Prologo(?)
Grigio.
Questo è il colore che darà inizio al nostro viaggio. Grigio, come il cielo
scuro e opprimente che si staglia sopra il mare calmo e gelido delle terre del
Lontano Nord. Grigio, come la neve che cade mescolata a cenere sui capi dei
marinai della Sleyghar. Impesta l’aria con la sciagura ormai avvenuta. Ma non
c’è possibilità di rivalsa..e nemmeno di salvezza. Attaccata ai loro abiti
logori e sporchi, intriso nelle loro membra stanche la sconfitta sarà un
marchio a fuoco, un peso, un odio che smusserà le loro anime forti fino a
renderli l’ombra di sé stessi. Un passato dimenticato. Un futuro nemmeno
cominciato.
È consono
che una leggenda inizi da una nascita. Ma non è una leggenda che vi sto per
narrare; è la storia di uomini di un mondo ormai perduto, sconfitto e
dimenticato. Forse, anche loro,volentieri, si sarebbero dimenticati di loro
stessi, ma sono uomini d’onore quelli di cui vi sto per narrare;
lascio
a voi il gravoso compito di tirar le conclusioni.
Grigio
è il colore della barba di un vecchio che piange i suoi cari da lontano, grigio
è il colore dei suoi occhi che non conoscono più lacrime.
Il suo
mantello una volta bianco è rovinato. Sulle sue spalle ricurve si appoggia come
un peso insostenibile. Un lembo vicino al viso ed il vecchio si aggrappa come
ad un ancora di salvezza e ancora una volta si odia, perché si era ripromesso di
dimenticare il sapore delle lacrime, perché si era ripromesso di non fallire, perché
ancora sente la sua dolce risata rimbombare nella sua mente come un accusa, perché
non le ha detto abbastanza volte quanto era importante…ed ora..ora non ce ne
sarà più la possibilità.
La Sleyghar
scivola sulle grigie e tetre acque lontana dall’Isola dimenticata e ormai
affondata di Gyterio.
Gli
occhi dei marinai sono spenti, affondati negli ultimi scogli della loro casa o
incollati a terra per non farsi sopraffare dal dolore.
La
Sleyghar per ultima abbandona il mare del Lontano Nord…ma non è stata l’ultima
ad abbandonare le rive deserte di Gyterio
Prima
fan fiction fantasy.Originale che scrivo.
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Alla
prossima