Capitolo
Diciottesimo – Questione di Scelte
Pensava di
essere solo, maledizione, SPERAVA di essere solo, di poter finalmente avere
tregua e ragionare per conto suo dei molteplici atti succedutisi nelle ultime
ore: Nathan, Lukas, Malfoy...
Per quale motivo
non poteva essere come tutti i ragazzi, complicato ma non troppo?
Era persino più
complicato di un ragazzo mago medio... che diavolo poteva volere di più dalla
vita?
Nathan, suo
fratello, quello che aveva baciato troppe volte, quello al quale si era abbandonato
con un sospiro e molteplici sensi di colpa, quello che aveva desiderato con una
forza incredibile, che con cui aveva cercato contatto disperatamente.
Odio e amore.
Era quello che
aveva provato Harry?
Era odio per la
sua condizione, per il loro indissolubile legame di sangue, incancellabile
simbolo di peccato, ostacolo insormontabile, e amore per quel ragazzo così
diverso da lui eppure così simile a lui?
Ma ora...
Che importanza
aveva adesso?
Tu e Nathan non
siete fratelli.
- Malfoy... che
ci fai nella mia stanza? -
Draco scrollò le
spalle, con finta noncuranza, persino agli occhi di Harry però, quel gesto
aveva qualcosa di artificiale: - Volevo parlarti -
- Ah sì? -
ribattè scettico Harry, incrociando le braccia al petto - Di cosa? - Ecco,
lo sapevo, altri problemi!
Draco Malfoy
tergiversò, guardandosi attorno, si lasciò falsamente distrarre
dall'arredamento nella stanza, dagli strani apparecchi presenti, e dalla vista
sulla strada che si vedeva dalla finestra.
- Di cosa,
Malfoy? - domandò nuovamente Harry,impaziente.
- Che cosa c'è
tra te e tuo cugino, Potter? - domandò infine a bruciapelo, guardandolo con il
fuoco negli occhi, pronto a replicare seccamente a qualsiasi risposta che non
sia di suo gradimento.
- Non sono
affari tuoi Malfoy - ribattè prevedibilmente Harry. Perchè mai le cose, invece
di semplificarsi si complicavano sempre di più? - E ora, lasciami domandarti
una cosa: che cosa ci fai qui, Malfoy? -
- Rispondi alla
mia domanda e io risponderò alla tua -
Harry quasi
sbuffò dall'esasperazione: - Non c'è niente tra me e mio cugino, Malfoy. E poi
non capisco perchè la cosa deve starti così tanto a cuore! Non dirmi che sei
venuto qui solamente per chiedermelo? -
Draco gli si
avvicinò con passo veloce, Harry indietreggiò, sorpreso per quella strana luce
negli occhi del biondo, una luce che gli ricordava incredibilmente quella di
Nathan, una luce forte, febbrile. Altro problema, con il nome di Draco
Malfoy, in avvicinamento a ore dodici!
- E se fosse
così? - domandò allora Draco, con voce stranamente suadente, lenta, come se
cercasse di sedurre Harry. Si avvicinò ancora un poco a lui, sempre non
movimenti calcolati, accattivanti.
Harry si ritrovò
senza volerlo a fare dei paragoni tra lui e Nathan, tra le sensazione che il
fratello gli suscitavano e quelle che Draco Malfoy gli provocavano.
Nathan non aveva
bisogno di metodo di seduzione, si trovavano così in sintonia tra di loro che
quasi parevano essere veramente fratelli, senza affetto amicale, solo tanta
passione.
Nathan non aveva
bisogno di atteggiarsi con movenze sensuali, no, lui era forte e arrogante,
così sicuro di sè da non avere dubbi su niente e non si prendeva il lusso di
ammettere colpe o torti, crescendo senza madre e praticamente senza una figura
paterna accanto aveva sviluppato un'incredibile presunzione e sfrontatezza che
certamente non guastava al suo aspetto fisico.
Malfoy invece...
era arrogante e pretenzioso come un qualsiasi figlio viziato, non era diverso
da Nathan, se ci si pensava bene, se li si guardava bene.
Avevano entrambi
la stessa espressione dura e arrogante, quel connubio che tante volte aveva
visto nel viso di Nathan con una curiosa stretta al cuore, nel ripensare alla
sua nemesi scolastica, quella che si era lasciato dietro a Hogwarts.
Ricordava fin
troppo bene quella sensazione delle farfalle nello stomaco che spesso lo aveva
preso nel pensare a Malfoy.
E che dire di
quando gli era giunta la notizia che lui si era baciato con Ginny?
Rabbia,
gelosia...
Avrebbe voluto
essere a Hogwarts per dire quattro paroline magiche - e nemmeno molto
lusinghiere - a Ginny e prendere a pugni Malfoy, per nessuna ragione in
particolare, solo perchè era un idiota.
Perché
avrebbe dovuto baciare me…, ammise
Harry, con un pizzico di malinconia, perché avrebbe dovuto baciare me, non
Ginny, nessun altro.
Un desiderio
inconfessato, un poco consapevole, che Harry per la prima volta ammise
finalmente a se stesso come uno scomodo dato di fatto.
Aveva cercato di
ignorarlo per quanto aveva potuto, addossando mille scuse, ma in realtà era
Draco che voleva, era baciare lui che importava, era ricambiare il favore
che aveva spinto Harry a sottostare al giochetto di Hermione. Era quello
che aveva voluto.
E, del tutto
inconsapevolmente, era quello che aveva vinto.
Perché, sì,
aveva vinto.
Con un piccolo
giochetto, con uno scherzetto, con una piccola vendetta.
Ed aveva
ottenuto di avere lì, di fronte a lui, Draco Malfoy.
Con quello
sguardo, con quella cadenza nella voce, così vicino, così bello…
Ma ora? Ora,
è quello che realmente voglio?, si domandò.
Già, è Draco
Malfoy che voglio adesso?
