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Autore: Mistress Lay    05/08/2007    22 recensioni
LA FIC TORNA! XD *** Cosa si prova a veder crollare i ricordi di tutta una vita? Cosa si prova a sapere che dietro quegli occhi raggianti c'era un segreto? Cosa si prova a scoprire da uno sconosciuto che aveva un fratellastro? Cosa si prova a scoprire che sua madre aveva avuto un figlio da un altro uomo? *"Vuoi sapere un segreto su tua madre?"*
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Nuovo personaggio | Coppie: Draco/Harry
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Diciottesimo – Questione di Scelte

 

 

Pensava di essere solo, maledizione, SPERAVA di essere solo, di poter finalmente avere tregua e ragionare per conto suo dei molteplici atti succedutisi nelle ultime ore: Nathan, Lukas, Malfoy...

Per quale motivo non poteva essere come tutti i ragazzi, complicato ma non troppo?

Era persino più complicato di un ragazzo mago medio... che diavolo poteva volere di più dalla vita?

Nathan, suo fratello, quello che aveva baciato troppe volte, quello al quale si era abbandonato con un sospiro e molteplici sensi di colpa, quello che aveva desiderato con una forza incredibile, che con cui aveva cercato contatto disperatamente.

 

Odio e amore.

Era quello che aveva provato Harry?

 

Era odio per la sua condizione, per il loro indissolubile legame di sangue, incancellabile simbolo di peccato, ostacolo insormontabile, e amore per quel ragazzo così diverso da lui eppure così simile a lui?

Ma ora...

Che importanza aveva adesso?

 

Tu e Nathan non siete fratelli.

 

- Malfoy... che ci fai nella mia stanza? -

Draco scrollò le spalle, con finta noncuranza, persino agli occhi di Harry però, quel gesto aveva qualcosa di artificiale: - Volevo parlarti -

- Ah sì? - ribattè scettico Harry, incrociando le braccia al petto - Di cosa? - Ecco, lo sapevo, altri problemi!

Draco Malfoy tergiversò, guardandosi attorno, si lasciò falsamente distrarre dall'arredamento nella stanza, dagli strani apparecchi presenti, e dalla vista sulla strada che si vedeva dalla finestra.

- Di cosa, Malfoy? - domandò nuovamente Harry,impaziente.

- Che cosa c'è tra te e tuo cugino, Potter? - domandò infine a bruciapelo, guardandolo con il fuoco negli occhi, pronto a replicare seccamente a qualsiasi risposta che non sia di suo gradimento.

- Non sono affari tuoi Malfoy - ribattè prevedibilmente Harry. Perchè mai le cose, invece di semplificarsi si complicavano sempre di più? - E ora, lasciami domandarti una cosa: che cosa ci fai qui, Malfoy? -

- Rispondi alla mia domanda e io risponderò alla tua -

Harry quasi sbuffò dall'esasperazione: - Non c'è niente tra me e mio cugino, Malfoy. E poi non capisco perchè la cosa deve starti così tanto a cuore! Non dirmi che sei venuto qui solamente per chiedermelo? -

Draco gli si avvicinò con passo veloce, Harry indietreggiò, sorpreso per quella strana luce negli occhi del biondo, una luce che gli ricordava incredibilmente quella di Nathan, una luce forte, febbrile. Altro problema, con il nome di Draco Malfoy, in avvicinamento a ore dodici!

- E se fosse così? - domandò allora Draco, con voce stranamente suadente, lenta, come se cercasse di sedurre Harry. Si avvicinò ancora un poco a lui, sempre non movimenti calcolati, accattivanti.

Harry si ritrovò senza volerlo a fare dei paragoni tra lui e Nathan, tra le sensazione che il fratello gli suscitavano e quelle che Draco Malfoy gli provocavano.

Nathan non aveva bisogno di metodo di seduzione, si trovavano così in sintonia tra di loro che quasi parevano essere veramente fratelli, senza affetto amicale, solo tanta passione.

Nathan non aveva bisogno di atteggiarsi con movenze sensuali, no, lui era forte e arrogante, così sicuro di sè da non avere dubbi su niente e non si prendeva il lusso di ammettere colpe o torti, crescendo senza madre e praticamente senza una figura paterna accanto aveva sviluppato un'incredibile presunzione e sfrontatezza che certamente non guastava al suo aspetto fisico.

Malfoy invece... era arrogante e pretenzioso come un qualsiasi figlio viziato, non era diverso da Nathan, se ci si pensava bene, se li si guardava bene.

Avevano entrambi la stessa espressione dura e arrogante, quel connubio che tante volte aveva visto nel viso di Nathan con una curiosa stretta al cuore, nel ripensare alla sua nemesi scolastica, quella che si era lasciato dietro a Hogwarts.

Ricordava fin troppo bene quella sensazione delle farfalle nello stomaco che spesso lo aveva preso nel pensare a Malfoy.

 

E che dire di quando gli era giunta la notizia che lui si era baciato con Ginny?

Rabbia, gelosia...

 

Avrebbe voluto essere a Hogwarts per dire quattro paroline magiche - e nemmeno molto lusinghiere - a Ginny e prendere a pugni Malfoy, per nessuna ragione in particolare, solo perchè era un idiota.

 

Perché avrebbe dovuto baciare me…, ammise Harry, con un pizzico di malinconia, perché avrebbe dovuto baciare me, non Ginny, nessun altro.

 

Un desiderio inconfessato, un poco consapevole, che Harry per la prima volta ammise finalmente a se stesso come uno scomodo dato di fatto.

Aveva cercato di ignorarlo per quanto aveva potuto, addossando mille scuse, ma in realtà era Draco che voleva, era baciare lui che importava, era ricambiare il favore che aveva spinto Harry a sottostare al giochetto di Hermione. Era quello che aveva voluto.

E, del tutto inconsapevolmente, era quello che aveva vinto.

 

Perché, sì, aveva vinto.

