Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: SheLovesHerRomeo    16/01/2013    7 recensioni
Ero seduta sulla nostra panchina, davanti al nostro lago e vicino al nostro albero. Decisi di avvicinarmi a quest’ultimo, prendendo un piccolo oggetto appuntito che avevo trovato nei paraggi e iniziai ad incidere una frase sulla dura corteccia: “Mi porterò tutto ciò che ho di te, soprattutto il mio amore.”
SLHR
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Soffierà nel vento una lacrima 
che tornerà da te...

 
Ero appena entrata in chiesa, seduta in una delle cappelle laterali.
Era il 15 maggio 2015 e questo significava che la primavera stava piano, piano lasciando spazio all’imminente estate. Fuori il sole risplendeva alto nel cielo azzurro, completamente privo di nuvole; i bambini correvano liberi tra l’erba dei prati verdissimi insieme ai loro amici e tutti erano felici per l’arrivo delle vacanze estive. Rettifico: tutti erano felici tranne me.
 
All’esterno poteva sembrare tutto normalissimo, ma in realtà, dentro di me, mi sentivo malissimo. Probabilmente non ero mai stata così male in vita mia. Ero una di quelle tante persone che preferiscono tenersi tutto dentro che sfogarsi con qualcuno e che, continuando così, finiscono per cadere in uno stato depressivo o, semplicemente scoppiano in pianti isterici, desiderando che qualcuno sia lì, pronto ad avvolgerle in uno di quegli abbracci che solo una persona speciale può darti, pronto ad asciugarti le lacrime con i polpastrelli dei pollici, pronto ad ascoltarti e a rassicurarti come se fosse nato apposta per quel motivo.
 
Io quella persona ce l’avevo, ma era proprio questo il fatto: ce l’avevo.
Quella persona era il mio migliore amico e si chiamava Louis Tomlinson. Era un ragazzo abbastanza alto, capelli castani e occhi azzurri come il cielo. Aveva un carattere meraviglioso: protettivo, solare, sorridente in qualsiasi momento, ti voleva un bene dell’anima e, avrebbe preferito farsi del male piuttosto che vedere le persone che amava soffrire. Lui diceva sempre che, nonostante le cose sembrassero tanto gravi, c’era sempre almeno una via d’uscita; uno spiraglio di luce che infrangeva l’oscurità. In quel momento, però, non vedevo nessuna possibilità che riuscisse a farmi stare meglio o semplicemente che riuscisse a farmi smettere di piangere.
 
Io e Louis ci eravamo conosciuti in prima liceo linguistico e, da allora fino ad adesso, eravamo sempre stati inseparabili. Per me era come un fratello e forse anche di più. Avevo legato moltissimo con le sue piccole sorelle, che mi vedevano come un esempio da seguire e, che quando avevano bisogno di un consiglio, mi chiedevano sempre aiuto.
Ecco il vero motivo per cui me ne stavo isolata dal resto delle persone presenti in quella dannata chiesa. Io ero un esempio e non potevo, anzi non dovevo, farmi vedere debole e sopraffatta dalle emozioni e dai sentimenti.
 
Mentre stavo seduta sulla sedia di legno, iniziavo a ricordare tutti i momenti meravigliosi che avevo passato con quel ragazzo altrettanto magnifico. Il nostro primo incontro mi passò davanti agli occhi, come se stesse accadendo proprio in quel momento. Mi ricordo tutto della nostra vita che, purtroppo era dovuta finire in questo crudele modo. La sua fine era arrivata silenziosamente, quasi senza accorgersene. A causa di una perdita di gas, il 13 maggio, il mio Louis morì.
Lo trovai io per prima, lì disteso sul pavimento della sua camera da letto verde mela completamente inerme. Appena lo vidi mi sentii mancare, gli andai vicino e gli presi la testa pallida e ormai fredda tra le mie mani piccole e delicate. Chiamai subito un’ambulanza che arrivò dopo alcuni interminabili minuti. Intanto io abbracciavo il suo corpo e lacrime amare e tristi mi scendevano lungo il viso pallido, fino a depositarsi nell’incavo del mio collo e a bagnare la felpa blu, regalatami da Louis al mio compleanno.
 
Il vero motivo per cui ero andata a casa sua era perché finalmente mi ero decisa a confessargli ciò che provavo per lui quasi da sempre. Sì, lo amavo come mai nessuno nella mia vita, come mai avrei immaginato possibile. Avevo preso una decisione importante, ma ero arrivata troppo tardi e la morte, il destino o qualunque cosa fosse, me l’avevano portato via, per sempre.
 
Ed ecco che le lacrime iniziavano a riempirmi gli occhi e ad offuscarmi la vista. Non potevo andare avanti così, avrei preferito morire lui; la morte avrebbe dovuto prendere me e non lui. Non riuscivo ad accettare il fatto che la vita fosse così ingiusta. La domanda che continuavo a pormi era sempre la stesso: “Perché Dio si prende sempre le persone migliori?”
Purtroppo non riuscivo a darmi una risposta sensata e abbastanza convincente da rassicurami e da farmi andare avanti senza guardarmi indietro.
 
Il funerale era ormai giunto al termine e, tutte le persone che conoscevo vennero a farmi le condoglianze, pronunciando la farse di rito:“Vedrai che andrà tutto bene.” Grazie, è facile per te parlare così; non hai appena perso una, o forse la, persona più importante della tua vita. Odiavo quella frase con tutta me stessa e non ce l’avrei fatta a sentirmela dire un’altra volta.
Eravamo arrivati al cimitero e la sua bara in legno di cedro stava per essere sepolta per sempre.
Un brivido mi attraversò il corpo da cima a fondo. Non sarei riuscita a resistere un attimo di più. Girai i tacchi e scappai letteralmente via da quel posto lugubre, per andare in uno migliore: il nostro posto.
 
Ero seduta sulla nostra panchina, davanti al nostro lago e vicino al nostro albero. Decisi di avvicinarmi a quest’ultimo, prendendo un piccolo oggetto appuntito che avevo trovato nei paraggi e iniziai ad incidere una frase sulla dura corteccia: “Mi porterò tutto ciò che ho di te, soprattutto il mio amore.” E con quella frase finiva un capitolo della mia vita, forse la mia adolescenza.
Una lacrima improvvisa scese sulla mia guancia destra e volò via trasportata dal vento.
“Questa è solo per te Louis, ricordalo” sussurrò con lo sguardo rivolto verso il cielo ancora azzurro.
 
Questo era vero amore, di quelli che non si dimenticano facilmente. Magari non era ricambiato, ma era comunque uno dei più forti che la vita avrebbe potuto offrire e che l’uomo avrebbe potuto ricevere. Ecco la vera definizione di amore incondizionato.

Spazio Autrice
Ciao piselline :)
Ho scritto questa OS perchè in questi giorni sono un po' giù di morale e avevo voglia di scrivere qualcosa di drammatico, quindi eccomi qui. 
L'ho scritta di getto grazie a due canzoni in particolare: Mi Porterò di Vecchioni e Per Dirti Ciao! di Tiziano Ferro, che come sapete, amo alla follia.
Spero davvero che vi sia piaciuta e, mi diapiace se è un po' struggente.
Se vi va potete passare dalla mia Fan Fiction (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1341369) e lasciare qualche recensione.
Buonanotte e un bacio,
SLHR
   
 
Leggi le 7 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: SheLovesHerRomeo