Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: Horansoda    16/01/2013    26 recensioni
“Il mio può essere definito un amore platonico?”:
era questa la domanda che spesso si poneva Brittany, una ragazza con alle spalle un’infanzia difficile, quella che nessun bambino vorrebbe.
L’unica sua fortuna -se così può essere definita- in tutta quella sfortuna era un tatuaggio.
Genere: Drammatico, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic



“E’ normale essere innamorati
di una persona invisibile?”

 
 

Un amore platonico?

 




Amore platonico: una forma di amore sublimata, che esclude la dimensione sessuale e passionale.

“Il mio può essere definito un amore platonico?”:
era questa la domanda che spesso si poneva Brittany, una ragazza con alle spalle un’infanzia difficile, quella che nessun bambino vorrebbe.
L’unica sua fortuna -se così può essere definita- in tutta quella sfortuna era un tatuaggio.
Sì, proprio così, ma non un semplice tatuaggio.
Non aveva deciso lei di farlo, ce l’aveva sul polso fin dalla nascita.. o almeno è questo che disse sua madre, prima di dirle addio ed affidarla nelle mani di sconosciute, in un orfanatrofio.
Una cosa alquanto strana, quasi impossibile, ma a quanto pare vera.
Brittany aveva quel nome inciso sul polso da quasi diciotto anni.
Già, il suo tatuaggio non era altro che un nome, più precisamente maschile: Niall.
Lei si era affezionata a quel nome, a quel ragazzo che nemmeno esisteva, talmente tanto di pensare di amarlo. Credeva che quello fosse l’unico dono che la vita le aveva destinato. Era anche forse la mancanza di una figura materna che la portava a credere a questo. Per una bambina non deve essere facile vivere in un posto del genere, con tante persone che non sono nessuno, non poter fare tutto quello che si desidera, non venir considerata niente, se non un peso a cui badare..
Fortuna che c’era Niall.
Lui era sempre lì con lei, l’unico che non la lasciava mai, l’unico su cui poteva contare, l’unica persona con la quale si confidava.
Quando si sentiva sola, Niall era lì con lei;
quando non si sentiva accettata, Niall era lì per farle credere in sé stessa;
quando si sentiva insicura, Niall era lì a farle credere che fosse perfetta;
quando si sentiva triste, Niall era lì a consolarla;
quando era indecisa, Niall era lì a darle consigli;
quando si sentiva in pericolo, Niall era lì a proteggerla;
quando aveva voglia di parlare o di sfogarsi, Niall era lì ad ascoltarla;
quando, in rare occasioni, era completamente felice, Niall gioiva con lei.
Niall era il suo angelo.
Lei lo immaginava bassino, biondo e con gli occhi azzurri. Bellissimo. Ma come tutti gli angeli, lui era invisibile, astratto, non esisteva. Nonostante tutto, Brittany lo amava, andava avanti grazie a lui, gli doveva molto.
 
 
 
Londra - 5 Maggio, 2006.
 
«Brittany, non puoi restare sempre in camera da sola!» le disse una delle operatrici che si occupavano di lei, esortandola ad uscire fuori a giocare con gli altri. Brittany aveva solo dieci anni allora.
«Oggi non ho voglia di uscire Mary, ho mal di testa.» rispose la bambina, respingendo quella Mary, che uscì dalla stanza un po’ perplessa.
Appena la donna chiuse la porta, Britanny alzò la manica lunga della sua maglia, e fissò il polso. Quello era uno di quei momenti in cui aveva bisogno di Niall, e di nessun’altro.
Le operatrici non capivano ciò che passava nella mente di quella bambina, tanto che pensarono di farla parlare un po’ con uno psicologo, ma Brittany non voleva, lei diceva di stare bene e non voler aiuto da nessuno.
Diceva di volersela cavare da sola, infatti era così che aveva fatto fino ad allora, non aveva mai avuto un grande appoggio da nessuno.
Ecco perché teneva così tanto a Niall.
 
Pochi minuti dopo, Mary tornò nella sua stanza. Brittany, in fretta, coprì il polso con la prima cosa che si trovò davanti.
«Non preoccuparti, fra qualche anno potrai andare a togliere quel tatuaggio.» le disse, pensando che fosse quello il suo problema. In realtà nessuno era capace di capirla.
«Oh, ma io non voglio toglierlo!» rispose Brittany con decisione.
«Perché? Io lo trovo inutile, cioè, non è una cosa che ti sei sentita di fare. Un tatuaggio dovrebbe significare qualcosa di importante..» continuò Mary, cercando di convincerla.
«Beh, per me è importante. E’ con me da quando sono nata, non può non significare nulla.» sorrise.
«Va bene. Ma sono sicura che tra pochi anni avrai cambiato idea.»
«Si vedrà.» rispose Brittany con tono di sicurezza.
 
