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Autore: hztttao    17/01/2013    1 recensioni
✧ OnTae 「 TaeMin + Onew(JinKi) 」
Trama:
❝ Delle lacrime rigano il volto paffuto di quel bambino,urla i nomi dei loro genitori,li chiama “Mamma!” “Papà!” ma non gli arriva alcuna risposta.
I medici curano le sue ferite,ma nessuno potrà mai curare il suo cuore,dopo quell’incidente.
Tutto diventa sfocato,una luce lo investe,si agita sotto le coperte come quel bambino nel sogno,ma purtroppo quel bambino era lui. ❞
[...]
❝ Lì a terra,un ragazzino rannicchiato vicino ad un cassone dell’immondizia,coperto con solo un cappotto,messo male tanto quanto il proprietario. ❞
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Jonghyun, Key, Minho, Onew, Taemin
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Sei la mia salvezza.

 
 
Sono ancora uniti ed entrambi aprono gli occhi,nello stesso istante e sul divano,dove il pomeriggio precedente ha accolto le lacrime di Taemin e gli abbracci di Jinki a quest’ultimo.
Jinki adesso tiene stretto a se Taemin,che è ormai rilassato nel suo abbraccio caldo e dorme tranquillo,spensierato,come se non fosse successo mai nulla.
Come se la sua famiglia fosse ancora viva,come se non conoscesse Choi Minho,come se stesse tranquillamente frequentando la scuola,ma la realtà e un’altra.
Subito Taemin allunga le distanze tra di loro e le sue guance si colorano di rosso,a Jinki succede lo stesso e la situazione è davvero imbarazzante per entrambi.
Gli occhi di Taemin sono rossi e gonfi dalle troppe lacrime che li hanno abbandonati,la gola gli brucia per i singhiozzi rochi,altri quasi gli morivano in gola.
Taemin ha solo 19 anni,è spaventato e non vuole più essere toccato e ferito da qualcuno,dal canto suo chi non avrebbe paura?

Si mette in piedi,ma le gambe non reggono il suo peso,anche se Taemin è davvero magro e batte il gomito sul tavolo,andandolo poi a tenere stretto con una mano per il dolore che sente.
Jinki lo soccorre subito,si piega vicino a lui e lo accoglie ancora tra le sue braccia,facendolo sentire per la seconda volta protetto ed al sicuro.
Lo porta nel bagno e fa sedere su uno sgabello,intanto sul gomito di Taemin si è formata una chiazza rossa per la botta.
Il maggiore apre un mobiletto bianco riposto alla destra della porta e ne tira fuori una pomata.
Svita il tappo e ne spreme un po’ su due sue dita,andandola a spalmare su quel colore rosso che spicca,in contrasto con la pelle candida e lattea del minore.

Forse preme troppo,anche se è molto delicato ed il più piccolo si ritrae,con una smorfia di dolore stampata sul viso.
« Ssh.. »
Taemin cerca di rilassarsi,evitando il pulsare del gomito che si fa sempre più intenso,mentre Jinki sparge piano quella pasta trasparente che scompare con la pelle.
Richiude il tubetto col suo tappo e rimette il tutto nel mobiletto bianco,andando a scompigliargli i capelli morbidi.
«Hyung. »
« Mh? »
« Grazie.. »
Jinki sorride e non resiste,preme le labbra sulla sua fronte,sorridendogli ancora.
E’ il sorriso più caldo che il minore abbia mai visto,perfetto e dolce,come piace a lui e lo ricambia,saltandogli addosso ed abbracciandolo.

