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Autore: daylighter    16/01/2013    4 recensioni
Una voglia di baciarla di nuovo si appropriò di me, mi trattenni.
"Puoi baciarmi se vuoi" disse tranquillamente.
In quel momento, con quelle sue parole, qualcosa in me scattò.
"Non posso farlo scusa" l’espressione di stupore sul suo viso mi incupì.
Non desideravo altro che avere un contatto con lei, di nuovo.
Ma per la sua sicurezza, più le stavo lontano meglio era.
"Perché?" chiese innocentemente.
Perché, bella domanda.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2.

Tanto tempo fa, negli angoli più remoti della terra, erano situati quattro nuclei di regni destinati a diventare qualcosa di importante.
Nei tre regni dominanti, regnava la pace e l’armonia, ogni mese si organizzavano feste in onore degli Hudes, esseri umani dotati di poteri straordinari.
Non era lo stesso per l’ultimo regno, situato fra le sperdute colline canadesi. Homnies.  
Inizialmente il regno era governato da un unico re, ma con il passare degli anni, gli Hudes che non condividevano lo stesso dono iniziarono a creare complotti fra di loro, fino alla creazione di quattro tribù.
Acqua. Aria. Fuoco. Terra.
Fu un giorno di festa anche per la triste e grigia Homnies, quando la regina Claire e la regina Pattie diedero alla luce i due piccoli eredi delle tribù dell’aria e del fuoco.
I quattro re di Homnies si ritrovarono a brindare nel celebre palazzo del sovrano della tribù del fuoco, dando vita a danze e banchetti invitando anche il popolo a partecipare.
La figlia dell’aria o Silver, come l’avevano soprannominata gli abitanti portava il nome di Alexandra. I capelli ramati e gli occhi trasparenti, la rendevano l’icona della bellezza per eccellenza nella tribù di cui era principessa.
L’erede della tribù del fuoco o come il popolo amava chiamarlo Glace, era l’icona del coraggio e della forza, nonostante sprigionasse dolcezza e serenità.
Il suo nome di battesimo era Justin, dai capelli biondi e gli occhi del colore del miele, che con il passare del tempo sarebbero diventati color fiamma.
Passato il mese di festa, Homnies tornò indipendente e scura come prima, munita di una barriera.
La barriera dei quattro regni. Innalzata ai tempi della guerra fra tribù, questa barriera proteggeva e divideva le quattro aree in parti identiche.
La sua fonte di potere erano i raggi del sole, e fu per questo che le più celebri guerre ricordate nel regno furono combattute di notte, tempo in cui la barriera era varcabile.
 
13  anni dopo.
 
<< Principessa Alexandra, si alzi. E’ finalmente giunto il giorno del suo sedicesimo compleanno. I suoi poteri saranno rafforzati e la sua forza crescerà parecchio.>> la voce di Lexy mi risuonava nei timpani, era così euforica che saltellava da una parte all’altra della stanza, canticchiando l’inno della mia tribù.
Sedici anni. Avevo finalmente raggiunto l’età per poter andare a caccia da sola fuori dal regno, scoprire cosa c’era all’esterno della tribù dell’aria.
<< Calmati Lexy, dici che devo indossare il vestito da cerimonia o l’uniforme per la caccia? >> per me era come una sorella, nonostante fosse la mia serva di fiducia, le raccontavo le mie, ancora misere, imprese all’interno della tribù.
Prese entrambi e li adagiò dolcemente sul letto, dandomi la possibilità di scegliere.
L’abito da cerimonia era lungo, corpetto stretto che risaltava il seno non molto accentuato e una gonna larga che ricadeva lunga coprendo le gambe.
Era di un colore azzurro come il cielo, si abbinava ai miei occhi del colore dell’aria.
L’uniforme invece, era una tuta di cotone aderente, che mi adagiava nei movimenti e mi permetteva di volare meglio. La cintura sui fianchi conteneva oggetti da caccia, pronti per essere utilizzati.
Scelsi l’uniforme e dopo averla indossata e aver sistemato i capelli in una treccia di rami argentati scesi in sala da pranzo, nel quale mi aspettava la mia famiglia al completo.
<< Madre, padre >> dissi inchinandomi al loro cospetto, scompigliando i capelli di mio fratello minore.
<< Alexandra, come tu ben saprai da oggi hai maggiore libertà, questo però non vuol dire che potrai fare quello che vuoi, hai i tuoi impegni regali da mantenere >> disse mio padre con il suo solito tono altezzoso.
<< La mia bambina ha già sedici anni, vieni qui fatti abbracciare >> la dolcezza di una madre era imparagonabile. I suoi abbracci caldi, le sue carezze. << Stai un incanto con questa indosso tesoro >> continuò poi lei, abbracciandomi ancora.
La giornata passò tra festicciole e giri in paese, il momento che più aspettavo si stava avvicinando, sarebbe stata notte a breve. Finalmente sarei potuta uscire, andare a caccia fino all’ora che volevo senza un coprifuoco preciso.
Quando il sole scomparve definitivamente e la luna prese il suo posto, la barriera aveva ceduto. Volai fuori dalla finestra, pronta a imbattermi nelle bestie della foresta fuori Homnies.
Con il mio arco in spalla uscii dalla mia tribù per recarmi più velocemente possibile alla ricerca di qualche essere da donare alla cucina comune del mio popolo.
Il cibo scarseggiava per loro e nonostante la famiglia reale ne avesse più che a sufficienza, era comunque vietato dalle leggi donarne al popolo.
La strada più vicina per arrivare alla foresta implicava attraversare la tribù del fuoco.
Rabbrividii al pensiero e mi incamminai verso l’ingresso della città.
Volai sui tetti per non dare troppo nell’occhio e quando fui finalmente fuori tirai un grande sospiro di sollievo.
 
