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Autore: sara_sessho    16/01/2013    2 recensioni
Dal prologo:
La scritta “Tanti Auguri Ailera” brillava leggermente sotto la flebile luce delle candeline.
“Dai su, ci sarà pure qualcosa che desideri” dissi a me stessa. Pensierosa alzai un secondo lo sguardo e vidi il mio libro preferito “Il Signore Degli Anelli” appoggiato sulla mensola. Sorrisi leggermente e riabbassai di nuovo lo sguardo.
“Voglio vivere l’avventura scritta da Tolkien” pensai prima di spegnere le candeline con un energico soffio.
[...]
«No... Questo è... impossibile... Non può... essere... Gran Burrone» dissi incredula, guardando ciò che era di fronte a me.
Perché Ailera si ritroverà nel mondo creato da Tolkien? Si intreccerà ai destini di chi? E soprattutto, che ruolo avrà?
Lo scopriremo solo vivendo.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                           ~ CHALLENGE ~

 

Eravamo partiti da qualche ora e, per tutto il tempo, proprio tutto, Merry e Pipino lo avevano passato discutendo sul modo migliore per cucinare un cinghiale.

«Voi due, ne avete ancora per molto?» chiesi ai due Hobbit sospirando.

«Che cosa abbiamo fatto?».

«State parlando di cinghiali da quando siamo partiti, mi state facendo venire un attacco di indigestione, anche se non ho ancora toccato cibo» risposi.

«Oh giusto, se vuoi, parliamo di conigli?».

Sconsolata, scossi la testa e li sorpassai. Mi misi a fianco di Sam e dietro Legolas, di cui fissavo insistentemente la schiena, sorridendo.

«Sapete, signorina Ailera, siete molto bella!» esclamò lo Hobbit, guardandomi sorridendo.

Io voltai un secondo il viso dalla parte opposta e poi lo fissai sgranando gli occhi «Parli con me?».

«Vedete un’altra donna nella nostra Compagnia?».

Io, non essendo abituata a certe frasi, arrossii, dato che sulla lista di ragazzi che ho avuto, c’è inciso il numero zero.

«Dovete essere molto corteggiata nel vostro mondo» continuò Sam.

A quelle parole risi leggermente «Non credo proprio, mio caro Sam, non credo proprio» feci una pausa «e poi, ti prego, dammi del tu, ho solo diciotto anni».

«Ci proverò».

In quel momento Aragorn, accanto a Legolas, si voltò a guardarmi «Ha ragione, sai?».

«Su cosa?».

«Siete una ragazza affascinante» rispose. Boccheggiai leggermente.

«Lo penso anche io» si aggiunse Legolas, sorridendomi.

«Ma vi siete messi d’accordo? E’ una congiura contro di me, o mi state prendendo in giro?».

Tutti e tre scossero la testa in segno di diniego. Senza aggiungere altro, accelerai il passo e mi misi davanti al gruppo da sola, borbottando qualcosa senza senso.

Camminammo ancora per un paio d’ore, poi ci fermammo su una piccola altura, costeggiata da pietre. Mi sedetti su una di esse, mettendomi a gambe incrociate e guardando Merry e Pipino imparare a destreggiarsi con qualche mossa base con la spada insieme a Boromir.

«Muovi i piedi» disse Aragorn, anche lui concentrato su di loro.

«Il tuo sguardo fa quasi paura, quando sei concentrata» a parlare fu Legolas, sedendosi sulla pietra accanto a me.

«Davvero? Dovrei usarlo contro i nemici per sconfiggerli allora» risposi sorridendo.

«Ho detto QUASI» affermò di rimando l’Elfo.

Risi leggermente «Allora userò la mia forza bruta» dissi, tirandogli un leggero pugno sulla spalla, facendolo ridere.

«A proposito di forza bruta, abbiamo una sfida, ricordi Ailera?» si intromise Boromir, guardandomi con la spada appoggiata alla spalla.