Ridono e sembra tutto così sereno,ma Taemin dentro di se trema,ha paura che a quel ragazzo dolce che lo ha salvato possa accadergli qualcosa,se lo sente dentro e non è perché è pessimista,ma perché conosce bene Choi Minho e sa che non si fermerebbe davanti a nulla.
Fanno colazione in silenzio,sono appena passate le sette e un quarto,Jinki deve andare a lavorare o arriverà in ritardo.
Taemin accende la televisione e quando vede il maggiore davanti alla porta di casa,pronto per lasciarlo da solo,lo prende per un braccio.
« Hyung,non andare,ti prego.. »
“Hyung,non andare,ti prego.. Minho potrebbe farti del male.”
« Taemin-ah va tutto bene,sto solo andando a lavoro. »
« No,non va tutto bene. Potrebbe..Potrebbe succedere qualcosa. »
La faccia di Jinki fa capire al minore che non capisce di che cosa sta parlando,il tempo scorre e se arriva in ritardo gli tolgono i soldi dallo stipendio e a lui servono i soldi,visto che in casa sono in due.
« Hyung ti prego non andare,ti supplico.. »
Sembra stia facendo la carità,lo tira per il braccio intimandolo a chiudere la porta di casa,ha un’espressione che rispecchia la paura.
« Taemin-ah non succederà nulla,però se arrivo in ritardo succede che mi becco una bella sgridata. Il mio turno finisce alle quattro non ti preoccupare,sono poche ore. Mh? Fai il bravo. »

Gli accarezza i capelli e si chiude la porta alle spalle,scendendo velocemente le scale mentre ancora si infila il giubbotto e la sciarpa per poi abbandonare l’edificio.
Taemin lo guarda camminare velocemente dalla finestra e delle lacrime gli rigano il volto.
Non riesce a trattenerle,sono come lava che gli scivola sul viso e gli brucia lasciando al suo passaggio cicatrici invisibili.
Scappa in camera,perché è quello che gli riesce meglio: Scappare.
Non se ne vanta,non piace nemmeno a lui scappare,non vuole fuggire dai problemi ma affrontarli,solo che non ci riesce.
Non riesce più a fare nulla ormai.
In quella stanza abbassa tutte le persiane,si lega una benda sugli occhi,si infila nel letto e viene praticamente schiacciato dalle coperte,così si addormenta.
 

- - - - - - -

 
Il lavoro di Jinki è molto umile,fa il cassiere in un supermercato di Seul,ma i soldi che guadagna gli bastano per pagare affitto,cibo e anche qualche vestito che va di moda.
E’ felice così,lui si accontenta delle piccole cose,non gli sono mai interessati i gioielli e le montagne di denaro: Sa benissimo che i soldi non fanno la felicità,ma servono solo per vivere e lui sia accontenta di quello che guadagna.
Per fortuna riesce ad arrivare in tempo per il suo turno di lavoro,anche se una sgridata se la becca lo stesso,il capo decide di non detrarre nulla dallo stipendio perché adora quel ragazzo ed è la seconda volta in tutta la sua “carriera lavorativa” in quel supermercato,che fa un ritardo.
Indossa velocemente la divisa che consiste in una maglia a maniche lunghe rossa,con la scritta del supermercato sul petto,invece come pantaloni può benissimo usare i suoi jeans stretti chiari,che mettono in risalto le gambe abbastanza robuste.

« In totale sono 45.798 won. »
La signora anziana con mano esperta tira fuori dal portafoglio i soldi e Jinki gli da il resto,fa un leggero inchino e la saluta formalmente.
Sono le quattro meno cinque minuti,non vede l’ora di staccare e poter ritornare da Taemin.
Stamattina lo ha trovato molto agitato,non capiva bene il suo comportamento..
“No,non va tutto bene. Potrebbe..Potrebbe succede qualcosa.”
Ha ancora quella frase in mente,non riesce a levarsela dalla testa.
Cosa potrebbe accadergli?
Nel momento in cui pensa,non arriva nessun cliente perché ci sono altre due casse aperte,quindi prende del tempo per riflettere.
Peccato che il suo tempo per riflette nel supermercato è concluso,sono scattate le quattro e lui prende il cassetto,richiuso precedentemente con una chiave,con i soldi e lascia la sua postazione.
Porge il tutto al capo e scambiate due parole,si cambia uscendo dall’edificio.

“Aish.. E’ già buio.”
In inverno fa buio prima e a lui l’inverno non piace proprio per nulla,preferisce morire di caldo piuttosto che congelare.
In strada passano pochissime persone,la maggior parte dei negozi sono chiusi e ringrazia Dio che casa sua è molto vicina da dove lavora.
Si sente osservato,guardato,spiato. Non gli piace quella sensazione di tensione che sente,non gli piace avere gli occhi di qualcuno su di se.
Fa semplicemente finta di nulla,ma capisce che non può più recitare quando qualcuno lo afferra per il braccio e lo sbatte in un vicolo buio,uguale a tutti quelli che ci sono a  Seul.
Sente dolori forti allo stomaco,al viso,alla schiena.. Sono calci,sono pugni quelli che sta prendendo adesso da degli sconosciuti? Sì.

