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Autore: JustBelieve    16/01/2013    5 recensioni
Dalla storia:
"Spesso Darren si chiedeva come ci riuscisse, come facesse a lavorare incessantemente per tutte quelle ore per poi tornare a casa ancora intero. Ma una ragione per cui resistere e lottare con tutte le sue forze ogni giorno per non crollare, lui ce l’aveva: si chiamava Chris Colfer".
Genere: Angst | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- “Seguimi, ti faccio vedere la tua stanza” lo invitò Darren, sorridendo.

Chris annuì e seguì il moro, cominciando a salire gli scalini, aggrappandosi alla ringhiera poiché con l’altra mano, inizialmente, teneva la valigia.

Erano entrati in quella casa da pochi istanti, ma da quello che aveva potuto vedere (Darren non gli aveva dato molto tempo per guardarsi intorno, a dire il vero) era decisamente carina ed accogliente.

Cerina doveva avere buon gusto: la casa era arredata divinamente. Ogni mobile era al suo posto e non mancavano quadri di pittori a lui sconosciuti, sparsi un po’ dappertutto.
S’incantò a guardarli per un istante.  Erano colmi di colori vivaci, capaci da fare tornare il sorriso a chiunque li osservasse, almeno secondo il suo parere.
Promise a se stesso che più tardi avrebbe chiesto alla madre dell’amico chi fossero i pittori. Chissà, magari avrebbe potuto comprarne uno anche per il suo appartamento.

- “Sono belli, vero? Mamma adora i quadri, li metterebbe anche in bagno, se potesse!” – disse Darren, riportandolo alla realtà

- “Incantevoli” – si limitò a rispondere l’altro, preso alla sprovvista.

Mai quanto te”- pensò tra sé e sé.

Darren sorrise e gli dette una piccola pacca sulla spalla sinistra, provocando all’altro un leggero rossore sulle guance.

- “Dai, andiamo di sopra così puoi cominciare a sistemare le tue cose!”.

Senza aggiungere altro, prese la valigia del soprano e cominciò a trascinarla su per le scale.

- “Dare, no! Voglio dire, non importa, posso portarla da solo!” – ribatté.

- “Niente da fare, sei mio ospite, ricordi?” disse infine il moro, chiudendo il discorso senza dar tempo a Chris di ribattere ulteriormente.

Chris si limitò a seguirlo, brontolando di tanto in tanto poiché l’amico rischiava di farlo cadere da un momento all’altro, imbranato com’era.

Mentre salivano, non poté fare a meno di notare le foto appese sulla parete di fianco a lui.
Dovunque guardava, vedeva foto di Darren e Chuck.

Molte mostravano un piccolo Darren intento ad andare in bicicletta, in un’altra aveva in mano quella che doveva esser stata la sua prima chitarra e in altre ancora era già più grande, abbracciato a suo fratello o con altri amici.
Nonostante fosse cresciuto, c’era qualcosa che non era cambiato in lui: il sorriso.

Era il solito che regalava a Chris ogni giorno.

Dio, lo amava.

Amava quel sorriso, capace di illuminargli il volto anche nei momenti peggiori.
Non ne aveva mai visto uno più bello in vita sua.

La gioia che quel ragazzo aveva dentro di sé avrebbe potuto curare tutto il male del mondo, farlo sparire in un istante e mandarlo via per sempre.

Quando giunsero finalmente alla stanza degli ospiti, gli fece un timido sorriso e lo ringraziò per l’aiuto, maledicendosi ancora una volta per non essere andato in albergo.

Era felice di passare del tempo con il suo migliore amico (non poteva permettersi di definirlo in altri modi) ma allo stesso tempo era spaventato a morte da quella situazione, completamente nuova per lui.

E se si fosse lasciato scappare qualcosa? Doveva calmarsi, chiarirsi le idee.

Decise che se la cosa fosse diventata strana o peggio ancora, imbarazzante, avrebbe preso in considerazione l’idea di trovarsi una camera da qualche parte.

Darren, che nel frattempo era ancora lì, appoggiato alla porta, lo scrutava con curiosità. Aveva notato che ultimamente Chris era perso nei suoi pensieri più del solito e si domandava cosa gli stesse capitando.

Peccato, però, che non aveva il coraggio di chiederglielo.

Sei il solito codardo, Darren” – si rimproverò.

- “Darren, puoi andare adesso. Posso disfare la valigia da solo – disse il soprano, interrompendo i suoi pensieri –  “ e se non sbaglio, anche tu devi ancora sistemare la tua roba” – concluse con finto tono accusatorio.

- “H-hai ragione, è meglio che io vada. Ti chiamo non appena sarà pronta la cena, ok?” – rispose l’altro, avviandosi verso la propria stanza.