Con un piccolo giochetto, con uno scherzetto, con una piccola vendetta.

 

Ed aveva ottenuto di avere lì, di fronte a lui, Draco Malfoy.

Con quello sguardo, con quella cadenza nella voce, così vicino, così bello…

 

Ma ora? Ora, è quello che realmente voglio?, si domandò.

Già, è Draco Malfoy che voglio adesso?

 

Harry lo guardò allora, continuando a chiederselo mentalmente.

Si rese conto di essere indietreggiato nel frattempo e di essere prigioniero di Malfoy, chiuso tra il suo corpo peccaminoso e il muro, accanto a lui c’era la porta, la maniglia era vicina, a portata di mano, e con essa la via di salvezza, una via di fuga.

Avrebbe potuto tirare un calcio a Malfoy, abbassare la maniglia e andarsene. Fuggire da quell’ennesimo problema.

 

Perché ora Draco era un problema, no?

Ora non era Nathan il problema, ora era Malfoy.

 

 

- Non siete fratelli.

- Com’è possibile, Remus?

- Ho ritrovato una lettera di Lily a Dan, mai spedita. Dice ‘spero che tu stia bene con tuo figlio, essere genitori è una grande responsabilità. Spero che Debby, con tutto quello che ha passato, stia bene. E il vostro bambino sia felice’

- Debby… la moglie di Dan…

- Sì, come vedi tua madre non ha avuto un figlio da Dan. Nathan è figlio di Debby, la sua legittima moglie.

- Remus… sei sicuro?

- Certo, Lily lo scrive qui, nero su bianco.

- E se ti… sei sicuro?

- Fidati. Ne ho parlato anche con il signor Whilher, me lo ha confermato.

- Ma… com’è possibile? Non è stato lui a voler a tutti i costi che io venissi qui?

- Mi ha confessato che suo figlio voleva che Nathan fosse di Lily. Per questo ha riempito la testa del figlio con tutte quelle sciocchezze. E giunto al momento di morire, non l’ha rinnegato, suo padre non ha potuto dire di no, e ha dovuto far conoscere il nipote a te.

- Capisco…

- Non sei contento, Harry?

- Sì… sì lo sono.

- Non potevamo certo pensare che Lily avesse abbandonato suo figlio qui! Senza nemmeno dirlo a nessuno, se non a James!

- Già.

- Bene, allora torna a casa e preparati. Domani mattina ti riporto a Hogwarts.

- Domani?

- Sì. non sei contento?

 

 

Non sei contento?

 

 

Harry non sapeva come mai ma si sentiva stranamente sollevato e nel contempo confuso.

Che c’era da essere confusi, poi.

Era appurato che lui e Nathan non erano fratelli di sangue, ergo, ora poteva anche non sentirsi schifato per tutti i loro baci, per tutto il desiderio verso di lui, per tutto il sentimento soppresso nel profondo del cuore.

E allora… perché sentirsi confuso?

 

 

Vuoi sapere un segreto su tua madre?

 

 

Un segreto.

 

 

NON SIAMO FRATELLI.

 

 

E quindi… era un via libera?

 

Harry ci pensò un attimo su ma l’immagine di Malfoy continuava a sovrapporsi a quella di Nathan, le loro parole si confondevano, il sapore delle loro labbra si confondeva.

Già, perché in quel momento Draco Malfoy lo stava baciando.

 

 

Era naturale che il tuo fidanzato reagisse così quando ci ha visti prima

 

 

Aveva già sentito le labbra di Malfoy, erano morbide al tatto, erano soffici a contatto con il palmo della sua mano.

Ma ora… ora quella labbra lo stavano baciando con una lentezza invidiabile, con gusto, come se volesse far durare il più possibile quel meraviglioso viaggio nel sentiero della reciproca confidenza.

Erano sempre stati divisi dalle diffidenze e dai reciproci odi personali… eppure c’era un sottile filo che li aveva uniti, così sottile da risultare quasi invisibile, persino ai loro occhi, che vedevano nell’altro lo specchio delle differenze.

Ma quel filo intanto, giorno per giorno, si era intrecciato e li aveva inevitabilmente uniti.

 

 

La reazione di Malfoy non ti fa intuire che ci sia qualcosa sotto?

 

 

Hermione l’aveva capito prima di lui, prima di Malfoy.

 

- Sono venuto qui per questo – si staccò dalle sua labbra Malfoy, lo sussurrò, naso contro naso, tenendo Harry ben pigiato contro il muro, le braccia ad abbracciarlo. Aveva un sorriso tentatore, il suo solito mezzo sorriso, ma Harry, per la prima volta, lo vide per quello che era: un sorriso un po’ tremolante, come la fiamma di una candela, indeciso se sorridere fosse una cosa giusta o sbagliata da fare.

 

Come se non fosse abituato a sorridere…

E gli stava donando un sorriso.

 

A lui, a Harry.

 

- Per te – specificò Draco, sempre con quel mezzo sorriso, che per lui era un sorriso e mezzo.

 

Che strano vedere Draco Malfoy così… così dolce, così poco invulnerabile, per niente borioso.

Se avesse mai pensato ad un bacio, Harry si sarebbe sempre figurato un bacio bollente, da parte di Draco, un bacio esigente, pulsante di desiderio.

Invece quello che si erano scambiati era stato… dolce, lieve, un po’ tentennante, come se Draco non sapesse bene come comportarsi.

 

Che tenerezza…

 

Quanto aveva atteso quel bacio?

 

Chissà, forse era un desiderio che bruciava nel petto di Harry da tanto, troppo tempo, prima ancora che questi se ne riuscisse ad accorgere.

 

 

E, volevo chiederti se fosse un po’ arrabbiato poi, dopo aver letto la lettera intendo.

Intendo dire se ha avuto una qualche reazione o strano comportamento perché, non perché mi interessi, ma perché è solo per curiosità, per immaginarmi la scena, intendo.

