Film > The Avengers
Segui la storia  |       
Autore: Mary West    16/01/2013    7 recensioni
[Clint/Coulson ~ Bruce/Natasha ~ Tony/Pepper ~ Steve/Maria (soft one-sided) ~ featuring the extraordinary participation of Nick Fury & Thor, Odino’s son and Thunder’s God]
Non c’è descrizione per questo: è solo pura, totale, assoluta ed incondizionata follia.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Agente Phil Coulson, Clint Barton/Occhio di Falco, Pepper Potts, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Eternal sunshine of spotless minds'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo II – Intenzioni fatali

   New York, 4 Giugno 2013
Stark Tower
Centesimo piano – Camera da letto

   
Proverbio di scena: L’amore fa girare il mondo.


La sveglia suona per la quinta volta e Tony, per la quinta volta, allunga una mano a spegnerla, per poi rigirarsi nel letto. Lascia scivolare le braccia pesanti sulla vita di Pepper e lei emette un verso compiaciuto quando avverte il petto nudo del suo fidanzato sfiorarle la schiena.
“Buongiorno” le sussurra Tony e si sporge per darle un bacio sul collo.
“Buongiorno” replica lei con la voce impastata dal sonno e gli occhi ancora chiusi. “Che ore sono?”
Tony rotea gli occhi al cielo e inizia a muovere delicatamente le labbra sulla pelle scoperta della ragazza.
“È presto” mormora con la bocca contro la cute delicata. “Non preoccuparti.”
“Mhm” risponde lei scettica, ma non si lamenta più di tanto. Tony comincia a baciarle le spalle, il collo, il mento fino ad arrivare alle labbra.
“Sai” le dice sfiorandole le scapole in una carezza leggera, “dovremmo cominciare ad eliminare certe barriere tra di noi.”
Pepper non capisce cosa vuole dire, ma conosce abbastanza bene quel tono per sapere che sta per arrivare una di quelle che lui definisce “genialate alla Tony Stark” e lei “follie senza senso di Tony Stark”.
“Per esempio” riprende Tony senza smettere di baciarle le guance adorante, “certi segretucci con i tuoi amichetti riguardo progetti che mi vedono diventare l’amico del cuore di Capitan Attempato rappresentano, dal mio straordinariamente valido punto di vista, una barriera da eliminare.”
Pepper scoppia a ridere e finalmente schiude un po’ le palpebre, portando una mano sulla fronte corrucciata di Tony e accarezzandogli distrattamente i capelli.
“Ne abbiamo già discusso ieri sera” replica lei con una scrollata di spalle e gli avvolge le braccia al collo, facendo sfiorare le loro labbra delicatamente. “E la sera prima e quella prima ancora e quella prima di quella prima ancora. Pensavo di aver scontato la mia punizione.”
Tony solleva un sopracciglio scettico e la bacia appassionatamente. Un respiro rauco e ferocemente compiaciuto si leva dalla sua gola quando percepisce un verso dolce e quasi osceno dalla bocca della sua ragazza.
“Non era neanche l’antipasto” le spiega quando si separano di nuovo. Pepper ride e scuote la testa, divertita; poi il suo sguardo finisce sulla sveglia e Tony impreca.
“Ma è tardissimo!” esclama indignata. “Tra meno di un’ora devi stare alla Base, devi sbrigarti.”
Lui rotea gli occhi al cielo, sbalordito.
“Ma stavamo tanto bene...”
“Non ci provare” lo minaccia lei seria. “Per Phil è molto importante questo Progetto, quindi muoviti e vai da lui” aggiunge scoprendolo dal piumone.
“Oh fantastico” borbotta Tony recuperando un paio di boxer dal cassetto nel comodino. “Phil, Phil, Phil. Questo ti costerà quintupla punizione. Preparati bene stasera perché sarò stanco e avrò voglia di una doccia. E non me ne frega una mazza dei Progetti di Phil.”

 

New York, 4 Giugno 2013
Base dello S.H.I.E.L.D.
Livello Tre – Grande Ufficio Centrale


Proverbio di scena: Chi cerca trova e chi domanda intende.
 

