dal fatto che ti sei fatta un’altra, ha detto che ti odia”, “Questo non mi angoscia perchè è stato un caso isolato; mi spiegherò e metterò tutto a posto, non c’è da preoccuparsi”, “E con l’altra come pensi di comportarti Hanamichi Sakuragi?”, “Sono un Genio, Yohei, qualcosa mi inventerò!”

 

Intanto Haruko in classe era completamente soprappensiero \Ho esagerato a trattare Hanamichi così, forse devo chiedergli scusa/, \\Forse//, \E invece no, devo dimostrarmi forte, non posso cambiare idea nel giro di un’ora/, \\Sarà// .

 

Tornati in classe, dopo che Hanamichi aveva intenerito il preside con una storiella da far pietà, il rossino si ingegnò per il resto della mattinata per trovare un modo con cui spiegarsi ad Haruko e dopo un’infinità di idee campate in aria si rese conto che il miglior modo era quello di parlarle con sincerità.

 

***

 

Finita la scuola, prima degli allenamenti, Hana si avvicinò ad Haruko e disse: “Ho bisogno di parlarti, per favore”, “Non ci penso minimamente, vai dalla tua matricola”, “E’ proprio di questo che ti voglio parlare, quindi fammi il piacere di seguirmi, non costringermi a prenderti di peso”, “E va bene, andiamo, ma una cosa veloce che devo andare in palestra, mi aspetta Ayako”

 

Raggiunto un luogo appartato (e mantenuto tale dall’Armata, NdI) Hanamichi iniziò a parlare: “Promettimi che mi lascerai finire”, “Si, si comincia”, “Promettimelo”, “Va bene, te lo prometto”, “OK, per prima cosa voglio dirti che quello che ieri sera hai visto e capito non corrisponde al vero; è vero, Seyami mi ha baciato, ma io non ho risposto, non mi sono staccato solo perchè mi ha preso alla sprovvista; la mia intenzione adesso è di parlarle e dirle che io non provo niente per lei”, “Si, si come no”, “Sei ingiusta con me Haruko, io ti voglio bene, ti ho sempre voluto bene anche quando andavi dietro a Rukawa (Sarebbe meglio dire sbavare, NdI) e se non vorrai credermi sei libera di farlo, spero che una volta ti passerà l’arrabbiatura torneremo ad essere amici, non voglio perderti, sei troppo importante per me”, “Oh Hana – disse Haruko con le lacrime in volto – scusami, scusami se ti ho trattato male, non lo meriti”, “Non preoccuparti, le apparenze erano contro di me, sei perfettamente giustificabile – disse abbracciando la ragazza –  dai, andiamo in palestra che tra un po’ inizieranno gli allenamenti”, “Ok” disse infine Haruko prendendo il ragazzo a braccetto.

 

I due ragazzi si diressero quindi verso la palestra sotto gli occhi attenti di Rukawa, colpito al cuore da quanto visto, il suo Hana a braccetto con quello sciacquetta della Akagi; questo era troppo anche per lui; sentito il tono di Haruko era speranzoso che la discussione tra i due andasse a suo favore ma così non fu e si trovò con i due felici e contenti.

 

Mai fino ad allora si era trovato così colpito sentimentalmente; non pensava neanche esistessero sentimento simili; mai fino ad allora aveva avuto queste sensazioni; dai suoi genitori aveva sempre e solo ricevuto giocattoli e soldi per compensare la loro continua assenza; era cresciuto da solo facendo affidamento solo su se stesso, curato da svariate domestiche, nulla di più; ma quel che aveva visto, Hanamichi e la Akagi che andavano d’amore e d’accordo lo avevano scosso oltre ogni limite.