Harry lo guardò
allora, continuando a chiederselo mentalmente.
Si rese conto di
essere indietreggiato nel frattempo e di essere prigioniero di Malfoy, chiuso
tra il suo corpo peccaminoso e il muro, accanto a lui c’era la porta, la
maniglia era vicina, a portata di mano, e con essa la via di salvezza, una via
di fuga.
Avrebbe potuto
tirare un calcio a Malfoy, abbassare la maniglia e andarsene. Fuggire da
quell’ennesimo problema.
Perché ora Draco
era un problema, no?
Ora non era Nathan
il problema, ora era Malfoy.
- Non siete
fratelli.
- Com’è
possibile, Remus?
- Ho
ritrovato una lettera di Lily a Dan, mai spedita. Dice ‘spero che tu stia bene
con tuo figlio, essere genitori è una grande responsabilità. Spero che Debby,
con tutto quello che ha passato, stia bene. E il vostro bambino sia felice’
- Debby… la
moglie di Dan…
- Sì, come
vedi tua madre non ha avuto un figlio da Dan. Nathan è figlio di Debby, la sua
legittima moglie.
- Remus… sei
sicuro?
- Certo, Lily
lo scrive qui, nero su bianco.
- E se ti…
sei sicuro?
- Fidati. Ne
ho parlato anche con il signor Whilher, me lo ha confermato.
- Ma… com’è
possibile? Non è stato lui a voler a tutti i costi che io venissi qui?
- Mi ha
confessato che suo figlio voleva che Nathan fosse di Lily. Per questo ha
riempito la testa del figlio con tutte quelle sciocchezze. E giunto al momento
di morire, non l’ha rinnegato, suo padre non ha potuto dire di no, e ha dovuto
far conoscere il nipote a te.
- Capisco…
- Non sei
contento, Harry?
- Sì… sì lo
sono.
- Non
potevamo certo pensare che Lily avesse abbandonato suo figlio qui! Senza
nemmeno dirlo a nessuno, se non a James!
- Già.
- Bene,
allora torna a casa e preparati. Domani mattina ti riporto a Hogwarts.
- Domani?
- Sì. non sei
contento?
Non sei
contento?
Harry non sapeva
come mai ma si sentiva stranamente sollevato e nel contempo confuso.
Che c’era da
essere confusi, poi.
Era appurato che
lui e Nathan non erano fratelli di sangue, ergo, ora poteva anche non sentirsi
schifato per tutti i loro baci, per tutto il desiderio verso di lui, per tutto
il sentimento soppresso nel profondo del cuore.
E allora… perché
sentirsi confuso?
Vuoi sapere
un segreto su tua madre?
Un segreto.
NON SIAMO
FRATELLI.
E quindi… era un
via libera?
Harry ci pensò
un attimo su ma l’immagine di Malfoy continuava a sovrapporsi a quella di
Nathan, le loro parole si confondevano, il sapore delle loro labbra si
confondeva.
Già, perché in
quel momento Draco Malfoy lo stava baciando.
Era naturale
che il tuo fidanzato reagisse così quando ci ha visti prima…
Aveva già
sentito le labbra di Malfoy, erano morbide al tatto, erano soffici a contatto
con il palmo della sua mano.
Ma ora… ora
quella labbra lo stavano baciando con una lentezza invidiabile, con gusto, come
se volesse far durare il più possibile quel meraviglioso viaggio nel sentiero
della reciproca confidenza.
Erano sempre
stati divisi dalle diffidenze e dai reciproci odi personali… eppure c’era un
sottile filo che li aveva uniti, così sottile da risultare quasi invisibile, persino
ai loro occhi, che vedevano nell’altro lo specchio delle differenze.
Ma quel filo
intanto, giorno per giorno, si era intrecciato e li aveva inevitabilmente
uniti.
La reazione
di Malfoy non ti fa intuire che ci sia qualcosa sotto?
Hermione l’aveva
capito prima di lui, prima di Malfoy.
- Sono venuto
qui per questo – si staccò dalle sua labbra Malfoy, lo sussurrò, naso contro
naso, tenendo Harry ben pigiato contro il muro, le braccia ad abbracciarlo.
Aveva un sorriso tentatore, il suo solito mezzo sorriso, ma Harry, per la prima
volta, lo vide per quello che era: un sorriso un po’ tremolante, come la fiamma
di una candela, indeciso se sorridere fosse una cosa giusta o sbagliata da
fare.
Come se non
fosse abituato a sorridere…
E gli stava
donando un sorriso.
A lui, a Harry.
- Per te – specificò Draco,
sempre con quel mezzo sorriso, che per lui era un sorriso e mezzo.
Che strano vedere Draco Malfoy
così… così dolce, così poco invulnerabile, per niente borioso.
Se avesse mai pensato ad un
bacio, Harry si sarebbe sempre figurato un bacio bollente, da parte di Draco,
un bacio esigente, pulsante di desiderio.
Invece quello che si erano
scambiati era stato… dolce, lieve, un po’ tentennante, come se Draco non
sapesse bene come comportarsi.
Che tenerezza…
Quanto aveva atteso quel
bacio?
Chissà, forse era un desiderio
che bruciava nel petto di Harry da tanto, troppo tempo, prima ancora che questi
se ne riuscisse ad accorgere.
E, volevo chiederti se fosse
un po’ arrabbiato poi, dopo aver letto la lettera intendo.
Intendo dire se ha avuto una
qualche reazione o strano comportamento perché, non perché mi interessi, ma
perché è solo per curiosità, per immaginarmi la scena, intendo.
Draco…
Voi non siete fratelli.
-Tu… tu lo vuoi? –
Non siete fratelli.
Nathan…
Come avrebbe preso la notizia
Nathan?
Come si sarebbe comportato?
Non che prima si fosse mai
fatto problemi nel rigirarselo come voleva… figuriamoci adesso!
