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Autore: Vale27    15/01/2013    1 recensioni
Può un amore sconfiggere il tempo? Ed il tempo può aiutarti ad amare? Queste sono le domande a cui cercherà di dare un risposta Lorenzo,24 anni, giovane e bello che si troverà ad affrontare il passato ma soprattutto il fantasma del suo primo amore. Lorenzo troverà la sua Lei, in quel posto di villeggiatura dove, proprio con la misteriosa Lei, è cresciuto? O capirà che il passato è passato e l'unica cosa che conta è il presente con la sua Gaia...?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Secondo Capitolo

 

Ho dato appuntamento a Massi per un aperitivo.

Volevo dargli la grande notizie di persona,  soprattutto per vedere la sua faccia.

Così, gli ho mandato un messaggio con scritto solo " Ti aspetto al Bar Nove. Grandi notizie, Bro'".

Noto la sua chioma riccia tra la massa di gente che sta attraversando la strada, quanto mi nota, anche lui, lo saluto con la mano.

" Ehy Bro', Spara!",mi dice subito, a brucia pelo.

Non abbiamo bisogno di chiederci come stiamo o cose simili, perché passiamo 24 ore su 24 insieme.

"Fatti offrire prima un Campari e, poi, ti dirò tutto". Gli dico aprendo la porta del bar, per dirigerci al suo interno.

"Già il fatto che offri è un brutto segno. Se riguarda il nostro locale dimmelo e subito.", poi fa un pausa e con la sua forza mi prende per le spalle e mi gira verso di lui in modo tale che lo guardassi negli occhi. "Lorenzo, siamo in banca rotta?".

"No, non centra niente con il lavoro. Riguarda qualcosa che non ti aspetterai mai", dico facendogli l'occhiolino.

Lui sospira, e ormai sollevato lascia la presa dalle mie spalle.

" Ok, ma sbrigati a ordinare perché muoio dalla curiosità." Ci avviciniamo alla cassa e pago lo scontrino per i nostri due aperitivi.

Ci stavamo avvicinando al bancone per ordinare quando Massi mi si para davanti,  di nuovo, con gli occhi spalancati.

Quasi urlando mi dice : "Gaia è incinta e diventerò zio? Ah lo sapevo che quella ti avrebbe incastrato. E' una furba, ora ti tocca anche sposarla!".

Tutto il bar ci guarda, Massi è il solito drammatico, trascinandolo per un braccio verso i tavoli gli dico a bassa voce.

"Oddio, no!! Gaia non è incinta! Vai a occupare un tavolo e aspettami lì, invece di sparare stronzate! ", gli dico cercando di rassicurarlo con lo sguardo..

"Oh Dio sia lodato!! ", esordisce alzando gli occhi al cielo e mettendo le mani giunte, come se stesse pregando.

Prima di lasciarlo andare alla ricerca di un tavolo gli dico: "E comunque Gaia non mi incastrerebbe mai, lei mi ama."

Lui mi guarda e con un sorrisetto mi dice " Si se lei ti ama io sono la fata turchina".

Non mi da nemmeno il tempo di rispondergli che è già sparito dal mio campo visivo.

Mi chiedo se abbia ragione su Gaia, ma non è questo il momento di pensarci.

Dovevo dire al mio migliore amico qual era la mia meta estiva per quest'anno e non vedevo l'ora di vedere la sua reazione.

Così, presi i due Campari, raggiungo Massi al tavolo.

"Ok, i Campari l'hai presi, puoi tranquillamente parlare. Io ti ascolto". Così dicendo prende il suo bicchiere e inizia a sorseggiarlo.

Tutto di un fiato, gli racconto la scena di Gaia e del depliant del giorno prima e come reazione per poco non si strozza.

"Cosa? Non ci credo, è fantastico!! Posso venire anch'io? Rivedremo i posti della nostra infanzia! E'..." di colpo si blocca e il suo viso cambia espressione. 

Si scurisce ed è come se i suoi ricci si afflosciassero, .

"Massi che hai?", gli chiedo cercando di guardare i suoi occhi nascosti sotto la sua chioma.

"Lore, dimmi la verità, ci vai per Lei ?". Colpito e affondato.

