Ti prego, lasciati odiare

Lily era una ragazza decisa, fiera, orgogliosa.
Lily odiava sbagliare o ammettere di aver sbagliato.
Lily era passionale, metteva il sangue in ogni cosa che le importasse davvero.
Lily amava incondizionatamente, senza risparmiarsi.
Lily, però, sapeva anche odiare incondizionatamente, senza riserve e senza ripensamenti.
O almeno, questo era ciò che pensava.

 
 
Lily aveva un migliore amico prima che arrivasse ad Hogwarts, lui le aveva spiegato ciò che era, le aveva spiegato che le cose che era in grado di fare si chiamavano Magia.

Lily aveva un migliore amico anche una volta arrivata alla celebre scuola di magia e stregoneria britannica, nonostante tutte le sue amiche ritenessero strano il fatto che passasse parecchio tempo con un Serpeverde che ai loro occhi era strano e antipatico.

Lily aveva un migliore amico fino alquinto anno, quando, proprio lui, l’aveva insultata pubblicamente sul suo stato di sangue: “non mi serve l’aiuto di una sporca mezzosangue”.

Le parole le bruciavano il cuore, lacerandolo ogni volta che ci pensava. Il dolore per quell’affronto aveva superato anche l’odio verso quel coglione di Potter. Era tornata in dormitorio di corsa, piangendo, senza togliere punti a quel boccinofilo e al suo amico Black.

Ma a Lily oramai non importava più molto; dopo quasi due anni era riuscita a dimenticare l’accaduto. Severus Piton ora, al suo settimo anno lì ad Hogwarts, non era che uno dei tanti seguaci di Voldemort che seminavano terrore nei piccoli e indifesi mezzosangue.

Ora odiava solo Potter.

O almeno, continuava a credere che fosse un coglione, nonostante il suo comportamento fosse decisamente cambiato dalla fine del sesto anno.

L’anno dei M.A.G.O. era iniziato da poco e lei non aveva ricevuto più neanche un suo invito per Hogsmeade, né imbarazzanti dichiarazioni di amore imperituro, né improvvisi abbracci, pedinamenti nei corridoi, nei bagni, “accidentali” toccatine, sguardi di fuoco, parole allusive.

Si direbbe quasi che Potter fosse cambiato e Lily, notando il suo comportamento,  ringrazio Merlino, Morgana e tutti i fondatori per non essere più il soggetto delle contorte passioni di Potter.

Anche se effettivamente era strano non sentirsi rivolgere più la parola dal Capitano della squadra di Grifondoro, se non in alcune sporadiche occasioni.

Le mancava? No.. o almeno, non lo avrebbe mai ammesso a sé stessa.

E se da quell’odio nascesse dell’amore?Se tutto quell’odio che lei affermava di provare nei suoi confronti non era altro che un sentimento ben più positivo?
No, Lily era una ragazza testarda.

E poi andiamo, stare con Potter significava essere una sgualdrina, e lei non ci teneva, aveva già altre cose a cui pensare oltre a stupidi pettegolezzi.

Eppure, quando si trovavano nella stessa stanza, il suo corpo le mandava scariche elettriche, impossibili da non notare.

Ma Lily era orgogliosa, troppo.

James invece, quell’anno, aveva deciso di aspettare, di aspettarla. 

Lei l'avrebbe voluto, desiderato.. Non si resiste ad un Potter.