Fury oggi è di ottimo umore e la notizia ha già fatto il giro della Base tre volte, spargendo un vile terrore tra gli agenti a tutti i Livelli. Le matricole non possono comprendere appieno il significato funesto della cosa, ma i più veterani ricordano bene come l’ultima volta che il Direttore abbia mostrato tanto entusiasmo fosse stato poco prima dell’avviamento del Progetto Vendicatori.
“Evidentemente” ha concluso con fare pratico la Thompson rivolgendosi ad un gruppetto di nuove ed ingenue spie, “i progetti hanno un’influenza positiva sulla sua indole nera.”
Rives, che si è presentato in Base dopo tre giorni con braccio e clavicola fratturati e fasciati ed un occhio nero che farebbe invidia al suo Capo, ha scosso la testa, ma ha saggiamente evitato di pronunciarsi in merito perché Natasha lo guarda sorridente da quando è entrato ed è solo in attesa di cogliere un altro pretesto per farlo a pezzi.
Naturalmente, è Phil quello che viene a sapere le cose per primo – lui è il suo unico occhio buono.
“Coulson” ha tuonato Fury gaio. “Ti stavo cercando.”
Phil rivolge un sorriso pacato al suo superiore e gli si avvicina serafico. Tre passi dietro di lui, Harris tira un lungo sospiro di ammirazione e osserva con incanto quel modo di fare così incredibilmente perfetto.
“Dica, Capo” trilla zelante.
“Abbiamo deciso di ampliare il nostro raggio d’azione in Germania” proclama entusiasta. “Ho già operato ad inviare una pattuglia, ma c’è un problema con la lingua. Nel gruppo dei nostri linguisti, nessuno mastica troppo bene il tedesco... conosciamo nessuno che abbia una laurea?”
Phil riflette.
Tra gli agenti, nessuno è capace di parlare una lingua che non sia l’inglese. Stark sa il francese e Banner l’indiano, ma Steve – il fantastico Steve – ha combattuto – fieramente e coraggiosamente – in Germania e dovrebbe sapere un po’ di tedesco, ma, aggiunge Phil, è improbabile che lo parli correntemente. Thor non viene neanche preso in considerazione.
“Non saprei” esordisce Phil dispiaciuto. L’unica cosa che gli viene in mente è che vorrebbe un consiglio da Pepper, lei che sa sempre cosa fare. Ed è un’illuminazione.
“Virginia Potts” esclama all’improvviso. “La fidanzata di Stark.”
Fury annuisce di buon grado.
“È laureata in lingue?” chiede incuriosito. Phil vede Clint sbuffare alle spalle del Capo e mimare con le labbra qualcosa che sembra vagamente: “No, in agraria.”
“Sì” risponde con un sorriso soddisfatto. “Francese e tedesco.”
“Perfetto” conclude Fury battendogli una mano sulla spalla. “Contattala. È appena entrata nel Progetto.”

 

New York, 4 Giugno 2013
Base dello S.H.I.E.L.D.
Livello Sette – Ufficio del Vicedirettore


Proverbio di scena: Di buone intenzioni è lastricato l’inferno.

Phil è molto indaffarato stamattina ed è solo grazie alla sua indole straordinariamente capace e caparbia se è già stato in grado di organizzare tutta la giornata sin da prima di pranzo e a sventare un pericolo potenzialmente invincibile perfino per i Vendicatori come un Nick Fury che non ha quello che vuole.
Ha appena il tempo di tirare un sospiro di sollievo quando qualcuno bussa alla porta. Phil riconosce la persona in questione già da questo e sa che può rilassarsi contro lo schienale della sedia tranquillo.
“Vieni.”
La porta si apre e Pepper entra sorridendo. Phil risponde al sorriso e la osserva attentamente.
Lavora allo S.H.I.E.L.D. da troppo tempo e da altrettanto conosce la mente pervertita degli agenti, per cui le ha saggiamente chiesto di evitare gonne e tailleur. Pepper indossa un paio di pantaloncini bianchi piuttosto corti – molto corti – e una maglietta azzurrina sotto ad un’ampia camicia a quadrettoni bianchi e blu che Phil ricorda abbia regalato lei stessa al suo fidanzato. I capelli sono legati in una coda dietro la nuca e un ciondolo tondo pende sul petto, con un simbolo che ricorda vagamente un’armatura e dalla fantasia molto simile a quello sul sottile anello che le incornicia l’anulare. Cammina quasi danzando e Phil si chiede come faccia a farlo sui tacchi alti dei suoi trampoli a suola rossa.
“Ciao” lo saluta con un sorriso gentile. “Come stai?”
Phil scuote le spalle e risponde al sorriso.
“Bene, tu?”
“Bene.”
“Ancora per poco” l’avverte lui chinandosi verso il suo volto. “Stai per entrare in un manicomio, lo sai?”
Lei scoppia a ridere.
“Non preoccuparti, sono brava a relazionarmi con i pazzi.”
“Ah, questo lo so. E sappi che io considero te l’eroe nella coppia.”
Scoppiano entrambi a ridere e Pepper lo guarda mordendosi il labbro inferiore che ancora brilla di risate.
“Il Progetto procede bene, mi sembra.”
“Sembra di sì” le conferma Phil stranamente imbarazzato. “Ma abbiamo bisogno del tuo aiuto. Fury ha richiesto un’esperta in lingua tedesca e io non conosco nessuno più in gamba di te.”
Lei arrossisce violentemente, ma non dice nulla.
“Quindi, quali sono i suoi ordini, grande capo?”
Phil ride ancora e le porge un plico di fogli. Pepper comincia ad analizzare il primo.
“Dovresti lavorare per lo più al Livello Dieci, al Reparto di Integrazione e Cooperazione Internazionale. Ti ho fatto affiancare dall’agente Hill, è una delle migliori e non cercherà di far innervosire Stark mettendo mani in luoghi sbagliati.”
Pepper sorride e scuote la testa.
“Se senti rumori strani, non preoccuparti, è la norma, anche perché a quel Livello, oltre al Reparto di Integrazione, c’è solo la zona riservata ai Vendicatori e quindi, se non senti esplosioni e grida e versi animaleschi o lamenti umani per cinque minuti di seguito, ti prego di avvertirmi.”
Lei ride ancora e si alza.
“Bene, allora mi metto subito a lavoro, grande capo.”
“Benvenuta tra i pazzi.”

New York, 4 Giugno 2013
Base dello S.H.I.E.L.D.
Livello Dieci – Reparto di Integrazione e Cooperazione Internazionale


Proverbio di scena: Bacco, Tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere.