 

Entrato negli spogliatoi Rukawa si cambiò ed andò sul campo senza dire una parola e con un’espressione più cupa del solito segno evidente del suo stato d’animo; Ayako notato ciò gli si avvicinò: “Ehi Kaede, è successo qualcosa? Ti vedo così giù oggi, sei peggio del solito; vuoi parlarne?”, “Mmn...”, “Beh, se vuoi qualcuno con cui confidarti io sono disponibile e ti prometto di non spifferare niente ai quatto venti”; il moretto nel frattempo si avvicinò a Ryota che stava radunando la squadra per erudirla riguardo l’allenamento quotidiano e disse: “Grazie Ayako”, “Non c’è di che asso”

 

Durante tutto l’allenamento però Rukawa non prestò minima attenzione ne agli esercizi ne ai compagni ma tutta la sua fu focalizzata verso Hanamichi e i languidi guardi che si lanciava con Haruko; era talmente assente dalla partitella conclusiva infine che nello svogliato tentativo di intercettare un tiro da tre di Toshi non diede la giusta attenzione all’atterraggio e appena a contatto con il parquet la sua caviglia, non preparata all’impatto, si piegò in modo innaturale e lui cadde a terra dolorante.

 

Subito tutti attorniarono il moretto per accertarsi dell’entità dell’infortunio occorso al compagno; Ryota vedendo che Rukawa stentava ad alzarsi fece sfilare scarpa e calza per accertarsi delle sue condizioni e appena vista la caviglia gonfia ordinò a due matricole di portarlo in infermeria, ma Hanamichi ne fermò una e disse: “Lo accompagno io Ryo-chan”, il quale acconsentì contento del fatto che ormai tra i due si era instaurata una sana amicizia.

 

Hanamichi infatti era preoccupatissimo della sorte dell’ “amico”, appena visto Rukawa per terra i più cupi pensieri lo avevano assaliti, pensieri minimizzati dal responso del medico dell’infermeria che scartò l’ipotesi di una frattura e che consigliò di portare il volpino in ospedale per accertamenti e per fare una radiografia; consiglio che Hanamichi  mise in atto non prima però di aver adeguatamente istruito la che era con lui matricola: “Vai da Ryo-chan e digli che vado in ospedale e accompagno il volpino”, la matricola scombussolata dai nomi usati da Hana rispose: “Ehh, ma di chi parli scusa?”, \E’ vero è un pivellino, non conosce i nostri nomignoli/, “Devi dire al capitano che accompagno io Rukawa in ospedale”, “Ah, ho capito, volo”, “Dai, bravo, muoviti” \Alla buon ora/

 

“Te la senti di camminare fino al taxi Kitsune?” chiese gentilmente Hanamichi, “Non proprio, ma se vuoi posso provare”, “No, non sforzarti, ti prendo in spalle, non ti preoccupare”, detto questo il rossino si caricò il compagno sulle spalle e si avviò verso il portone principale della scuola; Rukawa era felice di quel che era successo perché mai fino a quel momento aveva avuto un contatto così prolungato ed intenso col rossino; non sentiva quasi il dolore mentre era aggrappato alle spalle di Hanamichi, aveva messo da parte tutte le preoccupazioni che lo avevano assillato fino a qualche minuto prima, l’unica cosa che gli importava in quel momento era il fatto di stare con il suo Hanamichi.

 

Sul taxi verso l’ospedale Hanamichi sottopose il malcapitato Rukawa ad un terzo grado visto che come Ayako aveva notato la sua scarsa concentrazione: “Stupida Kitsune, cos’è che avevi oggi, non ti ho mai visto così assente prima d’ora, è colpa della tua amata? Ehhh???”, “Mmn...”, “Si che sei veramente senza cuore, ti fai male, io sono il primo a preoccuparsi della tua salute e non mi parli neanche, la prossima volta ti lascio sul pavimento agonizzante”, \Che bello, si è preoccupato per me, devo sforzarmi di essere più gentile, ma non devo tradirmi/, “Hai ragione do’aho, non mi ero concentrato abbastanza sugli allenamenti, avevo la testa fra le nuvole”, “Pensavi alla tua bella, eh?”, “Va bene essere più loquaci, ma questi non sono affari tuoi”, \Chisto mi futte/ pensò Hanamichi che in antica lingua aramaica significa: qualcosa*> ma decise di non sfidare troppo la sorte e la momentanea loquacità del compagno di squadra. (* citazione liberamente tratta da “Parola di Giobbe” di Giobbe Covatta, NdI)