« Senti,te lo ripeto una volta sola,ridammi quella puttanella,o succederà qualcosa di davvero brutto ad entrambi. Chiaro?! »
Choi Minho pensa che Jinki non abbia recepito il messaggio e fa una cosa davvero spiacevole,dolorosa.
Jinki si sente bruciare in un punto del braccio,come se stessero dando fuoco alla sua pelle.
Una sigaretta appena spenta spicca sul suo avambraccio,delle lacrime di dolore gli solcano il viso.
Ora capisce cosa intendeva Taemin con la frase detta stamattina.
Ma Jinki non vuole lasciare il più piccolo a quel lurido bastardo che lo ha conciato da capo a piedi,non vuole vederlo soffrire.

Anche se è passato poco tempo,lui si è affezionato tanto a quel ragazzino.
Non sa come coprire i segni lasciati dallo sconosciuto,non vuole far preoccupare Taemin,non vuole vederlo piangere di nuovo ma le botte e le macchie violacee sono molto evidenti.
Si arrende,entrando in casa e non trova Taemin né in cucina,né in salotto.
Corre disperato fino alla camera che trova completamente buia,accende la luce e una palla spunta da sotto la coperta.
« Taemin-ah stai bene? »

Si avvicina a lui,togliendogli le coperte e nota con soddisfazione che non ha segni,a parte la macchia ormai viola del livido della mattina stessa.
Taemin si strofina gli occhi e quando mette a fuoco ciò che lo circonda,quello che vede lo fa rabbrividire.
« H-Hyung c-cosa ti hanno f-fatto..? »
Non riesce nemmeno a parlare,le parole gli muoio in gola insieme ai singhiozzi e con tutta la delicatezza che ha,lo abbraccia stringendolo a se.
« Va tutto bene Taemin-ah,n-non ti preoccupare.. Troveremo una soluzione a tutto. »
Taemin capisce da solo quello che deve fare,non può vedere la persona che lo ha salvato,essere malmenato in questo modo per colpa sua.
« No! Non va tutto bene! Guarda come ti hanno ridotto.. Mi dispiace tantissimo,perdonami. »
« Taemin-ah io n-non ti lascerò a-andare. »
Il più piccolo,stretto ancora a Jinki,sgrana gli occhi alla sua frase mentre una mano gli accarezza piano i capelli.
« Hyung ma cosa stai dicendo?! E’ tutta colpa mia se ora sei conciato così! »
« I lividi spariscono velocemente. »

« Non dire sceme.. s-scemenze! »
I singhiozzi gli impediscono di formulare una frase precisa ed intera.
« Andiamo.. »
Taemin gli prende la mano e lo accompagna nel bagno,tira fuori dal solito mobiletto bianco cerotti,cotone,garze e disinfettante.
Gli leva la maglia e senza timidezza inizia a tamponare col cotone imbevuto di disinfettante,le sue ferite,i tagli e tutto quello che quel bastardo gli aveva inflitto.
Ferita dopo ferita Taemin si rende conto che non può andare avanti in quel modo,che non può continuare a far del male alla gente.
Prima i suoi genitori,poi i suoi amici,se stesso ed adesso Jinki. L’unica persona che ha voluto salvarlo da quell’inferno in cui era capitato.
Spalanca gli occhi quando sull’avambraccio destro ci trova un’ustione,sembra quasi un buco.
« Hyung,che cosa è successo qua? »
« Non è nulla,è come le altre. »

Jinki prende il cotone bagnato dalle mani del minore e tampona la ferita,cercando di non far fuoriuscire nulla dalla sua gola,perché brucia.
Taemin avvolge tutte le ferite con una benda e quelle più piccole le ricopre con dei cerotti.
« Hyung,stasera..Dormi con me? »
Il maggiore annuisce e si infilano entrambi il pigiama,portandosi sotto le coperte.
Sono solo le otto e mezza di sera,ma entrambi sono sfiniti e stanchi e Jinki non sa se andare a lavoro domani,oppure rimanere a casa.
Non sa cosa fare,nessuno dei due sa cosa fare. Intanto il suo telefono urla a vuoto,perché spento.
I suoi amici sono preoccupati,non risponde su nessuno dei due numeri,nemmeno quello di scorta.
Si stringono a vicenda cercando conforto l’uno nell’altro,sono preoccupati e spaventati,Taemin di più,non sanno proprio cosa fare e con questa ansia chiudono gli occhi abbandonandosi al mondo dei sogni e delle speranze.