“Dai qua, amico!”
Steve sorride all’indirizzo di Thor e osserva lui e Bruce continuare la loro esercitazione sul ring potenziato quando un vociare confuso dal corridoio attira la sua attenzione. Si volta incuriosito e vede una ragazza – cioè, non proprio. Lui vede due gambe – passargli davanti. Le sue iridi si sbarrano immediatamente e si alza in piedi come se fosse stato colpito da una scossa elettrica. La ragazza, che ora appare nella sua integrità, sta parlando con l’agente Barton e Steve nota che tra i due c’è un certo affiatamento, anche se, per un attimo, si chiede se, per caso, non stia impazzendo.
Clint apre la porta della loro sala ed entra, mentre la ragazza lo attende sulla soglia intimidita. Approfittando della momentanea assenza di Clint, Steve fa tre passi in avanti e afferra con delicatezza la piccola mano della nuova arrivata. Le voci confuse dei tre folli dietro di lui gli giungono lontane, coperte da un coro di angeli.
“Piacere” sussurra ponendo un bacio sul dorso diafano. “Steve Rogers.”
La ragazza avvampa violentemente e abbassa il volto.
“Virginia Potts.”
Cinque passi indietro, Clint è senza parole. Ha rinunciato a separare Banner e Thor, che sembrano divertirsi un mondo a darsela di santa ragione – boh, Coulson dice sempre che “ognuno ha i suoi hobbies” – e fissa la scena a bocca e occhi sbarrati. Non che pensasse, a differenza di Stark, che Rogers fosse tutto freddo, ma da qui a provarci spudoratamente con una ragazza, Clint ci avrebbe frapposto, come dire, una zona neutra. Vorrebbe intervenire e trascinare la povera Virginia, che sembra davvero in imbarazzo, via dalle grinfie del Capitano, anche perché vorrebbe evitarsi un missile della Mark IX dritto in fronte, ma non riesce a muoversi e il suo cervello sta ancora tentando di registrare l’immagine e la notizia di Steve Rogers che sta cercando intenzionalmente di sedurre una donna che ha conosciuto da circa quattro secondi e mezzo.
A questo punto, Clint decide che farà un regalo meraviglioso per Natale a Thor, che ha finalmente deciso di lasciar perdere il dottore ed è saltato giù dal ring, per conoscere la nuova arrivata. Una voce familiare interrompe l’idillio e Stark entra in campo.
“Buongiorno!” esclama allegramente. Steve lo fulmina con lo sguardo e Clint si siede comodamente alle loro spalle per godersi appieno la scena e pensa che è davvero un peccato non avere un sacchetto di popcorn a portata di mano – chiederà l’impiantamento di una macchinetta automatica al Consiglio, alla fine di questa giornata e si aspetta la loro approvazione, dopo quella a questo folle Progetto che finirà, lui non ha dubbi, in tragedia. Conclude mentalmente che è felice che il Capitano non sia Thor perché quel fulmine già sarebbe realtà e non che lui ci tenga particolarmente alla Base, ma Coulson cadrebbe come minimo in coma perpetuo e la cosa allora che lo irriterebbe parecchio.
Non può fare a meno di pensare alla reazione che avrà il buon e sempre calmo Rogers alla notizia dello stato civile della donna dei suoi sogni. Così, quando Stark si sporge e le sue labbra schioccano su quelle di Virginia un tenero bacio, è la faccia di Rogers che Barton guarda e deve concentrare tutte le sue forze per non scoppiare a ridere.
“Ciao amore.”
Ecco, se l’Hydra, il Teschio Rosso, Loki e i Chitauri hanno fallito, questo dimostra che Tony Stark può tutto perché Rogers, sospira Clint accendendosi una sigaretta in mancanza di popcorn, è davvero in agonia.
“Ragazzi, lei è Pepper” la presenta e il Falco nota lo sguardo del Capitano saettare sulla mano di Stark intrecciata a quella che, fino a cinque minuti fa, era sulle sue labbra. “Bimba, loro sono i Vendicatori: Thor, Bruce e Capitan Attempato.”
Virginia sorride amichevole a tutti loro e lancia uno sguardo di divertito rimprovero a Tony per il soprannome dell’ultimo elemento.
“Lei è la mia ragazza. E l’esperta in lingua tedesca che lavorerà con la Hill.”
Troppo assorbito dalla scena cult della telenovela, Clint nota solo adesso la presenza di Maria alle spalle di Stark e nota anche una certa ombra di voglia omicida nel suo sguardo indirizzato a Pepper.
Un silenzio imbarazzante cade nella sala e Clint spegne la sigaretta con un sospiro. Scuote la testa convinto e chiude gli occhi rassegnato.
Dopotutto, un po’ gli dispiace. Coulson ci teneva tanto.


New York, 4 Giugno 2013
Base dello S.H.I.E.L.D.
Livello Diciassette – Ufficio Depressione e Agenti in Crisi


Proverbio di scena: L’amore è cieco, ma la sfortuna ci vede benissimo e anche le telecamere nascoste dello Strategic Homeland Intervention, Enforcement and Logistics Division.