"Si, ci vado per Gaia.", cerco di fare il finto tonto, ma è Massi e a lui non so nascondergli niente.

Perciò, quando mi guarda con un' espressione da " dimmi la verità, non sono scemo", cedo.

"Non lo so, forse. So solo che ora non riesco a non pensarla. ", gli confesso.

Lui finisce l'ultimo goccio di Campari e mentre poggia il bicchiere, sul tavolo, mi dice: "Allora il fatto è che le nostre famiglie, da vent'anni, si ritrovano in Sardegna. C'è anche la sua di famiglia. Tu vuoi andare proprio lì, dove magari dopo sei anni, anche a lei è venuto in mente, l'assurda idea, di andare a trovare i suoi?"

Penso che sarebbe una gran fortuna, rivederla. Le farei vedere quanto ha sbagliato in passato e che da quel giorno mi ha perso per sempre.

"Lore", continua Massi, ed è serio mentre parla, "Sei come un fratello, e in tutti questi anni ti ho visto veramente innamorato solo una volta, della nostra cara amica, che ti ha distrutto il cuore, cambiandoti. Tu, caro idiota, in quel ormai lontano anno, mi hai fatto promettere che non avremmo mai più nominato il suo nome. Sono passati sei anni, e ancora non lo pronunciamo."

"Bhè ero ferito, l'hai detto anche tu, ma il problema non si pone, perché io amo Gaia, ed è lei la mia donna". Gli rispondo convinto.

" E secondo te è normale che tu non ti sia mai fidanzato prima di Gaia? E fatalità Gaia è l'unica donna che le assomiglia."

Effettivamente, le assomigliava ma tutto questo non significa niente, è solo una fatalità, penso.

" Coincidenze", gli dico guardandolo bene negli occhi.

"Si, si va bene, fai come vuoi. Comunque l'hai detto a tua madre che vai in vacanza con loro, per giunta con Gaia?".

Mia madre. Non ci avevo pensato.

Lei non sopporta Gaia.

La prima volta che l'ho presentata ai mie, mi ha accusato di averle portato una poco di buono,e il fatto più grave fu che lo disse urlando in modo tale che Gaia sentisse. Mia madre è una romana verace, e non si perde in piccoli dettagli. 

"Pane al pane, vino al vino", è il suo motto.

"Bhè sai che ti dico, che a tua madre glielo dico io, però tu dovrai dire a Gaia che verrò anch'io, con voi."

Credo che Massi abbiamo notato la mia espressione impaurita. Avendo lui un ascendente su mia Madre, magari lei l'avrebbe presa meglio e io non avrei dovuto sopportare le sue urla.

Inoltre, il compromesso a me andava benissimo. 

A Gaia bastava dire che se Massi non veniva, non ci saremmo andati nemmeno noi.

Massi mi porge la mano e mi dice: " Affare Fatto?".

Stringendogli la mano gli rispondo: "Affare fatto!"

Sapere che Massi sarà al mio fianco, mi rende ancora più felice, elettrizzato, direi.

Stavo per alzarmi quando Massi mi blocca, mi risiedo con uno sguardo interrogativo.

"Che c'è Massi?", lui mi guarda dritto negli occhi e rimane in silenzio.

Di rimando lo guardo. Passano diversi secondi prima che lui aprisse bocca.

"Pronuncia il suo nome".

Sento un colpo secco allo stomaco, come se mi avesse appena sferrato un gancio.

"Perché? Che senso ha?", gli dico sorridendo, cercando di allentare la tensione.

"Pronuncia quel nome", Massi mi afferra il polso e mi guarda serio.

Allora capisco dove vuole arrivare, sta testando le mie motivazioni.

So che ha ragione, per questo mi convinco e mi preparo a pronunciarlo, dimostrandogli che è tutto passato.

Le mie labbra si muovono ma non esce nessun suono.

Sono bloccato me ne rendo conto, rimango in silenzio abbassando lo sguardo sul posacenere.

"Non importa Bro', io sarò con te e affronteremo tutto insieme.", mi dice spostando la mano dal mio braccio alla spalla.

Lo guardo e l'unica cosa che riesco a pronunciare è : " Grazie".

  
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