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Autore: Tennant_is_a_puppy    16/01/2013    4 recensioni
EMA 2012. Francoforte. Volevo andare a vedere Carly Rae Jepsen. Non immaginavo nulla di tutto questo. Si faceva chiamare Gotye. Era straordinario.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prima una premessa brevissima...voglio solo chiedervi di recensire questo capitolo perchè non sono completamente soddisfatta. Voi che ne pensate?


Ero sconvolta. 
Non ero in grado di continuare la conversazione con mia madre né con nessun altro.Deedee! Era stata lei, lei aveva contattato la mia famiglia. O ancora peggio, le autorità. E chissà che storia incredibile che aveva raccontato. Chiamai Olivia e la feci sedere.
-Olivia, devi dirmi delle cose riguardanti il processo-
-Cosa?-
-Punto uno; è già cominciato?-
-No, comincierà tra qualche giorno-
-Come hanno fatto a trovarci?-
-Una testimone-
-Una? Era una lei?
-Mi pare-
-E cosa vi ha detto?-
-Quello che è successo- disse improvvisamente seria
-Del fatto che Wouter ti ha ricattata e ti ha portata con sé-
-Ricattato? Lui?- casomai il contrario, pensai
-E’ quello che è successo
-No, non lo è-
-Non sta a me farti cambiare idea, farti smettere di cadere in questa minaccia, ma sai che è così, e da amica ti consiglio vivamente di convincerti della realtà e testimoniare contro quell’uomo, perché è giusto così. Capisco che tu ti possa essere innamorata, ma ti devi rendere conto che sta sbagliando-
Ma cosa diamine stava succedendo? Wouter, che mi ricattava? Qui erano tutti pazzi. Nessuno mi credeva.
-Posso..- dissi, mogia, cercando di apparire umile –Posso vederlo?-
-Non credo-
-Io voglio parlarci. Mi aiuterebbe-
-Potrei parlarne con i piani alti-
quella risposta mi sollevò appena un po’. Rivedere Wouter sarebbe stato l’unico modo per riprendermi, al momento.
Poche ore dopo vidi Bielikov che leggeva un giornale.
-Ehi, Bielikov- chiesi –C’è scritto qualcosa su di me?-
lui mugugnò un qualcosa di indefinito
-Andiamo- insistetti -Lasciami dare un’occhiata-
lui mi tese il quotidiano con disprezzo, dopo essersi assicurato che non dessero informazioni che non potevo avere. In prima pagina c’era Deedee, Wouter e anche io. Era tutto scritto in danese.
Scossi la testa –Posso tenerlo?- chiesi. Quello si strinse nelle spalle.
Poco dopo Olivia mi portò la cena, una manciata di penne al sugo, e una fettina di carne sottile, tutto molto freddo, ma che mangiai vorace. Troppe emozioni.
-Ho buone notizie- mi disse poi-Wouter verrà a vederti domani-
questo mi lasciò senza parole dalla gioia. Urlai e tentai di abbracciarla attraverso le sbarre, poi passai in rassegna i miei abiti mentre Olivia mi spiegava he sarebbe stato un colloquio sorvegliato, tramite il vetro e che ci sarebbero stati otto testimoni, quattro da me e quattro da Wouter. Non proprio il classico appuntamento romantico, ma mi sarei accontentata.
Attraversai la prigione in manette tra i quattro testimoni, Olivia, Dimitri e Bielikov, e un uomo che non avevo mai visto. Notai che aveva con sé una cartella di appunti.
-Non vorrà scrivere quello che ci diciamo?!- esclamai
-No, anche se in un certo senso potrei-
-Pensi agli affari suoi-
-Questi sono affari miei- disse facendomi entrare nella sala di ricevimento impassibile. Mi smanettarono e mi fecero sedere di fronte al vetro vuoto. Nel riflesso vidi che si disponevano in fila al muro. Attesi e dopo un po’ dall’altro si ripetè la scena. 
Solo che invece di me c’er Wouter, sbatacchiato qua e là dalle guardie, fino a farlo sedere di fronte a me. Teneva la testa bassa, e non riuscivo a vederlo in volto. Reclinai il viso e lui alzò gli occhi. Era pallido e delle borse grigie gli attraversavano gli zigomi. Ma gli occhi, quegli occhi blu erano sempre gli stessi, bellissimi, che mi facevano innamorare ogni volta. Mi ritornarono in mente una cosa che avevo sentito tempo fa, quando un professore fu denunciato per molestie sessuali ad un’alunna. Nulla che mi avesse mai sfiorato lontanamente, ma una ragazza disse “In prigione sono particolarmente cattivi con chi fa questo tipo di molestie sulle minori” “Cattivi in che senso?” “Non so, poco cibo e tante botte, probabilmente”
mi si accapponò la pelle.
-Ciao.
-Ciao.
abbozzai un sorriso e lui mi imitò. Mi resi conto che mi mancava cento volte più di quanto pensassi.
-Come stai?- mi chiese poi –Ti trattano bene?- disse lanciando uno sguardo alle mie guardie:
-Sto bene, sei tu che sei..- lo osservai per un attimo –Hai perso chili- soggiunsi
-Quando mangi poco succede-
lo guardai negli occhi. Era sempre lui, era sempre lui, lo stesso, ma in qualche modo era diverso
-È colpa mia- dissi –Se non mi fossi incaponita..se non avessi fatto la ragazzina stupida che credeva di aver trovato l’amore della sua vita..-
-Perché?- mi interruppe
-Cosa perché?-
-Rita, perhè dici di aver creduto di averlo trovato...?-
lo guardai a lungo e cercai di afferrare il senso delle sue parole.
Poi dopo capii. Lui mi stava dicendo che io ERO l’amore della sua vita. 
Dovette accorgersi della mia intuizione per cui continuò:
-Hai fatto la cosa migliore per entrambi. Sicuramente sarei stato peggio senza di te-
sospirai e non trovai parole adatte a rispondergli. Ci pensai su e poi mi venne spontaneo
-Ik hou van he- dissi, imitando il suo olandese. Lui poggiò la mano sul vetro, e mentre la congiungevo sulla sua aggiunse:
-Fee-

Okay, ribadisco...R-E-C-E-N-S-I-T-E assolutamente perchè sono veramente incerta, non so se riscriverlo.
Detto questo, grazie se siete arrivati fino a qui giù. La storia l'ho finita, ora si tratta solo di aggiornare tutti i capitoli...credo che qeusto avverrà nonappena i nuovi capitoli raggiungono 15 visite. Politica mia, lasciate stare la mia mente contorta! Grazie della lettura, Margherita Tennant
  
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