«Ricordo, ricordo, vuoi farla ora?».

«Perché no? Ho già la spada in mano» mi rispose.

Agilmente mi alzai e slacciai le sciabole dalla schiena. Ne presi solo una e l’altra la lasciai sulla pietra, altrimenti mi sarebbe stata d’intralcio.

Mi voltai e mi diressi verso Boromir, mentre il resto della Compagnia si girò a guardarci.

«Ci andrò piano piccoletta».

«Non voglio favoritismi, altrimenti ti stendo troppo facilmente» risposi mettendomi in posizione di guardia.

Ci squadrammo per qualche secondo, girandoci attorno, poi Boromir attaccò con un fendente a sinistra. Un attacco banale per un guerriero che parai senza problemi. Corrugai la fronte. Non mi stava prendendo sul serio. Così attaccai io, fingendo di fare la sua stessa mossa per poi abbassarmi all’ultimo secondo per attaccarlo dal basso. Non aveva previsto un attacco del genere, ma riuscì comunque a pararlo.

«Devo ammettere che non me l’aspettavo».

«Almeno ora, mi prenderai sul serio».

Ricominciammo ad attaccarci, e andammo avanti per diversi minuti senza mai disarmare o colpire l’avversario, finché, grazie al mio equilibrio ,non inciampai su un sasso, cadendo all’indietro. Boromir si stava già pregustando la vittoria ma, facendo una kip, mi rialzai e, avendo ancora la sciabola in mano, lo disarmai. Cogliendolo alla sprovvista, ne approffitai e, rotando su me stessa lo colpii in viso con un calcio circolare.

Boromir cadde a terra e, guardandomi, si rialzò «Niente male ragazzina, sai combattere».

«Dove hai imparato?» urlò, tutto saltellante Pipino.

«Da mio padre» risposi «Nel mio mondo lui era maestro nelle arti del combattimento e così, fin da piccola, essendo la sua unica figlia, insegnò anche a me».

«Potevi dirlo subito» borbottò Boromir.

«E che gusto c’era, poi?» dissi, provocando le risa generali.

«Scusa Ailera, ma perché hai detto che tuo padre era…» iniziò Pipino.

«I Crebain da Duneland!» urlò all’improvviso Legolas.

 Di fretta, ci nascondemmo tutti sotto alle piante o sotto alle pietre più grandi. In qualche modo ero riuscita a sfuggire alla domanda di Pipino, sperando che poi non la ricordasse.

«Spie di Saruman» disse poi Galdalf quando lo stormo di “uccelli” passò.

A causa di questo imprevisto, non per me ovviamente, prendemmo la strada per il Passo di Caradhras. Ma appena cominciai a camminare, inciampai nuovamente nei miei piedi e caddi a terra di faccia.

«Pessimo equilibrio proprio» dissi mentre mi alzavo. Gli altri non si accorsero e continuarono a camminare, tranne Legolas che rimase ad aspettarmi.

«Tutta intera?» mi chiese.

Annuii, poi l’Elfo mi porse le mie sciabole che avevo lasciato sulle rocce.

«Oh grazie, si vede che non sono abituata a viaggiare armata, eh?» dissi, mentre me le riallacciavo sulla schiena.

«Forza, raggiungiamo gli altri» mi rispose Legolas spingendomi leggermente, ma sempre sorridendo.

 

 

E così ci incamminammo, man mano che ci avvicinavamo, il mio sguardo s’incupiva. Presto avremmo attraversato le miniere di Moria.

 

 

 

Angolo autrice:

Salve a tutti, lo so che è breve ma non potevo aggiungere altro. Comunque nella parte del combattimento ho usato le mie conoscenze, dato che pratico wushu ed è previsto l'uso di svariate armi. Inoltre per chi non lo sapesse la KIP è il modo per rialzarsi usando solo le gambe e i reni.

Detto questo, ringrazio tutti e scappo. La prossima volta mi dilungherò di più

un bacio, sara_sessho

 

 

   
 
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