La giornata sembra finalmente essere finita – almeno quella lavorativa – e Bruce tira un sospiro di soddisfazione mentre spegne le luci della stanza deserta. Raggiunge le scale e fa per imboccarle quando un rumore improvviso attira la sua attenzione e lui ritorna sui suoi passi.
È un verso strano, come un gemito o un singhiozzo di disperazione, e Bruce si avvicina alla porta da cui provengono quei rumori; nello spiraglio lasciato aperto, scorge una figurina china su se stessa e riconosce la sagoma.
“Agente Hill!” esclama stupito. “Cosa succede?”
Maria alza il volto di scatto e subito le sue mani scivolano sulle sue guance pallide a cancellare le tracce delle lacrime che continuano a rigarle il volto. I suoi occhi sono cerchiati di rosso e benché abbia eliminato i segni della sua tristezza, la sua voce è incrinata dai singhiozzi.
“N-Niente” risponde deglutendo rumorosamente. “V-Va-Va tutto b-b-bene.”
Bruce solleva appena un sopracciglio e scuote la testa dispiaciuto.
“Se non vuole parlarne, non ho alcuna intenzione di forzarla” dice sincero, “ma non mi dica che va tutto bene.”
Maria emette uno strano verso e china di nuovo il capo sulle sue ginocchia. Bruce lo interpreta come un segno di diniego e fa per allontanarsi ma, quando la sua mano è già sulla porta, la voce dell’agente lo richiama e lui si siede sullo scalino accanto a lei.
“Cosa succede?” incalza ancora. Lei non lo guarda, ma stavolta risponde.
“Sto sbagliando tu-tu-tutto” sussurra lacrimevole. “I-Io non do-dovrei perdere la te-testa in questo m-mo-modo. Sono un-un’ agente com-competente.”
“Certo che lo è” risponde Bruce e lascia scorrere un braccio attorno alle esili spalle di Maria. Lei sembra gradire il gesto di conforto e abbandona il capo sulla sua spalla. Per qualche minuto rimangono entrambi in silenzio e nella stanza non si sente nulla se non il respiro dell’agente che, pian piano, torna regolare.
“Mi sono innamorata” dice dopo qualche istante. Bruce sorride confortante e stringe affettuosamente la presa sul suo braccio.
“Ma è una cosa bella” esclama premuroso. “Non devi dispiacertene.”
“Non è questo il problema” risponde lei scuotendo la testa. “O almeno, non solo. Io mi sono innamorata del Capitano.”
Bruce sa che non dovrebbe sorridere perché non è delicato, ma quel guizzo non ne vuole sapere di andarsene al pensiero che la dura spalla sinistra di Fury – quella destra è Coulson, naturalmente, nel caso qualcuno se lo stia chiedendo – abbia trovato piacevole quella camicia a quadrettoni e quell’aria spaesata e galante così da soldato timido e sperduto.
“Immagino sia normale” replica Bruce. Un rossore d’imbarazzo gli colora le guance quando Maria lo guarda perplessa e lui si corregge balbettando: “Cioè, Steve è una persona affascinante, a suo modo, ed è sempre gentile con tutti e con le donne in particolare. Qual è il problema?”
“Io lavoro con lui!” sbotta lei avvampando furiosamente. “Non posso lasciarmi coinvolgere in questo modo. E poi” aggiunge e Bruce ha la sensazione che sta per scoprire il vero motivo del pianto, “lui vuole un’altra.”
Ecco, adesso Bruce è confuso davvero. Insomma, è vero che Tony è ridicolo quando dice che Steve non potrebbe mai innamorarsi, ma Bruce lo conosce da un po’ di tempo ormai e non aveva mai notato questa cosa.
“Ed è veramente assurdo.”
Su questo, il dottore concorda pienamente, anche se non comprende appieno quell’amarezza nelle parole di Maria fin quando non aggiunge:
“Perché Stark lo farà a pezzi non appena lui cercherà anche solo di sfiorarla, Virginia.”
Bruce impiega parecchi minuti per riprendersi dalla cosa e quando lo fa, la sua voce suona ancora piuttosto sconvolta.
“Ma sei sicura?” le chiede dubbioso. “L’ha conosciuta solo oggi.”
“Non importa” ribadisce lei scuotendo il capo rassegnata. “Io ho visto, quando si sono conosciuti. Lui si è alzato e le ha baciato la mano ed è arrossito e l’ha cercata tutto il giorno. Per non parlare del fatto che guardava Stark come se volesse ucciderlo.”
Il dottore non risponde. Si limita a scuotere la testa e stringe la presa su Maria. Lei chiude gli occhi e sospira tremante.
“Grazie.”

 

New York, 4 Giugno 2013
Base dello S.H.I.E.L.D.
Livello Zero – Reparto Segreto di Videosorveglianza


Proverbio di scena: L’amore e la tosse non possono essere nascosti.
 

Jacob è sconvolto. Sa che, in quanto matricola giovane e inesperta, deve occuparsi di cose semplici, fare la sua gavetta – guardie notturne, servizio di videosorveglianza, accolta ospiti – ma non pensava che potesse essere così sconvolgente. Dopo aver trascorso quasi una settimana davanti ai video, ha concluso che nulla supera Barton che si presenta ogni cinque minuti a chiedere se qualcun altro ha fatto sesso con la Thompson nell’Ufficio di Informatica e Tecnologia, anche se le scommesse sui possibili rapporti al Poligono di Tiro hanno fatto una bella concorrenza al Falco il quale, per qualche strano motivo che a Jacob è del tutto ignoto, ha definito con disgusto quelle scommesse, asserendo che quelle telecamere sono del tutto inutili ed è per questo che lui le spegne sempre.
In ogni caso, Jacob crede che ora perfino la voglia di sapere di Barton sia stata battuta. Insomma, il dottor Banner e la Hill che sussurrano e si abbracciano è un’immagine che lo traumatizza quasi e lui prova un profondo senso di disagio misto a terrore quando si ricorda dell’esistenza di Natasha Romanoff.
Così, prende la registrazione e la nasconde sul fondo di un cassetto.


