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Autore: ThePirateSDaughter    15/01/2013    2 recensioni
"Ed eccola là, alla fine del corridoio. Miracolosamente sola.
Doveva essere un segno.
Severus deglutì e cominciò a incamminarsi verso di lei. A ogni passo, sentiva che stava facendo una stupidaggine.
Non li avrebbe mai accettati. Non l’avrebbe mai perdonato. Non gli avrebbe nemmeno voluto parlare o anche solo guardare. Ne era certo."
[...] "Questi sono per te. Buon San Valentino"
Ha partecipato al contest "Un’ introspezione caduta nell’oblio – Contest per edite e inedite", edito da Save_me sul forum di EFP, classificandosi 16esima su 32 storie
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Evans, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Era facile. Un’azione semplice, niente di particolarmente difficile.
Sì, per la miseria, era difficilissimo, invece.
No. Non era difficile, era impossibile. Da folli, da stupidi e soprattutto da illusi.
Nella penombra della luce polverosa in cui il dormitorio, come ogni mattina, era immerso, lo sguardo gli cadde sulla scatola di cioccolatini, sperando che si frantumasse all’istante sotto i suoi occhi.
 
14 febbraio. Perché qualcuno non faceva Evanescere quel giorno dal calendario?
O, quantomeno, la valenza che gli era stata assegnata?
Ovunque camminasse, per i corridoi, per le aule, vedeva sorrisi complici e sguardi carichi di sentimento. Mani intrecciate, capi appoggiati sulla spalla di qualcun altro. Percepiva legami.
E, in quella, non sapeva se definirlo rivoltante o, in qualche misura, giusto.
Severus Piton rafforzò nervosamente la presa sulla scatola, accuratamente nascosta sotto il mantello. Era un’azione sconsiderata. Da folli. Da deficienti.
 
Da qualche parte, nel castello, doveva esserci Mulciber a cercarlo e lui non si sarebbe dovuto fare vedere.
Anche se, forse, sbagliava. Avrebbe dovuto farsi vedere. Perché Mulciber e gli altri non avrebbero dovuto vederlo dare un regalo di San Valentino alla ragazza dei suoi sogni?
Forse perché la ragazza non voleva più saperne niente di lui?
O, magari, perché la ragazza in questione era lievemente Mezzosangue?
E se a lui non fosse importato?
Severus serrò furiosamente le palpebre, ignorando il tumulto controverso che gli aveva monopolizzato il cervello.
 
Ciao Lily…
No, il nome no. Avrebbe richiamato alla loro amicizia, disgraziatamente finita, per quanto lui desiderasse ardentemente il contrario. E lei non avrebbe tollerato accenni al passato, né tentativi di ritrovare una confidenza marcita ormai da un anno e passa.
Ciao” Suonava meglio. Nella sua ridicolezza, sì, ma suonava meglio
Ciao. Questi sono per te”.
Ciao. Buon San Val…”
“Ciao. Scusa se ti ho…” no, no!
Ciao. Questi sono…”
“Questi sono per te. Buon San…”
Si sentiva così irrimediabilmente idiota.
 
Ed eccola là, alla fine del corridoio. Miracolosamente sola.
Doveva essere un segno.
Severus deglutì e cominciò a incamminarsi verso di lei. A ogni passo, sentiva che stava facendo una stupidaggine.
Non li avrebbe mai accettati. Non l’avrebbe mai perdonato. Non gli avrebbe nemmeno voluto parlare o anche solo guardare. Ne era certo. E non ce l’avrebbe mai fatta a consegnarle quella stupida scatolina.
Ma, maledizione a tutto, doveva farlo.
Mancavano venti passi.
Questi sono per te. Buon San Valentino. Questi sono per te. Questi sono per te. Per te.
Oppure era meglio non dirle semplicemente nulla. Consegnare, guardarla, andarsene. Perfetto.
Mancavano dieci passi.
Non ce l’avrebbe mai fatta, mai.
Poteva essere la volta buona, poteva succedere un miracolo, poteva tornare tutto come prima.
Lei avrebbe potuto capire.
Lei era sempre più vicina.
Quand’ecco sbucare, ad appena tre passi di distanza, James Potter.
 
“Evans!” trillò a pieni polmoni, facendo voltare verso di lui non solo la ragazza, ma anche tutti coloro che passavano di lì in quel momento. Due Corvonero del secondo anno ridacchiarono “Buon San Valentino!”
Tirò fuori dalla tasca della divisa una scatola esattamente identica a quella di Severus e gliela porse, sorridendo affabile.
“Sei un illuso Potter, se pensi di poter ricavare qualcosa semplicemente offrendomi dei dolci” rimbeccò lei.
Due secondi dopo, gli prese la scatola dalle mani e si allontanò.
Lo stupido viso di Potter si sciolse in un sorriso soddisfatto e, qualche secondo dopo, seguì la ragazza.
 
“Ehi, Piton! È un pezzo che ti cerco!”
Superandolo, Mulciber gli agguantò la spalla, in un finto, vuoto gesto di cameratismo. Severus dubitava che sarebbe più riuscito a muoversi in futuro. O che il cuore gli sarebbe tornato a funzionare in maniera normale.
Lily aveva accettato la scatola di Potter.
“Allora, vieni o no?”
“Ovvio” scattò Severus, dopo qualche secondo “Ovvio che sì”.
Voltandosi assieme al compagno, si premurò di scaraventare quella stupida scatola nel primo cestino della spazzatura che incontrò, avendo cura di non farsi vedere.
Non c’era possibilità di buttare via anche quel suo stupido cuore e, soprattutto, senza farsi vedere?
 
 


Deh, chissà cosa rappresenta questa roba qua. Boh, seriously. D’altronde, mi venne in mente mentre stavo rifacendo i letti stamattina XD indi, essendo nata in maniera strana, forse conserva una sua qualche inspiegabile stranezza di fondo ^_^
E oh, sì, il titolo fa pena anche a me stessa, in prima persona, ma io e i titoli siamo due universi paralleli D:
E boh, fatemi sapere cosa ne pensate ^_^

   
 
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