Però… però c’era anche un
altro problema.
E questo problema era Draco
Malfoy.
Perché, se Harry fosse
rimasto, avrebbe detto addio al suo mondo, a Hogwarts, alla magia… e questo non
poteva succedere. Hogwarts era la sua casa!
Però… da un lato c’era anche
Nathan.
Avrebbe avuto il coraggio di
rimanere a Tree Hill per sempre?
Per cosa poi?
Non erano fratelli.
E Nathan come avrebbe reagito?
Sarebbe stato contento? O
forse deluso?
Perché dopotutto Harry come
poteva essere sicuro dei sentimenti di Nathan?
In primo luogo Nathan era un
ragazzo, secondo punto: che cosa provava Nathan per lui? Attrazione solo? Senso
di rompere le regole e le imposizioni del padre?
Dovevano chiarire quel punto.
Altro problema: Draco Malfoy,
che fetta del cuore di Harry aveva tra le mani?
Dopotutto Nathan e Draco erano
stati nei suoi pensieri entrambi ed era difficile scegliere…
Scegliere?
Sì. scegliere.
Era il momento di scegliere
Draco o Nathan.
Perché se fosse stato con uno
dei due non avrebbe dovuto pensare all’altro.
E quindi?
C’era un piccolo fantasma del
dubbio, perché Harry dovette ammettere a se stesso che nonostante fosse stato
totalmente preso da Nathan, il pensiero spesso correva, senza che fosse mai
riuscito a spiegarselo, a Draco Malfoy.
Doveva scegliere, ma non
poteva farlo senza aver capito, lui per primo, quali sentimenti li legasse
all’algido Slytherin e al duro campione di basket.
E per capirlo doveva…
Harry baciò Draco, intrecciò
le mani contro la nuca dell’altro, attirandolo a sé in un abbraccio, portandolo
quasi sopra di sé.
Dopo qualche secondo di
sorpresa, Draco non si fece di certo pregare e prese parte attiva al bacio, spingendo
la lingua contro le labbra di Harry, costringendolo ad socchiuderle per poter
approfondire quel contatto intimo.
Dolce.
Era questo che Harry pensò
immediatamente non appena sentì il sapore della bocca di Draco.
Dolce.
Subito gli venne in mente lo zuccherato
sapore di cannella e l’inebriante aroma di cacao, perché non c’erano parole per
descrivere quel momento.
Inoltre Draco era un baciatore
nato.
In quei istanti Harry si sentì
come una nave senza timone in mezzo alla tempesta, tanto si sentiva trasportato
da quella meravigliose sensazioni.
Pensando a Nathan poteva solo
immaginarsi, inesperto, assieme ad un altro reso inesperto dalla passione
stessa.
Forse Malfoy non suscitava in
lui le stesse sensazioni che gli provocavano Nathan ma, viceversa, in quel
momento sentiva in lui delle emozioni che Nathan non era mai riuscito a creare
con la sua presenza, i suoi baci, i suoi abbracci possessivi.
- Mi piaci Potter – ammise con
un soffio di voce Draco Malfoy, quasi da credere che se lo fosse lasciato
sfuggire, e non fosse veramente intenzionato ad ammetterlo.
Harry trasalì, sorpreso, ma
neanche tanto, e molto, molto sollevato.
Per Draco quindi non era una
questione di ossessione o possessione, era una questione seria, che forse aveva
anche un futuro. lungo o breve, lo avrebbero deciso entrambi.
E tutto tornò a posto.
Draco e il bacio a Ginny
Weasley – che ancora faceva infuriare Harry: come poteva quella aver
assaporato, anche se per qualche istante, il bacio meraviglioso di Draco? -,
Draco e la sua reazione spropositata alla notizia del ‘fidanzamento’ tra Harry
e un certo americano, la notizia dei loro baci, Draco e il viaggio dalla Gran
Bretagna fino a Tree Hill, in una città completamente babbana.
Per lui, solo per lui.
Mi piaci, Potter.
Evidentemente, significava ben
altro, qualcosa di più puro, di più ‘alto’, di ben più elevato che mera
passione.
Scegli me, sembrava dirgli, mentre riprendeva a baciarlo,
palpebre socchiuse, mani bianche sui suoi fianchi che lo tenevano stretto.
Io sono perfetto per te.
In quel momento, interrompendo
quel momento idilliaco, la porta si aprì e come un tornado entrò Nathan.
Si ritrovò davanti la scena,
immediatamente, e fu subito colpito in pieno petto dalla rabbia.
Lo stava baciando.
Qualcun altro stava baciando
il suo Harry.
Suo fratello.
Harry, accortosi della
presenza del ‘fratellastro’ si scostò immediatamente da Draco, lasciando
quest’ultimo leggermente spiazzato per quella reazione eccessiva.
Il ragazzo che era appena
entrato non era il suo fratellastro?
Perché scostarsi così
bruscamente e assumere quell’espressione spiazzata e imbarazzata?
Passò il suo sguardo da Harry
al nuovo venuto: beh, la sua espressione era decisamente più preoccupante,
apparentemente era calma, ma li vedeva i suoi occhi trafiggergli il viso con
malcelato astio e i suoi pugni chiudersi in una morsa feroce.
Harry in quel momento abbassò
il capo, colpevole, per poi risollevarlo non appena Nathan avanzò di un passo,
lento ma inesorabile.
- Nathan… - cercò di calmarlo con voce dolce.
- Taci, Harry – lo freddò con un sibilo furioso, a denti stretti – E tu…
-
Malfoy non capì esattamente che cosa stesse succedendo di fronte ai
suoi occhi ma certamente la furia di Nathan proprio non gli andava a genio.
Come si permetteva di interrompere il bacio tra lui e Harry? Un momento che
aveva assaporato a bocca amara da mesi?
Incrociò le braccia al petto, tirando fuori la sua solita espressione
malfoyesca di poca sopportazione e freddezza.