- - - - - - - 



Dei calci,dei pugni alla porta della,ormai loro,casa e Jinki apre subito gli occhi temendo il peggio.
Taemin si sveglia subito dopo di lui,spaventato e preoccupato,ha paura che sia Choi Minho.
Gli fa segno di fare silenzio e di aspettare in camera,il maggiore si alza e si dirige verso la porta,seguito a ruota da Taemin che non lo ha minimamente ascoltato.
Il più grande poggia la mano sulla maglia della porta,fa due giri di chiave e apre di scatto,ritrovandosi davanti due volti preoccupati e arrabbiato allo stesso tempo.
« Yah! Ma si può sapere che fine avevi fatto?! Ore all’aeropo-.. Hyung cos’hai fatto al viso..? »
Kibum entra e si avvicina a lui,seguito da Jonghyun che lo guarda sempre più agitato.
Taemin si sente tremendamente in colpa,adesso sa che i suoi amici non lo accetteranno mai,che saranno arrabbiati con lui perché Jinki si è fatto davvero male.

« Non è nulla. Ragazzi mi dispiace,non volevo farvi preoccupare,scusatemi.. »
« Hyung,lui chi è? »
Si fa avanti Jonghyun che tiene stretta la mano di Kibum mentre guardano con aria confusa lo sconosciuto,evidentemente non si erano ricordati della telefonata con Jinki.
« Lui è Taemin,è il ragazzo di cui vi parlavo l’altro giorno. »
« S-Salve.. »
Davvero,davvero imbarazzante.
Fa un inchino forse troppo profondo e distoglie lo sguardo,iniziando a torturarsi le mani.
« Jinki noi dobbiamo parlare. »
Jonghyun non lo chiamava mai per nome,se non per qualcosa di estremamente serio.
« Hyung io ritorno in camera. »
Taemin fa un ultimo inchino veloce e poi si dirige a passo svelto nella stanza,chiudendosi la porta alle spalle.
« Sedetevi ragazzi.. »
« Jinki,adesso ci dici cosa è successo. Perché hai dei lividi e dei tagli sul viso? »
« Ragazzi è una storia lunga.. »
« Hyung noi per te abbiamo tutto il tempo del mondo. »
Questa volta a parlare è Kibum,quasi con le lacrime agli occhi per come è ridotto il suo migliore amico.
Così si mette a raccontare tutto nei dettagli: Di Taemin,di quello che gli ha detto,delle botte che ha preso e della situazione in cui si trovano.
Kibum,troppo sensibile,scoppia in lacrime stretto tra le braccia del suo ragazzo perché sapere quello che aveva passato il suo migliore amico mentre lui non c’era,gli provocava una fitta al cuore.
Tutti e tre si abbracciano,come da piccoli.

Taemin non può che origliare e si sente sempre più in colpa per quello che ha fatto a quel ragazzo che voleva solo aiutarlo.
Si infila sotto le coperte pesanti e iniziano una serie di singhiozzi silenziosi,seguiti da tanti altri singhiozzi e lacrime che scendono fino a cadere sul lenzuolo,bagnandolo.
Non doveva andare così,la sua vita non doveva prendere una svolta tanto brutta e dolorosa.
Eppure se non fosse successo,non avrebbe incontrato Jinki e anche se si sente masochista,è davvero quello che pensa.
Stringe i pugni sulle lenzuola cercando di attutire il rumore dei suoi singhiozzi,ha già fatto preoccupare abbastanza quel ragazzo e non vuole dargli altri dolore,fargli altro male.