 

 

Draco…

 

 

Voi non siete fratelli.

 

 

-Tu… tu lo vuoi? –

 

 

Non siete fratelli.

 

 

Nathan…

 

Come avrebbe preso la notizia Nathan?

Come si sarebbe comportato?

Non che prima si fosse mai fatto problemi nel rigirarselo come voleva… figuriamoci adesso!

Però… però c’era anche un altro problema.

E questo problema era Draco Malfoy.

Perché, se Harry fosse rimasto, avrebbe detto addio al suo mondo, a Hogwarts, alla magia… e questo non poteva succedere. Hogwarts era la sua casa!

Però… da un lato c’era anche Nathan.

Avrebbe avuto il coraggio di rimanere a Tree Hill per sempre?

Per cosa poi?

Non erano fratelli.

E Nathan come avrebbe reagito?

Sarebbe stato contento? O forse deluso?

Perché dopotutto Harry come poteva essere sicuro dei sentimenti di Nathan?

In primo luogo Nathan era un ragazzo, secondo punto: che cosa provava Nathan per lui? Attrazione solo? Senso di rompere le regole e le imposizioni del padre?

Dovevano chiarire quel punto.

Altro problema: Draco Malfoy, che fetta del cuore di Harry aveva tra le mani?

Dopotutto Nathan e Draco erano stati nei suoi pensieri entrambi ed era difficile scegliere…

 

Scegliere?

 

Sì. scegliere.

Era il momento di scegliere Draco o Nathan.

 

Perché se fosse stato con uno dei due non avrebbe dovuto pensare all’altro.

 

E quindi?

 

C’era un piccolo fantasma del dubbio, perché Harry dovette ammettere a se stesso che nonostante fosse stato totalmente preso da Nathan, il pensiero spesso correva, senza che fosse mai riuscito a spiegarselo, a Draco Malfoy.

Doveva scegliere, ma non poteva farlo senza aver capito, lui per primo, quali sentimenti li legasse all’algido Slytherin e al duro campione di basket.

 

E per capirlo doveva…

 

Harry baciò Draco, intrecciò le mani contro la nuca dell’altro, attirandolo a sé in un abbraccio, portandolo quasi sopra di sé.

Dopo qualche secondo di sorpresa, Draco non si fece di certo pregare e prese parte attiva al bacio, spingendo la lingua contro le labbra di Harry, costringendolo ad socchiuderle per poter approfondire quel contatto intimo.

 

Dolce.

 

Era questo che Harry pensò immediatamente non appena sentì il sapore della bocca di Draco.

Dolce.

Subito gli venne in mente lo zuccherato sapore di cannella e l’inebriante aroma di cacao, perché non c’erano parole per descrivere quel momento.

Inoltre Draco era un baciatore nato.

In quei istanti Harry si sentì come una nave senza timone in mezzo alla tempesta, tanto si sentiva trasportato da quella meravigliose sensazioni.

Pensando a Nathan poteva solo immaginarsi, inesperto, assieme ad un altro reso inesperto dalla passione stessa.

Forse Malfoy non suscitava in lui le stesse sensazioni che gli provocavano Nathan ma, viceversa, in quel momento sentiva in lui delle emozioni che Nathan non era mai riuscito a creare con la sua presenza, i suoi baci, i suoi abbracci possessivi.

- Mi piaci Potter – ammise con un soffio di voce Draco Malfoy, quasi da credere che se lo fosse lasciato sfuggire, e non fosse veramente intenzionato ad ammetterlo.

Harry trasalì, sorpreso, ma neanche tanto, e molto, molto sollevato.

Per Draco quindi non era una questione di ossessione o possessione, era una questione seria, che forse aveva anche un futuro. lungo o breve, lo avrebbero deciso entrambi.

E tutto tornò a posto.

Draco e il bacio a Ginny Weasley – che ancora faceva infuriare Harry: come poteva quella aver assaporato, anche se per qualche istante, il bacio meraviglioso di Draco? -, Draco e la sua reazione spropositata alla notizia del ‘fidanzamento’ tra Harry e un certo americano, la notizia dei loro baci, Draco e il viaggio dalla Gran Bretagna fino a Tree Hill, in una città completamente babbana.

Per lui, solo per lui.

 

Mi piaci, Potter.

 

Evidentemente, significava ben altro, qualcosa di più puro, di più ‘alto’, di ben più elevato che mera passione.

 

Scegli me, sembrava dirgli, mentre riprendeva a baciarlo, palpebre socchiuse, mani bianche sui suoi fianchi che lo tenevano stretto.

 

Io sono perfetto per te.

 

In quel momento, interrompendo quel momento idilliaco, la porta si aprì e come un tornado entrò Nathan.

Si ritrovò davanti la scena, immediatamente, e fu subito colpito in pieno petto dalla rabbia.

 

Lo stava baciando.

Qualcun altro stava baciando il suo Harry.

 

Suo fratello.

 

Harry, accortosi della presenza del ‘fratellastro’ si scostò immediatamente da Draco, lasciando quest’ultimo leggermente spiazzato per quella reazione eccessiva.

Il ragazzo che era appena entrato non era il suo fratellastro?

Perché scostarsi così bruscamente e assumere quell’espressione spiazzata e imbarazzata?

Passò il suo sguardo da Harry al nuovo venuto: beh, la sua espressione era decisamente più preoccupante, apparentemente era calma, ma li vedeva i suoi occhi trafiggergli il viso con malcelato astio e i suoi pugni chiudersi in una morsa feroce.

Harry in quel momento abbassò il capo, colpevole, per poi risollevarlo non appena Nathan avanzò di un passo, lento ma inesorabile.

- Nathan… - cercò di calmarlo con voce dolce.