- Sei venuto a controllare che non stia maltrattando il tuo adorato
fratellino? – lo provocò.
Harry socchiuse gli occhi.
Ecco, perfetto…
Adesso chi lo sente Nathan?
Ma perché, perché dovevano avere dei caratteri così simili?
Perché dovevano essere in egual misura arroganti, ostinati e… erano
così bravi a baciare?
Harry scosse la testa.
No, Harry, no, si redarguì, non pensare a queste cose!
Devi scegliere!
- Chi ti credi di essere? – domandò acido Nathan, furibondo.
Draco non si scompose a quella minaccia: - La domanda corretta è chi
ti credi di essere tu –
- Ragazzi… - cercò di intervenire Harry per smorzare il tono agguerrito
della conversazione.
I due ovviamente non gli diedero retta, presi com’erano a fissarsi in
cagnesco: in particolare Nathan sembrava stesse per scoppiare letteralmente,
mentre Malfoy, come al solito, manteneva la sua calma composta.
Harry si avvicinò ai due: - Non potremmo… -
- Vi stavate baciando – esclamò con durezza Nathan, da come stringeva i
denti sembrava che stesse masticando le sue stesse parole.
- Io… -
- Con molto entusiasmo, aggiungerei – ribattè Draco. Come se fosse
uno sciocco! Come se non avesse capito!
Fu la goccia che fece traboccare il vaso.
Con forza inaudita Nathan gli mollò un pugno che fece cadere Draco a
terra, con il labbro spaccato da cui cominciò a fuoriuscire un rivoletto di
sangue rosso.
- NATHAN! – esclamò Harry con violenza – CHE STAI FACENDO!? -
- Come ti permetti!? – gridò nello stesso istante Draco, si alzò in
piedi e sembrò quasi che la sua mano corresse alla tasca dei pantaloni, alla
bacchetta.
- DRACO! PER FAVORE! -
Ma Draco lasciò perdere la bacchetta.
- Ti posso battere anche senza! – esclamò Draco, lanciandosi su Nathan.
- BASTA! VOLETE FINIRLA? – gridò Harry, ma incurante dei suoi richiami
continui, i due ragazzi continuarono a tirarsi pugni e pugni.
Un rumore di passi affrettati.
- Che sta succedendo qui? – domandò Blaise, spalancando la porta ed
entrando assieme a Hermione. Alla vista di quella scena, Hermione si portò una
mano alla bocca mentre Blaise prese per un braccio Harry – Che cosa diavolo
succede? -
- Secondo te? – replicò Harry – Aiutami a dividerli! -
Blaise rimase per qualche istante a fissare i due contendenti, non
sembrava proprio che fossero stanchi o cedessero terreno, non si stavano
affatto risparmiando.
E questo voleva dire solo una cosa…
- Blaise! Ti prego, falli smettere! – esclamò Hermione, tirandolo per
la manica – Si uccideranno se continuano così! -
- Ma non hai capito, Hermione? -
- COSA? CHE TU NON VUOI NEMMENO AIUTARE IL TUO MIGLIORE AMICO? – eruppe
Hermione infervorata e scossa – NON VEDI COME SONO RIDOTTI? -
- Hermione, lo devono fare -
- Che stai dicendo? – borbottò Harry – E va bene, se non vuoi darmi una
mano, ci penso io! – fece per andare a fermarli ma la mano di Blaise si chiuse
sulla sua spalla – Blaise, che cosa… -
- Idiota! – lo ammonì Blaise con sguardo duro – Ma non capisci? -
- Cosa? -
- Draco non è stupido! -
Hermione gli strinse ancora di più la manica della maglia,
avvicinandosi a lui: - Oh… l’ha capito anche lui allora. oh… -
- COSA? NON CAPISCO NIENTE! -
- Stanno combattendo per te, Harry -
*
- Mi raccomando, niente strapazzi, signor Whilher, non deve avere
ricadute -
Archibald annuì distrattamente al dottore, borbottando un: - E chi ci
tiene a tornare qui? –
Finalmente uscì all’aria aperta, assaporò per qualche istante il
profumo dell’autunno e il venticello recante foglie morte, perso nei suoi
pensieri.
- Signor Whilher, se mi vuole seguire… - l’autista lo accolse con il
consueto tono sommesso e inchino. Archibald lo seguì distrattamente.
- Ha per caso
visto mio nipote? -
- E’ tornato a
casa poco, signore -
- E Harry Potter -
- Era con il
signor Lupin -
- Senta,
voglio essere sincero, con lei, signor Whilher: tengo molto ad Harry, e voglio
che continui i suoi studi da mago. Questa pagliacciata è durata fin troppo.
Harry deve tornare a casa sua.
Solo una cosa
le chiedo.
E’ vero che
Nathan è figlio di Dan e sua moglie Debby?
Papà, vuoi
sapere il segreto di Lily?
E’ una
strega.
Ed è incinta.
Di mio
figlio.
- Signor
Lupin, come le ho già detto prima quando mi ha fatto vedere la lettera di Lily
Evans, Nathan e Harry Potter non sono fratelli.
Tuo figlio?
Papà, non
fare quella faccia. Io la amo, lo sai.
Se è una
strega, come mi hai appena detto, come puoi credere alla sua parola? Ti ha
mentito per tutto questo tempo, senza che ti dicesse la sua vera identità, come
puoi credere ancora che lei ti ami?
Non parlare
di lei così!
Ma Dan, io
voglio soltanto che tu sia felice.
Lo sarò
quando accetterai Lily. E mio figlio.
- Allora
perché ha mentito, signor Whilher? Che senso aveva portare con lei Harry qui a
conoscere il suo fratellastro se poi non era la verità?
- Mio figlio
era perso per la signorina Evans, ha da sempre riempito la testa di Nathan con
le sue sciocchezze, sull’identità di sua madre.
- Ci ha
pensato per un istante a quello che ha passato Harry dopo tutta questa storia?
