Vento
Una fredda mattina di gennaio.
Una fredda mattina di gennaio.
Non se n'è forse andato un anno fa, in questo periodo?
Mi alzo dal letto e congedo le ancelle, stupite, già pronte per il rito mattutino.
Ho solo bisogno di ascoltare me stessa, dopo tanto tempo.
Spalanco la finestra, e il Vento del Nord mi accoglie.
Nella mia vestaglia da notte, rabbrividisco, ma non entro.
Mi sento a mio agio con il vento, perché canta tristemente.
Anche il mio cuore è freddo.
Dalla sua partenza è ibernato, spento.
Chiudo gli occhi, e ricordo il suo bel viso, l'unica luce che porto in me.
“Sapete che vi aspetterò, Fersen. Sempre. Qualsiasi cosa accada”
Consegno il mio messaggio al vento, sperando che lo porti da lui, nelle Americhe.
Il suo ritorno sarà per me più splendente della primavera.