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Autore: Preludio_Cyberpunk    04/08/2007    1 recensioni
-La soltiudine è in chi cerca, non in chi fugge
Raccolta di Drabble e/o flashfic.
Pre-slash, ma per lo più Gen.
Genere: Triste, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Lezione sottovalutabile

# parole: 1500



“Foreman, oggi lavorerai per guadagnare il tuo lauto stipendio!”

Esordì House.

“In effetti tutta questa pratica della medicina così, solo per sfoggio, iniziava a sembrare uno spreco delle mie capacità.”

Rispose laconico l'altro medico.

“Infatti, dopotutto, non è per questo che ti pago...”

“Eppure sul mio contratto mi è sembrato di aver letto..”

“Contratto? Non dovresti avere la green card prima di.. Ah! Ora ricordo! Lo ha scritto la Cuddy, sai, per depistare la polizia.”

“Quasi scordavo...Sono stato assunto come scassinatore.”

“Non buttarti giù. Non mi serviva uno scassinatore qualunque, ma uno laureatosi alla Johns Hopkins.”

“ Mia madre mi aveva consigliato neurochirurgia, ma sapevo che la specializzazione in furto con scasso mi avrebbe portato oltre.”

“Potrei continuare a recitare la nostra piccola sit-com per ore, ma come ho detto prima, oggi ti tocca guadagnare ciò che ti pago.”

“Tu non mi paghi, l'ospedale mi paga.”

“L'ennesimo raggiro della Cuddy...Su, muoviti.”

Foreman non si spostò dalla sedia.

House lo fisso ed emise uno sbuffo di circostanza.

“Sei venuto a lavorare per me per fare esperienza, no? Oggi ti insegnerò qualcosa.”

“Cosa?” Aveva ottenuto la sua attenzione, ormai il gioco era fatto.

“Qualcosa sui rapporti umani.”

“Come evitarli? Ho preso appunti sull'argomento tutti i giorni guardandoti, interrogami se vuoi.”

House lo ignorò: “Allora, vuoi muoverti o devo chiamare uno dei bravi bambini al posto tuo?”

Foreman sembrò pensarci su, poi scosse il capo e con un ghigno disse: “No, no, questa non voglio perdermela, vengo con te.”


§


“Jamia Lewton”, lesse Foreman sulla targhetta nella penombra del corridoio di un condominio.

“Si, è questa. Apri pure.”

“Ma non è la casa di un paziente! Anzi, so anche di chi si tratta esattamente.. Quell'infermiera coi capelli castani del terzo piano... Radiologia, se non sbaglio.”

“Non emozionarti troppo ma.. no, non sbagli!”

“Ah, ah, ah. Che ci facciamo qui?”

“Aspettiamo di entrare, dato che il professionista non riesce ad eseguire una piccolissima, facilissima richiesta.”

“Sai una cosa? Potevi chiamare davvero Chase, o fare da solo.. io me ne vado.”

“Fermo. Mi servi tu perché non deve rimanere nessun segno di effrazione.”

“Pensi di trattenermi con le lusinghe? E poi non era una lusinga!”

“Oggi sei agitato. O forse..Non è che hai delle mire verso questa Jamia?”

“Ma se sei tu che vuoi entrare in casa sua! E poi lei esce già con..uh. Ah. Ah. Ok.”

“Ma se tutti sanno tutto come faccio a divertirmi? Devo riprendere in mano la gestione della rete di pettegolezzi..”

“Ho capito, la lezione è: Dai un motivo a Wilson per uccidere Foreman, così House si diverte.”

“Non esattamente.”

“Lo dovevo sospettare: tu odi Wilson, lo odi più di quanto odi chiunque altro! E' per questo che non lo fai scappare e fai in modo che pensi che tu sia suo amico, per poterlo torturare continuamente. Dimmi, come ti fa sentire vederlo soffrire?”

“Felice, ovvio.” disse come se fosse la risposta più scontata del mondo. “Ma non odio Wilson.”