Come se è sentito dopo aver scoperto che sua madre nascondeva un segreto?
- Se devo
essere sincero, signor Lupin, no, non ci ho mai pensato. Per me l’importate è
la mia famiglia.
LA MIA
FAMIGLIA è IMPORTANTE, SIGNORINA EVANS, SE LEI VUOLE SPEZZARE IL CUORE DI DAN
LO FACCIA, MA NON SI PERMETTA DI PORTARSI VIA ANCHE NATHAN!
Signor Whilher… io…
Lo so che Dan
l’ha picchiata… è stato solo un ceffone, ma questa è una cosa grave. Per due
volte. E capisco che lei se ne voglia andare da tutto questo ma Nathan rimane
qui. Non giustifico mio figlio dopo quello che le ha fatto, dopo la sua
decisione di andare con Debby e il suo comportamento violento ma se lei se ne
vuole andare, lo farà da sola. Quando piangerà per la sua assenza, avrà bisogno
di Nathan, il suo unico ricordo.
Signor
Whilher… Nathan è figlio di Dan quanto mio! È appena nato! È il mio bambino!
Lei perderà
ogni diritto di chiamarlo così non appena rendere varcherà la porta e se ne
andrà. Devo pensare
alla mia famiglia, signorina Evans.
Ma Nathan…
Discorso
concluso, signorina.
- Se io non
l’avessi scoperto, lei… avrebbe continuato a mentire a Nathan e trattenere
Harry? -
- No, signor
Lupin -
- Sensi di
colpa? –
- No… solo…
paura… -
- Di cosa? –
- Del loro
legame –
- Signor
Whilher? Se vuole salire… -
Archibald salì
in macchina, ritornando con i piedi per terra e al presente.
Aveva fatto dure
scelte, ma non se n’era mai pentito se non di una.
Aver portato
Harry Potter a casa sua.
Avergli permesso
di avvicinarsi così tanto a Nathan.
Ora aveva fatto
un’altra scelta, contestabile forse, ma del tutto giustificata. Per la
famiglia. Per Nathan.
Lo porti via.
Anche oggi.
Archibald guardò
le delicate tinte aramanto imporporare il cielo al tramonto, con amarezza
sorrise.
Nathan, vuoi
sapere il mio segreto?
Non potevo
permetterti di innamorarti di tuo fratello.
*
Draco Malfoy non
si preoccupò di estrarre la bacchetta. Forse sarebbe stato più semplice battere
quell’idiota di un babbano, ma questo non sopperiva al suo desiderio di
vendetta.
Non solo non
sarebbe stato leale, ma ne andava anche del suo orgoglio.
Come se non
avesse capito i veri sentimenti di Nathan per Harry.
Ci aveva pensato
fin dal loro primo incontro, perché era davvero strano che Nathan potesse fissare
Harry con tanta rabbia mentre si parlava di un possibile ‘tete-à-tete’ tra lui
stesso e il cugino Lukas.
E così il caro Lukas varca tranquillamente le porte della
parentela, eh?
Forse all’inizio
poteva sembrare la classica gelosia fraterna: magari Nathan si era affezionato
molto al fratello in quel periodo ed era ovvio che non desiderasse lasciarlo
tornare a Hogwarts o scoprire in ogni caso che avesse ‘qualcuno’.
Però…
Io potrei! Non siamo così di parentela stretta!
Eh sì… altro che
amore fraterno.
E poi tutte le
spiegazioni di Harry, tutta la rabbia di Nathan… non era casuale.
Era ovvio
che ci fosse stato qualcosa tra di loro.
Forse anche
qualcosa di più di un semplice bacio, qualcosa di più intimo, di più profondo.
Ma Draco non
aveva intenzione di lasciarsi soffiare via Harry, no, per niente al mondo,
aveva sospirato e atteso abbastanza e non avrebbe mai lasciato Harry consolare
il suo cuore Gryffindor nel petto di suo fratello.
Non gli era mai
passato per la testa che la cosa dovesse fare schifo – amore tra fratelli, ma
quando mai? – ed era evidente che nemmeno ai due diretti interessati il loro
legame non era mai stato un ostacolo.
In fondo
conosceva Harry Potter, con il suo maledetto codice di onore Gryffindor, con il
desiderio di combattere il male nel mondo, seguire il suo cuore e rendere la
vita nell’intera galassia felice.
Non era di lui che si era innamorato?
E non era doppiamente evidente che Nathan nutriva gli stessi sentimenti
per Harry, o, se non proprio gli stessi, di simili?
E Harry?
Chi avrebbe scelto?
Deve scegliere me.
Perché erano troppo simili, troppo diversi, perché lo avevano sempre
saputo che alla fine, sotto il loro odio e il loro astio, c’era attrazione.
Vuoi sapere il mio segreto, Harry?
Ti amo.
*
Non avrebbe mai creduto che un giorno sarebbe successo.
Prendere a pugni una persona che aveva appena conosciuto non era
esattamente quello che si aspettava dalla vita. Per il suo fratellastro, poi.
Perché li aveva sorpresi a baciarsi.
Il sangue gli era salito alla testa e la rabbia lo aveva accecato: come
si permetteva quello di baciare Harry? Harry era suo, suo…
E Harry ci era anche stato a quel bacio, lo aveva ricambiato, era evidente.
Ma come, non ti basto più?
Stai cercando una storia più semplice, che possa essere vista dalla
gente senza troppo orrore?
La sensazione di essere stato abbandonato per l’ennesima volta gli
aveva bruciato il cuore, stringendolo in una morsa violenta, facendogli quasi
vedere rosso.
Prima sua madre che mai aveva conosciuta, se n’era andata preferendo essere
libera dall’impegno di essere madre, scegliendo di sorridere e baciare un altro
uomo, di sposarlo e avere con lui un figlio.