Pareva ormai una mezz’ora piena che mi inoltravo nella foresta, avevo già catturato qualche animale, ma non volevo tornare a casa subito.
Sentii un fruscio, e una palla di fuoco venire verso la mia direzione.
La mia capacità mi permise di schivarla librandomi in aria.
Dall’oscurità della foresta apparve un ragazzo, non molto alto e con dei capelli buffi.
Sempre volando mi avvicinai a lui, osservandolo da vicino.
<< Piacere sono Silver >> mi presentai a lui con il mio soprannome da cittadina, avrei preferito che non sapesse della mia identità reale.
Esitò prima di parlare. Mi strinse la mano e alzò le spalle. << Glace >> rimasi incantata dal suo modo di essere così spontaneo e freddo, nessun abitante della tribù dell’aria si era mai comportato così.
<< Cosa ci fai qui da sola nella foresta? >> mi chiese lui illuminando l’area attorno a noi con un semplice gesto della mano.
<< Sono venuta a caccia, ormai ho sedici anni >> lo dissi con fierezza, come se quello fosse un premio importante.
Lo vidi sedersi sotto un albero, con la fiammella perennemente accesa tra le mani e uno sguardo fisso nel vuoto. Mi sedetti vicino a lui,  facendo per sbaglio spegnere la fiammella.
<< Ma sei un disastro! >> mi disse lui riaccendendola con un semplice gesto della mano, per poi ridere di gusto, disturbando il silenzio della notte.
<< Così anche tu sei un Hudes >> mi resi conto della stupidità della mia domanda, ogni abitante del regno di Homnies, così come in tutti gli altri regni, era un Hudes o sarebbe nato tra gli abitanti comuni della terra.
<< Già.. >> la sua indifferenza non mi piaceva affatto, stavo cercando di avere una conversazione con un Hudes del fuoco, ma a lui sembrava non importare molto.
Notai da vicino i capelli che gli coprivano la fronte in uno strano taglio a scodella, i lineamenti dolci ma serrati e gli occhi color miele.
<< Comunque anche io ho sedici anni, ed è già da due giorni che vengo a caccia da solo >> mi disse, forse per evitare che continuassi a fissarlo << ho esperienza nella foresta, potrei.. beh ecco.. >> risi a quella sua reazione.
<< Compagni di caccia? >> gli chiesi, pur sapendo che sarebbe stato illegale.
Non potevamo essere amici, ne compagni di caccia, le dure leggi di Homnies proibivano rapporti  di qualsiasi genere tra gli abitanti di diverse tribù.
Ma ormai si sapeva, la principessa Alexandra amava trasgredire le regole.
E a quanto pare anche questo Glace.
<< Ci sto >> e dopo una stretta di mano, solidammo l’alleanza nella caccia. 



Angolo Autrice. 
Ciao a tutte djfsdkjfas
Questo è il primo vero capitolo della storia. 
Parla di come si sono conosciuti i due ragazzi, non sapendo niente l'uno dell'altra. 
Come ho già detto nel capitolo precente, ci tengo molto a questa fan fic. 
Mi piacerebbe sapere il vostro parere. 
Non siete obbligate a recensire, non mi importa. 
Ma se lo fate siete gentilissime, davvero c: 

Ora vado, latino mi reclama. 
Becs.

  
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