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Autore: tirannocyrus    16/01/2013    1 recensioni
"-wow- dice lui, avvicinandosi. –è bellissimo. Dovresti fare l’artistico.-
Alzo gli occhi dal disegno. –è solo all’inizio, sono sicura che verrà fuori una me…- non riesco a finire la frase. Il ragazzo ha capelli ricci castano scuro, occhi verde smeraldo e porca troia, un sorriso stupendo.
-…rda. Si insomma una merda. Grazie, comunque.- gli dico, rivolgendoli un piccolo sorriso."
Questa è la mia prima ff, quindi abbiate pietà e lasciatemi qualche recensione. Buona lettura.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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allora, salve! mi chiamo elisa, e spero che la mia ff vi piaccia. è la mia prima ff, quindi siate clementi e lasciatemi una recensione. c:
in questo capitolo non succede un granché, è più che altro un'introduzione lol spero non vi annoi a tal punto da preferia andre a zappare la terre in norvegia.
adiosss



-RONNIEEE!- ahia. Qualcosa mi dice che la sveglia non ha suonato.
Shrader  in un secondo irrompe in camera e mi tira addosso un cuscino. Per fortuna che è la mia migliore amica, o sarebbe già defunta.
-TOGLITI DAI COGLIONI JOHNSON. O OGGI NON ARRIVI A SCUOLA.- le dico in tono minaccioso. O qualcosa di simile. Sono ancora a letto, e dal suo tono deve essere tardi. Quindi non penso di farle paura.
-Ecco, a proposito di scuola. Alzati, sono le sette e dieci.- per risposta, mi copro la testa con il cuscino. Non voglio ricominciare quest’inferno. Lei arriva e mi toglie il cuscino dalla faccia.
-VERONICA WILLIAMS, SE NON MUOVI ALL’ISTANTE IL CULO TI FACCIO ALZARE IO PRENDENDOTI A SBERLE A RITMO DI AS LONG AS YOU LOVE ME. NON STO SCHERZANDO.- non ribatto e mi alzo. Manco mia madre. Mi fa paura in questi momenti.
Fortunatamente, per la prima volta in tutta la mia vita, prevedendo il risveglio brusco, mi ero prearata i vestiti da mettermi il giorno prima. Miracolooo.
Dei pantaloni blu che partono larghi e si stringono alle caviglie (non so il nome lalala), una canottiera grigia con pizzo ai bordi, una maglietta bianca e sopra una felpa blu di lana, che lascerò aperta. Io la chiamo felpa da barbona. Per le scarpe non ho bisogno di pensare. All Star bianche. Ho solo quelle. O quelle o i tacchi, che metterei, se non fossero scomodi e se non mi sentissi una battona. Dovrei metterle più spesso, visto la mia statura. 1,55 m. Sono la regina dei puffi lalala.
Vado allo specchio, decisa a truccarmi decentemente per il primo giorno di scuola, ma non ho voglia. Quindi, metto solo del mascara, matita nera sulla lima interna ed esterna e del blush color pesca sulle guance, tanto per non sembrare cadaverica. Devo addirittura diluire il fondotinta con il latte detergente, perché il colore “01 porcellana” è troppo scuro. Yeeeh.
Non ho nemmeno voglia di fare qualcosa con i capelli. Che trasgry. Per cui sciolgo la coda e lascio ricadere sulle spalle le onde color castano scuro che ho per capelli.
Mi guardo allo specchio. Come sopravvivrò ad oggi? Il primo giorno è sempre il peggiore. Puoi farcela! Go Ronnie Go! Tira fuori le palle! Arrrgh! Come nel video di Want U Back di Cher Lloyd, arrrgh! ARRRRGH!!
-RONNIE! MUOVI IL CULO!- la voce di Shrader mi arriva dal piano di sotto.
-ARRRGH!-
-…CHE CAZZO STAI FACENDO?! MUOVITI PSICOLABILE!-
Prendo al volo la borsa e la raggiungo.
 
Siamo in fila alla segreteria della scuola per prendere gli orari, quando Shrader mi prende per la manica. Con un gesto meccanico, muove la testa verso sinistra. Non capisco che diamine stia facendo.
Prurito?
Devo averla guardata con una faccia da scoiattolo con l’acne, perché lei alza gli occhi al cielo e rifà il gesto.
Tic nervoso?
Vedendo che non capisco, rifà tre volte il gesto.
Possessione?
Qualunque cosa sia, non capisco. Dovrebbe sapere che la mattina (anche il resto della giornata in verità, ma sono dettagli) ho la capacità mentale di un lamantino in calore.
Come se mi avesse letto nel pensiero, mi prende per le spalle e mi sposta al suo posto.
-Guarda a sinistra, deficiente.-
Mi volto. Vorrei non averlo mai fatto. Li c’è Damon, con John e Chris. Loro sono i più fighi della scuola. Loro sono desiderati da tutte le ragazze. Loro sono degli stronzi. Loro sono quelli che mi hanno fatto passare quattro anni d’inferno. Hanno cominciato a 13 anni. Ora ne ho 17. E non mi sento mai abbastanza. Non sono mai abbastanza. E non dimentico. E non mi fido. Non mi fido di nessuno. Per paura che io mi possa affezionare a qualcuno, per paura che quella persona non mi ritenga abbastanza, per paura che qualcuno possa arrivare al mio cuore, e schiacciarlo come hanno fatto loro.
 
Mi dirigo incazzosa (?) verso l’aula di chimica. Quest’anno io e Shrader abbiamo solo due corsi insieme. Mi stanno prendendo per il culo? Mi hanno tolto l’unica persona di cui io mi fidi qui dentro? Io spaco botilia amazo familia.
Appena dentro l’aula, mi fiondo all’ultima coppia di banchi, e mi siedo al posto vicino al muro, in modo da essere confinata fuori dal mondo, e farmi gli stracazzi miei, perché oggi sono troppo incazzata. Prepariamoci alla solitudine, lalala.
 
Prendo il mio block-notes e tiro fuori l’astuccio e il diario. Prendo la matita, e continuo la bozza del disegno che avevo già cominciato in precedenza.
Il disegno è un cielo (che sarà azzurro trollolol), le foglie di un’albero (che saranno verdi trollolol) e una mano con metà avambraccio, che sarà tesa verso la luce. Sull’avambraccio, disegnerò delle rondini in volo.
Comincio a disegnare.
 
Due minuti dopo, la classe comincia a riempirsi. Sento qualcuno muovere la sedia accanto alla mia.
-ti dispiace se mi siedo qui? Tutti gli altri posti dietro sono occupati, e non ho voglia di stare a guardare quella stronza della Hewitt.-
-certo- rispondo al ragazzo, senza neanche guardarlo in faccia, e continuando a disegnare.
-wow- dice lui, avvicinandosi. –è bellissimo. Dovresti fare l’artistico.-
Alzo gli occhi dal disegno. –è solo all’inizio, sono sicura che verrà fuori una me…- non riesco a finire la frase. Il ragazzo ha capelli ricci castano scuro, occhi verde smeraldo e porca troia, un sorriso stupendo.
-…rda. Si insomma una merda. Grazie, comunque.- gli dico, rivolgendoli un piccolo sorriso.
-figurati. Come ti chiami?-
-Veronica Williams. O Ronnie, come vuoi. Tu?-
-Harry Styles. In realtà sarebbe Harold. Ma chiamami Harry. Ti prego.- rido.
  
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