Poi suo padre lo aveva visto crescere con distacco incredibile, notando
ogni singolo giorno quanto poco Nathan avesse della madre, quella donna che
aveva tanto amato nonostante quello che era successo, nonostante sua moglie
Debby.
E quando aveva sentito che la sua Lily era morta per una fuga di gas,
sotterrata dalle macerie della sua casa, assieme al merito…
In lui si era
spezzato qualcosa, per sempre.
E il giorno
della sua morte aveva chiesto al padre di cercare questo fantomatico figlio di
Lily e di farlo conoscere a Nathan.
Che male, che
male, papà…
E la scoperta.
Harry Potter, un
po’ arruffato, seducente angelo dai capelli neri, ribelle ma non troppo,
malinconico e maturo…
Con quegli
occhi…
Sono
fortunato che papà non ti abbia mai conosciuto.
Però lo aveva
conosciuto lui.
E tutto era
crollato.
Convinzioni,
falsi odi, pregiudizi…
Un bacio, un
altro, e niente che lava via la colpa, che lo faccia amare di meno, perché
Harry era Harry, speciale e un po’ particolare, suo fratello e suo amante.
E ora…
Non gli
importava della sua parentela, del loro vincolo di sangue…
Era Harry che
voleva accanto, con sé, per sé.
E non lo avrebbe
lasciato a quel biondo.
Vuoi sapere
il mio segreto, Harry?
Non ho mai
amato nessuno come te.
*
Harry li stava
fissando con timore.
Dio, ma perché
era capitato in quella situazione?
E dire che
Nathan nemmeno sapeva che non erano fratelli…
- Non posso lasciarli
così… - sussurrò Harry stringendo il pugno – Se è per colpa mia… -
Blaise sospirò:
- Lo sai che anche se li separi non cambi nulla? La sola che puoi fare per
distogliere i due dalla lotta feroce che stanno facendo per te è scegliere –
- Ma… io non so…
non so nulla… -
Che sentimenti
provava per lui Nathan?
Che cosa provava
veramente Draco?
- Harry… -
intervenne Hermione con voce dolce e triste allo stesso tempo – Forse dovresti
chiarire con entrambi… -
Harry annuì.
- PER FAVORE,
SMETTETELA! – gridò con tutto il fiato che aveva in corpo Harry, buttandosi tra
i due, Blaise, dopo un secondo di tentennamento, seguì il Gryffindor e
trattenne Draco per le spalle, mentre Harry faceva la stessa cosa con Nathan –
SMETTETELA! CHE DIAVOLO VI PASSA PER LA TESTA? -
I due, separati,
ansimarono pesantemente per il dolore delle ferite e per la fatica: impossibile
dire chi dei due fosse messo peggio. Entro il giorno seguente si sarebbero
trovati con qualche bel livido in varie parti del corpo, oltre che un sordo
dolore che forse li avrebbe bloccati a letto per un giorno o due.
Harry quasi
tremava per la tensione mentre lasciava andare Nathan, Hermione gli si avvicinò
accarezzandogli il braccio per calmarlo, tutti gli sguardi erano verso di lui.
- Non dovevate…
-
- Non era di
certo un problema – ribattè pronto Draco a voce bassa, sentendo la mandibola
dolergli assieme al labbro spezzato.
- Questo l’avevo
capito! – replicò Harry.
- Io ti amo,
Potter! – esclamò Draco quasi con esasperazione, quasi come se fossero le sue
ultime parole, come se fosse una condanna. Perché per Draco non era per niente
semplice ammettere di amare qualcuno, soprattutto se il suo vecchio nemico di
sempre… però, come tacere quando ormai il danno era fatto? – Che posso fare per
dimostrartelo? -
- Tu non… -
- Io ti
amo, Harry! – esclamò a sua volta Nathan, anche lui lo affermò con veemenza
eccessiva, come se anche a lui costasse sforzo pronunciare quelle semplici e
complicate parole. Perché per Nathan non per niente semplice amare qualcuno
così diverso da lui, soprattutto se suo fratello di sangue… però, come tacere
quando le stesse parole premevano per uscire dalla sua bocca? – Non m’importa se siamo fratelli… -
- Veramente… -
Harry volse l’attenzione verso il muro, il viso era rosso, imbarazzato per quelle
due dichiarazioni, così imbarazzato da non riuscire nemmeno a guardare in viso
l’uno o l’altro, perché avrebbe dovuto scegliere ora, dopo aver sentito i
sentimenti di entrambi. – Noi non siamo fratelli… -
- C… COSA? –
boccheggiò Nathan - CHE COSA SIGNIFICA? –
- Mel’ha detto
Remus oggi… ne ha parlato anche con tuo nonno… -
Draco ghignò: -
Guarda un po’ il destino… -
- Ma com’è
possibile? -
- Tuo nonno ti
ha mentito, Nathan – intervenne Hermione – Perché tuo padre amava così tanto
Lily da desiderare che tu fossi figlio suo… invece che di Debby, sua moglie… e
tuo nonno non voleva darti dispiacere di conoscere la verità -
Harry guardò, il
pavimento, evitando lo sguardo indagatore di Draco e quello incredulo e tradito
di Nathan.
Quest’ultimo si
passò una mano sul viso, sentitosi abbandonato dall’ennesima persona, suo
nonno. E di aver vissuto nella menzogna fino a quel giorno, senza sapere che
Debby era sua madre… e che Harry non era suo fratello…
Non siamo
fratelli… allora, non abbiamo mai fatto niente di sbagliato…
Allora…
- E a quanto
sembra io me ne dovrò tornare in Inghilterra… - aggiunse Harry.
Nathan si volse
verso di lui: - NO! –
Ma certo, in
quel momento non ci aveva pensato ma era ovvio che, cadendo la potestà di suo
nonno su Harry, quest’ultimo sarebbe dovuto tornare in Inghilterra, a casa sua.
No! Non posso
permetterlo!
