Ritorno a casa!!!
Doveva essere piuttosto tardi dato che
Chibiusa, che riposava nel letto dell’infermeria, sentiva il sole scaldarle il
corpo; era una sensazione che le era sempre piaciuta, sentirsi cullare dai
caldi raggi del sole, anche se, siccome era pieno inverno, era un calore
piuttosto debole, quasi morente…. Si rispecchiava nel sole, anche lei si
sentiva esausta, stanca della battaglia del giorno prima, ma non era solo una
stanchezza fisica quella che l’opprimeva, aveva accettato di ritornare a combattere
per liberarsi della noiosissima vita che conduceva a palazzo, ma ora ne aveva
nostalgia, le mancavano i suoi genitori e Ottavia, l’ultima volta che li aveva
visti era stato a natale, e in quell’ occasione avevano fatto davvero di tutto
per farle capire quanto bello era vivere al Crystal Palace, forse speravano che
rimanesse per più tempo o per sempre…; l’unica cosa che avevano ottenuto da
parte sua in questo modo era stato un mare di lacrime alla sua partenza e la
promessa di ritornare presto… presto, erano gia passati tre mesi e non era
tornata a casa neanche per un week end, nemmeno per sapere come stavano, se
andava tutto bene, se gli mancava almeno un po’, questo era ovvio, doveva
mancargli per forza… o forse no, forse la stavano dimenticando col passare del
tempo, forse più questo scorreva più loro imparavano a vivere senza di lei,
sarebbe diventata una cosa normale non averla li con loro, forse Ottavia
l’aveva rimpiazzata, magari i suoi genitori stavano progettando di avere un
altro figlio, forse d’ora in avanti ogni sua visita sarebbe diventata un peso,
ogni volta avrebbero dovuto organizzare feste e fingere che gli era mancata
quando magari pensavano che era una scocciatura, che avrebbe potuto rimanere a
Stella Rossa, lei che li aveva abbandonati, perché anche se nessuno gliel’aveva
mai detto in faccia lo sapeva che era questo che pensavano… che li avesse
abbandonati, ma in fondo non avevano tutti i torti, perché è proprio quello che
aveva fatto… e per cosa poi, per rischiare la vita, per restare con tre ragazze
che per quanto simpatiche, per quanto gli volesse bene, non rimpiazzavano
neanche lontanamente l’affetto che provava per chi la stava, forse, aspettando
al Crystal Palace; poi cera lui, Alexander, nonostante stessero insieme lei non
l’amava, ne era certa, ed era sicura che lui l’avesse capito, non sapeva
neanche perché gli aveva detto di si quando le aveva chiesto di fare coppia
fissa, forse perché Angel le aveva fatto il lavaggio del cervello, o forse… no,
sicuramente, per dimenticare Helios, era strano quello che provava nei suoi
confronti, odio allo stato puro perché la faceva soffrire come un cane ma allo
stesso tempo… il più dolce dei sentimenti, amore puro e in corrodibile, nemmeno
l’odio riusciva a scalfire quel suo sentimento, chissà cosa avrebbe detto
Alexander se avesse potuto vedere nel
suo cuore… avrebbe sofferto, ne era sicura, forse come lei soffriva per il suo
sentimento non corrisposto, così lui avrebbe sofferto se avesse saputo per chi
batteva realmente il suo cuore, eppure era certa che lui si fosse accorto che
non lo amava; adesso che ci pensava lei non gli aveva mai detto di amarlo,
chissà se lui se n’era accorto… forse non era giusto quello che gli stava
facendo, forse avrebbe fatto meglio a mettere in chiaro le cose con lui, o
forse se ne sarebbe accorto lui stesso e avrebbe chiuso definitivamente la sua
agonia…. L’amore era davvero crudele, erano veramente poche le persone che
sapeva innamorate e felici…
TOC TOC
Se cera una cosa che odiava era essere
interrotta mentre pensava, ma succedeva così spesso che ormai non se la
prendeva neanche più. Si sistemò seduta sul letto con la schiena appoggiata
alla spalliera e poi si sorprese sentendo quanto fosse roca la sua voce mentre
pronunciava stancamente
- Avanti…
Sulla soglia c’era la primaria che
constatando che era l’unica ad essere sveglia le chiese
- Tesoro stai meglio?
Chibiusa annuì quasi impercettibilmente.
- Loro dormiranno ancora per parecchio
tempo, gli ho somministrato una dose di sonnifero piuttosto potente… se vuoi puoi
tornare in camera tua.