 

***

 

 

Arrivati in ospedale, dopo aver eseguito la radiografia, il medico entrò nella stanza dove era stato ricoverato Rukawa e si rivolse al paziente: “Signor Rukawa, le radiografie mostrano una distorsione della caviglia e parziale lesione dei legamenti, una cosetta da due settimane, presto potrà di nuovo giocare a basket”, “Ma la settimana prossima c’è il torneo di Hiroshima, non posso non giocare, ci saranno alcuni tra i più forti giocatori del paese, devo confrontarmi con loro!”, “Mi dispiace sig. Rukawa, deve dimenticarsi il suo proposito, a meno che non voglia compromettersi la sua carriera”, “C’è un modo per giocare?”, “Un modo ci sarebbe, dovrebbe passare la settimana con una fasciatura strettissima 24 ore su 24 senza fare allenamenti, possibilmente senza camminare, e al torneo dovrebbe usare una cavigliera rigida; a lei la scelta; il mio parere ad ogni modo lo sa già”, “Ci penseremo attentamente, vero Rukawa” disse Hana prima che il volpino potesse rispondere in maniera sconsiderata, “Mmn... si” fu la sua risposta lapidaria, “Bene ragazzi, spero che sceglierete con cervello, tra un passerà un’infermiera per farle una fasciatura sig. Rukawa, poi potrà tornare a casa”, “Grazie dottore” risposero all’unisono i due ragazzi.

 

“Kaede, spero bene che non farai cazzate, non sarà certamente questo torneo a farti diventare famoso ma il campionato nazionale, non vorrai perderlo?”, “No, ma...”, “Niente ma Kaede, a questo torneo ci basta arrivare tra le prime quattro, è ai nazionali che dovremo vincere, e senza di te non ce la faremo mai”, “Ci penserò Hanamichi, ma non ti assicuro niente”, “Vuoi un caffè?” chiese Hanamichi per cambiare discorso ed evitare di irritarsi, “Si, grazie”, “Vado a prenderlo, torno subito”; appena soli entrambi ebbero questo pensiero: \Mi ha finalmente chiamato per nome/.

 

Mentre Hanamichi era fuori Rukawa ricevette una visita da un suo ex-compagno, Mitsui: “Ehilà campione, come hai fatto a ridurti così”, “Ah, ciao Hisashi, no, niente, cadendo ho messo male il piede ed eccomi qua, distorsione e lieve lesione ai legamenti”, “Quanto ti ha dato il dottore?”, “Due settimane”, “Scommetto che però hai intenzione di giocare già settimana prossima ad Hiroshima, vero?”, “Beh, sarebbe la mia intenzione”, “Spero che non lo farai, sai bene dove mi sono ritrovato accelerando il recupero”, “Ma il tuo infortunio era più grave”, “Non importa, se hai due settimane di degenza non devi giocare ad Hiroshima, sono venuto qui appena l’ho saputo proprio per questo, tu potrai diventare il più grande, non rovinarti”; dopo un attimo di silenzio Kaede riprese a parlare: “Penso che tu abbia ragione Hisashi, starò a riposo”, “Bravo Rukawa, così mi piaci, adesso però ti lascio che tra mezz’ora ho gli allenamenti, ci vediamo”, “Grazie Hisashi”, “E di che”.

 

Tornando nella stanza di Rukawa, Hanamichi, intravide in lontananza Mitsui e appena entrato chiese a Rukawa: “Ma era Mitchy?”, “Si, era lui, era venuto a parlarmi”, “E di cosa?”, “Mi ha detto di non fare cretinate per colpa dell’infortunio”, “E tu invece che pensi?”, “Beh, mi ha fatto capire esattamente quello che volevi farmi capire te”, “Quindi?”, “Quindi ho deciso di rispettare il parere del dottore”, “Oh, sia lodato il cielo – (Sempre sia lodato, NdMio professore di Matematica) – hai detto finalmente una cosa sensata, sono contento di non doverti servire e riverire nel letto di un ospedale quando settimana prossima ti saresti spaccato definitivamente la caviglia”, “Do’aho...”, “Si?”, “Smettila”, “Ok, ok, però adesso vediamo di muoverci che se no non torniamo più a casa”, “Hai ragione” “INFERMIERAAAAAA” gridarono quindi i due.