Si aggrappò al
braccio di Harry, stringendoglielo: - Non andare! rimani! –
Harry si morse
il labbro.
- Rimani con me!
-
- Aspetta un
attimo – li interruppe Draco – A me non va per niente bene questa
situazione… -
- Draco… -
sussurrò Blaise.
- Credo che ora
sia giunto il momento di scegliere – dichiarò Draco con voce ferma – Potter,
devi scegliere. O me, o lui -
- Ehi! Aspettate
un attimo! – Hermione si interpose – Harry deve comunque tornare in
Inghilterra, a scuola! -
- Che c’entra? –
ribattè Nathan – Può continuare i suoi studi qui! -
- Ma lui è…
speciale… -
- Ci sarà
certamente una scuola per maghi anche qui! – replicò Nathan.
Tutti
sobbalzarono, fissando Nathan.
- Co-come? -
- Beh, è quello
che siete, no? – domandò ostile Nathan – Ti ho sentito parlare una volta con
mio nonno, Harry… -
- Oh… -
Hermione scosse
la testa, sorpresa: - Ma questo non cambia nulla… Harry deve tornare a
Hogwarts, il luogo dove appartiene! –
Blaise scosse la
testa: - Ciò non cambia che Harry debba scegliere in ogni caso –
Harry si morse
ancora un volta il labbro, a disagio.
Nathan lo stava
trafiggendo con i suoi occhi neri: apprezzava il fatto che non fosse uscito
fuori di testa alla menzione della menzogna di suo nonno, ma quella calma, in
un certo senso, lo preoccupava.
In ogni caso
Nathan sembrava aver messo da parte per qualche istante i suoi problemi e si
era dedicato completamente a Harry, a chiedergli con lo sguardo di stare con
lui in America e di rinunciare a Malfoy, oltre che a Hogwarts.
Ma… rinunciare a
Hogwarts?
Forse non era
proprio necessario, come aveva detto Blaise per ora era importante che Harry si
decidesse tra Malfoy e Nathan.
Eh sì…
D’altra parte
c’era Draco, così com’era stato, sempre altezzoso e arrogante, era strano
vederlo di fronte a lui, a contenderlo a Nathan.
Eppure stava
succedendo.
Quante cose
erano cambiate…
E lo sguardo di
Malfoy, che chiedeva di stare con lui, di rinunciare a Nathan e alle menzogne,
e di scegliere lui.
Volete sapere
la verità?
Non so che
fare…
- Smettetela di
mettergli pressione! – corse in sua difesa Hermione – La prima cosa da fare è
curarvi le ferite, Harry deve pensare un po’, da solo – aggiunse con una velata
minaccia nella voce.
- Non essere
ridicola, Granger! – esclamò Draco – Non… -
- Draco Malfoy,
non finire quella frase! – replicò con enfasi, puntandogli il dito contro, per
poi spostarlo verso Nathan, non appena questi aprì la bocca per dire la sua – E
tu non replicare! -
Blaise trovò
persino il coraggio di ridacchiare sommessamente: - Questo sì che è carattere!
Se riesci a mettere in riga persino loro due… - le sorrise – Potresti
conquistarmi, sai, Hermione? –
Hermione
arrossì.
- Ehi! –
intervenne Draco – Non stavamo parlando dei nostri problemi? -
Nathan sbuffò e
guardò Harry, sembrava pensoso, in difficoltà.
Harry…
perché? Ci devi anche pensare?
- Che sta
succedendo qui? -
I cinque ragazzi
si voltarono verso la porta sulla quale soglia sostava Archibald Whilher,
sconvolto dal disastro che era presente nella camera di Harry.
- Che è
successo? – abbaiò – Voglio una spiegazione! Ora! -
Nathan avanzò di
un passo: - E’ vero quello che mi ha detto Harry, nonno? Io e lui… non siamo
fratelli? –
Vuoi sapere
un segreto?
Archibald pensò
un attimo alla situazione attuale.
Suo nipote,
figlio del suo figlio prediletto, era lì, di fronte a lui, con quello sguardo
identico a Dan, a chiedergli spiegazioni, confuso e tradito.
Accanto a lui
c’era Harry Potter, il figlio legittimo di Lily Evans, e accanto a lui c’erano
tutti i suoi amici.
L’unica certezza
nello sguardo di Nathan, ora, era l’amore.
Oh sì, perché
Nathan amava Harry.
Il suo tentativo
era fallito, la sua scelta si era rivelata totalmente inutile.
Il legame che
aveva cercato di spezzare tra suo nipote e Harry si era rafforzato, avrebbe
dovuto intervenire prima per spezzarli, quando era ancora in tempo, ma ora…
ora… che cosa poteva fare di fronte a tutto questo?
Che serve
continuare a mentire?
Conoscendo
Nathan non si sarebbe fatto comunque troppi problemi. Dan non si era mai fatto
troppi problemi quando aveva scoperto della vera identità di Lily.
Tale padre, tale
figlio…
Cadere vittima
di quello sguardo smeraldo…
E di nuovo la
scelta si ripeteva, per Harry questa volta.
Adesso,
Archibald avrebbe dovuto essere sincero.
Prese un
profondo respiro.
- Perdonami
Nathan, e anche tu, Harry. Per aver mentito a voi e a Lupin – i due ragazzi
spalancarono gli occhi. L’unica ragazza capì, e scosse la testa con sguardo
triste – la verità è sempre stata di fronte ai vostri occhi -
Sospirò.
- Dan era
violento, aveva schiaffeggiato due volte Lily, e le loro liti erano furibonde.
Per non parlare di quando Dan andò con Debby… così Lily decise di andarsene e
tornare in Inghilterra. Lo confessò prima a me… e… - guardò Nathan negli occhi –
Vuoi sapere un segreto su di me, Nathan? -
Nathan annuì, muto.