- Grazie, sa per caso dov’ è la signorina
Faye? Chiese educatamente Chibiusa mentre si alzava e cominciava a vestirsi.
- Credo che sia nel suo ufficio, ora
scusami ma ho molto da fare… con permesso…. Dicendo questo uscì frettolosamente
dalla stanza.
La principessa del Crystal Empire si
vestì molto lentamente, a causa del atroce dolore alla spalla provocato da ogni
movimento brusco, poi uscì diretta all’ufficio dell’aiutante di Morpheus.
I suoi passi risuonavano come un dolce
motivetto per i corridoi deserti del tempio; l’infermeria non distava molto
dalla sua meta per cui in pochi minuti si ritrovò di fronte alla porta dell’
ufficio di Faye.
TOC TOC
- Avanti. Disse una voce dall’interno.
La ragazza aprì la porta e sorrise alla
donna seduta dietro alla scrivania.
- Chibiusa, come stai? Ti senti meglio?
Ho saputo di quello che è successo… sei stata bravissima…. Disse Faye sorpresa
di vederla.
- Sto bene grazie… sono venuta a
chiederle spiegazioni, avevate detto che non ci avrebbero attaccato prima di un
anno e invece…
- Gia, ma cambiando il passato
probabilmente abbiamo modificato anche le mosse del nemico, niente sarà più
come avrebbe dovuto essere.
- … quindi il nemico è pronto per la
guerra… noi non lo siamo…!
- Quelli che avete affrontato sono mostri
piuttosto deboli, non avete avuto troppe difficoltà a batterli, questo vuol
dire che anche il nemico non è ancora pronto, credo che abbia voluto testare la
sua e la nostra forza, e ne è uscito perdente…
- Capisco, quindi da qui in poi dobbiamo
aspettarci attacchi?
- Non necessariamente, ma non dobbiamo
sottovalutarli, lo abbiamo già fatto e ci è costato caro…. C’è qual cos’altro
che vuoi sapere?
- …no.
- Bene, ah aspetta, credo che gli
allenamenti verranno sospesi per qualche settimana, almeno fin quando non vi
sarete più o meno ripresi.
- …d’accordo.
- Magari potresti tornare a casa… è molto
tempo che non vedi i tuoi genitori…
- No, potrebbero attaccarci, io sarei
inutile laggiù.
- Non credo ci attaccheranno molto presto
e comunque non ci metteresti più di qualche secondo a tornare di qua…
- Beh… va bene.
- Allora arrivederci, e buone vacanze!
Disse Faye sorridendo a Chibiusa che ricambiò il sorriso e uscì.
*A casa… finalmente…*
pensò. Poi prese tra le dita affusolate
il ciondolo e sparì.
°Crystal Palace -
giardini°
La dolce figura della principessa
comparve in un tripudio di luci rosa e oro in mezzo a un aiuola di rose nere,
fiore rarissimo che cresceva solo nei giardini del palazzo anche d’inverno. La
ragazza sorrise quando la fragranza del pregiatissimo fiore le esplose nelle
narici.
Dopo essersi deliziata di quel bellissimo
capolavoro di madre natura si avviò verso la scalinata che conduceva alla sala
del trono, luogo in cui molto probabilmente i suoi genitori tenevano udienza.
Adesso che ci pensava non era nelle
condizioni più adatte per fare il suo ritorno nell’alta società; indossava una
maglietta gialla e un paio di jeans a vita bassa, per non parlare delle scarpe
da ginnastica…. Decise che non le importava un gran che di quello che avrebbero
pensato i nobili aristocratici, aveva voglia di rivedere sua madre, non le
interessava neanche dover interrompere chissà quale noiosissima riunione….
Tra un pensiero e l’altro aveva ormai
percorso tutta la scalinata, ora si trovava di fronte al pregiato portone in
legno bianco che la separava dalla sala del trono; rimase indecisa sul da farsi
per qualche secondo, poi in un impeto di impazienza spalancò le porte.
La gente che gremiva la sala si voltò di
scatto per vedere chi aveva cercato di sfondare il portone; sui loro volti si
dipinse un espressione di puro stupore quando videro la figura dell’erede al
trono stagliata sulla soglia.
Chibiusa si rese conto di aver usato
troppa forza e arrossi leggermente, alzò lo sguardo verso la sala, la stavano
guardando tutti come se fosse un alieno, sorrise. Poi incrociò lo sguardo
esterrefatto di sua madre, si dimenticò di chi era e di dov’era e si mise a
correre in direzione della donna dai lunghi capelli dorati che in quel momento
si stava alzando con le lacrime agli occhi. Salì i tre gradini che conducevano
al rialzamento dov’erano posti i troni dei sovrani e si gettò tra le braccia di
sua madre.