 

***

 

Nei giorni seguenti Hanamichi e tutti i suoi compagni s’impegnarono al massimo per colmare il vuoto lasciato da Rukawa che un pomeriggio ricevette una visita inaspettata, il sig. Anzai: “Salve sig. Anzai”, “Ciao Rukawa, come va la caviglia?”, “Beh signore, non c’è male, fortunatamente non sento più dolore, però quando sforzo troppo il piede fa ancora male”, “Spero però che questo non ti precluda la possibilità di affrontare la trasferta ad Hiroshima”, “E perchè signore”, “Perchè io non potrò seguire la squadra a causa di un controllo in ospedale e voglio affidare a te il compito di guidare la squadra sotto l’aspetto tecnico”, “Perchè a me?”, “Tu sei sicuramente il più preparato della squadra e quello che rimane più impassibile e sa trovare sempre una soluzione a qualsiasi problema”, “Grazie dei complimenti sig. Anzai ma penso che Ayako e Ryota possano sostituirla egregiamente”, “Vedi, Ayako si fa trasportare troppo dal risultato della partita, non rimarrebbe lucida, e Ryota deve tenere sotto controllo le matricole, solo tu nella squadra sapresti tenerti lucido ecco perchè te lo chiedo”, “Sono orgoglioso delle sue parole di stima e accetto di buon grado, spero di riuscire a fare le sue veci in maniera decente, non vorrei sfigurare davanti alla sua esperienza”, “Oh oh oh, non ti preoccupare Rukawa, non sfigurerai”.

 

***

 

Due giorni dopo i ragazzi erano alla stazione in attesa del loro treno, mancavano ancora all’appello Hanamichi (come al solito, NdI) e il sig. Anzai; e proprio di questo ritardo Ryota era particolarmente preoccupato: “Ayacuccia, non è strano che il coach sia così in ritardo?”, “Lo so Ryota, ma non so perché”; nel frattempo era arrivato anche il rossino e questo fece preoccupare maggiormente il capitano che disse: “Beh, adesso chiamo la moglie a casa per chiedere notizie”, mentre stava tirando fuori il suo cellulare però Miyagi venne fermato da una voce: “Non sprecare soldi Ryota”, “Ma chi è che ha parlato?”, “Io capitano” disse Rukawa mentre usciva dall’ascensore, “Ma che ci fai qui Rukawa?”, “Il sig. Anzai non può venire e...”, “Ehhh” dissero tutti abbastanza stupiti, “E sarò io il vostro allenatore, sia ben chiaro, il sig. Anzai mi ha dato carta bianca, quindi vedete di seguire le mie indicazioni”, “SIGNOR SI SIGNORE” dissero tutti in tono ironico.

 

Sul treno in seguito Ayako e Ryota si avvicinarono a Rukawa: “Scusa Kaede – disse la ragazza – come mai il sig. Anzai non è venuto”, “Doveva fare degli esami dopo l’infarto dell’anno scorso”, “E come mai non ci ha detto niente?”, “Non voleva che vi preoccupaste inutilmente e allora mi ha detto di venire con voi al suo posto, non vi va bene?”, “No, no, va benissimo”, “Visto che sei l’allenatore devi decidere tu gli accoppiamenti per le stanze nell’albergo, è un tuo compito”, “Ma non puoi farlo tu Ayako?”, “No, no, è una tua incombenza, tieni, qua ci sono i nomi e i posti disponibili, buon lavore”, “Grazie” disse infine con tono macabro-ironico il volpino.