- Le ho proibito
di portarti via. Tu eri mio nipote, per la mia famiglia ero disposto a tutto. E
l’ho lasciata partire, se era quello che desiderava, ma tu… tu no… non le ho concesso
di portarti via con lei. Conoscevo Dan, sapevo che nonostante i litigi lui l’amava,
e quando sarebbe partita, ne sarebbe stato distrutto. E aveva bisogno di te, di
sapere che tutto quello che aveva passato non era stato solo un incubo, ma anche
un sogno, perché tu rimanevi a lui. Suo figlio. Saresti stato simile a lei, per
rendere lenire il dolore di tuo padre – Archibald scosse la testa – Ma non fu così.
Lo so che hai sofferto per la mancanza di amore di tuo padre verso di te… ma Dan
non riuscì mai a dimenticare Lily. E quando morì mi rivelò il suo desiderio. E io
ti feci conoscere Harry Potter, il figlio di tua madre con un altro uomo, suo marito.
Ma non immaginavo che farvi conoscere avrebbe portato a tutto questo… -
- Per questo ha imbastito
quella bugia? – domandò con voce piccola Hermione.
- Già. Li ho visti,
i vostri sguardi, parlavano per voi – confessò, guardando i due ragazzi – e non
potevo permettere che alla fine Nathan si innamorasse proprio di suo fratello, condannando
la sua intera esistenza all’infelicità. Quando Lupin trovò la lettera di Lily, che
non spedì mai a mio figlio, cercando di camuffare la verità, io confermai tutto.
Lui avrebbe portato via Harry, e Nathan se lo sarebbe dimenticato, innamorandosi
di una ragazza e avendo una famiglia come tutte le altre -
- Quindi… - cominciò
Harry, con un enorme peso al cuore.
- La verità, Harry,
è che siete fratelli di sangue. Fratellastri -
Harry si passò stancamente
una mano sul viso.
Certo… troppo bello
per essere vero, troppo semplice…
Nathan deglutì le
lacrime, imponendosi di non piangere per quella confessione accorata, sentendo il
cuore sprofondare.
Oh, mamma, perché?
- E ora… -
- NON M’IMPORTA!
– esclamò Nathan – NON CAMBIA NIENTE! -
- Oh, lo so… - ammise
con amarezza Archibald – Perdonami, Nathan… - ma non appena vide il nipote distogliere
lo sguardo, il nonno si ritirò – Credo… che dobbiate chiarirvi – e se ne andò,
silenzioso come un ombra, chiudendosi la porta alle spalle, senza che Nathan lo
fermò, a rimpiangere le sue scelte e i suoi errori.
Silenzio.
- Siamo al punto
di partenza… - replicò Blaise dopo aver a lungo taciuto – Ora, Harry, devi scegliere
-
- Inutile dire –
disse Draco – che se scegli me, avrai meno problemi. Siamo maghi entrambi,
Harry e nessuno dei due è rimasto immune all’altro, in tutti questi anni in cui
ci siamo conosciuti. Siamo simili, io e te. Lo sai tu, lo so io. E dimmi di non
aver provato niente quando ci siamo baciati! -
- Le cose non
sono mai cambiate tra di noi – disse invece Nathan con voce non del tutto ferma.
Se Malfoy credeva di soppiantarlo approfittando della sua ‘debolezza’
momentanea… si sbagliava di grosso! – Sai cosa c’è stato fra di noi e cosa avrebbe
dovuto esserci. Non serve che te lo ricordi io, lo sai da te – si portò una
mano al petto – Sai che, anche se siamo fratelli… tutto il resto non cambia -
Harry socchiuse
gli occhi celando il dolore, sospirò stancamente.
E fece la sua
scelta.
Continua…
Mistress Lay
Cantuccio dei
ringraziamenti (soprattutto per chi legge questa parte! U.U):
Perdonate il
ritardo, nonostante io abbia avvertito che avrei aggiornato OTH, non ci sono
riuscita, causa impegni inderogabili.
In ogni caso…
Ultimo capitolo,
ragazzi e ragazze, chi l’avrebbe mai immaginato?
Ebbene sì, ormai
siamo arrivati al capolinea, il prossimo capitolo sarà il meglio noto come
‘Epilogo’ dove vedremo la scelta di Harry.
Mi dispiace per
chi si aspettava una lemonuccia, ma ho scritto così tante volte questo capitolo
che alla stesura finale, mi sembrava abbastanza altisonante.
Inoltre, come
già vi avevo detto, per me, differenza tra Draco e Nathan non ce ne sono…
quindi avete scelto voi, come finire questa fic.
Anche se vi
avverto… l’ultimo colpo di scena, lo vedrete con il prossimo capitolo! XD
Eh sì, perché
Harry dovrà pur scegliere qualcuno tra suo fratello e il suo ex nemico?
Chi sarà?
Nathan o Draco?
O nessuno dei
due?
XD
Lo so… sono
proprio perfida! U.U
Ho comunque
notato che il sondaggio propostovi negli scorsi capitoli deve essere
aggiornato, sia per Nathan che per Draco… uhmmm…
Beh…
Ci vediamo al
prossimo, ultimo, capitolo.
… Si accettano
scommesse! ^.-
Grazie a coloro
che leggono, che seguono con tanta fedeltà fin dai primi capitoli e chi
commenta, facendomi sempre sorridere e facendomi venire tante ideuzze nella mia
testolina… U.U
Mi dispiace non
potervi rispondere a dovere, come meritate, perchè siete tutti così
meravigliosi che non ho parole… *///*
Purtroppo devo
correre… quindi grazie a:
Stè_Wormy,
baby,
Mimi88,
fann1kaoiyuki,
Selene_90,
tess4ever,
panuela,
IAIA119,
Resha91,
Moony*,
James_Prongs,
gokychan,
Kira,
ysal pax,
Nal,
DJKIKA,
fuyumi chan,
suicidal_love,
MORFEa,
mezzosecolo,
Commentate!
Miss