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Autore: redRon    04/08/2007    11 recensioni
Nonostante ad alcuni di voi il titolo potrebbe risultare familiare, questa ff NON CONTIENE assolutamente spoilers del settimo libro!
CAPITOLO 7
Bene, cominciamo.
Apro la bocca per prendere ossigeno e…
“Ron!”.
È come se Hermione fosse saltata in aria…che le è preso?
Io continuo a tenerla per le spalle – lei costantemente rigida come un sasso – e la fisso con sguardo interrogativo, mentre sul suo viso è disegnata un’espressione oserei dire terrorizzata. Cos’ha visto?
Deglutisce. C’è qualcosa che deve dirmi ma che non mi dice, glielo si legge in faccia.
“Cosa c’è?”, domando, cercando di capirne di più.
“Devi…restare immobile!”, risponde, stringendo i denti.
“Cosa? Sono sopraggiunti i Mangiamorte alle mie spalle ed io non me ne sono reso conto?”.
Scuote la testa e continua a guardare un punto oltre la mia spalla.
O meglio, un punto sulla mia spalla.
Aspettate un momento…non è che per caso…?
Oh Merlino, non voglio neanche pensarci!
“Ron…”, è la fine, è la fine, “…c’è un…ragnosullatuaspalla!!!”.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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rh1

Ci tengo a precisare che nonostante ad alcuni di voi il titolo potrebbe risultare familiare, questa ff non contiene assolutamente spoilers del settimo libro, anche perché l’ho scritta molto prima dell’uscita di HP7, quindi leggete tranquilli^^

Ovviamente sarà mio dovere avvertirvi in precedenza della possibile presenza di microscopici spoilers nei capitoli che seguiranno.

Buona lettura^^

A valeria18,

semplicemente perché è lei.

My infinite stupid ways to charm Hermione

Capitolo 1

What a mess!

“Scusate…qualcuno ha visto il barattolo delle ciliegie candite?”.

La mia voce risuona nell’aria come il canto di una formica in mezzo ad uno sciame cicaleggiante di cicale.

Infatti, nessuno mi sente e tutti continuano a sbraitare affacendati fino al midollo.

“Attentione al mio servizio di cristallo! È il più prezioso che ho!”.

“Passami lo strofinaccio…ho lasciato cadere la marmellata di fragole a terra”.

“Le mosche ci mangeranno vivi! Pulisci immediatamente!”.

“Le ciliegie…?”.

“Ho finito di lucidare i vassoi d’argento”.

“Allora aiutami a portare fuori questo tavolo”.

“Qualcuno sa dirmi dove cavolo è il barattolo delle ciliegie candite, miseriaccia???”.

“Ronald, non essere volgare!”.

“Attenta allo spigolo…spostati a destra…dai che siamo fuori…”.

“Io volgare??? Vi ho solo chiesto il barattolo…”.

“Potresti farlo in modo più gentile…non credo di aver allevato figli ineducati!”.

“Harry, hai fatto smontare la panna!”.

“Molly cara, credo di aver bruciato i biscotti…te l’ho detto che non sono portato per le faccende culinarie…”.

“Questa è una gabbia di matti!”.

“Ronnie, invece di lamentarti, vuoi darti da fare?”.

“Hermione, ho inavvertitamente sporcato di panna le pagine del tuo libro…”.

“Harry, sei un disastro!”.

“PERCHE’ STIAMO SCLERANDO IN QUESTO MODO QUANDO POTREMMO BENISSIMO USARE LA MAGIA??? E POI, POTREI SAPERE DOVE DIAVOLO SONO QUELLE STRAMALEDETTE CILIEGIE CANDITE?????”.

Improvvisamente tutti si bloccano ed interrompono quello che stanno facendo, per rivolgere lo sguardo a me, notando come in questo momento una rabbiosa e fuoriosa espressione troneggia sul mio volto, rosso fino alle orecchie.

Questa non è una casa normale.

