Ci tengo a
precisare che nonostante ad alcuni di voi il titolo potrebbe risultare
familiare, questa ff non contiene assolutamente spoilers del settimo
libro, anche perché l’ho scritta molto prima dell’uscita di HP7, quindi leggete
tranquilli^^
Ovviamente
sarà mio dovere avvertirvi in precedenza della possibile presenza di
microscopici spoilers nei capitoli che seguiranno.
Buona
lettura^^
A valeria18,
semplicemente
perché è lei.
My infinite
stupid ways to charm Hermione
Capitolo
1
What a
mess!
“Scusate…qualcuno ha visto il barattolo delle ciliegie
candite?”.
La
mia voce risuona nell’aria come il canto di una formica in mezzo ad uno sciame
cicaleggiante di cicale.
Infatti, nessuno mi sente e tutti continuano a sbraitare
affacendati fino al midollo.
“Attentione al mio servizio di cristallo! È il più
prezioso che ho!”.
“Passami lo strofinaccio…ho lasciato cadere la
marmellata di fragole a terra”.
“Le
mosche ci mangeranno vivi! Pulisci immediatamente!”.
“Le
ciliegie…?”.
“Ho
finito di lucidare i vassoi d’argento”.
“Allora aiutami a portare fuori questo
tavolo”.
“Qualcuno sa dirmi dove cavolo è il barattolo delle
ciliegie candite, miseriaccia???”.
“Ronald, non essere volgare!”.
“Attenta allo spigolo…spostati a destra…dai che siamo
fuori…”.
“Io
volgare??? Vi ho solo chiesto il barattolo…”.
“Potresti farlo in modo più gentile…non credo di aver
allevato figli ineducati!”.
“Harry, hai fatto smontare la
panna!”.
“Molly cara, credo di aver bruciato i biscotti…te l’ho
detto che non sono portato per le faccende culinarie…”.
“Questa è una gabbia di matti!”.
“Ronnie, invece di lamentarti, vuoi darti da
fare?”.
“Hermione, ho inavvertitamente sporcato di panna le
pagine del tuo libro…”.
“Harry, sei un disastro!”.
“PERCHE’ STIAMO SCLERANDO IN QUESTO MODO QUANDO POTREMMO
BENISSIMO USARE LA MAGIA??? E POI, POTREI SAPERE DOVE DIAVOLO SONO QUELLE
STRAMALEDETTE CILIEGIE CANDITE?????”.
Improvvisamente tutti si bloccano ed interrompono quello
che stanno facendo, per rivolgere lo sguardo a me, notando come in questo
momento una rabbiosa e fuoriosa espressione troneggia sul mio volto, rosso fino
alle orecchie.
Questa non è una casa normale.
In
una casa normale non c’è un esercito di persone ciascuna delle quali fa avanti e
indietro, indaffarata in maniera quasi morbosa e maniacale, ma che trova sempre
il momento e il fiato per parlare quando farebbe meglio a stare in silenzio e
svolgere le manzioni a lei assegnate!
La
maggior parte di ciò che dicono è rivolta a me: Ronald fai questo, Ronald fai quello, Ronald
sei lavativo, Ronald non essere volgare, Ronald non parlare, Ronald non
respirare, Ronald vai a giocare a mosca cieca sui
tetti…
Miseriaccia, io volevo solo sapere dove si trova il
barattolo delle ciliegie candite, non mi sembra di aver chiesto la
luna.
E
poi, mi chiedo: perché ci stiamo scapicollando in modo esagerato, quando il
matrimonio è fra una cinque giorni?
Capisco che è sempre meglio prepararsi prima, darsi da
fare con l’allestimento della casa e tutto, ma i dolci…
Che
senso ha preparare i dolci quando mamma sa perfettamente che faranno una rude e
cruenta fine nell’arco di una giornata? E non mi riferisco alla muffa che
sopraggiunge intaccando quelle delizie, bensì alle insaziabili quanto golose
bocche di Fred e George.
Ok,
anch’io sono compreso, ma non sono ingordo quanto loro, prorprio
no!
E
inoltre, se Merlino ci ha dato il dono della Magia, perché non possiamo
utilizzarla in queste occasioni, anziché per duellare con altri
maghi?
Sarebbe un fine più utile e, soprattutto, meno
richioso…
Ritornado al caos inconcepibile che regna sovrano in
questa Tana di pazzi psicolabili capitanati dall’instancabile e sclerotica Molly
Weasley, altrimenti detta mamma…
“Signora Weasley, è successo un cas…cioè, volevo dire,
un fatto grave: Grattastinchi è
saltato sul tavolo, tuffandosi nella ciotola dentro la quale stavo mescolando la
panna che, mi ha fatto notare Ginny, ho fatto smontare. E adesso Grattastinchi
se ne va passeggiando allegramente per le stanze della casa imbrattando tutto di
panna. Che devo fare?”.
Harry è ricoperto da capo a piedi di panna, e si rivolge
a mia madre con espressione da cucciolo indifeso brandendo in mano la frusta con
cui stava lavorando. Mia madre lo guarda in maniera comprensiva, come se non
fosse successo nulla d’irreparabile.