- “Perfetto, grazie Dare”.

Camminava con passo indeciso, lento.

Per qualche strana ragione, dentro di sé sperava che Chris lo fermasse, che lo implorasse di rimanere con lui ancora un po’.

Ovviamente, ciò non accadde.

Chris si era già chiuso la porta alle spalle e Darren poteva sentirlo imprecare contro la propria valigia, colma quant’era di vestiti e altre cianfrusaglie.

Non appena entrò in camera sua, si buttò sul letto, deciso a riposarsi un po’.

Era già passata una settimana dall’incidente di Chuck e da allora non si era permesso di chiudere occhio neanche per un istante.

E l’ansia e la paura che si portava dietro, non lo avevano certo aiutato.

Fortunatamente, il peggio era passato e suo fratello sembrava riprendersi e stare meglio giorno dopo giorno e questo era tutto ciò che in quel momento importava al moro.

Non ci volle molto prima che si addormentasse, il viso finalmente rilassato ed apparentemente sereno.
 
                                                               
                                                                          
                                                             ****

Nel frattempo, Chris, che  aveva finalmente finito di disfare la valigia e fatto una doccia rapida, era seduto sul letto, con il portatile appoggiato sulle gambe.

Approfittò del tempo a disposizione che aveva per scrivere e così fece, mettendo da parte i troppi pensieri e quelle dannate insicurezze che sembravano non volerlo lasciare in pace.

Tutto ciò che voleva, era liberare la propria mente e sfogarsi.

Aveva bisogno di passare un po’ di tempo da solo, di dedicarsi a se stesso.

Ignorò persino le cinque chiamate perse di Ryan, il quale voleva sapere quando sarebbe tornato a lavoro.

Ne avevano già parlato e aveva avvertito il regista che sarebbe tornato quando lo avrebbe fatto anche Darren.

Non aveva alcuna intenzione di lasciarlo da solo e mai l’avrebbe fatto.

Il suo amico aveva bisogno di lui più che mai e anche se non glielo aveva detto a voce, Chris lo aveva capito dal momento in cui lo aveva tenuto stretto a sé.

Ryan aveva provato a dissuaderlo, a digli che ora che Chuck si era ripreso, poteva tornare sul set, in quanto Darren non era da solo, ma Chris non volle sentire ragioni e confermò la sua decisione ancora una volta.

Sarebbe tornato con Darren, a qualunque costo.

Non gli importava di quello che adesso pensavano il suo regista o i suoi colleghi, tutto ciò che voleva era stare vicino al suo migliore amico.

L’unica persona che sembrava capirlo era Lea, la sua migliore amica.

Lo aveva chiamato ogni giorno sin da quando era partito e gli chiedeva costantemente come stesse Chuck e soprattutto, come se la stesse cavando Darren in quella dolorosa situazione.

A differenza di altri, lei non gli faceva pressioni ne strane domande sul motivo della sua permanenza a casa del moro.

Al contrario, Lea sapeva bene quanto Darren e Chris fossero legati e aveva capito che tra i due sarebbe potuto nascere qualcosa e sapeva che ormai era questione di tempo prima che accadesse.

Quando, poche ore prima della partenza si erano sentiti al telefono e l’amico le aveva spiegato la situazione, lo aveva spronato ad andare e si era fatta promettere di tenerla aggiornata.

Adorava quella ragazza, c’era sempre stata per lui e lo aveva aiutato in varie occasioni, senza mai chiedere niente in cambio.

Semplicemente, si volevano bene come fratello e sorella e insieme si sentivano al sicuro.

Si raccontavano sempre tutto ed erano sinceri l’un con l’altro.

Se capitava che non fossero d’accordo su qualcosa o che uno dei due stesse sbagliando, ne parlavano e chiarivano da buoni amici, senza nascondersi mai niente.

Erano, l’uno per l’altra, un libro aperto e capivano immediatamente quando qualcosa non andava.

Bastava loro un semplice sguardo per comprendersi, le parole non servivano.

Caratterialmente erano diversi, ma si erano comunque trovati fin da subito.

Lea era una ragazza solare, estroversa che si faceva voler bene da tutti, capace di portare gioia dovunque andasse.

Chris, invece, era più riservato e tendeva a nascondere le proprie emozioni agli altri, per paura di esporsi troppo. Aveva sofferto abbastanza in passato e non aveva intenzione di permettere che riaccadesse.

Quando, però, erano insieme, Chris cambiava completamente.

La timidezza che spesso lo bloccava e le inutili paure che aveva dentro di sé, svanivano completamente.

Si fidava dell’amica ed era consapevole del fatto che qualsiasi cosa fosse potuta accadere, lei non lo avrebbe mai giudicato ne abbandonato.