“Odi me.”

“Si, questo è vero, ma non sei il centro del mio mondo, mi dispiace. Non siamo qui per te. Tu sei qui per me.”

Intanto Foreman, incuriosito o confuso-cercava lui stesso di capirlo-, aveva aperto la porta.

“Fatto.”

“Aspetta qui.”

“Si, certo...”


§


L'appartamento era ampio e ordinato, ammobiliato quasi al minimo, ma con gusto. Mobili lucidi, soprammobili in vetro, rifiniture in metallo. Se non l'avesse saputo, non avrebbe mai pensato che si trattasse dell'appartamento di un'infermiera.

“Ehi!, Rinchiudi l'arredatore d'interni che è in te e pensa a far da palo.”

“Far da palo? Non era nel mio piano di studi, mi spiace...”

Ma House non lo ascoltava già più. Era appena entrato in quella che doveva essere la camera da letto.

Foreman lo seguì.

“Allora, mi puoi dire perché siamo qui?” “No.”

“Questo va un po' contro lo scopo didattico dell'operazione.”

“Mmm..” House era più intento a cercare qualcosa nei cassetti degli armadi che a seguire Foreman, “Sei Mister Johns Hopkins bla bla bla migliore del corso bla bla l'uomo che vince contro il suo stesso colore di pelle etc... scommetto che puoi imparare qualcosa anche se non ti viene spiegata passo per passo.”

“Mettiamola così allora: se mi dici cosa stai cercando posso aiutarti.”

“Peccato, già fatto.”

Il dottore più giovane si riconcentrò solo a quel punto su House e fece in tempo solo a vederlo sostituire una scatoletta.”

“Non so cosa hai fatto, ma l'hai fatto. Possiamo andare ora?”

“Fammi strada, fido sottoposto!”


§


Nel mese seguente Eric Foreman fu il casuale – a dir suo- spettatore di uno strano rituale.

Ogni mattina House trovava il modo di mettere alcune gocce di un certo liquido – il neurologo non sapeva ancora cosa fosse, ma aveva una lista di possibili veleni in mente- nei pasti dell'infermiera Lewton.


§


Come poteva essere successo? Eppure era stata attenta.

Ma questo mese non aveva avuto alcun ciclo e per sicurezza aveva controllato col test di gravidanza che teneva, più per motivi scaramantici che altro, nell'armadio della sua camera da letto. Positivo.

Non era una cosa sicura al cento per cento, ma era comunque il caso di parlarne con James.

Avrebbe potuto rivelarsi un'occorrenza fortuita: la facilità con cui il dottor Wilson convolava a nozze era quasi proverbiale e lei si stava pericolosamente avvicinando ai trenta, dopotutto.

---

Giovedì pomeriggio l'infermiera Lewton aveva preso un giorno libero.

Il dottor Wilson comunicò di dover assentarsi per il resto della giornata a causa di problemi personali.

House sorrideva compiaciuto.

Finalmente vedrò di cosa si tratta, pensò Foreman.


§


Esattamente dieci minuti dopo l'uscita dell'oncologo, House prese la sua giacca, la sua borsa e si incamminò verso l'uscita.

Dei tre medici al suo servizio solo uno si alzò, seguendolo fino all'ascensore.

“Io vengo con te.”

“Era per oggi la nostra fuga d'amore? Mi si dev'essere rotto l'organizer.. Non è che ti andrebbe di posticiparla alla settimana prossima?” “House, me lo devi. Ho aspettato tutto questo tempo, ora devo sapere cos'è che hai in mente.”

“Ok, andiamo.”

Foreman, contraddetto, riuscì per un soffio a non far chiudere le porte dell'ascensore e seguire il suo capo.


§


Arrivati a casa di House, entrambi si sedettero sulla poltrona.

“Ora fa silenzio.” disse il padrone di casa portandosi il telefono davanti.