In una casa normale non c’è un esercito di persone ciascuna delle quali fa avanti e indietro, indaffarata in maniera quasi morbosa e maniacale, ma che trova sempre il momento e il fiato per parlare quando farebbe meglio a stare in silenzio e svolgere le manzioni a lei assegnate!

La maggior parte di ciò che dicono è rivolta a me: Ronald fai questo, Ronald fai quello, Ronald sei lavativo, Ronald non essere volgare, Ronald non parlare, Ronald non respirare, Ronald vai a giocare a mosca cieca sui tetti

Miseriaccia, io volevo solo sapere dove si trova il barattolo delle ciliegie candite, non mi sembra di aver chiesto la luna.

E poi, mi chiedo: perché ci stiamo scapicollando in modo esagerato, quando il matrimonio è fra una cinque giorni?

Capisco che è sempre meglio prepararsi prima, darsi da fare con l’allestimento della casa e tutto, ma i dolci…

Che senso ha preparare i dolci quando mamma sa perfettamente che faranno una rude e cruenta fine nell’arco di una giornata? E non mi riferisco alla muffa che sopraggiunge intaccando quelle delizie, bensì alle insaziabili quanto golose bocche di Fred e George.

Ok, anch’io sono compreso, ma non sono ingordo quanto loro, prorprio no!

E inoltre, se Merlino ci ha dato il dono della Magia, perché non possiamo utilizzarla in queste occasioni, anziché per duellare con altri maghi?

Sarebbe un fine più utile e, soprattutto, meno richioso…

Ritornado al caos inconcepibile che regna sovrano in questa Tana di pazzi psicolabili capitanati dall’instancabile e sclerotica Molly Weasley, altrimenti detta mamma

“Signora Weasley, è successo un cas…cioè, volevo dire, un fatto grave: Grattastinchi è saltato sul tavolo, tuffandosi nella ciotola dentro la quale stavo mescolando la panna che, mi ha fatto notare Ginny, ho fatto smontare. E adesso Grattastinchi se ne va passeggiando allegramente per le stanze della casa imbrattando tutto di panna. Che devo fare?”.

Harry è ricoperto da capo a piedi di panna, e si rivolge a mia madre con espressione da cucciolo indifeso brandendo in mano la frusta con cui stava lavorando. Mia madre lo guarda in maniera comprensiva, come se non fosse successo nulla d’irreparabile.

Perché, in effetti, non è successo nulla di irreparabile…ma se le catastrofi sono inavvertitamente causate dal sottoscritto, eccome se sono irreparabili! Anche il nodo sciolto ad una scarpa è irreparabile, se sono io a scioglierlo.

Pazienza, tanto ormai ci sono abituato.

“Stai tranquillo, Harry caro…non è successo nulla di irreparabile”, risponde mia madre in tono soave.

Esattamente quello che ho detto io.

Harry sospira e va alla ricerca di una pezzuola per togliersi di dosso tutta quella panna.

“Harry, ti aiuto io!”.

La vocina di mia sorella arriva alle mie orecchie come il si bemolle di un violino scordato.

Anche se sono temporaneamente separati, questi atteggiamenti da piccioni amoreggianti non mi piacciono per niente! Non è che non voglio la felicità di Ginny e del mio migliore amico, ma è meglio che si tengano fuori dalla mia portata.

Credo che una mia occhiataccia all’indirizzo di Harry gli abbia fatto capire che devono cambiare aria…spero solo non vadano in camera da letto per toglersi la panna di dosso…

Ma che cavolo sto pensando???

Arcimiseriaccia!

Credo sia meglio cambiare argomento…

“Porco bolide, si è rotto il piede del tavolo!”, esclama Bill in preda al panico.

“Possiamo sempre ripararlo, figliolo”, risponde mio padre, ragionevolmente.

“Ma Fleur non mi perdonerà mai se vede che il tavolo è deforme!”.

Mio fratello non sta esagerando: Fleur è davvero tanto pignola e perfettina.

Non so perché ma mi ricorda qualcuno…chissà chi…?