 
 
 
Londra – 16 Giugno, 2013
 
«Questi sono gli ultimi documenti da firmare, Brittany.» Mary continuava a preparare carte.
Era mattino presto, il giorno del diciottesimo compleanno di Brittany, e lei aveva deciso già da tempo che quello stesso giorno sarebbe andata via dall’orfanatrofio.
Non sopportava più quel luogo, vivere oppressa, stanca di quella vita monotona. Aveva voglia di godersi la vita e divertirsi, finalmente!
E in più, stava cercando in qualche modo di dimenticare Niall. Ma non ci riusciva, era impossibile. Era troppo importante per lei, non poteva lasciarlo andare. Doveva molto a lui, l’aveva aiutata, e continuava a farlo. Era sempre con lei.
«Sei sicura di voler andare via oggi stesso?» domandò Mary, come se volesse tenerla un altro po’ lì con loro.
«Sì, sono sicura. Mi mancherete ma..» annuì Brittany prendendo tutti i suoi documenti e i soldi.
«Beh, è una tua decisione, sei grande ormai. Ovviamente ci mancherai anche tu. Mi raccomando, fa la brava!» disse abbracciandola forte.
«Certo! Ciao Mary, prometto che ogni tanto passerò a salutarvi!» le diede un bacio, e cominciò ad uscire.
Salutò il posto in cui aveva trascorso i suoi primi diciotto anni di vita, il posto dove aveva pianto, riso, giocato.
Dopotutto, sapeva che un po’ le sarebbe mancato tutto. Avrebbe lasciato molte cose lì, un pezzo della sua vita, ma la cosa più importante, sapeva che l’avrebbe avuta sempre con lei. Era rimasta ferma sulle idee che aveva da bambina, e aveva deciso di non cancellare quel tatuaggio, non voleva assolutamente. Mary si sbagliava.
Si voltò per l’ultima volta dietro il grande cancello di quella struttura, prima di lasciarsi definitivamente il passato alle spalle.
Brittany aveva già prenotato una stanza dove alloggiare, in un hotel nel centro di Londra, ma in poco tempo avrebbe dovuto cercare lavoro, e una casa.
 
Nel pomeriggio di quello stesso giorno, dopo aver cominciato a sistemare la sua roba in hotel, decise di andare a fare un giro per la città: voleva cominciare già da subito a capire come fosse il mondo realmente, a conoscere la vita reale, a vivere.
 
«Ecco a lei il suo gelato, signorina!» disse il cameriere appoggiando la sua coppetta sul tavolino.
«Grazie.» sorrise Brittany, non dandogli importanza, concentrata a fissare la chioma bionda di un ragazzo seduto al tavolo affianco al suo, di spalle.
Quel ragazzo la incuriosiva, molto; continuava a fissarlo, aspettando di poter vedere la sua faccia. Aveva una buffa sensazione.
Dopo qualche secondo, il misterioso biondino si voltò.
Brittany, appena lo vide, sentì un brivido percorrerle la schiena, una strana emozione stava predominando il suo corpo. Rimase a bocca aperta, guardandolo, non riusciva a distogliere lo sguardo da lui.
Non era molto alto, aveva due oceani al posto degli occhi e le labbra rosee, sembrava quasi.. un angelo. Subito un pensiero comparve nella mente di Britanny, i quali occhi si spostarono per un secondo sul suo polso, fissando il suo tatuaggio.
Poi continuò ad osservare quel ragazzo, sgranando gli occhi. Lei lo conosceva già, lo aveva già visto molte volte, ne era sicura. Nella sua immaginazione.
Lui era esattamente uguale a..
Ma era impossibile.
«Ehm.. è tutto okay?» chiese il biondo perplesso, vedendo che Britanny continuava a fissarlo.
«Uhm, Sì! ..Scusa, tu ti chiami?» cercò di tornare alla realtà.
«Oh, già, che sbadato! Avrei dovuto presentarmi prima.. comunque, piacere: io sono Niall.»












Image and video hosting by TinyPic

Ehila, ragazze! 
L'altro giorno mi è venuta in mente questa trama per una os, mi sembrava carina, così l'ho scritta. 
Lo so che è un pò troppo fantastica forse, ma mi piaceva, non so perchè. 
Spero piaccia anche a voi, mi farebbe piacere leggere qualche vostra recensione! 
Baci, Horansoda.


-twitter: singwithmeniall
crediti banner a: @Chiara_88

  
Leggi le 26 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Horansoda