Durante quei giorni in cui erano lontani, sentiva la sua mancanza. Era abituato a vederla ogni giorno, che fosse stato per lavoro o meno.

Ogni volta gli andava incontro con uno dei suoi splendidi sorrisi e lo abbracciava, lasciandogli addosso un po’ del proprio profumo e qualche volta, segni di lucidalabbra sulle guance.
Ma a Chris non importava, la riteneva una delle persone più importanti e sapeva di essere stato fortunato a trovare un’amica così speciale.

Aveva bisogno di parlare con qualcuno e se c’era una persona in grado di ascoltarlo, era la sua migliore amica.

Non le aveva ancora detto di ciò che provava per Darren ma decise che era giunto il momento: non poteva tenersi dentro tutto per sempre.

Non appena ebbe finito di scrivere, poggiò il portatile sul mobile che aveva accanto al letto e digitò il numero.
Lea, come sempre, rispose al primo squillo.

- “Chris, tesoro! Va tutto bene?”

- “Io…sì, sto bene! Tu? Come procedono le giornate senza di me?” – rispose il soprano.

- “Sei sicuro? Ti sento un po’ teso...E’ successo qualcosa? Comunque mi manchi, sai? Non è lo stesso senza di te! Ryan è nevrotico come al solito, Chord continua a fare il pagliaccio di corte e a farci morire dalle risate e gli altri stanno bene. Si sente la vostra mancanza, però. Non è lo stesso senza di voi” – concluse tutta d’un fiato.

Chris sorrise al solo pensiero: sentiva la mancanza dei suoi colleghi e di quelle giornate passate insieme a loro, a ridere e scherzare tra una ripresa e l’altra.

- “Mi mancate anche voi. Darren ed io torneremo non appena dimetteranno Chuck dall’ospedale. Non vedo l’ora di riabbracciarti!” rispose, sincero.

- “ Come vanno le cose tra di voi? Voglio dire, com’è vivere nella stessa casa con Dare?” – lo punzecchiò Lea.

- “In che senso?  Tra di noi è tutto come sempre, non è cambiato nulla dall’ultima volta che ci siamo visti” – rispose il soprano, con tono incerto.

- “Tu lo vorresti, vero? Vorresti che le cose tra di voi cambiassero?” – disse Lea, tornando seria.

- “Io … Perché mi chiedi questo?”

- “Chris, ti conosco meglio di quanto tu conosca te stesso, ormai. Credi che non mi sia accorta di come lo guardi? Credi che non abbia notato il sorriso che spunta sul tuo viso ogni volta che lo vedi o della fatica che fai a staccare gli occhi da lui ?” – rispose l’amica.

- “Sì, lo vorrei. Più di ogni altra cosa” – ammise, infine.
- “E allora perché non glielo dici? Ci devi parlare, tesoro. Altrimenti non cambierà mai niente e nessuno di voi due saprà mai quanto davvero tenete l’uno all’altro”.
- “Non posso, Lea. Ci ho pensato e non sarebbe giusto. Se gli dicessi ciò che provo, rischierei di perderlo. E se succedesse, non lo sopporterei”.

Le lacrime cominciarono a scendere lentamente sul suo viso, prima che potesse fermarle.

Ciò che aveva appena detto era la dura verità con cui doveva convivere ogni giorno e per quanto si sforzasse di non pensarci, quei pensieri tornavano sempre a galla, che lui volesse o meno.

- “Tesoro, devi reagire. So che non è facile, so che hai paura ma se non ci provi non lo saprai mai. Probabilmente non mi crederai, ma quel ragazzo prova esattamente le stesse cose per te. Credimi, l’ho osservato e quando è con te è … diverso. Ti guarda come se tu fossi la cosa più preziosa al mondo e si preoccupa per te più di chiunque. Segui il mio consiglio, tira fuori le emozioni e digli ciò che provi realmente” – disse la ragazza, con tono sincero.

- “No, ti sbagli. Per lui sono solo un amico, ma va bene così, davvero. Forse un giorno troverò il coraggio e gli dirò come mi sento, ma non adesso, non mi sento ancora pronto. Ti ringrazio, comunque, sai sempre come farmi stare bene – disse Chris, con voce rotta dall’emozione – “adesso mi preparo, tra poco ceniamo” –concluse.

- “A presto, Chris. Spero che tu riesca a trovare la forza necessaria per affrontare questa situazione. Voglio solo che tu sia felice, nient’altro, credimi. Ti voglio bene”.
- “Ti voglio bene anche io” – rispose, infine, per poi riattaccare.

