I personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di Masashi Kishimoto.
I significati che Sai attribuisce ai colori sono ispirati alle teorie di Wassily Kandinskij.
La presente fic non è scritta a scopo di lucro.
PROLOGO:
Konoha, quattro di agosto, quattro del pomeriggio, quaranta gradi all’ombra.
Lo sguardo inespressivo puntato sulla porta, Sai se ne stava ordinatamente seduto sulla propria sedia, le braccia incrociate ferme sul petto, i piedi allineati con le punte rivolte avanti a sé. Immobile da ore, come una micidiale marionetta lasciata in bella mostra davanti all’ingresso, il volto eburneo la perfetta maschera di porcellana di un individuo privo di qualsiasi emozione.
-Ehm… è permesso?- chiese la giovane kunoichi, facendo capolino nella stanza adorna di quadri
-Oh Sakura, benvenuta!- la salutò lui con un impacciato sorriso
-Ah… Sai…- biascicò lei, battendo le palpebre
-Sì?
-Che ci fai con la schiena nel frigo?
-C’è caldo…- rispose, come se fosse la cosa più ovvia del mondo
-Ah…- mormorò la ragazza, mettendosi comodamente a sedere al suo fianco -Guarda, ti ho portato un regalo!- esclamò, tirando fuori dalla sua borsa a fiorellini rosa un disordinato ammasso di boccette colorate.
Sai mosse leggermente le pupille, fortunatamente incapace di esprimere il profondo disgusto provocato dalla borsa fashion di Sakura. Poi spostò lo sguardo sulle boccette
-Cosa sono?- chiese, prendendone una e cominciando ad esaminarla attentamente
-Chine colorate- rispose lei, con un sorriso a 32 denti. Sai la osservò spiazzato (o almeno secondo l’interpretazione di Sakura)
-Ho pensato che ti sarebbero state utili, sai…
-Sì?
-No, ehm… nel senso “sapere”
-Ah!
-Vedi…
-Sì, le vedo!-
La Vera Sakura fece scrocchiare le dita, mostrando il suo istinto omicida
-Ma certo…- sorrise dolcemente la rosa. A Sai vennero i brividi.
-Visto che hai qualche problemino di comunicazione, ho pensato a un divertente esercizio per te!- esclamò raggiante la kunoichi.
Sai cominciò a sudare freddo, ovviamente senza darlo a vedere
-Oh… ehm… interessante… si dice “interessante”?- biascicò, esaminando velocemente le vie di fuga
-Beh, visto che dipingi sempre in bianco e nero… che ne dici di provare i colori?- sorrise Sakura
“Uhm… pensavo peggio!” pensò il ninja della Radice
-Perché no? Si può fare...
-Aspetta, non ho finito!- lo interruppe la rosa -Perché non provi a dipingere dei ritratti?-.
Sai assunse un’espressione vagamente stupita
-Per voi astrattisti i colori hanno dei significati, no?- provò a spiegarsi la ragazza
-Certo…- mormorò lui, cominciando ad intuire dove la kunoichi volesse andare a parare
-Bene, allora dovrai accostare un volto ad ogni colore!- annunciò, e questa volta nel suo sorriso trasparì una nota vagamente diabolica…
Il ninja della Radice, messo con le spalle al muro, dovette accettare la “sfida” proposta dalla rosa
-E va bene… ma voglio proprio vedere se riuscirai ad indovinare il soggetto dei miei quadri!- sorrise Sai.
“Accidenti!” pensò Sakura “Quel sorriso non promette nulla di buono…”
Beh, questo era solo il prologo... ma ditemi che ne pensate! ^^"