New York, 4 Giugno 2013
Base dello S.H.I.E.L.D.
Livello Nove – Spogliatoi


Proverbio di scena: Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.

Harris ha ancora gli occhi sbarrati sul video della telecamera 34 quando Steve passa davanti allo spogliatoio e il suo sguardo calamita sulla celestiale figura all’interno. Le sue iridi azzurre osservano dolci i lineamenti delicati di Virginia rilassati nel sonno e la seguono sin dentro la piccola sala. Lei è addormentata con il volto sulle braccia incrociate sulla superficie liscia di una scrivania ricoperta di documenti. Steve la scruta affascinato e si abbassa leggermente, approfittando di quell’attimo di pace e solitudine per ammirare appieno la perfezione che gli è davanti. Fa scorrere un dito leggiadro sulle spalle coperte dalla camicia di Stark e poi sulle guance e sulla bocca. Un istante dura il tutto e le schiocca un piccolo bacio lì, all’angolo delle labbra.
Poi scappa. E Harris ha visto tutto, un’altra volta; e una seconda registrazione finisce sul fondo del cassetto.

 

New York, 4 Giugno 2013
Broadway
Quinto piano – Appartamento di Phil Coulson


Proverbio di scena: Mal si giudica il cavallo dalla sella.
 

“Non pensavo che potesse funzionare così bene, sul serio” dice Phil continuando a sistemare ordinatamente i piatti nella credenza. “Insomma, speravo andasse bene, ma non così... va a dir poco benissimo ora, non trovi?”
Clint, oscenamente steso sul divano, lo osserva attento e gioca pigramente con la corda del suo arco, emettendo ogni tanto versi di assenso per dimostrare che la sua attività biologia è ancora in funzione. Non la sua sinapsi, certo; quella è morta tanto tempo fa e Phil ha ormai smesso di sperare in una sua indole di rinascita, come quella delle fenici e dei Digimon.
“Tutto va a gonfie vele” riprende Phil. “Non riesco ad immaginare come possa andare meglio.”
Clint muggisce la sua approvazione, ma non dice niente.
Phil ha un sorriso fantastico e lui l’adora. È entusiasta e gli brillano gli occhi ed è fiero di sé e Clint non trova il coraggio per dirgli che le cose non stanno affatto così: dovrebbe dirgli che Stark ha troppo la testa fra le nuvole per accorgersi come quella di Steve sia sempre fissa sulle gambe della sua ragazza e che anche quella della Hill è puntata nella stessa direzione e che forse Tony dovrebbe darsi una svegliata prima che uno dei due attui il proprio malefico piano – che sono, rispettivamente portarsela a letto e cavarle gli occhi dalle orbite. E dovrebbe anche dirgli che Harris è una frana su tutta la linea e che Natasha non ha simpatia per Maria – non più – da quando lavora insieme a Banner. Dovrebbe dirgli poi che Thor non ha imparato nulla se non a lanciare i tuoni in direzione perfettamente perpendicolare ad un piano, il che, naturalmente, sarà molto utile, quando durante una battaglia dovranno sconfiggere assatanati di potere e disgustosi mostri alieni.
Ma Barton non parla perché Phil è felice e per lui non conta altro.
“Che ne pensi?”
Stavolta il Falco sa che un muggito non sarà sufficiente, anche perché Phil ha finito di lavare i piatti e adesso la sua attenzione è tutta sulla sua figura irriverente e a tratti indecente.
“Che come sempre hai perfettamente ragione” dice e un po’ si sente morire perché tra loro bugie non ce ne sono mai state. Ma Phil sorride e sorride così pienamente che a lui non importa.
Si china e si gli scombina affettuosamente i capelli; Barton sorride a sua volta, soddisfatto.
“A proposito” riprende Phil, “tu come ti stai comportando? Ultimamente non ti tengo d’occhio come dovrei.”
Ecco fatto.
“Certo che non lo fai” sibila Clint piccato, “stai sempre dietro a quella cavalla.”
Phil sbarra gli occhi incredulo.
“Parli di Debbie?” chiede perplesso.
“Non ti so dire” replica il Falco, punto nel vivo. “Io la conosco come Walkie. E anche tu dovresti.”
Phil rimane spiazzato per un istante, poi arriccia le labbra, ma Clint è troppo intelligente per non notare quel sorrisetto.
“Ti dà fastidio?”
Uno sbuffo esasperato gli gonfia le guance e spara una freccia al soffitto, nel punto esatto in cui voleva colpire. Phil scuote la testa.
“Non dovrebbe” gli spiega paziente. “Ti assicuro che mi è completamente indifferente. Se vuoi sapere chi non lo è affatto, invece, dovresti chiederti per chi sono disposto a infrangere una dozzina e più regole della società pur di starci insieme.”
E a quel punto Clint non se ne frega più di niente. Non è ancora convinto della cavalla, ma non gli importa perché le sue labbra impegnate gli hanno appena detto che per la sua sinapsi non c’è più possibilità di ritorno.