“Pronto Wilson...”

La voce era stabile, ma con un sottofondo di puro dolore.

Lo spettacolo è iniziato, disse fra se e se il neurologo e spinse il pulsante per il viva voce.

House, non è il momento..

Si poteva sentire perfettamente una voce femminile dietro di lui: “James, è una cosa importante, parlerai dopo con il tuo amico.

“La g..gamba, non riesco a muoverla.. Sono qui per terra, per fortuna è cascato anche il telefono.”

House stai...”Una pausa di riflessione, “Chiama l'ospedale.

“NO! Volevo dire.. no. Poco fa il dolore er...era molto..Ghh.. forte e ho dovuto prendere qualcosa che facesse davvero, davvero effetto.“

Resisti ancora qualche minuto sto..”

JAMES WILSON tu non vai da nessuna parte! Quale pezzo di 'Credo di essere incinta' non ti è chiaro? Preferisci andare da House piuttosto che parlare di un tuo possibile FIGLIO?

Non sai nemmeno se sei davvero incinta, quei test da supermercato non sono sempre esatti..”

Non è questo il punto!

“Wilson.. credo di riuscire a muoverla un po'. Se la situazione è così importante re..resta..”

House, House! No, sto arrivando, davvero.

No, tu...

E la conversazione si interruppe con quelle parole.


§


“Tu.. Tu hai fatto pensare a quella donna di essere incinta?”

“Possiamo metterla così.. oppure no.”

Il dottore più giovane cercò di fulminare l'altro con lo sguardo.

“Va bene, tralasciamo questo piccolo particolare, e tralasciamo anche il fatto che la situazione è ancora più grave dato che tu sei un MEDICO! Ma... Hai fatto credere al tuo migliore amico di essere semi paralizzato solo per farlo lasciare dalla ragazza?”

“Sai, non sono del tutto sicuro che Wilson abbia creduto del tutto alla mia piccola recita... E poi la ragazza non aspetta davvero un bambino, vedrai che non lo lascia.”

“E allora perché lo hai fatto? E... sta abbandonando la ragazza che crede incinta anche se pensa che tu non stia così male? Ok, mi arrendo. Siete entrambi pazzi.”

“È, anche se avesse pensato che stessi vagamente esagerando, non ne poteva essere sicuro.”

“Me ne vado prima che arrivi. In caso domani trovino il tuo cadavere, sappi che testimonierò in favore di Wilson, comunque.”

Foreman era ormai arrivato alla porta. “Solo una cosa, prima di uscire. Qual'è allora questa lezione sociale?”

“Non ci sei arrivato da solo?”

“Sono abbastanza fermo a 'sii crudele'..”

“Compito per casa: Scrivi un piccolo riassunto su ciò che hai imparato oggi! Forse ripensandoci ci arrivi.”

“No, non ci voglio neppure più arrivare.. scommetto che è solo uno dei tuoi giochini sadici insensati.”

Proprio mentre Foreman sbatteva la porta uscendo, House stava aggiungendo “No, la morale c'è...”

Senza più nessuno che lo ascoltasse, disse ad alta voce aspettando Wilson: “Se sai esattamente qual'è la tua vera posizione rispetto alla meta, non hai motivo per temere avversari che sembrano in vantaggio.”

.............


Si, sono tornata.. ho lasciato quel poco di fantasia che mi restava (se ne ho mai avuta) per la strada, ma si fa quel che si può...

elyxyz: Grazie! Chase è un personaggio che se fosse un cane abbandonato, anche qualcuno che come me non ama tanto quegli animali, finirebbe per provare pena e prenderselo...poveretto. Ecco una H\W, non esplicita, ma posso definirla così XD

Artemisia89: Grazie mille ^^. In effetti fa piacere che si veda che la costruzione non è casuale... Prima di metterla apposto era praticamente il triplo..

PS: Chiedo scusa a chiunque per i miei tempi di aggiornamento geologici...

  
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