- Taci, Harry – lo freddò con un sibilo furioso, a denti stretti – E tu… -

Malfoy non capì esattamente che cosa stesse succedendo di fronte ai suoi occhi ma certamente la furia di Nathan proprio non gli andava a genio. Come si permetteva di interrompere il bacio tra lui e Harry? Un momento che aveva assaporato a bocca amara da mesi?

Incrociò le braccia al petto, tirando fuori la sua solita espressione malfoyesca di poca sopportazione e freddezza.

- Sei venuto a controllare che non stia maltrattando il tuo adorato fratellino? – lo provocò.

Harry socchiuse gli occhi.

Ecco, perfetto…

Adesso chi lo sente Nathan?

Ma perché, perché dovevano avere dei caratteri così simili?

Perché dovevano essere in egual misura arroganti, ostinati e… erano così bravi a baciare?

Harry scosse la testa.

 

No, Harry, no, si redarguì, non pensare a queste cose!

Devi scegliere!

 

- Chi ti credi di essere? – domandò acido Nathan, furibondo.

Draco non si scompose a quella minaccia: - La domanda corretta è chi ti credi di essere tu

- Ragazzi… - cercò di intervenire Harry per smorzare il tono agguerrito della conversazione.

I due ovviamente non gli diedero retta, presi com’erano a fissarsi in cagnesco: in particolare Nathan sembrava stesse per scoppiare letteralmente, mentre Malfoy, come al solito, manteneva la sua calma composta.

Harry si avvicinò ai due: - Non potremmo… -

- Vi stavate baciando – esclamò con durezza Nathan, da come stringeva i denti sembrava che stesse masticando le sue stesse parole.

- Io… -

- Con molto entusiasmo, aggiungerei – ribattè Draco. Come se fosse uno sciocco! Come se non avesse capito!

Fu la goccia che fece traboccare il vaso.

Con forza inaudita Nathan gli mollò un pugno che fece cadere Draco a terra, con il labbro spaccato da cui cominciò a fuoriuscire un rivoletto di sangue rosso.

- NATHAN! – esclamò Harry con violenza – CHE STAI FACENDO!? -

- Come ti permetti!? – gridò nello stesso istante Draco, si alzò in piedi e sembrò quasi che la sua mano corresse alla tasca dei pantaloni, alla bacchetta.

- DRACO! PER FAVORE! -

Ma Draco lasciò perdere la bacchetta.

- Ti posso battere anche senza! – esclamò Draco, lanciandosi su Nathan.

- BASTA! VOLETE FINIRLA? – gridò Harry, ma incurante dei suoi richiami continui, i due ragazzi continuarono a tirarsi pugni e pugni.

Un rumore di passi affrettati.

- Che sta succedendo qui? – domandò Blaise, spalancando la porta ed entrando assieme a Hermione. Alla vista di quella scena, Hermione si portò una mano alla bocca mentre Blaise prese per un braccio Harry – Che cosa diavolo succede? -

- Secondo te? – replicò Harry – Aiutami a dividerli! -

Blaise rimase per qualche istante a fissare i due contendenti, non sembrava proprio che fossero stanchi o cedessero terreno, non si stavano affatto risparmiando.

E questo voleva dire solo una cosa…

- Blaise! Ti prego, falli smettere! – esclamò Hermione, tirandolo per la manica – Si uccideranno se continuano così! -

- Ma non hai capito, Hermione? -

- COSA? CHE TU NON VUOI NEMMENO AIUTARE IL TUO MIGLIORE AMICO? – eruppe Hermione infervorata e scossa – NON VEDI COME SONO RIDOTTI? -

- Hermione, lo devono fare -

- Che stai dicendo? – borbottò Harry – E va bene, se non vuoi darmi una mano, ci penso io! – fece per andare a fermarli ma la mano di Blaise si chiuse sulla sua spalla – Blaise, che cosa… -

- Idiota! – lo ammonì Blaise con sguardo duro – Ma non capisci? -

- Cosa? -

- Draco non è stupido! -

Hermione gli strinse ancora di più la manica della maglia, avvicinandosi a lui: - Oh… l’ha capito anche lui allora. oh… -

- COSA? NON CAPISCO NIENTE! -

- Stanno combattendo per te, Harry -

 

 

 

*

 

 

 

 

- Mi raccomando, niente strapazzi, signor Whilher, non deve avere ricadute -

Archibald annuì distrattamente al dottore, borbottando un: - E chi ci tiene a tornare qui? –

Finalmente uscì all’aria aperta, assaporò per qualche istante il profumo dell’autunno e il venticello recante foglie morte, perso nei suoi pensieri.

- Signor Whilher, se mi vuole seguire… - l’autista lo accolse con il consueto tono sommesso e inchino. Archibald lo seguì distrattamente.

- Ha per caso visto mio nipote? -

- E’ tornato a casa poco, signore -

- E Harry Potter -

- Era con il signor Lupin -

 

 

- Senta, voglio essere sincero, con lei, signor Whilher: tengo molto ad Harry, e voglio che continui i suoi studi da mago. Questa pagliacciata è durata fin troppo. Harry deve tornare a casa sua.

Solo una cosa le chiedo.

E’ vero che Nathan è figlio di Dan e sua moglie Debby?

 

 

Papà, vuoi sapere il segreto di Lily?

E’ una strega.

Ed è incinta.

Di mio figlio.

 

 

- Signor Lupin, come le ho già detto prima quando mi ha fatto vedere la lettera di Lily Evans, Nathan e Harry Potter non sono fratelli.

 

 

Tuo figlio?

Papà, non fare quella faccia. Io la amo, lo sai.

Se è una strega, come mi hai appena detto, come puoi credere alla sua parola? Ti ha mentito per tutto questo tempo, senza che ti dicesse la sua vera identità, come puoi credere ancora che lei ti ami?

Non parlare di lei così!

Ma Dan, io voglio soltanto che tu sia felice.

Lo sarò quando accetterai Lily. E mio figlio.