Perché, in effetti, non è successo nulla di
irreparabile…ma se le catastrofi sono inavvertitamente causate dal sottoscritto,
eccome se sono irreparabili! Anche il nodo sciolto ad una scarpa è irreparabile,
se sono io a scioglierlo.
Pazienza, tanto ormai ci sono
abituato.
“Stai tranquillo, Harry caro…non è successo nulla di
irreparabile”, risponde mia madre in tono soave.
Esattamente quello che ho detto
io.
Harry sospira e va alla ricerca di una pezzuola per
togliersi di dosso tutta quella panna.
“Harry, ti aiuto io!”.
La
vocina di mia sorella arriva alle mie orecchie come il si bemolle di un violino
scordato.
Anche se sono temporaneamente separati, questi
atteggiamenti da piccioni
amoreggianti non mi piacciono per niente! Non è che non voglio la felicità di
Ginny e del mio migliore amico, ma è meglio che si tengano fuori dalla mia
portata.
Credo che una mia occhiataccia all’indirizzo di Harry
gli abbia fatto capire che devono cambiare aria…spero solo non vadano in camera
da letto per toglersi la panna di dosso…
Ma
che cavolo sto pensando???
Arcimiseriaccia!
Credo sia meglio cambiare
argomento…
“Porco bolide, si è rotto il piede del tavolo!”, esclama
Bill in preda al panico.
“Possiamo sempre ripararlo, figliolo”, risponde mio
padre, ragionevolmente.
“Ma
Fleur non mi perdonerà mai se vede che il tavolo è
deforme!”.
Mio
fratello non sta esagerando: Fleur è davvero tanto pignola e
perfettina.
Non
so perché ma mi ricorda qualcuno…chissà chi…?
“Non se ne accorgerà nemmeno. Metterò una tovaglia lunga
che coprirà il tutto”, ecco mia madre che dà la soluzione ad ogni tipo di
problema.
Mi
stupisco come mai non l’abbiano ancora chiamata a dirigere una rubrica di
casalinghe sul Settimanale delle
Streghe. Guadagnerebbe fior di Galeoni!
Ok,
non divaghiamo.
“De quoi non mi devo acorsgere?”, chiede
Fleur, con il suo sensuale accento francese.
Sensuale
accento francese??? Se mi sentisse
Ginny, mi ucciderebbe!
Non
oso immaginare gli uomini francesi…se ci penso mi vengono i
brividi…
Comunque, sto andando di nuovo fuori dal
discorso.
“Di
nulla, Fleur cara…”.
Mia
madre dovrebbe levarsi lo sdolcinato e pertanto diabetico vizio di dire caro o cara dopo ogni nome! Capisco che ci
vuole bene, ma mi sembra eccesivo!
Una
volta ha persino detto Errol caro e a
quel punto sono rimasto sconvolto!
Perché Errol è caro ed io no? Io sono l’unico componente
della famiglia – per non dire l’unico essere umano esistente al mondo, dato che
fra poco dirà anche Voi-Sapete-Chi
caro – a cui non viene affiancato al nome il suddetto epiteto.
Ammetto che è complesso di inferiorità la patologia di
cui soffro, ma non posso farci niente. Vivere all’ombra di qualcuno non è una
bella cosa…
Non
vorrei dilungarmi con i miei problemi sociali, rischerei di essere
noioso.
Durante questi lavori mentali sono ritornati –
finalmente – Harry e Ginny.
Perché Harry ha l’aria estremamente
soddisfatta???
Basta, devo farmi i cavoli miei, come mi ripete sempre
Hermione.
Un
rumorino proveniente dal mio stomaco mi avverte che è ora di mettere qualcosa
sotto i denti.
“Mamma, ho faaaame!”, dico in stile bambino di tre
anni.
Hermione ridacchia, ma io la fulmino prontamente con lo
sguardo.
“Ron, sei un ingordo! Pensi sempre e solo a mangiare!”,
sbotta al mio indirizzo, come se avessi proferito qualcosa di
scandaloso.
“In
effetti una certa fame l’avverto anch’io. È quasi ora di pranzo”, interviene mio
padre, colui che reputo il salvatore di ogni situazione.
“D’accordo…correte tutti a lavarvi. Fra trenta minuti
sarà pronto il pranzo, e guai a chi non si presenta!”.
La
visione di mia madre che ci minaccia brandendo un coltello da macellaio – che ha
tra le mani per puro caso – è terrificante!
L’allegra combriccola corre su per le scale, sperando di
infilarsi in uno dei due miseri bagni per prima, non sapendo che l’imbattibile
Ron Weasley è partito prima di tutti!
“Rooon, maledetto impostore! Fai entrare prima me in
bagno!”, mi urla Fred ai piedi delle scale, mentre mi vede filare su facendo gli
scalini a tre a tre.
“Neanche per idea!”, gli urlo di
rimando.