 

New York, 4 Giugno 2013
Base dello S.H.I.E.L.D.
Livello Nove – Spogliatoi


Proverbio di scena: La donna nasconde quel che non sa.
 

“Ben levata, principessa.”
Pepper sorride con gli occhi chiusi e sporge leggermente le labbra, prontamente baciate dal suo fidanzato. Poi apre gli occhi e tende le braccia indolenzite dalla posizione scomoda che ha tenuto finora.
“Che ore sono?” chiede rivolta a Tony che, seduto sul bordo del suo cuscino improvvisato, la fissa con un’adorazione disarmante.
“Quasi le undici” risponde prendendole una mano. “Mi spiace che hai dovuto aspettare tutto questo tempo.”
“Non preoccuparti” replica lei scuotendo la testa. “Mi ha fatto piacere.”
Lui sorride e la fissa scettico.
“Ti ha fatto piacere trascorrere quasi tre ore a torturarti il collo su un tavolo scomodo alla Base dello S.H.I.E.L.D. mentre io ero in riunione con Fury e Coulson?”
“Certo” ribadisce lei convinta, recuperando la sua borsa dalla sedia. Tony ride e scuote la testa.
“Sei incredibile” le dice e le dà un altro bacio. “Andiamo a casa?”
Lei annuisce e lo segue verso il parcheggio riservato. È molto tardi, il cielo è già buio e Pepper ha particolarmente sonno stasera. Tony se ne accorge e quando mette in moto lei crolla sul sedile.
Quando arrivano alla torre, non la sveglia; parcheggia l’auto e la prende in braccio. Lei mormora qualcosa contro il suo collo, qualcosa di poco comprensibile a proposito di gente claudicante e totale assenza di sonno, ma Tony le passa le labbra sulla fronte e lei si lascia riscaldare da quella carezza.
La conduce fino alla stanza da letto e si infila con lei sotto le coperte senza neanche cambiarsi. Pepper si stringe di più a lui e sorride nel sonno.
“Niente punizione stasera?”
Tony sorride al massimo e le lascia un lungo bacio sull’angolo delle labbra.
“Facciamo che domani ne sconti due. Buonanotte.”

 

New York, 23 Giugno 2013
Base dello S.H.I.E.L.D.
Livello Sette – Ufficio del Vicedirettore


Proverbio di scena: A scherzar col fuoco, ci si brucia.
 

Phil è in ufficio ancor prima del solito perché stasera c’è la riunione col Consiglio e tutto dev’essere perfetto. Doveva avere luogo, in realtà, il 30, ma il Consiglio l’ha richiesta con una settimana d’anticipo perché, naturalmente, i Vendicatori sono “gente instabile e incline all’emarginazione” e Phil non ha avuto problemi ad accettare. D’altro canto, tutto è stato perfetto sinora e lui è certo che continuerà su questa scia, anzi, non vede l’ora delle otto per assistere a quello che sarà, non nutre alcun dubbio in proposito, un successo mai visto prima. Ne ha parlato con Barton a lungo, anche se lui non gli è parso troppo entusiasta – eppure Phil gli ha spiegato che Debbie è solo una collega, esattamente come Natasha, Maria, Harris e Sitwell – e anche se ha detto di credergli, Phil lo conosce da troppo tempo per non capire che, in realtà, non è completamente convinto della cosa. Coulson spera solamente che non faccia qualcosa di dannatamente stupito, per accertarsi della cosa, anche perché proprio non saprebbe come spiegare a Fury una Walkie con una freccia impiantata nell’osso frontale.
Per fortuna non ha tempo di pensare ad eventuali, tragiche situazioni perché il lavoro chiama e lui non è mai stato tanto felice di rispondere.

 

New York, 23 Giugno 2013
Base dello S.H.I.E.L.D.
Livello Zero – Reparto Segreto di Videosorveglianza

 
Proverbio di scena: Il lupo perde il pelo, ma non il vizio.
 