“Non se ne accorgerà nemmeno. Metterò una tovaglia lunga che coprirà il tutto”, ecco mia madre che dà la soluzione ad ogni tipo di problema.

Mi stupisco come mai non l’abbiano ancora chiamata a dirigere una rubrica di casalinghe sul Settimanale delle Streghe. Guadagnerebbe fior di Galeoni!

Ok, non divaghiamo.

De quoi non mi devo acorsgere?”, chiede Fleur, con il suo sensuale accento francese.

Sensuale accento francese??? Se mi sentisse Ginny, mi ucciderebbe!

Non oso immaginare gli uomini francesi…se ci penso mi vengono i brividi…

Comunque, sto andando di nuovo fuori dal discorso.

“Di nulla, Fleur cara…”.

Mia madre dovrebbe levarsi lo sdolcinato e pertanto diabetico vizio di dire caro o cara dopo ogni nome! Capisco che ci vuole bene, ma mi sembra eccesivo!

Una volta ha persino detto Errol caro e a quel punto sono rimasto sconvolto!

Perché Errol è caro ed io no? Io sono l’unico componente della famiglia – per non dire l’unico essere umano esistente al mondo, dato che fra poco dirà anche Voi-Sapete-Chi caro – a cui non viene affiancato al nome il suddetto epiteto.

Ammetto che è complesso di inferiorità la patologia di cui soffro, ma non posso farci niente. Vivere all’ombra di qualcuno non è una bella cosa…

Non vorrei dilungarmi con i miei problemi sociali, rischerei di essere noioso.

Durante questi lavori mentali sono ritornati – finalmente – Harry e Ginny.

Perché Harry ha l’aria estremamente soddisfatta???

Basta, devo farmi i cavoli miei, come mi ripete sempre Hermione.

Un rumorino proveniente dal mio stomaco mi avverte che è ora di mettere qualcosa sotto i denti.

“Mamma, ho faaaame!”, dico in stile bambino di tre anni.

Hermione ridacchia, ma io la fulmino prontamente con lo sguardo.

“Ron, sei un ingordo! Pensi sempre e solo a mangiare!”, sbotta al mio indirizzo, come se avessi proferito qualcosa di scandaloso.

“In effetti una certa fame l’avverto anch’io. È quasi ora di pranzo”, interviene mio padre, colui che reputo il salvatore di ogni situazione.

“D’accordo…correte tutti a lavarvi. Fra trenta minuti sarà pronto il pranzo, e guai a chi non si presenta!”.

La visione di mia madre che ci minaccia brandendo un coltello da macellaio – che ha tra le mani per puro caso – è terrificante!

L’allegra combriccola corre su per le scale, sperando di infilarsi in uno dei due miseri bagni per prima, non sapendo che l’imbattibile Ron Weasley è partito prima di tutti!

“Rooon, maledetto impostore! Fai entrare prima me in bagno!”, mi urla Fred ai piedi delle scale, mentre mi vede filare su facendo gli scalini a tre a tre.

“Neanche per idea!”, gli urlo di rimando.

Lui comincia a salire un paio di gradini, ma viene bloccato dalla mano di George che gli tira la maglietta.

“Se qualcuno deve entrare prima di te nel bagno, quello sono io!”.

Li lascio improvvisare un incontro di lotta libera per le scale, tanto ormai il bagno è mio!

È difficile appropriarsi del bagno quando in casa tua vive un esercito di persone. Per non parlare delle ragazze, che occupano un’infinità di minuti là dentro senza capire cosa diavolo fanno lì per tutto quel tempo…!

Lasciamo perdere questi misteri della vita…

Finalmente riesco ad entrare nel bagno, ma non faccio neanche in tempo a girare la chiave nella toppa che sento bussare freneticamente, quasi volessero buttar giù la porta.

“Rooon! Fai entrare prima me!”.

Riconosco questa voce, è quella di Harry.

“Scordatelo”, gli rispondo.

“Ma se ogni volta ci stai un casino!”.