Lui
comincia a salire un paio di gradini, ma viene bloccato dalla mano di George che
gli tira la maglietta.
“Se
qualcuno deve entrare prima di te nel bagno, quello sono
io!”.
Li
lascio improvvisare un incontro di lotta libera per le scale, tanto ormai il
bagno è mio!
È
difficile appropriarsi del bagno quando in casa tua vive un esercito di persone.
Per non parlare delle ragazze, che occupano un’infinità di minuti là dentro
senza capire cosa diavolo fanno lì per tutto quel tempo…!
Lasciamo perdere questi misteri della
vita…
Finalmente riesco ad entrare nel bagno, ma non faccio
neanche in tempo a girare la chiave nella toppa che sento bussare
freneticamente, quasi volessero buttar giù la porta.
“Rooon! Fai entrare prima me!”.
Riconosco questa voce, è quella di
Harry.
“Scordatelo”, gli rispondo.
“Ma
se ogni volta ci stai un casino!”.
“Questo non mi risulta!”.
“Ron, se finisci l’acqua ti stacco la
testa!”.
“Non ho paura delle tue minacce”.
“Sbrigati! Nel frattempo vado da
Gin…”.
Non
gli permetto di completare la frase.
Apro di scatto la porta parandomi davanti a lui in tutta
la mia imponenza – i vantaggi dell’essere alto.
Harry si fa microscopico, essendosi reso conto di aver
detto qualcosa di non propriamemte lecito da dire quando ci sono
io.
“Entra!”, gli ordino, accennando con la testa
all’interno del bagno.
So
benissimo di avergli fatto crollare qualsiasi tipo di progetto che aveva in
mente da attuare con mia sorella – compreso l’aiutarla a fare un tema per le
vacanze – ma è questo ciò che voglio.
Quante volte devo ribadire che loro due, quando sono
insieme, si devono tenere alla larga dal sottoscritto???
E
che nessuno mi venga a dire che faccio la parte del fratello geloso, perché io
non sono affatto geloso né di Harry, né di Ginny, né di
Krum…
Che
cavolo c’entra quell’essere immondo dalle sembianze di un orso col cervello di
uno Sciopodo che se osa mettere piede in casa mia il giorno del matrimonio gli
spacco la faccia???
Percorro a passo svelto il corridoio, sfilandomi la
maglietta – dopo aver controllato che non ci sia mia madre nei paraggi – e
sperando che Merlino abbia avuto la bontà di lasciarmi il secondo bagno
libero.
Svolto l’angolo e qualcosa sbatte contro il mio
petto.
La
figura si allontana da me premendosi una mano sul naso.
Dopo aver borbottato qualcosa di non umanamente
comprensibile, alza gli occhi su di me.
“Ah, sei tu…”, mormora Hermione.
“Pensavi fossi qualcun altro?”.
“Con tutta la gente che c’è in questa
casa…”.
“Giusto”.
Che
conversazione intelligente, ma soprattutto piena di
parole!
Lei
dirige lo sguardo altrove.
Sarà che si trova a disagio di frante alla mia semi
nudità?
Non
diciamo sciocchezze, mi avrà visto almeno un centinaio di volte senza
maglietta…!
Ora
che ci penso, lei non mi ha mai visto senza maglietta, il che è un bel
problema…per lei…o per me? Sicuramente per mia madre! Se ci vedesse chissà cosa
penserebbe…
Cala un silenzio di tre secondi.
Tre.
Due.
Uno…
“Dove stavi andando?”, mi chiede, tornando a
guardarmi.
“In
bagno”, rispondo un po’ troppo frettolosamente, il che mi fa pensare che sto
gradualmente uscendo dai gangheri, e questo non va bene!
Il
sottofondo che accompagna questo incontro ravicinato del terzo tipo è
rappresentato dalle urla isteriche di mia madre che sta ordinando a qualcuno di
andarla ad aiutare con la tavola.
“Meglio che scenda io prima che scoppi l’ennesima
catastrofe”, dice Hermione, dirigendosi di gran carriera verso le scale, mentre
io mi do del cretino da solo.
“Hermione?”.
Credo di non essermi lavato bene le orecchie
stamattina…ho chiamato io Hermione???
Oh,
miseriaccia…
“Si?”.
Eppure credevo di aver solo immaginato di
chiamarla…
Si
volta verso di me, in attesa di sapere cosa voglio.
Ovviamente io non posso fare altro che boccheggiare come
un cretino, perché non posso di certo dirle che ho pensato il suo nome ma l’ho
detto ad alta voce, dato che lei è la regina incontrastata dei miei
pensieri.
Deglutisco sonoramente.
“Cosa vuoi, Ron?”.
“Voglio te”.
To be
continued…
Ebbene si, sono tornata con una fic a capitoli Ron/Herm
al 100%.
Strano ma vero, su loro ho scritto solo one-shots…chissà
che ne verrà fuori con questa…^^’’
Beh, non posso far altro che dirvi di esprimere la
vostra opinione su questo primo capitolo.
Un
bacione a tutti e alla prossima^^