 

 

- Allora perché ha mentito, signor Whilher? Che senso aveva portare con lei Harry qui a conoscere il suo fratellastro se poi non era la verità?

- Mio figlio era perso per la signorina Evans, ha da sempre riempito la testa di Nathan con le sue sciocchezze, sull’identità di sua madre.

- Ci ha pensato per un istante a quello che ha passato Harry dopo tutta questa storia? Come se è sentito dopo aver scoperto che sua madre nascondeva un segreto?

- Se devo essere sincero, signor Lupin, no, non ci ho mai pensato. Per me l’importate è la mia famiglia.

 

 

LA MIA FAMIGLIA è IMPORTANTE, SIGNORINA EVANS, SE LEI VUOLE SPEZZARE IL CUORE DI DAN LO FACCIA, MA NON SI PERMETTA DI PORTARSI VIA ANCHE NATHAN!

Signor Whilher… io…

Lo so che Dan l’ha picchiata… è stato solo un ceffone, ma questa è una cosa grave. Per due volte. E capisco che lei se ne voglia andare da tutto questo ma Nathan rimane qui. Non giustifico mio figlio dopo quello che le ha fatto, dopo la sua decisione di andare con Debby e il suo comportamento violento ma se lei se ne vuole andare, lo farà da sola. Quando piangerà per la sua assenza, avrà bisogno di Nathan, il suo unico ricordo.

Signor Whilher… Nathan è figlio di Dan quanto mio! È appena nato! È il mio bambino!

Lei perderà ogni diritto di chiamarlo così non appena rendere varcherà la porta e se ne andrà. Devo pensare alla mia famiglia, signorina Evans.

Ma Nathan…

Discorso concluso, signorina.

 

 

- Se io non l’avessi scoperto, lei… avrebbe continuato a mentire a Nathan e trattenere Harry? -

- No, signor Lupin -

- Sensi di colpa? –

- No… solo… paura… -

- Di cosa? –

- Del loro legame –

 

 

- Signor Whilher? Se vuole salire… -

Archibald salì in macchina, ritornando con i piedi per terra e al presente.

Aveva fatto dure scelte, ma non se n’era mai pentito se non di una.

Aver portato Harry Potter a casa sua.

Avergli permesso di avvicinarsi così tanto a Nathan.

Ora aveva fatto un’altra scelta, contestabile forse, ma del tutto giustificata. Per la famiglia. Per Nathan.

 

 

Lo porti via. Anche oggi.

 

 

Archibald guardò le delicate tinte aramanto imporporare il cielo al tramonto, con amarezza sorrise.

 

 

 

Nathan, vuoi sapere il mio segreto?

Non potevo permetterti di innamorarti di tuo fratello.

 

 

 

 

*

 

 

 

Draco Malfoy non si preoccupò di estrarre la bacchetta. Forse sarebbe stato più semplice battere quell’idiota di un babbano, ma questo non sopperiva al suo desiderio di vendetta.

Non solo non sarebbe stato leale, ma ne andava anche del suo orgoglio.

Come se non avesse capito i veri sentimenti di Nathan per Harry.

Ci aveva pensato fin dal loro primo incontro, perché era davvero strano che Nathan potesse fissare Harry con tanta rabbia mentre si parlava di un possibile ‘tete-à-tete’ tra lui stesso e il cugino Lukas.

 

 

E così il caro Lukas varca tranquillamente le porte della parentela, eh?

 

 

Forse all’inizio poteva sembrare la classica gelosia fraterna: magari Nathan si era affezionato molto al fratello in quel periodo ed era ovvio che non desiderasse lasciarlo tornare a Hogwarts o scoprire in ogni caso che avesse ‘qualcuno’.

Però…

 

 

Io potrei! Non siamo così di parentela stretta!

 

 

Eh sì… altro che amore fraterno.

E poi tutte le spiegazioni di Harry, tutta la rabbia di Nathan… non era casuale.

Era ovvio che ci fosse stato qualcosa tra di loro.

Forse anche qualcosa di più di un semplice bacio, qualcosa di più intimo, di più profondo.

Ma Draco non aveva intenzione di lasciarsi soffiare via Harry, no, per niente al mondo, aveva sospirato e atteso abbastanza e non avrebbe mai lasciato Harry consolare il suo cuore Gryffindor nel petto di suo fratello.

Non gli era mai passato per la testa che la cosa dovesse fare schifo – amore tra fratelli, ma quando mai? – ed era evidente che nemmeno ai due diretti interessati il loro legame non era mai stato un ostacolo.

In fondo conosceva Harry Potter, con il suo maledetto codice di onore Gryffindor, con il desiderio di combattere il male nel mondo, seguire il suo cuore e rendere la vita nell’intera galassia felice.

 

Non era di lui che si era innamorato?

E non era doppiamente evidente che Nathan nutriva gli stessi sentimenti per Harry, o, se non proprio gli stessi, di simili?

 

E Harry?

 

Chi avrebbe scelto?

 

Deve scegliere me.

 

Perché erano troppo simili, troppo diversi, perché lo avevano sempre saputo che alla fine, sotto il loro odio e il loro astio, c’era attrazione.

 

 

 

Vuoi sapere il mio segreto, Harry?

Ti amo.

 

 

 

 

*

 

 

 

Non avrebbe mai creduto che un giorno sarebbe successo.

Prendere a pugni una persona che aveva appena conosciuto non era esattamente quello che si aspettava dalla vita. Per il suo fratellastro, poi.

Perché li aveva sorpresi a baciarsi.

Il sangue gli era salito alla testa e la rabbia lo aveva accecato: come si permetteva quello di baciare Harry? Harry era suo, suo…

E Harry ci era anche stato a quel bacio, lo aveva ricambiato, era evidente.

 

Ma come, non ti basto più?

Stai cercando una storia più semplice, che possa essere vista dalla gente senza troppo orrore?

 

La sensazione di essere stato abbandonato per l’ennesima volta gli aveva bruciato il cuore, stringendolo in una morsa violenta, facendogli quasi vedere rosso.

