Lo osservava da qualche minuto ormai, fermo sulla porta della mensa senza trovare il coraggio di muoversi.
Tratteneva quasi il fiato nell’osservare i movimenti del suo compagno e collega, da come rigirava la penna tra le lunghe dita, al modo in cui si leccava le labbra, passandosi di tanto in tanto la mano tra i capelli ricci e scuri.