Harris dorme profondamente e quello che Clint fa non è affatto carino e giusto nei suoi confronti. Nel momento in cui gli sbuca alle spalle con le braccia levate e le mani ad artiglio urlandogli insensatezze nelle orecchie, il povero Jacob sobbalza con tanta violenza da finire steso sul pavimento e Barton si prodiga in una profonda e rauca risata che la matricola non approva per niente.
“Accidenti, Barton” si lamenta debolmente, cercando di riprendere un vago aspetto di contegno. “Non era divertente.”
Clint non gli risponde neanche, troppo preso a ridere in modo indecoroso e si lascia cadere su una sedia accanto al ragazzo, che ha ripreso la sua postazione davanti ai video.
“Non preoccuparti” dice poi dandogli una pacca su una spalla. “Addormentarsi durante i turni di notte fa praticamente parte della gavetta.”
Harris sospiro storcendo il naso in una smorfia di disapprovazione per se stesso e si strofina le mani sugli occhi cerchiati di rosso per tutto il sonno arretrato.
“È successo qualcosa di divertente stanotte?” comincia ad interrogarlo Clint, inforcando l’arco in spalla e cominciando a trangugiare la colazione del collega. “Sesso nelle praterie? Tradimenti nei bagni? Ménage à trois sulle scrivanie?”
Harris sbatte le palpebre perplesso e balbetta.
“Ehm... no” risponde infine. “Niente.”
Clint lo guarda scettico e prende a divorare la terza brioche.
“Ragazzino, che stai combinando?” gli chiede pulendosi le mani sulle tastiere. “L’ho notato da già un po’. Chi stai cercando di coprire?”
Jacob sbianca.
“Nessuno!” esclama subito e comincia a sudare freddo preso dal terrore.
“Andiamo, non dirò che sei stato tu a parlare” insiste Clint amichevole. “Puoi fidarti di me.”
“No, non è successo nulla... davvero...”
“Sul serio, Jackie, non temere. Io so tenere i segreti.”
Naturalmente.
“Ma non ci sono segreti da tenere...”
“Cos’è? Qualcuno ha fatto cilecca? Guarda che certe volte capita...”
“No, Barton...”
“Buongiorno!”
“Ehilà, Stark” lo saluta Clint sorridendo alla prospettiva di trovare un convincente alleato.
“Tutto bene?”
“Non saprei” finge di pensarci Barton. “Il nostro amico qui non vuole dirci quali registrazioni piccanti ha nascosto stanotte.”
L’attenzione di Tony è subito destata e Clint ne sorride entusiasta.
“Ragazzo, ma non ti ho insegnato niente?” gli dice Stark impaziente. “Bisogna sempre condividere tutto con gli amici” lo rimprovera severo. “Tira fuori questi nastri, dai.”
Jacob emette un verso di disperazione e apre il cassetto. Non l’ha neanche finito di aprire che già la mano del Falco ha afferrato le registrazioni e le ha avviate sui monitor.
“Ve ne pentirete” sussurra Harris disperato. “Amaramente. E poi non sono neanche di stanotte.”
“Ah, no?” chiede Tony incuriosito. “E di quando sono?”
“Del quattro... e ve ne pentirete.”
E infatti le loro espressioni alla vista del momento di flirt tra Banner e la Hill sono sconvolte, ma non sono comunque nulla di fronte a quella di Stark mentre Rogers mette le sue luride mani addosso alla sua ragazza.
Clint e Jacob si scambiano un’occhiata pensierosa, poi entrambi guardano Tony. Non si muove, non mostra sensazioni, quasi non respira. Solo un sussurro che è una dichiarazione di guerra.
“Dov’è Rogers?”

 

New York, 23 Giugno 2013
Base dello S.H.I.E.L.D.
Livello Sette – Ufficio del Vicedirettore


Proverbio di scena: Dalla padella alla brace.
 

Barton è seriamente sconvolto e sa che quando è così seriamente sconvolto le soluzioni serie per risolvere seriamente un tale seriamente serio sconvolgimento sono una bella tazza di thè e una sana chiacchierata con Coulson. Così, dopo aver tragicamente perso le tracce di Stark e aver assegnato al giovane Harris il compito di trovarlo e di assicurarsi dell’incolumità del Capitano, si incammina al Livello Sette e raggiunge il corridoio ancora deserto verso l’Ufficio del Vicedirettore. Conscio dell’ora ancora mattiniera, apre la porta senza bussare e quasi si sente svenire.
Coulson non è in ufficio, ma non è questo – o almeno, non solo questo – che gli provoca una sincope immediata, ma è la presenza di qualcun altro – s’intenda bene, qualcun altro che non sia Fury o lui o Natasha o Harris.
“Debbie?” esclama senza fiato.
L’intraprendente matricola è seduta sulla scrivania di Coulson in un modo scomposto che Barton non tollera assolutamente e davvero stavolta neanche Thor gli impedirà di spedirle una freccia dritta in fronte perché risulta evidente che ci sono un paio di concetti che la novellina non ha ancora ben chiari. E tutti sanno che Barton tiene tanto alla comprensione comune e alla condivisione delle regole – solo delle regole.
“Che diavolo ci fai qui?”
Lei sorride maliziosamente e solleva le gambe, lasciando vedere tutto quello che c’è da vedere. Clint sente che sta per vomitare.
“Sto aspettando Phil” dice con uno sfavillante battito di ciglia. Barton fa una smorfia rivoltata.
“Ah, sì? E per quale motivo?”
Debbie si lascia andare ad una risatina sciocca e si sbottona la camicia.
“Non lo intuisci?” replica in un mormorio seducente. Gli si avvicina e un’unghia smaltata di rosso gli pizzica il naso; Clint si ritrae, disgustato. “Cosa pensi abbiamo fatto ieri sera?”
Barton non ci crede. Phil ha fatto tardi per la riunione con Fury e lui lo sa. Loro non si mentono mai.
Poi pensa che lui gli ha mentito... e se l’avesse fatto anche Phil? No, non è vero. Non è possibile.
Serra gli occhi e si costringe a respirare. Quando li riapre, la serpe è ancora lì.
“Sei una strega” le sibila rivoltato e fugge via. La risata di Debbie gli risuona nelle orecchie, ma svanisce giusto in tempo perché Phil è in ufficio meno di un minuto dopo.
“Ciao Debbie” la saluta distrattamente. “Hai visto Barton?”
Lei mette su il suo miglior sguardo innocente e scuote la testa mortificata.
“No, mi spiace” sussurra scoraggiata. “Perché?”
“Dovevo dargli alcune informazioni che Fury mi ha comunicato nella riunione di ieri sera.”
“No” replica lei con un’alzata di spalle. “Non l’ho visto.”
“Grazie lo stesso” sospira Phil e si lascia cadere dietro la scrivania.
 

