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Autore: HarrysJuliet_x    16/01/2013    0 recensioni
E pensare che ti ho odiato tanto, e pensare che ho sperato che tu sparissi da questa terra, ma stasera, stasera ti ho cercato e come l’ultima volta
come quell’ultima maledettissima volta
non ti ho trovato.
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Un po' tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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"Amy siamo arrivati!" Mi svegliai e realizzai subito che non era un incubo, era tutto vero purtroppo. Mi guardai in torno e vidi tutti i passeggeri che si affrettavano a scendere. Mi alzai e presi il mio bagaglio a mano, aspettai mio padre ed insieme scendemmo dall'aereo. Ci avvicinammo al rullo con le valige e da lontano scorsi la mia, era nera con delle fasce bianche. Presi la valigia ed aspettai che mio padre prese la sua.
"Papà sei impedito" Mormorai.
"Ti ho sentito!" Affermò divertito. Lo aiutai ma caddi sul rullo che mi trascinò via, mi alzai in piedi e presi la valigia lanciandola per terra.
"Ti serve una mano?" Mi girai e vidi un ragazzo moro e riccio, con gli occhi verdi. Mi tese una mano e la rifiutai.
"No grazie ce la faccio da sola" Risposi con un tono acido. Saltai e scesi dal rullo. Lui si girò ed andò via, mentre io andai verso mio padre che subito mi chiese come stavo. 
"Tesoro andiamo, ti devo presentare il figlio di Anne, Harry.Ti piacerà è un ragazzo veramente simpatico!" Disse euforico, mentre io mi limitai a rivolgergli uno dei sorrisi più falsi che avessi fatto in vita mia.
Ci avviammo all'uscita e notammo subito Anne e dietro a lei c'era il ragazzo del rullo. 'Non può essere lui, non sembra affatto simpatico con quel sorrisetto beffardo che ha sulle labbra'. Papà salutò Anne e poi si girò verso di me.
"Tesoro, lui è Harry il figlio di Anne" Dopo quelle parole sgranai gli occhi, e vidi che lui fece lo stesso.
"P-piacere, Amy" Gli dissi sconcertata.
"Piacere, Harry" Rispose con quel sorrisetto che aveva da quando l'avevo incontrato.
"Ciao tesoro" Mi salutò Anne ed io mi limitai a sorriderle e darle un bacio sulla guancia.
Salimmo in macchina e nessuno parlò per tutto il viaggio apparte papà e Anne che ridevano e scherzavano tranquillamente. Rivolsi un'occhiata nervosa a Harry che era troppo occupato a scrivere messaggi.
Anne parcheggiò fuori una villetta bianca con un piccolo giardino senza recinsione. Scesi dalla macchina e presi il mio bagaglio, Anne aprì la porta di casa ed entrammo. La casa era molto sobria, sulle pareti c'erano appese delle foto di Harry e quadri vari, c'erano anche due divani a fiori, una tv abbastanza grande, una libreria ed un bancone che confinava con la cucina. 
"Dove dormo io?" Chiesi ingenuamente, non sapendo ciò che mi sarebbe toccato.
"Tu dormirai in camera con Harry!" Rispose papà raggiante. 'Si certo, come no.' 
"Harry accompagnala in camera." Harry sbuffò e poi si girò e mi disse di seguirlo. La camera era al secondo piano entrammo ed appoggiai la mia valigia in un angolo. La camera aveva le pareti azzurre, due letti e due armadi bianchi. 
"Grazie" Mormorai. Harry si sdraiò sul letto a scrivere messaggi, mentre io sistemai i miei vestiti nell'armadio. Quando finii erano ormai le 18.30, mi sdraiai sul letto anche io, infilai gli auricolari e misi una canzone di Ed Sheeran: Give me love. Sentii Anne chiamarci per la cena, mi alzai dal letto e feci un cenno ad Harry.
"Dobbiamo scendere." Gli dissi fredda.
"Hey baby, calma i bollenti spiriti. Dopo dobbiamo parlare." 'Parlare?Dio quanto mi irrita quel sorriso!'
Scesi ed entrai in cucina, vidi Anne sorridente con un grembiule rosso. Le rivolsi un sorriso sincero e mi sedetti a tavola, mangiammo delle patatine fritte e del pesce anch'esso fritto. Finita la cena Harry mi prese per un braccio e mi trascinò su in camera. 
"Che cazzo fai?" Gli urlai
"Parla piano, idiota!" Mi sussurrò, lo guardai con disprezzo, nessuno poteva chiamarmi idiota.
"Senti, coso, stai molto attento con me, chiaro?Non mi faccio mettere i piedi in testa così facilmente." Affermai convinta,anzi altro che convinzione, era tutto vero.
"Senti nanetta, non mi fai paura per niente quindi ascoltami, io non sopporto te, tu non sopporti me e questo si vede benissimo. A scuola non mi rivolgere la parola, a casa non rivolgermi la parola. Insomma parlami il meno possibile. Capito?" Mi puntò il dito contro, mi avvicinai, gli misi le mani sulle spalle, alzai la gamba e lo colpii dove 'non batte il sole'.'Ben fatto Amy!' Si congratulò il mio subconscio. Lasciai Harry dolorante e mi andai a sdraiare sul letto, erano solo le 19.38 'troppo presto per dormire' Pensai. Presi la mia giacca di pelle. il cellulare e scesi.
"Papà posso andare a fare un giro per il quartiere?"Gli chiesi indifferente dell'orario.
" Si però torna fra mezz'ora, chiaro?" Annuii ed uscii di casa. Dopo circa dieci minuti mi ritrovai vicino a Hyde Park, ma non seppi tornare indietro così vidi un ragazzo moro con un ciuffo alto circa 7cm che fumava.
"Scusa, sai come si ritorna a Primrose Hill?" Lui mi guardò e poi spense la sigaretta. 



 

 

 

  
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