“Questo non mi risulta!”.

“Ron, se finisci l’acqua ti stacco la testa!”.

“Non ho paura delle tue minacce”.

“Sbrigati! Nel frattempo vado da Gin…”.

Non gli permetto di completare la frase.

Apro di scatto la porta parandomi davanti a lui in tutta la mia imponenza – i vantaggi dell’essere alto.

Harry si fa microscopico, essendosi reso conto di aver detto qualcosa di non propriamemte lecito da dire quando ci sono io.

“Entra!”, gli ordino, accennando con la testa all’interno del bagno.

So benissimo di avergli fatto crollare qualsiasi tipo di progetto che aveva in mente da attuare con mia sorella – compreso l’aiutarla a fare un tema per le vacanze – ma è questo ciò che voglio.

Quante volte devo ribadire che loro due, quando sono insieme, si devono tenere alla larga dal sottoscritto???

E che nessuno mi venga a dire che faccio la parte del fratello geloso, perché io non sono affatto geloso né di Harry, né di Ginny, né di Krum…

Che cavolo c’entra quell’essere immondo dalle sembianze di un orso col cervello di uno Sciopodo che se osa mettere piede in casa mia il giorno del matrimonio gli spacco la faccia???

Percorro a passo svelto il corridoio, sfilandomi la maglietta – dopo aver controllato che non ci sia mia madre nei paraggi – e sperando che Merlino abbia avuto la bontà di lasciarmi il secondo bagno libero.

Svolto l’angolo e qualcosa sbatte contro il mio petto.

La figura si allontana da me premendosi una mano sul naso.

Dopo aver borbottato qualcosa di non umanamente comprensibile, alza gli occhi su di me.

“Ah, sei tu…”, mormora Hermione.

“Pensavi fossi qualcun altro?”.

“Con tutta la gente che c’è in questa casa…”.

“Giusto”.

Che conversazione intelligente, ma soprattutto piena di parole!

Lei dirige lo sguardo altrove.

Sarà che si trova a disagio di frante alla mia semi nudità?

Non diciamo sciocchezze, mi avrà visto almeno un centinaio di volte senza maglietta…!

Ora che ci penso, lei non mi ha mai visto senza maglietta, il che è un bel problema…per lei…o per me? Sicuramente per mia madre! Se ci vedesse chissà cosa penserebbe…

Cala un silenzio di tre secondi.

Tre.

Due.

Uno…

“Dove stavi andando?”, mi chiede, tornando a guardarmi.

“In bagno”, rispondo un po’ troppo frettolosamente, il che mi fa pensare che sto gradualmente uscendo dai gangheri, e questo non va bene!

Il sottofondo che accompagna questo incontro ravicinato del terzo tipo è rappresentato dalle urla isteriche di mia madre che sta ordinando a qualcuno di andarla ad aiutare con la tavola.

“Meglio che scenda io prima che scoppi l’ennesima catastrofe”, dice Hermione, dirigendosi di gran carriera verso le scale, mentre io mi do del cretino da solo.

“Hermione?”.

Credo di non essermi lavato bene le orecchie stamattina…ho chiamato io Hermione???

Oh, miseriaccia…

“Si?”.

Eppure credevo di aver solo immaginato di chiamarla…

Si volta verso di me, in attesa di sapere cosa voglio.

Ovviamente io non posso fare altro che boccheggiare come un cretino, perché non posso di certo dirle che ho pensato il suo nome ma l’ho detto ad alta voce, dato che lei è la regina incontrastata dei miei pensieri.

Deglutisco sonoramente.

“Cosa vuoi, Ron?”.

“Voglio te”.

To be continued…

Ebbene si, sono tornata con una fic a capitoli Ron/Herm al 100%.

Strano ma vero, su loro ho scritto solo one-shots…chissà che ne verrà fuori con questa…^^’’

Beh, non posso far altro che dirvi di esprimere la vostra opinione su questo primo capitolo.

Un bacione a tutti e alla prossima^^

  
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