New York, 23 Giugno 2013
Base dello S.H.I.E.L.D.
Livello Zero – Reparto Segreto di Videosorveglianza


Proverbio di scena: Can che abbaia non morde.
Altro proverbio di scena: Non c’è regola senza eccezioni.
 
“Harris, hai visto Barton?”
Natasha entra di gran carriera nel Reparto e quando lo trova vuoto rimane incredula. Accidenti a quel ragazzino, nessuno gli ha spiegato che non si lascia mai il posto di lavoro?
Sospira spazientita e scuote la testa ancor di più quando vede alcune registrazioni fuori posto e altre in replay sui monitor. È tremendo, per un’esperta come lei, esser circondata da incompetenti del genere.
Sistema le registrazioni e fa per sboccare i monitor, quando l’immagine proiettata le salta all’occhio e prega che quel braccio non sia di Banner.
Un altro sospiro incredulo le dischiude le labbra e corre via come una furia. Meta: Reparto Esercizio Fisico & Percosse. E speriamo che Rives sia puntuale stamattina.
 

New York, 23 Giugno 2013
Base dello S.H.I.E.L.D.
Livello Meno Uno – Poligono di Tiro – Zona riservata a Clint Barton


Proverbio di scena: La saetta (o la freccia) gira gira, torna addosso a chi la tira.
 
La voce di Phil gli risuona ancora nelle orecchie e sinceramente Barton non sa per quale motivo non stacchi l’auricolare e continui a tirare senza quella lagna masochista nella testa.
“Clint?”
Il tono diventa più dolce e Barton sa che sta usando la linea privata, ma non gli interessa. Non vuole sentire niente, non vuole sapere niente, non gli interessa niente: l’unica cosa che pensa è cogliere il bersaglio immaginando che sia la testa di Debbie Walkie.
“Clint, per favore.”
La sua mano trema un istante di troppo e per la prima volta nella sua vita la punta della freccia del Falco cade quattro centimetri a destra e il bersaglio non è centrato.
 

New York, 23 Giugno 2013
Base dello S.H.I.E.L.D.
Livello Dieci – Sala Riunioni con il Consiglio & Altri Disastri Vari


Proverbio di scena: Spera bene e preparati al peggio.
 
Sono le otto in punto e dire che Phil è agitato è a dir poco eufemistico perché lui è praticamente teso, ma non come una corda perché l’associazione lo fa agitare ancora di più.
Barton è scomparso.
Stark è scomparso.
Natasha è scomparsa.
Steve è silenzioso da morire, la Hill non ha detto una parola per tutta la giornata – esattamente come da qui ad un mese –, Banner ha parlato solo con Pepper, la quale continua a non capire per quale motivo il Capitano Rogers la eviti tanto, e Thor ha trascorso il suo tempo a giocare a pingpong da solo con il Mjolnir, procurandosi numerosi bernoccoli e distruggendo altrettante palline da pingpong.
Alle otto in punto sono tutti lì, magicamente ricomparsi e incredibilmente silenziosi – e i latenti anche scontrosi – e quando i Consiglieri entrano in sala seguiti da Fury, per la prima volta da Giugno, Phil comincia a pensare che forse non è tutto perfetto.















 

----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Buongiorno a tutti miei Vendicatori. 

Mi ero ripromessa di aspettare stasera per postare perché io dovrei studiare, ma oggi, esattamente come ieri e l'altroieri e il giorno prima ancora, mi scoccio, dunque eccomi qua. 
La follia prosegue e io sono sempre più sinceramente sconvolta da me stessa, ma pazienza perché le vostre recensioni mi hanno quasi commossa dalla gioia e vi prometto che risponderò il prima possibile a tutti - entro oggi stesso, se ci riesco. ;) 
Come sempre, un po' di cosette: 

[1]: i titoli dei capitoli sono ispirati ad alcuni romanzi di Agatha Christie - il primo a Miss Marple alla riscossa e questo a Donne fatali;
[2]: sinceramente non so in cosa sia laureata Pepper e sinceramente dubito lo sia in lingue, ma concedetemi la licenza poetica e la speranza che anch'io potrò diventare l'assistente personale di Tony Stark; 
[3]: l'acronimo di S.H.I.E.L.D. nei fumetti è Supreme Headquarters, International Espionage, Law-Enforcement Division,  ma nel primo film di Iron Man Phil dice Strategic Homeland Intervention, Enforcement and Logistics Division e, dato che posto nella sezione film, ho usato il secondo senza mettere il movieverse - il macrofandom è film, dopotutto LOL;

[4]: il What if? è per il mio Coulson ancora in vita. 

Non credo di dover dire altro, se non dire un immenso grazie a quelle sette pazze che hanno recensito questa totale follia e cioè: _Let it shine, _M4R3TT4_, LadyBlack89, MissysP, Silvia_sic1995, evenstar e Alley. Grazie di cuore. Prometto di rispondervi il prima possibile. 
 
Grazie anche a chi segue/ricorda/preferisce la storia o la legge soltanto: MissysP, Mumma, S h a i l a, Silvia_sic1995, _M4R3TT4_; smemorina123; Alley, Edward_Son 2, MissysP e _Let it shine
Grazie di cuore a tutti. 

A Sabato, con il gran finale! Un bacione a tutti e a presto!
Mary.

   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > The Avengers / Vai alla pagina dell'autore: Mary West