Prima sua madre che mai aveva conosciuta, se n’era andata preferendo essere libera dall’impegno di essere madre, scegliendo di sorridere e baciare un altro uomo, di sposarlo e avere con lui un figlio.

Poi suo padre lo aveva visto crescere con distacco incredibile, notando ogni singolo giorno quanto poco Nathan avesse della madre, quella donna che aveva tanto amato nonostante quello che era successo, nonostante sua moglie Debby.

E quando aveva sentito che la sua Lily era morta per una fuga di gas, sotterrata dalle macerie della sua casa, assieme al merito…

In lui si era spezzato qualcosa, per sempre.

E il giorno della sua morte aveva chiesto al padre di cercare questo fantomatico figlio di Lily e di farlo conoscere a Nathan.

 

Che male, che male, papà…

 

E la scoperta.

 

Harry Potter, un po’ arruffato, seducente angelo dai capelli neri, ribelle ma non troppo, malinconico e maturo…

 

Con quegli occhi…

 

Sono fortunato che papà non ti abbia mai conosciuto.

 

Però lo aveva conosciuto lui.

 

E tutto era crollato.

Convinzioni, falsi odi, pregiudizi…

Un bacio, un altro, e niente che lava via la colpa, che lo faccia amare di meno, perché Harry era Harry, speciale e un po’ particolare, suo fratello e suo amante.

 

E ora…

 

Non gli importava della sua parentela, del loro vincolo di sangue…

Era Harry che voleva accanto, con sé, per sé.

E non lo avrebbe lasciato a quel biondo.

 

 

 

Vuoi sapere il mio segreto, Harry?

Non ho mai amato nessuno come te.

 

 

 

 

*

 

 

 

Harry li stava fissando con timore.

Dio, ma perché era capitato in quella situazione?

E dire che Nathan nemmeno sapeva che non erano fratelli…

- Non posso lasciarli così… - sussurrò Harry stringendo il pugno – Se è per colpa mia… -

Blaise sospirò: - Lo sai che anche se li separi non cambi nulla? La sola che puoi fare per distogliere i due dalla lotta feroce che stanno facendo per te è scegliere –

- Ma… io non so… non so nulla… -

Che sentimenti provava per lui Nathan?

Che cosa provava veramente Draco?

- Harry… - intervenne Hermione con voce dolce e triste allo stesso tempo – Forse dovresti chiarire con entrambi… -

Harry annuì.

- PER FAVORE, SMETTETELA! – gridò con tutto il fiato che aveva in corpo Harry, buttandosi tra i due, Blaise, dopo un secondo di tentennamento, seguì il Gryffindor e trattenne Draco per le spalle, mentre Harry faceva la stessa cosa con Nathan – SMETTETELA! CHE DIAVOLO VI PASSA PER LA TESTA? -

I due, separati, ansimarono pesantemente per il dolore delle ferite e per la fatica: impossibile dire chi dei due fosse messo peggio. Entro il giorno seguente si sarebbero trovati con qualche bel livido in varie parti del corpo, oltre che un sordo dolore che forse li avrebbe bloccati a letto per un giorno o due.

Harry quasi tremava per la tensione mentre lasciava andare Nathan, Hermione gli si avvicinò accarezzandogli il braccio per calmarlo, tutti gli sguardi erano verso di lui.

- Non dovevate… -

- Non era di certo un problema – ribattè pronto Draco a voce bassa, sentendo la mandibola dolergli assieme al labbro spezzato.

- Questo l’avevo capito! – replicò Harry.

- Io ti amo, Potter! – esclamò Draco quasi con esasperazione, quasi come se fossero le sue ultime parole, come se fosse una condanna. Perché per Draco non era per niente semplice ammettere di amare qualcuno, soprattutto se il suo vecchio nemico di sempre… però, come tacere quando ormai il danno era fatto? – Che posso fare per dimostrartelo? -

- Tu non… -

- Io ti amo, Harry! – esclamò a sua volta Nathan, anche lui lo affermò con veemenza eccessiva, come se anche a lui costasse sforzo pronunciare quelle semplici e complicate parole. Perché per Nathan non per niente semplice amare qualcuno così diverso da lui, soprattutto se suo fratello di sangue… però, come tacere quando le stesse parole premevano per uscire dalla sua bocca?  – Non m’importa se siamo fratelli… -

- Veramente… - Harry volse l’attenzione verso il muro, il viso era rosso, imbarazzato per quelle due dichiarazioni, così imbarazzato da non riuscire nemmeno a guardare in viso l’uno o l’altro, perché avrebbe dovuto scegliere ora, dopo aver sentito i sentimenti di entrambi. – Noi non siamo fratelli… -

- C… COSA? – boccheggiò Nathan - CHE COSA SIGNIFICA? –

- Mel’ha detto Remus oggi… ne ha parlato anche con tuo nonno… -

Draco ghignò: - Guarda un po’ il destino… -

- Ma com’è possibile? -

- Tuo nonno ti ha mentito, Nathan – intervenne Hermione – Perché tuo padre amava così tanto Lily da desiderare che tu fossi figlio suo… invece che di Debby, sua moglie… e tuo nonno non voleva darti dispiacere di conoscere la verità -

Harry guardò, il pavimento, evitando lo sguardo indagatore di Draco e quello incredulo e tradito di Nathan.

Quest’ultimo si passò una mano sul viso, sentitosi abbandonato dall’ennesima persona, suo nonno. E di aver vissuto nella menzogna fino a quel giorno, senza sapere che Debby era sua madre… e che Harry non era suo fratello…

 

Non siamo fratelli… allora, non abbiamo mai fatto niente di sbagliato…

Allora…

 

- E a quanto sembra io me ne dovrò tornare in Inghilterra… - aggiunse Harry.