 

“Vediamo, mettiamo noi siamo sedici (l’anno prima erano in dodici, Akagi, Mitsui e Kogure se ne sono andati, sono in nove, erano arrivate otto matricole ma tre anno lasciato, ci sono Haruko e Ayako segue sono in sedici, non per niente ho fatto lo scientifico, NdI) e ho a disposizione quattro triple e due doppie”, \\Usa la testa//, \Che vuoi dire/, \\Fai le cose con cervello//, \Va bene, farò come vorrai te/, “Sei perso in improbabili abbinamenti, Rukawa” chiese Haruko al suo ex-amore tanto per attaccare discorso, “No, comunque non sono affari che ti riguardano”, “Ma come sei sgarbato!”, “Mmn…”, “Va , si vede che ti ho disturbato, scusami”, \Alla buon ora, ritorniamo alle cose serie; metto in una tripla Toshi, Tommy e Mido che mi sembra abbiano legato abbastanza; i panchinari del terzo anno sono sei e si mettono d’accordo tra loro, io e il do’aho nella dop../, \\Rukawa??//, \E va bene, con Miyagi nell’ultima tripla, le ragazze in una doppia e le altre due matricole nell’altra/, \\Bravo Kaede, hai fatto un buon lavoro, sono contento di te//, \Pregooo/.

 

Durante lo trascorrere del viaggio Ayako si avvicinò a Sakuragi e prese a chiacchierare con lui: “Non sei nervoso?”, “E perchè dovrei esserlo?”, “Senza Rukawa domani sarai tu il centro del nostro attacco”, “E me lo domandi, certo che lo so, io sono il grande Genio Sakuragi, non ci sarà alcun problema con me io campo”, “Se lo dici tu”; in verità Hanamichi non solo non ci aveva pensato ma la scoperta dell’idea lo aveva terrorizzato ma un Genio del suo calibro non poteva certo mostrare le proprie debolezze ai compagni.

 

Poco dopo Ryota, che aveva origliato il discorso gli si avvicinò: “Scommetto che in realtà non ci avevi pensato”, “Si hai ragione, non lo avevo neanche considerato e se devo proprio dirla tutta mi spaventa tutto ciò”, “E’ normale avere paura, l’hanno scorso eri una matricola e non avevi alcuna responsabilità, se non quella di dover prendere tutti i rimbalzi, quest’anno invece fino al ritorno nella squadra di Rukawa sarai il perno del nostro gioco sia in attacco che in difesa”, “Gloom”, “Si ma non ti preoccupare, anche quest’anno abbiamo delle matricole molto forti, ci daranno una mano, ma non pensare che non dovrai far nulla, avrai la responsabilità che aveva Akagi lo scorso anno”, “Dovrò giocare nella sua posizione”, “Non spetta a me deciderlo, devi chiederlo ad Rukawa, probabilmente il centro lo farà Mido, però dovrai essere la figura di riferimento, ancora più di me, sotto canestro dovrai essere veramente dominare”, “Ricordati che sono il grande Tensai”, “Io non mi preoccupo di te, ma delle matricole”, “E perchè, sono molto forti, non certo al mio livello, ma sono molto forti”, “Lo so, ma non hanno esperienza, lasciando perdere Rukawa, non ti ricordi quanto avevi impiegato a girare al massimo?”, “Tutte le partite fino allo Shoyo”, “Appunto, quattro (?) squadre di livello molto più basso del nostro, dove avevi fatto esperienza, qui dovremo fare subito sul serio”, “Ma perchè lasciando perdere Rukawa?”, “Perchè lui era su un altro pianeta, non sentiva altro che la partita e poi era un fenomeno, e lo è tuttora”, “Bah, non preoccuparti, sarò all’altezza”, “Ci conto e poi non voglio perdere il viaggio-premio”, “Si, solo per stare con Ayako”, “E tu non vorresti stare con Haruko?”, “Mmn, si vedrà, si vedrà” concluse infine con tono dubbioso il rossino.

