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Autore: justinbieberismyswag    15/01/2013    0 recensioni
Sorseggiai avida dal bicchiere di vetro nero.
Non avevo mai visto i suoi occhi da così vicino.
Increspature viola solcavano i suoi occhi scarlatti, ogni volta che si muovevano apparivano sempre più lucenti, incantandomi a ogni loro gesto.
La pelle del suo viso sfolgorava a unione con la luce del sole, che era collocato al centro del cielo azzurro del mattino.
Era seducente il modo in cui i suoi capelli ondeggiavano spontaneamente, soave il modo di pizzicarsi le labbra violacee con i candidi denti, per non parlare del suo quasi impercettibile aroma di vaniglia che gli coronava il collo marmoreo.
Genere: Erotico, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Lime | Avvertimenti: Bondage
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Ciao a tutti, scrivo fan fiction da un po', ho anche già iniziato a scrivere un libro, che ovviamente non è ancora stato fatto leggere a nessuno.
Spero che questa ff, anormale, vi piaccia.
Ovviamente per capire fino in fondo, bisogna andare avanti a leggere.

All'interno di alcuni capitoli, saranno descritte scene di sesso; alcune saranno volgari ma allo stesso momento realistiche e ricche di particolari.
Per qualsiasi cosa, cercatemi pure qui:
 https://twitter.com/IlaDrewBieber
http://ask.fm/IlariaPennetta
http://www.facebook.com/ilaria.pennetta
http://www.facebook.com/pages/Stole-my-heart/338584659523792
Beh, cos'altro dirvi?
RECENSITE E RECENSITE :)


-Ilaria 

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Los Angeles, Inglewood.
Io: ‘Perché mi hai portato qui? Sai che questa zona di notte non è ben frequentata.’
Non ero la solita moralista che seguiva le regole, anzi io e Verity avevamo tutt’altro che la voglia di seguire le regole; ma l’ultima cosa che volevo era proprio quella di cacciarci in qualche guaio.
Dopo un anno in carcere minorile io e Verity c’eravamo un po’ calmate, ma il nostro spirito ribelle c’era sempre; e sempre ci sarebbe stato.
Verity: ‘Rain stai calma, ora dovrebbe arrivare Mason, quindi non ti preoccupare.’ Si accese la sigaretta e me ne passò una.
Io: ‘Ma dov’è sta festa?’ chiesi facendo un profondo tiro, mi calmai in un paio di minuti.
Verity: ‘E’ per questo che dobbiamo aspettare Mason, non lo so di preciso. Sicuramente qui nei dintorni.’ Mason era il suo ragazzo, il migliore amico del mio ex.
Aalan era un ventenne tatuato e pieno di piercing, che dopo una dura litigata mi aveva lasciato.
Io: ‘Eccolo.’ Indicai una figura scura che a passi lenti si avvicinava a noi, dietro di lui apparve un’altra persona incappucciata.
Verity: ‘Oh merda.’
Io: ‘Cosa?’ la guardai.
Verity: ‘Mi sono dimenticata di dirti che veniva pure Aalan.’ Sospirò.
Io: ‘Oh ma grazie mille.’ Le tirai una pacca sulla spalla.
Mason: ‘Eccovi, vi abbiamo cercato da per tutto.’ Sbuffò.
Verity: ‘Siamo sempre state qui.’ Gli stilò un casto bacio.
Aalan: ‘Ci si rincontra.’ Mi cinse la vita con le braccia, lo scostai.
Io: ‘Cosa fai?’ indietreggiai.
Aalan: ‘Ma tu pensi ancora alla nostra litigata?’ sorrise.
Io: ‘Tu mi hai lasciato.’ Affermai senza scompormi.
Aalan: ‘Ovviamente ero arrabbiato, scherzavo.’ Mi prese per il collo e cercò invano di avvicinarmi alle sue labbra.
Io: ‘Aalan no. Sei stato con un’altra. Scordatelo.’ Lo spinsi via con forza, andò a finire contro il muro di graffiti, si avvicinò di corsa a me, era fuori di sé.
Aalan: ‘Non finisce qui.’ Ringhiò.
La solita sensazione di paura mischiata al dolore mi risalì su per la schiena.
Mason: ‘Dai vieni.’ Mi trascinò dietro di sé.
Entrammo in una casa diroccata, era praticamente senza tetto e senza mobili; sulla destra c’era il Dj e di fianco i tavoli con gli alcolici, a sinistra c’erano dei divani e in centro la pista da ballo ovviamente.
C’erano almeno tremila persone al rave.
Verity: ‘To’, goditi sta serata. Facciamo come sempre.’ Mi passò una bottiglia di vodka pura, sorseggiai abbondantemente dalla bottiglia, mi accesi l’ennesima sigaretta e mi sdraiai sul divano.
X: ‘Posso sedermi vicino a te?’ una ragazzotta si avvicinò a me.
Io: ‘Sparisci.’ Sorseggiai nuovamente dalla bottiglia.
X: ‘Ma..’
Io: ‘Ho detto che devi andartene.’ Gli fumai addosso, corse via subito dopo.
Cosa voleva questo ora? Perché mi fissava?
Che nervoso, oh. Ma chi lo conosce.
Si scostò i capelli da davanti agli occhi.
Occhi rossi.
‘Occhi rossi?’ urlai, ma la musica era talmente alta che nessuno poteva sentirmi, mi spaventai colta di sorpresa.
I suoi occhi rapirono i miei come una calamita, erano meravigliosamente irresistibili; erano inquietanti, un brivido passò su per la schiena, la stessa sensazione di qualche minuto prima si ripresentò.
Paura e dolore.
Era dall’altra parte della casa, ma in qualche modo i suoi occhi cercarono i miei, li trovarono e non li lasciarono più.
D’istinto mi alzai.
Mi giustificavo sempre con l’istinto, facevo qualcosa di sbagliato? Era stato l’istinto.
Questa volta era diverso, sarebbe stato pericoloso ma affascinante raggiungerlo e chiedergli perché mai avrebbe dovuto guardare me; oppure importunarlo per i suoi occhi rossi.
Chi era?
O meglio, cos’era lui?
Però, a parte gli occhi sembrava un ragazzo normalissimo, troppo elegante per stare a un rave come questo.
  
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