Nathan si volse verso di lui: - NO! –

Ma certo, in quel momento non ci aveva pensato ma era ovvio che, cadendo la potestà di suo nonno su Harry, quest’ultimo sarebbe dovuto tornare in Inghilterra, a casa sua.

 

No! Non posso permetterlo!

 

Si aggrappò al braccio di Harry, stringendoglielo: - Non andare! rimani! –

Harry si morse il labbro.

- Rimani con me! -

- Aspetta un attimo – li interruppe Draco – A me non va per niente bene questa situazione… -

- Draco… - sussurrò Blaise.

- Credo che ora sia giunto il momento di scegliere – dichiarò Draco con voce ferma – Potter, devi scegliere. O me, o lui -

- Ehi! Aspettate un attimo! – Hermione si interpose – Harry deve comunque tornare in Inghilterra, a scuola! -

- Che c’entra? – ribattè Nathan – Può continuare i suoi studi qui! -

- Ma lui è… speciale… -

- Ci sarà certamente una scuola per maghi anche qui! – replicò Nathan.

 

Tutti sobbalzarono, fissando Nathan.

 

- Co-come? -

- Beh, è quello che siete, no? – domandò ostile Nathan – Ti ho sentito parlare una volta con mio nonno, Harry… -

- Oh… -

Hermione scosse la testa, sorpresa: - Ma questo non cambia nulla… Harry deve tornare a Hogwarts, il luogo dove appartiene! –

Blaise scosse la testa: - Ciò non cambia che Harry debba scegliere in ogni caso –

 

Harry si morse ancora un volta il labbro, a disagio.

 

Nathan lo stava trafiggendo con i suoi occhi neri: apprezzava il fatto che non fosse uscito fuori di testa alla menzione della menzogna di suo nonno, ma quella calma, in un certo senso, lo preoccupava.

In ogni caso Nathan sembrava aver messo da parte per qualche istante i suoi problemi e si era dedicato completamente a Harry, a chiedergli con lo sguardo di stare con lui in America e di rinunciare a Malfoy, oltre che a Hogwarts.

Ma… rinunciare a Hogwarts?

Forse non era proprio necessario, come aveva detto Blaise per ora era importante che Harry si decidesse tra Malfoy e Nathan.

 

Eh sì…

 

D’altra parte c’era Draco, così com’era stato, sempre altezzoso e arrogante, era strano vederlo di fronte a lui, a contenderlo a Nathan.

Eppure stava succedendo.

Quante cose erano cambiate…

E lo sguardo di Malfoy, che chiedeva di stare con lui, di rinunciare a Nathan e alle menzogne, e di scegliere lui.

 

Volete sapere la verità?

Non so che fare…

 

- Smettetela di mettergli pressione! – corse in sua difesa Hermione – La prima cosa da fare è curarvi le ferite, Harry deve pensare un po’, da solo – aggiunse con una velata minaccia nella voce.

- Non essere ridicola, Granger! – esclamò Draco – Non… -

- Draco Malfoy, non finire quella frase! – replicò con enfasi, puntandogli il dito contro, per poi spostarlo verso Nathan, non appena questi aprì la bocca per dire la sua – E tu non replicare! -

Blaise trovò persino il coraggio di ridacchiare sommessamente: - Questo sì che è carattere! Se riesci a mettere in riga persino loro due… - le sorrise – Potresti conquistarmi, sai, Hermione? –

Hermione arrossì.

- Ehi! – intervenne Draco – Non stavamo parlando dei nostri problemi? -

Nathan sbuffò e guardò Harry, sembrava pensoso, in difficoltà.

 

Harry… perché? Ci devi anche pensare?

 

- Che sta succedendo qui? -

I cinque ragazzi si voltarono verso la porta sulla quale soglia sostava Archibald Whilher, sconvolto dal disastro che era presente nella camera di Harry.

- Che è successo? – abbaiò – Voglio una spiegazione! Ora! -

Nathan avanzò di un passo: - E’ vero quello che mi ha detto Harry, nonno? Io e lui… non siamo fratelli? –

 

Vuoi sapere un segreto?

 

Archibald pensò un attimo alla situazione attuale.

Suo nipote, figlio del suo figlio prediletto, era lì, di fronte a lui, con quello sguardo identico a Dan, a chiedergli spiegazioni, confuso e tradito.

Accanto a lui c’era Harry Potter, il figlio legittimo di Lily Evans, e accanto a lui c’erano tutti i suoi amici.

 

L’unica certezza nello sguardo di Nathan, ora, era l’amore.

Oh sì, perché Nathan amava Harry.

 

Il suo tentativo era fallito, la sua scelta si era rivelata totalmente inutile.

Il legame che aveva cercato di spezzare tra suo nipote e Harry si era rafforzato, avrebbe dovuto intervenire prima per spezzarli, quando era ancora in tempo, ma ora… ora… che cosa poteva fare di fronte a tutto questo?

 

Che serve continuare a mentire?

 

Conoscendo Nathan non si sarebbe fatto comunque troppi problemi. Dan non si era mai fatto troppi problemi quando aveva scoperto della vera identità di Lily.

 

Tale padre, tale figlio…

 

Cadere vittima di quello sguardo smeraldo…

E di nuovo la scelta si ripeteva, per Harry questa volta.

 

Adesso, Archibald avrebbe dovuto essere sincero.

Prese un profondo respiro.

 

- Perdonami Nathan, e anche tu, Harry. Per aver mentito a voi e a Lupin – i due ragazzi spalancarono gli occhi. L’unica ragazza capì, e scosse la testa con sguardo triste – la verità è sempre stata di fronte ai vostri occhi -

Sospirò.

- Dan era violento, aveva schiaffeggiato due volte Lily, e le loro liti erano furibonde. Per non parlare di quando Dan andò con Debby… così Lily decise di andarsene e tornare in Inghilterra. Lo confessò prima a me… e… - guardò Nathan negli occhi – Vuoi sapere un segreto su di me, Nathan? -

Nathan annuì, muto.