Per quanto cercasse di negare a se stesso quello che l’amica gli aveva appena detto, quella telefonata lo aveva fatto sentire meglio. Si sentiva quasi come si fosse tolto un ‘peso’ di dosso.

Sì, aveva preso la decisione giusta parlandone con l’amica.

Tuttavia, ciò che poco prima Lea gli aveva detto, gli tornò in mente.

- “Ti guarda come se tu fossi la cosa più preziosa al mondo”.

E se la ragazza avesse avuto ragione?

Darren poteva davvero provare qualcosa per lui?

No, è impossibile” – si rimproverò – “Smettila di fantasticare”.

Erano migliori amici e Chris non avrebbe rovinato il bellissimo rapporto che avevano per colpa di qualche sua ‘paranoia’.
 
Pochi istanti dopo, sentì bussare alla sua porta.

- “Dare, entra pure” – disse, pacato.

Il moro non se lo fece ripetere due volte ed entrò.

Chris era seduto sul setto, il volto ancora rigato dalle lacrime e una mano poggiata sulla fronte.

- “La cena è pronta! Chris, va tutto bene?” – disse non appena ebbe notato le condizioni in cui si trovava l’altro.

Il soprano alzò lentamente lo sguardo ed incontrò quello dell’amico, visibilmente preoccupato.

- “Sto bene, tranquillo” – rispose, fingendo un sorriso.

Sono a pezzi”.


- “No, non stai bene! Che ti succede?” – ribatté l’altro, con tono serio.

“Succede che ti amo, stupido nano da giardino”.


Il moro lo guardò sconcertato, per poi sedersi sul letto accanto a lui, provocando nell’altro un piccolo sussulto.

- “Va tutto bene, Dare, credimi. Ora mi preparo e andiam-“

Non fece in tempo a finire la frase. Darren adesso era di fronte a lui, con le mani poggiate sul volto del soprano.

- “No, qui c’è qualcosa che non mi stai dicendo. Sono giorni che ti vedo … strano, sfuggente” – disse il più grande.

Era decisamente troppo vicino al suo volto e Chris dovette usare tutte le forze possibili per non baciarlo.

“Trattieniti, Christopher. Non  saltargli addosso, non ora”.

Si guardarono negli occhi per interminabili secondi, incapaci di guardare altrove.

La tensione tra di loro si fece sempre più pesante ed i loro visi erano dannatamente troppo vicini adesso.

Fu in quel momento che Chris ‘esplose’.

Senza alcuna esitazione, prese il volto di Darren fra le mani e lo baciò.

- “Chris…” – sussurrò debolmente il moro.

Ma il soprano continuò, ignorando la perplessità dell’altro.

Si avventò sulle sue labbra come se non ci fosse un domani, come se in quell’istante, il mondo intero stesse per finire.

Ora o mai più” – si disse.

- “Non dire niente” –  ansimò Chris, tra un bacio e l’altro.

Ciò che il soprano non si aspettava, però, era quel bacio sarebbe stato ricambiato.

Strinse Darren a sé sempre con più forza, cercando le sue labbra, consumandole.

Le mani avevano trovato il loro posto tra i riccioli del moro, come aveva sempre desiderato fare.

Quello fu il loro primo bacio.

Il primo vero bacio.

Non c’era nessuna videocamera pronta a riprenderli, nessuno a guardarli.

Per la prima volta, erano solo loro due.

E si amavano davvero, anche se ancora non lo sapevano.

Entrambi avrebbero potuto giurare che quello era il più bel momento della loro vita.

Non importava loro delle conseguenze che quel bacio avrebbe avuto, ne di cosa sarebbe accaduto dopo.

Semplicemente, decisero di vivere quel momento così puro e vero, dimenticandosi del mondo che li circondava.



Angolo dell'autrice:
Nel caso ve lo foste chiesti: sì, sono ancora viva.
Mi dispiace tanto per avervi fatto aspettare tutto
questo tempo, ma è stato un periodo tremendo
e non ho avuto il tempo di fare praticamente nulla .-.
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che
vogliate ancora continuare questa storia.
Non è stato facile da scrivere ma ci ho messo
l'anima nel farlo, come sempre.
Spero di esservi riuscita a trasmettere anche una
piccolissima emozione, a me è successo mentre scrivevo una 'certa'
parte.
Come ho sempre detto, questi non sono i 'veri' Dare
e Chris, ma sono come me li immagino io, tanto
perchè lo sappiate (:
Grazie infinite a coloro che hanno messo la storia fra le seguite/preferite/
ricordate e a coloro che mi lasciano sempre un parere!
Ho creato una pagina su fb per gli aggiornamenti,
eccola: http://www.facebook.com/JustbelieveEfp

Un bacio e al prossimo capitolo!
  
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