Dopo tre lunghi mesi si ritrovava
finalmente in un caldo abbraccio materno… mentre affondava la testa nei capelli
d’orati della regina si sentì stranamente felice, felice di essere di nuovo a
casa, felice di riabbracciare sua madre, felice che non l’avessero dimenticata,
felice di essere viva…. Sarebbe rimasta così in eterno, neanche il dolore alla
ferita per la troppa pressione la persuase a spostarsi.
Dopo un bel po’ sua madre sciolse
l’abbraccio e le rivolse un sorriso dolcissimo, alle sue spalle anche suo padre
sorrideva. Lo sguardo raggiante della regina si mutò in uno d’orrore non appena
vide le fasciature alla spalla della figlia.
- Cos’ è successo? Chiese preoccupata con
la voce ancora alterata per la sorpresa.
- Ah, no niente… è un graffio. Fece la
principessa in tono poco convincente toccandosi la spalla.
- Sei sicura? Chiamo un medico? Disse
agitata la regina.
- No ma’ non è niente, mi hanno gia
medicata…. È il motivo per cui sono qui: ci hanno attaccato e abbiamo riportato
tutti ferite più o meno gravi, per cui abbiamo sospeso gli allenamenti a tempo
indefinito… mi sono presa una vacanza!!! Disse Chibiusa sorridendo.
°Piuta – base nemica°
- Signore, abbiamo fallito, le sailor
sono tutte vive…. Disse un uomo prostrato ai piedi di un trono in marmo nero
sul quale stava seduta una creatura incappucciata.
- Mi avevi assicurato che non avresti avuto problemi a
farle fuori….
- Io… io, mi dispiace non succederà più…
- Questo è certo…. Pronunciando queste parole abbassò il cappuccio, aveva gli occhi chiusi
e l’espressione concentrata.
- NO! Mio signore… PIETÀ! Disse l’uomo col terrore negli occhi.
- Non ho pietà per chi mi delude… addio…. La creatura sul trono aprì di scatto gli
occhi, occhi malefici, rossi, pieni d’odio, occhi mortali per chi li
incrociava.
L’urlo dell’uomo risuonò in tutta la
sala, poi con un tonfo secco cadde a terra morto.
La creatura si ricoprì il volto col
cappuccio poi chiamò un altro suo seguace
- Derrik….
- Ai vostri ordini. Disse un uomo
comparendo ed inginocchiandosi davanti al trono.
- Affido a te il compito di distruggere le sailor, e non
fallire, mi dispiacerebbe dover perdere un altro dei miei sottoposti….
- Si signore…. E per l’altra faccenda?
- … porta avanti anche quella, ma uccidi quelle dannate!
- Ai vostri ordini! E con un ultimo
inchino sparì.
°Crystal Empire – Camera
di Chibiusa°
La principessa era seduta davanti allo
specchio, impugnava la spazzola, era più di un quarto d’ora che pettinava i
suoi lunghi capelli rosa confetto mentre ripensava alla giornata che aveva
trascorso assieme ai suoi genitori, come non succedeva da moltissimo tempo. Sua
madre aveva annullato tutti gli impegni ufficiali e avevano passato tutto il
giorno a parlare di lei, del Empire e di quello che era successo mentre non si
erano visti. Suo padre le aveva chiesto se voleva che organizzassero una festa
per il suo ritorno, ma lei aveva rifiutato dicendo che era troppo stanca. Ora
si stava infilando una bellissima camicia da notte in raso bianco. Si diresse
verso la finestra, era una notte singolare, ma molto bella. La luna piena era
nascosta dalle nuvole ma le tingeva d’argento così ché il cielo era illuminato
da una pallida luce.
Era tutto il giorno che era pervasa da
una sensazione mista tra la felicità e l’euforia. Si decise ad andare a letto
presto così che la mattina successiva sarebbe stata riposata per passare tutta
la giornata a fare shopping con Ottavia.
La principessa del Crystal Empire si
addormentò pacificamente tra le lenzuola calde, inconscia del fatto che non
avrebbe dormito per molto e soprattutto che l’indomani non sarebbe stata una
tranquilla giornata di shopping.
CONTINUA…
NOTE DELL’AUTRICE: salve a tutti! Da domani parto per le vacanze ergo
non potrò aggiornare per un paio di settimane… se nel frattempo volete
lasciarmi qualche commentino mi fareste un sacco felice!!! Ora scappo perché devo ancora fare le
valige…