- Le ho proibito di portarti via. Tu eri mio nipote, per la mia famiglia ero disposto a tutto. E l’ho lasciata partire, se era quello che desiderava, ma tu… tu no… non le ho concesso di portarti via con lei. Conoscevo Dan, sapevo che nonostante i litigi lui l’amava, e quando sarebbe partita, ne sarebbe stato distrutto. E aveva bisogno di te, di sapere che tutto quello che aveva passato non era stato solo un incubo, ma anche un sogno, perché tu rimanevi a lui. Suo figlio. Saresti stato simile a lei, per rendere lenire il dolore di tuo padre – Archibald scosse la testa – Ma non fu così. Lo so che hai sofferto per la mancanza di amore di tuo padre verso di te… ma Dan non riuscì mai a dimenticare Lily. E quando morì mi rivelò il suo desiderio. E io ti feci conoscere Harry Potter, il figlio di tua madre con un altro uomo, suo marito. Ma non immaginavo che farvi conoscere avrebbe portato a tutto questo… -

- Per questo ha imbastito quella bugia? – domandò con voce piccola Hermione.

- Già. Li ho visti, i vostri sguardi, parlavano per voi – confessò, guardando i due ragazzi – e non potevo permettere che alla fine Nathan si innamorasse proprio di suo fratello, condannando la sua intera esistenza all’infelicità. Quando Lupin trovò la lettera di Lily, che non spedì mai a mio figlio, cercando di camuffare la verità, io confermai tutto. Lui avrebbe portato via Harry, e Nathan se lo sarebbe dimenticato, innamorandosi di una ragazza e avendo una famiglia come tutte le altre -

- Quindi… - cominciò Harry, con un enorme peso al cuore.

- La verità, Harry, è che siete fratelli di sangue. Fratellastri -

Harry si passò stancamente una mano sul viso.

Certo… troppo bello per essere vero, troppo semplice…

Nathan deglutì le lacrime, imponendosi di non piangere per quella confessione accorata, sentendo il cuore sprofondare.

 

Oh, mamma, perché?

 

- E ora… -

- NON M’IMPORTA! – esclamò Nathan – NON CAMBIA NIENTE! -

- Oh, lo so… - ammise con amarezza Archibald – Perdonami, Nathan… - ma non appena vide il nipote distogliere lo sguardo, il nonno si ritirò – Credo… che dobbiate chiarirvi – e se ne andò, silenzioso come un ombra, chiudendosi la porta alle spalle, senza che Nathan lo fermò, a rimpiangere le sue scelte e i suoi errori.

Silenzio.

- Siamo al punto di partenza… - replicò Blaise dopo aver a lungo taciuto – Ora, Harry, devi scegliere -

- Inutile dire – disse Draco – che se scegli me, avrai meno problemi. Siamo maghi entrambi, Harry e nessuno dei due è rimasto immune all’altro, in tutti questi anni in cui ci siamo conosciuti. Siamo simili, io e te. Lo sai tu, lo so io. E dimmi di non aver provato niente quando ci siamo baciati! -

- Le cose non sono mai cambiate tra di noi – disse invece Nathan con voce non del tutto ferma. Se Malfoy credeva di soppiantarlo approfittando della sua ‘debolezza’ momentanea… si sbagliava di grosso! – Sai cosa c’è stato fra di noi e cosa avrebbe dovuto esserci. Non serve che te lo ricordi io, lo sai da te – si portò una mano al petto – Sai che, anche se siamo fratelli… tutto il resto non cambia -

 

Harry socchiuse gli occhi celando il dolore, sospirò stancamente.

E fece la sua scelta.

 

 

 

Continua…

Mistress Lay

 

 

Cantuccio dei ringraziamenti (soprattutto per chi legge questa parte! U.U):

Perdonate il ritardo, nonostante io abbia avvertito che avrei aggiornato OTH, non ci sono riuscita, causa impegni inderogabili.

In ogni caso…

Ultimo capitolo, ragazzi e ragazze, chi l’avrebbe mai immaginato?

Ebbene sì, ormai siamo arrivati al capolinea, il prossimo capitolo sarà il meglio noto come ‘Epilogo’ dove vedremo la scelta di Harry.

Mi dispiace per chi si aspettava una lemonuccia, ma ho scritto così tante volte questo capitolo che alla stesura finale, mi sembrava abbastanza altisonante.

Inoltre, come già vi avevo detto, per me, differenza tra Draco e Nathan non ce ne sono… quindi avete scelto voi, come finire questa fic.

Anche se vi avverto… l’ultimo colpo di scena, lo vedrete con il prossimo capitolo! XD

Eh sì, perché Harry dovrà pur scegliere qualcuno tra suo fratello e il suo ex nemico?

Chi sarà?

Nathan o Draco?

O nessuno dei due?

XD

Lo so… sono proprio perfida! U.U

Ho comunque notato che il sondaggio propostovi negli scorsi capitoli deve essere aggiornato, sia per Nathan che per Draco… uhmmm…

Beh…

Ci vediamo al prossimo, ultimo, capitolo.

… Si accettano scommesse! ^.-

 

Grazie a coloro che leggono, che seguono con tanta fedeltà fin dai primi capitoli e chi commenta, facendomi sempre sorridere e facendomi venire tante ideuzze nella mia testolina… U.U

Mi dispiace non potervi rispondere a dovere, come meritate, perchè siete tutti così meravigliosi che non ho parole… *///*

Purtroppo devo correre… quindi grazie a:

 

Stè_Wormy,

baby,

Mimi88,

fann1kaoiyuki,

Selene_90,

tess4ever,

panuela,

IAIA119,

Resha91,

Moony*,

James_Prongs,

gokychan,

Kira,

ysal pax,

Nal,

DJKIKA,

fuyumi chan,

suicidal_love,

MORFEa,

mezzosecolo,

 

 

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