Intanto i tre ragazzi nell’altra stanza si stanno raccontando tutto quello che si sono persi quando sono stati divisi e dopo aver parlato a lungo dell’America,dei monumenti,dei cibi,Jinki pensa che sia ora di andare a dormire.
Vuole ospitare i suoi amici,quindi apre il divano che diventa un comodo letto matrimoniale e se ne ritorna nella sua stanza,dopo aver augurato a tutti e due una buona notte.
Taemin non si accorge che Jinki è entrato nella stanza,caccia subito le lacrime e porta la testa sotto il cuscino facendo finta di dormire.
« Taemin-ah.. Taemin-ah.. »
Bisbiglia per vedere se è sveglio,ma capisce che è già nel mondo dei sogni,anche se non è così.
Se lo stringe a se come un morbido orsacchiotto e si addormenta così,ritornando nel suo mondo fatto di felicità e senza dolore.



Il mattino dopo il primo a svegliarsi è Taemin,perché non ha chiuso occhio tutta la notte,riflettendo sul quello che doveva fare appena scattate le sei in punto.
Quando le lancette dell’orologio furono in posizioni verticale,con tutta la delicatezza che possiede scivola via dall’abbraccio caldo del maggiore e si veste velocemente.
Prende capotto e sciarpa,avvolge quest’ultima intorno al collo,chiude i bottoni del cappotto e con cautela apre la porta uscendo di casa.
Non sa quello che sta facendo,ma sa che lo fa per Jinki,che lo ha salvato e aiutato nel suo momento peggiore.
Non vuole che si faccia ancora male,preferisce essere picchiato piuttosto che vedere il suo salvatore ridotto in quello stato.
Non ci mette tanto a raggiungere la casa di Choi Minho,si trova in uno dei quartieri meno affollati di Seul e le persone sono davvero poco gentili.
Posto adatto per uno come lui,non c’è dubbio.

Bussa al citofono e subito gli risponde una voce impastata dal sonno e roca,forse per le troppe bottiglie bevute la sera precedente.
« Si? »
« Minho,sono T-Taemin. »
Taemin non porta rispetto per lui,non lo chiama “Hyung” perché pensa che una persona del genere non meriti rispetto,se non lo offre agli altri.
La cornetta riattacca e lui sta iniziando ad avare paura,continua a ripetersi che è per Jinki che non può far soffrire altre persone al posto suo,ma la paura prende il sopravvento e proprio quando sta per girare i tacchi e correre via,lontano da quel posto,una mano lo avvolge.
« Ehi.. Allora sei tornato da me. »
Puzza di alcool,si sente fin troppo bene e il suo alito sa di fumo.
Disgustato lo strattona,girandosi per guardarlo in faccia e sente così tanta rabbia in corpo per quello che ha fatto ad un suo amico,che non resiste e gli tira un pugno prendendo in pieno la sua guancia,compreso l’angolo del labbro. 

Non ha mai picchiato nessuno,ma sembra che quel pugno lo abbia dato con molta forza,perché dal labbro inferiore cola un rivolo di sangue.
« Brutta puttanella. »
Gli afferra il polso e porta con se nel palazzo,mentre Taemin si dimena e cerca di liberarsi da quella stretta.
« Lasciami! »
« Stai zitto! »
Lo porta dentro casa sua,sbattendolo direttamente sul letto e si fionda a baciargli il collo in un modo disgustoso e violento,perché lo morde come a volergli strappare la carne.
« N-No! Lasciami! »
« Vuoi per caso che il tuo amichetto si faccia ancora male? »
Taemin riesce solo a piangere e a singhiozzare,scuote la testa perché è la verità: Lui non vuole veder soffrire le persone a cui vuole bene per colpa sua.
Minho sorride soddisfatto e da lì in poi,da quella camera si sentono solo le urla disperate di Taemin.

- - - - - - - -

 

Molto lentamente apre gli occhi,sente ancora dolore all’avambraccio e la ferita pulsa.
Si strofina un occhio,la bocca impastata dal sonno e gli occhi devono mettere a fuoco quello che lo circonda.
Sente l’altra parte del letto leggera,passa la mano sul materasso e lo trova vuoto: Taemin non c’è.
Pensa che sia andato in cucina a fare colazione,magari si è svegliato presto e aveva fame,quindi è sceso per prepararsi da magiare.
Abbandona le calde coperte e si dirige in cucina,facendo piano nel tragitto perché ha ospiti a casa,quindi apre la porta e trova la stanza vuota.

