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Autore: thank you idols    15/01/2013    4 recensioni
Si può odiare una persona senza avere uno straccio di rapporto?
Nel mio caso si.
Quell'inutile pallone gonfiato, puttaniere, egocentrico che si credeva Dio sceso in terra è il mio problema.
Il mio problema si chiama Harry Styles.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Me ne stavo comodamente sdraiata a leggere per la milionesima volta il mio libro preferito nel tepore delle mie coperte.
Non avevo staccato gli occhi da quelle pagine profumate nemmeno per un secondo.
Amo troppo leggere.
Riesco a staccarmi dalla realtà e a catapultarmi dentro la storia, a vivere la vita dei personaggi, gioire, piangere e amare con loro.
Un urlo ovattato dallo spessore delle pareti mi riporta gradualmente alla realtà.
-Cazzo Sophie vai ad aprire!Sono in bagno!- la finezza di mio fratello.
Non mi ero neanche accorta che avessero suonato il campanello.
Scendo lentamente le scale con il libro in mano ancora incollata alle pagine.
Apro il portoncino senza guardare chi ci sia alla porta continuando a leggere.
-Quando ti decidi a staccarti da quel libro?- dice una voce roca e fastidiosa che mi ronza nelle orecchie.
-Che?- dico, mentre alzo la testa, guardando per la prima volta la figura sulla soglia di casa mia.
Una massa informe di ricci, due lampioni verdi al posto degli occhi che mi fissano ininterrottamente, un sorriso malizioso che scopre le due fossette ai lati della bocca. Harry Styles era di fronte a me. Sicuramente qualcuno lassù non voleva farmi passare una bella e tranquilla giornata.
Non era la prima volta che veniva a casa mia, era amico di mio fratello, ma ogni volta era come la prima. Quando mi appariva di fronte con quell’aria da sonofigoquindipossotranquillamentescassarelepalleatutti morivo dalla voglia di prenderlo a calci e pugni.
Si credeva un Dio solo perché si era fatto ogni oca della scuola che frequentavamo che non riusciva a mettere in fila due parole sensate senza balbettare o sbavare di fronte a lui.
Le poche volte che parlavo di lui con la mia migliore amica, Chloe, riuscivo solo a ricoprirlo di insulti.
-Ho detto, quando ti deciderai a staccarti da quelle cartacce?- disse con un tono di sufficienza.
-E tu quando ti deciderai a farti una massa di cazzi tuoi?- risposi, arrabbiata del fatto che abbia chiamato ‘cartacce’ il mio libro. Nessuno tocca i miei libri.
-Siamo di buon umore come al solito eh?E se non avessi più niente su cui stare incollata?- disse col suo solito irritante sorrisetto, mentre mi strappava il libro dalle mani e lo sbandierava sopra la mia testa.
Essendo lui altissimo e io l’equivalente di una lillipuziana, riuscì solamente a saltellare come un cane.
-Ridammelo subito!- urlai con tutto il fiato che avevo.
-Vieni a prendertelo- rispose lui mettendosi a correre per tutta la casa.
Dopo avergli urlato addosso diversi insulti abbastanza pesanti, si fermò di scatto girandosi verso di me e aprendo le braccia.
Io, non  essendomi accorta del cambiamento, ci andai a sbattere e lui mi strinse in una morsa d’acciaio con le sue braccia muscolose.
Cercai di divincolarmi. Tentativo inutile. Gli allenamenti di kick boxing che faceva con mio fratello avevano dato i loro frutti.
Stufa, gli sferrai una ginocchiata nel suo giocattolino, e lui si accasciò a terra con un gemito mentre io mi riprendevo il mio libro e gridavo –Sei un coglione, Styles!- lasciandolo lì a terra soddisfatta.
Mentre salgo le scale, arriva mio fratello che mi chiede chi era alla porta.
Io come risposta dico –Controlla in cucina-
Lui alza un sopracciglio e segue le mie indicazioni mentre io sbatto la porta di camera mia.
 
Venendo a me, io sono Sophie, ho sedici anni e vivo nella periferia londinese.
Sono alta, ho i capelli molto chiari e gli occhi castani.
Ho un carattere di merda, e tendo a respingere le persone per paura di rimanerci fregata. L’unica che riesce a  sopportarmi e che riesco a sopportare da ormai sette anni è Chloe, la mia migliore amica, con cui condivido tutto.
Vivo con mia madre Caroline e mio fratello Liam, che ha due anni più di me.
Come avrete capito, amo leggere, e amo la musica. Senza queste cose non so proprio dove sarei ora.
 
Tornata in camera mi buttai sul letto e ricaddi nella trance da lettura, finchè gli istinti umani non mi chiamarono.Dovevo urgentemente andare in bagno.
Per fortuna il bagno era a due porte di distanza da quella di camera mia, dopo quella di mio fratello, che era chiusa e a giudicare dai rumori, quei due ominidi stavano giocando alla playstation.
Aprì tranquillamente la porta del bagno quando mi ritrovai di fronte la figura di Styles.
-Ops- dissi sarcastica, e richiusi la porta.
Mi girai, ma non feci in tempo a  fare due passi che qualcosa mi bloccò il polso e mi trascinò con una forza inaudita nel bagno.
Mi ritrovai stretta tra il muro di mattonelle e il corpo di quell’individuo, incorniciata dalle sue braccia che non mi lasciavano scampo.
Sempre quel qualcuno lassù doveva proprio divertirsi a vedermi soffrire le pene dell’inferno.
Incazzata come non mai con quella sottospecie di ragazzo, urlai –Porca troia, come ti permetti?- mentre gli davo pugni sul petto e cercavo di spingerlo via.-Lasciamo subito cazzo, togliti, maniaco, non ti è bastato il regalino di poco fa?Vuoi proprio che ti renda sterile giusto?Credi che non ne avrei il coraggio?- sbottai.
-Mi piacciono le ragazze coraggiose- disse maliziosamente, mentre si avvicinava sempre di più a me.
I nostri nasi si sfioravano, allora, prima che si avvicinasse del tutto, gli sputai in un occhio.
Approfittai del tempo in cui lui cercava di pulirsi staccandosi da me, correndo e chiudendomi in camera mia.
-Me la pagherai, Payne!- sentì urlare alla mia porta, accompagnata da una fragorosa risata.
 
 
 
 
SPAZIO AUTRICE:
Ciao paaaaaarduline!
Ebbene sì, ho deciso di cancellare la vecchia storia e di scriverne una nuova.
Un po’ perché nessuno se la cagava, poi perché non mi piaceva e non sapevo come continuarla, spero che questa vi piaccia di più.
Gli altri capitoli sono pronti, li posto appena siete un po’ attivi.
Enjoy xx
 
  
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