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Autore: Koa__    16/01/2013    2 recensioni
Spock e Jim. Un'amicizia che lentamente si sta trasformando, che sta mutando in qualcosa di più complesso. Sentimenti che cambiano ed emozioni che sfuggono anche al controllo della più ferrea e rigida logica. Una storia introspettiva che prova a scavare nell'animo del vulcaniano Spock e del suo appassionato capitano James Kirk.
(TOS)
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James T. Kirk, Spock | Coppie: Kirk/Spock
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Quando James T. Kirk prese il coraggio a due mani


Il capitano Kirk camminava a passo svelto lungo il corridoio che conduceva agli alloggi del primo ufficiale. Non era sicuro che fosse la cosa migliore da fare, ma spinto da Bones, aveva deciso che affrontare Spock gli era necessario. Certo gli pareva incredibile essere riuscito ad ammettere che per il vulcaniano provava dei sentimenti d’amore. Quel diavolo di un dottore era più bravo in psicologia di quanto lui stesso credesse, era riuscito a convincerlo che aprire il suo cuore era la soluzione più giusta e che in nessun caso avrebbe dovuto vergognarsi del sentimento che provava. 


Prima di tutto però, Jim aveva bisogno di accertarsi circa la sua salute. Voleva sapere quel che gli era capitato, perché quanto raccontato da Spock circa la meditazione, non l’aveva per niente convinto. Poteva essere affetto da una qualche strana malattia vulcaniana di cui Bones non ne conosceva la natura e, in quel caso, doveva sapere. Era pur sempre il capitano, avrebbe potuto ordinarglielo ed obbligarlo a parlare. E l'avrebbe fatto, pur sapendo che dopo si sarebbe sentito un infame.


Giunto di fronte alla porta della sua stanza, James tentennò un istante prima di suonare il cicalino. Nonostante fosse più che sicuro di ciò che s'apprestava a fare, una parte di lui aveva paura: era pur sempre un essere umano.


«Sono il capitano, avrei bisogno di parlarle» mormorò.
«Attenda» rispose una voce proveniente dall'interno della stanza.

 


Quando pochi istanti più tardi il vulcaniano si presentò sulla soglia della cabina, a Jim si spezzò il fiato. Spock indossava una veste, all'apparenza di un tessuto molto pesante, che copriva per intero il suo corpo. Aveva già visto un abito del genere addosso ai vulcaniani, ma quella era la prima volta che la vedeva su di lui. E per Jim fu come guardarlo per la prima volta: compito come al solito, Kirk constatò che con quell'abbigliamento assumeva un'aria ancora più austera. Di certo era molto sensuale e per di più, aveva la sensazione che sotto quegli abiti fosse nudo. O forse sperava che lo fosse... Il confine tra ciò che credeva con convinzione e ciò che desiderava era assai labile in quel momento.

«Il suo silenzio mi aveva fatto supporre che non avesse nulla da obiettare riguardo le mie ore di libertà» lo sentì dire.
«Non è per quello che sono qui, dobbiamo parlare di una faccenda importante ed è necessario farlo in privato; la prego quindi di farmi entrare».

Annuendo impercettibilmente, Spock si scostò liberando il passaggio. Con un leggero fruscio, la porta automatica si richiuse alle spalle del capitano, mentre i loro passi leggeri risuonavano nella cabina.

«Voglio la verità» esordì Kirk voltandosi di scatto e guardandolo con fare autoritario.

 


Jim non se ne sarebbe andato da lì senza una risposta.

 


«Se sei malato me lo devi dire» esordì senza badare al fatto che gli stava parlando con un tono colloquiale.
«Malato?» chiese Spock in rimando, lasciando ad intendere che non aveva ben chiaro di cosa stesse parlando il suo capitano.
«Hai perso nettamente il controllo e voglio sapere perché! Bones ha detto che stai bene, ma è anche vero che lui non conosce tutti i segreti della mente vulcaniana, potresti essere affetto da una qualche malattia del tuo pianeta e noi potremmo non scoprirlo mai. L’ultima volta che ti ho visto comportarti come un pazzo è stato durante il Pon Farr, ma ce lo siamo lasciati alle spalle e so che non si tratta di questo. Quindi dimmi quello che hai, Spock e non voglio bugie». 
«Non soffro di alcun disturbo» lo sentì rispondere. «E data la sua insistenza non vedo altra scelta che parlarne con lei ora. Prima, però, deve sapere che questa conversazione è da ritenersi estremamente disdicevole. Come sa noi vulcaniani siamo restii nel trattare certi argomenti, specialmente con voi terrestri. Tuttavia questa volta è necessario spiegarle quanto che mi è successo e lo faccio innanzitutto per rispetto all'evidente preoccupazione che ha nei miei confronti, anche se è altamente illogica».
«Sai che puoi dirmi tutto, Spock, anche se sono un terrestre. Sono ben conscio del fatto che non riuscirò mai a capire tutte le tue cose vulcaniane, ma posso provarci. Tu devi solo sapere che su di me potrai sempre contare».


Kirk lo vide annuire, sapeva che gli stava dicendo il vero, del resto lui non gli aveva mai mentito. Il rispetto che aveva per il suo primo ufficiale era talmente grande, che in tutti quegli anni insieme non gli aveva mai detto una sola bugia. Perché avrebbe dovuto cominciare in quel momento? Quando la preoccupazione per il suo stato di salute stava diventando più grande di tutto il resto?