“Magari è in bagno..”

Nemmeno quel pensiero lo fa stare tranquillo e quando vede anche l’altra stanza vuota,la paura sale.
Controlla ovunque,ma del minore neanche l’ombra.
Subito prende dei vestiti a caso e se li infila senza dar troppa attenzione alla maglia messa al contrario.
Abbandona l’appartamento,lasciando un bigliettino ai suoi amici:

“Taemin non c’è,io sono a fare la spesa.
Ci sentiamo dopo~
-Jinki”

Non poteva dirgli la verità,non quando avevano saputo quello che gli era accaduto il giorno prima mentre loro non c’erano.
Avrebbero voluto andare anche loro con lui,ma lui non voleva che si facessero male.
Quel Choi Minho era di certa una persona mentalmente instabile,pronto a puntare la pistola a qualsiasi persona intralciasse i suoi piani.
Per fortuna che prima di uscire di casa frugò nella roba di Taemin,trovando su un foglietto stropicciato con su scritto un indirizzo.
Jinki non sapeva se era il posto in cui si trovava Taemin,oppure solo un appunto per ricordarsi del negozio preferito,ma valeva la pena tentare.
Corre in mezzo alla strada senza guardare dove va,con chi si scontra e cosa lo circonda,guarda solo la strada e i cartelli che indicano le varie vie.

Quando arriva a quella scritta sul foglietto non sa proprio quale palazzo sia,così uno per volta cerca il nome ed il cognome di quel tale.
Non se lo ricordava nemmeno,quando lo aveva picchiato qualcuno lo aveva chiamato per nome,ma era steso a terra ancora immobile.

“Choi Min..Minho.”

Trovato finalmente il palazzo,deve riuscire ad entrare e quando una signora apre il portone per uscire,Jinki si fionda dentro ringraziandola.
Sale le scale velocemente controllando ogni singola porta,fino a quando non vede al terzo piano un campanello con su quel cognome.
La porta è socchiusa,chi lascerebbe la porta di casa propria socchiusa senza nemmeno chiuderla?
Solo uno stupido come Minho potrebbe farlo,ma ha un buon motivo perché lui può permettersi di lasciarla aperta.

Ma adesso a Jinki non interessa il motivo esatto del perché la porta è aperta,corre in ogni stanza e quando arriva alla camera quello che vede lo paralizza sul posto.
Solo Taemin sdraiato sul letto,mille segni addosso e lividi ovunque,tagli rossi sul corpo.
Nudo e privo di sensi,il viso pallido,il collo pieno di segni rossi che pensa siano succhiotti.
Si avvicina a lui e si siede sul letto,accarezzandogli una guancia mentre lacrime su lacrime abbandonano i suoi occhi.
Lo bacia delicatamente sulla fronte e lo riveste come meglio può,se quello torna e lo becca in casa sua,Jinki viene massacrato peggio della volta precedente.
Se lo porta in braccio e scende velocemente le scale,esce dal palazzo e quando sembra tutto finito si ritrova davanti il proprietario di quella casa,la ragione per cui Taemin ha sofferto.
« E tu che ci fai qui? Sei venuto a salvare quella puttanella? »
« Che cosa gli hai fatto?! »
« Se lo meritava. »