 

Hanamichi ben più che dubbioso verso i suoi sentimenti, il bacio di Seyami lo aveva elettrizzato, il fatto che Haruko si fosse avvicinata a lui lo rendeva felice, però doveva considerare un altro fatto: Rukawa, mai aveva sentito la sua mancanza come nei giorni in cui il volpino era rimasto a casa a causa dell’infortunio, neanche i sorrisi di Haruko rivolti esclusivamente a lui riuscivano a colmare il vuoto che questa lontananza forzata aveva creato in lui.

 

***

 

Arrivati in stazione i ragazzi si diressero verso l’albergo che avevano prenotato e alla reception Rukawa diede gli abbinamenti per le stanze: “Toshi, Mido e Tommy nella stanza 101, i sempai si dividono come vogliono tre per stanza nelle 103 e 104, la Akagi e Ayako nella 102, Itoho e Inimoshi (le ultime due matricole, NdI) nella 106, ci sono problemi?”, quasi tutti i ragazzi rimasero silenziosi e andarono nelle rispettive stanze, solo Ryota e Sakuragi erano rimasti alla reception abbastanza perplessi: “E noi due?” chiesero all’unisono, “Voi due siete insieme”, “Lo avevamo immaginato, grazie, ma dove?”, “Ah, e vero, non ve lo avevo detto, con me nella 105”, “Bene” disse Hanamchi indirizzandosi su per le scale mentre Ryota pensava sconsolato \Qui la vedo grigia/.

 

Come immaginato da Ryota appena i tre entrarono nella stanza si presentò ai ragazzi IL problema: la disputa per i letti; nella stanza infatti c’erano un matrimoniale e un singolo e subito Hana si getto sul singolo gridando “Questo è mio, guai a chi me lo tocca”, “Questo è tutto da vedere” replicò il capitano, “Proprio così” aggiunse Rukawa, “Ma allora volete la guerra”, “Si!!” dissero gli altri due disposti a tutto pur di avere il letto tutto per se, “E guerra sia”; i ragazzi iniziarono così a picchiarsi selvaggiamente per mezz’ora e alla fine stremati dal combattimento, risultato senza vincitori ne vinti, Ryota disse: “Tiriamo a sorte?”, “Okey”, risposero ansimando gli altri due; la sorte regalò a Rukawa il singolo e gli altri due sconsolati si spartirono il matrimoniale.

 

Dopo cena il volpino parlò alla squadra: “Stasera cercate di andare a dormire presto...”, “NOOO!!!” salì selvaggio il grido di disappunto dei ragazzi, “... perchè – continuò Rukawa – ho ricevuto il calendario e domani cominciamo alle nove e la sveglia sarà alle cinque e mezza, ricordatevi che dovete smaltire cinque ore di treno, se becco qualcuno che fa le ore piccole e domani gioca male lo rimando a Kanegawa, chiaro”, “Si despota”, fu la lacunaria risposta dei ragazzi.

 

“Ma contro chi giochiamo?” fu la domanda del popolo prima di recarsi a letto, “Contro il Takezono”, “Contro Oda quindi”, “Si Hanamichi, contro Oda”, “Bene, era da un po’ che volevo legnarlo insieme alla sua squadra”, “Sono contento per te, domani ne avrai la possibilità; ora però andate in stanza, riposatevi e concentratevi, tutti, capito Ryota, capito Sakuragi”, “Si, coach” fu la lapidaria risposta dei ragazzi che speravano di passare il resto della serata con le ragazze.

 

In stanza poi Rukawa, mentre Miyagi era in bagno, fece un patto con Hanamichi: “Volevi sapere chi è che mi piace, vero?”, “Si!!!” disse colmo di gioia il rossino, “Allora porta la squadra alla vittoria, poi te lo dirò”, “Guarda che ci conto”, “E’ una promessa”

 

***

 

Speaker: Salve a tutti, inizia oggi con la partita fra Shohoku e Takezono il torneo -Città di Hiroshima-, speriamo assistere ad un degno spettacolo; ma ecco che l’arbitro sta alzando la palla a due; ... (momento di suspance, NdR) ...  Hanamichi Sakuragi precede l’avversario, palla allo Shohoku.

  
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