«Di recente sto avendo difficoltà nel gestire le mie emozioni» lo sentì dire tutto d'un fiato.
«E perché?» domandò in risposta.

Per una frazione di secondo, Kirk percepì insicurezza da parte di Spock, quasi stesse tentennando o piuttosto cercando le parole più adatte. Uno strano atteggiamento da parte di un uomo la cui mente era governata dalla logica e le cui parole erano sempre sicure e mai incerte.

«Spock, cosa c'è?» l'incalzò. «Che cosa non riesci a dirmi? Mi sembra di non riconoscerti più! Non sei mai stato indeciso su qualcosa, non ho mai visto il tuo sguardo indugiare su una risposta. Cosa vuol dire che fai fatica a controllare le tue emozioni? Se non è legato ad alcun tipo di malattia, dev'essere a causa di...»
«Sentimenti d'amore» rispose il vulcaniano annuendo.
«Amore... Tu sei... E di chi?» domandò incredulo.
«Capitano, io...»
«Hai ragione, sono troppo invadente» l'interruppe. «Ti auguro d'essere felice, chiunque lei sia. Ora è meglio che faccia ritorno sul ponte, stiamo per entrare nel sistema di Tremer e ho delle missioni da organizzare e scusa per l'invadenza».


Kirk indietreggiò scontrandosi con la parete fredda, tastò il muro liscio alla ricerca di quel maledetto bottone che non riusciva a trovare. Si sentiva un perfetto idiota, lui era andato lì per confessare i suoi sentimenti e invece Spock era... Non voleva nemmeno pensarci, in quel momento aveva solo bisogno di uscire da quel posto. 
«Ci vediamo più tardi, prenditi pure il tempo che ti serve» mormorò prima di sparire nel corridoio. 


E l'ufficiale scientifico si ritrovò da solo.


 

*



Il vulcaniano Spock chiuse gli occhi provando a placare il battito del suo cuore, anche se era illogico il fatto che stesse battendo all'impazzata, sapeva che aveva un buon motivo per pompare a quella velocità. Era giunto il momento d'accettare quell'assurda situazione e doveva farlo subito. Quando aveva sentito la voce di Jim alla porta, aveva preso la sua decisione: dopo aver trascorso ore a meditare su quanto accaduto, Spock aveva compreso che non sarebbe mai riuscito a dominare i propri istinti, non prima d'essersi liberato di quel peso opprimente. Doveva confessare tutto al capitano, aprire il suo cuore ed ammettere davanti a lui, e una volta per tutte, che ne era profondamente innamorato. 

E l'avrebbe fatto.

Ciò che in quel momento gli dava più da pensare però, era il suo strano comportamento. Nervoso, imbarazzato e tanto desideroso d'andarsene che a Spock era proprio sembrato proprio che stesse fuggendo.

La risposta a quello strano atteggiamento stava ovviamente nella logica, quello che doveva fare in quel momento era formulare un'ipotesi in base alle informazioni in suo possesso. Innanzitutto era strano il fatto che Jim si fosse presentato nei suoi alloggi privati, da che era sotto il suo comando non aveva mai fatto una cosa simile. Forse, anzi sicuramente, per non invadere la sua privacy. Dopo esser stato costretto ad ammettere che il suo strano comportamento non era dato da una malattia, aveva visto Kirk perdersi in ragionamenti, ma solo dopo aver nominato la parola amore il suo atteggiamento era cambiato. 

Perché aveva agito in quel modo? E per quale motivo era scappato balbettando imbarazzato?

Fu quando si pose quella domanda che una parte di lui iniziò a sperare, sperare che quell'atteggiamento fosse dovuto a un fraintendimento, che Jim fosse in realtà innamorato di lui e che nella sua cabina ci fosse venuto con lo scopo di confessare i suoi sentimenti. Ciò che disse a sé stesso, però, era che la sua infinita curiosità scientifica desiderava indagare fino in fondo su di un ennesimo illogico comportamento terrestre. 

Dopo aver indossato nuovamente la divisa azzurra, uscì in corridoio cercandolo nella sua stanza.

«Sono Spock» disse quando la voce rotta di Jim gli rispose.
«Preferirei che tornasse in un altro momento» si sentì dire.
«Si tratta di ciò che mi ha chiesto poco fa, avrei una risposta più approfondita».


Ciò che il primo ufficiale vide qualche istante più tardi, furono i suoi occhi arrossati che lo guardavano con insistenza.


«Entri».


E Spock obbedì. 


Continua...



Spero non lo consideriate uno stacco bastardo, perché vuole essere un capitolo da un lato conclusivo e dall'altro che vi invogli a continuare a leggere. Conclusivo per il fatto che ora sappiamo che ciò che è accaduto in precedenza ha, in un qualche modo, permesso ad entrambi d'accettare i rispettivi sentimenti. Chi incitato da Bones, chi convinto da una meditazione inefficiente, tutti e due hanno trovato la loro strada. Ora starete a vedere, perché i capitoli sono ancora parecchi e il loro percorso da qui all'epilogo sarà ricco d'imprevisti che allungheranno un pochino le cose. 

Volevo approfittarne anche per ringraziare chi ha commentato fino ad ora e chi ha inserito la storia tra le seguite. Mando un bacio particolarmente a CowgirlSara che mi sta recensendo con particolare assiduità: "Grazie, mi stai facendo davvero venir voglia di andare avanti".  

Alla prossima, 
_Koa_

   
 
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