Jinki accecato dalla rabbia e dallo schifo che gli provoca quel ragazzo,poggia taemin vicino al muretto e inizia a dare una serie di pugni sul viso del Minho,senza dargli nemmeno il tempo di rispondere.
L’altro si accascia a terra,il viso gonfio per i pugni appena incassati,le labbra rosse da cui cadono due rivoli di sangue.
Proprio mentre sta per ricambiare tutto il dolore subito,viene sbattuto di nuovo a terra da Jonghyun,mentre Kibum si avvicina al più piccolo privo di sensi.
« J-Jonghyun cosa ci fai qui? »
« Ti salvo la vita,non vedi? »
Jinki riprende tra le braccia Taemin e i quattro ragazzi corrono via,lontano da quel luogo ritornando a casa.
La porta si spalanca,il maggiore porta Taemin sul letto e gli leva il cappotto,la sciarpa.
Una mano lo blocca,quella dolce e fragile di Kibum che gli fa segno di uscire dalla stanza.
« Hyung ci penso io. »
Il più grande annuisce ed esce dalla camera,chiudendosi la porta alle spalle mentre Kibum inizia a spogliare Taemin.
Col cotone imbevuto di disinfettante,sfiora la pelle aperta,quella graffiata che fa male.
Attacca molteplici cerotti sul corpo del ragazzo,andando poi a rivestirlo con qualcosa di caldo e comodo.
Lo rimette sotto le coperte e gli accarezza dolcemente i capelli.
Ha notato come Jinki guarda negli occhi Taemin,come quest’ultimo ricambi lo sguardo,come si sorridono e si abbracciano.

Ha capito che Jinki si è innamorato di Taemin,o comunque gli piace,ma preferisce tenere questo pensiero per se.
Esce dalla stanza e trova sul divano il maggiore che fissa il pavimento,seguito dal suo ragazzo che guarda aldilà della tenda,aldilà dell’aldilà,perso nei suoi pensieri.
« Hyung,ho finito.. »
Jinki scatta in piedi e abbraccia Kibum,sussurrandogli un “Grazie” mentre il suo petto si riempie di singhiozzi.
Kibum gli accarezza dolcemente la schiena per rassicurarlo e la picchietta dolcemente come una mamma col proprio figlio.
« Non ringraziarmi e vai da lui. »
Il più grande annuisce,asciugandosi velocemente le lacrime e corre nella camera dove trova Taemin sotto le coperte che ancora dorme,o forse è sveglio.

Si avvicina piano e gattona sul letto,stendendosi al suo fianco.
Passa la mano tra i suoi capelli morbidi ed inspira il suo profumo dolce,pensando a cosa gli abbia fatto quel bastardo.
Si sente in colpa per non essere riuscito a fermarlo,per non essersi svegliato prima ed aver impedito tutto quel dolore al più piccolo.
Intanto quest’ultimo ha aperto gli occhi ed ora lo guarda con un’espressione indecifrabile sul volto.
«H-Hyung.. Mi d-dispiace per tutto quello che-.. »
Non riesce nemmeno a finire la frase,perché Jinki lo sta abbracciando e gli accarezza piano un braccio,mentre mantiene gli occhi chiusi.
« Perdonami se non sono riuscito ad impedire quello che è successo. »
Taemin è davvero sorpreso,in realtà la colpa è solo sua se Jinki si è messo in quel pasticcio,se è stato menato da un ubriaco,nonché un drogato,se ha dovuto subire in pochi giorni tutto quel dolore.

Le labbra di jinki si posano sulla sua fronte in un bacio dolce e umido,gli piacciono i baci del più grande perché anche quelli lo fanno sentire al sicuro.
Al riparo da tutto quel male che lo circonda,ma non potrà continuare a difendersi a lungo in quel modo,non può usare gli altri come scudo per non soffrire più.
Non deve e non vuole farlo,vuole cambiare ma non sa proprio come può fare per riuscire a ribaltare la situazione.
Intanto il più grande si priva del giubbino e delle scarpe,si porta sotto le coperte calde e stringe piano Taemin a se,sperando che non gli accada più alcun male,perché adora quel ragazzino e non vuole che soffra.
Non lo permetterà,non permetterà che lui provi ancora dolore,sia fisico che mentale.

Entrambi si addormentano,stretti l’uno tra le braccia dell’altro,al sicuro nei loro sogni.

Autrice: 
Questo capitolo non mi piace molto,uno perché c'è scritto sempre ''E si addormentarono.." 
Insomma,dormono sempre? Il mio cervello è stupido,perdonatemi. 
Comunque per il resto penso sia più a raiting rosso,che a raiting giallo,però non lo cambierò perché è solo per questo ed un altro capitolo,poi il resto sarà tutto raiting giallo. 
Perdonatemi anche per il tempo,sono davvero in ritardo,solo che la scuola è importante.
Grazie mille per le recensioni e per aver aggiunto la storia alle preferite/ricordate/seguite. :) 
Taeminna.
   
 
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