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Autore: Beads and Flowers    17/01/2013    2 recensioni
Parliamo di Reid, e dalla sua ricerca per il Paradiso. Sulle rotaie verso Harrisburg, troverà e conoscerà, sognerà e ricorderà, senza mai rimpiangere la perfezione della sua vita passata.
Una songfiction scritta sulle note della canzone 'Harrisburg', di Josh Ritter.
[Premio Speciale 'Song Fic' al contest ‘Lo specchio dell’anima’ indetto da peetassmile sul forum]
Genere: Introspettivo, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Harrisburg




A Laura Ingalls Wilder, la scrittrice della mia infanzia e del mio cuore.
Per questi otto anni passati insieme.


 

Slipped like a shadow from the family he made
In a little white house by the woods
Dropped the kids at the mission, with a rose for the virgin
She knew he was gone for good


Sua moglie Marie era sdraiata sul letto, i capelli scuri raccolti in una treccia ordinata, l’attenzione completamente rivolta ad un libro di cucina. Reid si ricordò di quando l’aveva incontrata per la prima volta, bianca ed innocente, come l’angelo più puro del Paradiso. Un sorriso aveva donato una grazia particolare al suo volto, e solo in quel momento si era reso conto di essere perdutamente innamorato di lei.
La rivide, dietro un velo immacolato, nascosta in un abito bianco, un anello d’oro in mano. Ricordò la sua voce, i suoi voti, un giuramento compiuto nel nome di una donna morta molti anni prima. L’alba era appena trascorsa, e solo qualche presente aveva applaudito i due sposi.
Si erano allora recati nella nuova casetta nel bosco, che lui aveva costruito con le sue mani. Immacolata, dipinta di bianco. Lui e sua moglie amavano quel colore, e avevano bevuto il sangue di Cristo per un’unione consacrata al bianco. Quel luogo, il luogo in cui erano cresciuti e in cui sarebbero invecchiati fino alla loro morte, portava il nome dell’alba più serena ed innocente.
Un altro angelo era sceso dal cielo, e poi un altro ancora. Due figli, belli e stupendi come gli amanti delle fate. Erano ancora lì, nell’altra stanza, piccoli e senza peccato. Quanti altri anni avrebbe vissuto assieme a loro, in quella felicità perfetta?
La perfezione. Quella sensazione era ancora viva nel suo cuore. E vedere Marie, lì, sdraiata nel letto, lo obbligava a ricordare quanto fosse vera ed eterna la sua prigione perfetta. Un prigione d’amore, e di paura. La tenerezza mosse il suo cuore. Si avvicinò al letto, scostando una ciocca di capelli dalla fronte della moglie. Si chinò dolcemente su di lei, e le baciò la fronte.
Marie alzò lo sguardo su di lui, sorridendo. Reid lesse la felicità negli occhi della donna, avvertì il suo amore, la sua presenza dolce ed eterna. Si chinò su di lei, portando le labbra al suo orecchio, e sussurrò con la delicatezza del bimbo che parla alla farfalla:
“Ti amo, Marie.”
“Anche io ti amo, tesoro."
“Ma io ti adoro. Ti venero. Ma per qualche motivo ho deciso che voglio il divorzio."
Marie non capì subito le parole del marito, lui lo sapeva. In quel momento, quando il silenzio fu talmente rumoroso da far male ad entrambi, ebbe l’impressione che la sua amata non sarebbe mai riuscita a trovare un senso nelle sue parole. Perché l’avrebbe dovuta lasciare, se aveva appena confessato di amarla tanto?
La verità era semplice: neanche Reid lo sapeva con precisione.
Avvertì sua moglie sussultare, trattenere le lacrime, cercare di capire, fallire. Provò a parlare, a urlare, ma era troppo sconvolta. Infine, dopo istanti interminabili, riuscì a mormorare:
“Ma perché?”
“Voglio andare alla ricerca di qualcosa.”
“Che cosa? Oh, ti prego, non lasciarmi! Dimmi che cosa vuoi. Ti darò tutto ciò che vuoi.”
“Voglio trovare il Paradiso, Marie.”
“Che cosa?”
Reid si alzò dal letto, e si incamminò lentamente verso la porta.
“Il Paradiso.”
“Non andare, fermati! Ti prego, io non capisco.”
“Ah, ecco! Vedi, è proprio per questo che voglio divorziare.”
“Come puoi chiedermi questo?”
“Non te lo sto chiedendo. Te lo sto dicendo. Da domani non saremo più marito e moglie.”
“Non… non mi ami più?”
“Ti amo con tutto me stesso.”
“Ma, allora… Portami con te, ti prego!”
“Non posso. Sarei molto felice con te, Marie, ma non abbastanza. Ero convinto che accanto a te avrei costruito il mio Paradiso, ma a quanto pare mi sbagliavo. Lo troverò da qualche altra parte.”
“Sei impazzito.”
“Puoi crederlo, se vuoi. Non farà alcuna differenza. Non lascerò il mio Paradiso per te, quando l’avrò trovato. Ma ti penserò, e mi mancherai molto. Quando avrò il mio Eden, sarà assoluto, e non proverò tristezza ne’ rammarico. Tuttavia, non ti dimenticherò mai.”
“Tu sei pazzo. Pazzo!”
“Addio, Marie.”
“Fermati! Ti prego, pensa ai bambini. Jack ha appena nove anni, Micheal ne ha solo due. Come puoi fare questo ai tuoi figli? Come?”
“…”
“Ti prego… non andare via…”
Reid uscì dalla stanza, e chiuse la porta alle sue spalle. Avvertì i singhiozzi di Marie attraverso il muro, e baciò il legno della parete. Non rivide mai più sua moglie, o i suoi figli.

It's a long way to Heaven, it's closer to Harrisburg
And that's still a long way from the place where we are
And if evil exists its a pair of train tracks
And the devil is a railroad car


Afferrò la valigia che aveva lasciato alla porta, e si incamminò per la strada buia. Quella via di terra battuta tagliava attraverso i boschi. Non era neanche abbastanza grande da poter far passare un’automobile, ma era sufficientemente visibile per non far perdere la strada ai passanti. Gli alberi scuri della foresta sembravano morire nel loro immobile silenzio, e Reid evitò il loro sguardo invisibile.
Dopo molti minuti raggiunse la fine della foresta, e guardò indietro, alle sue spalle, per fissare l’oscurità. L’alba non era ancora iniziata. Ad un certo punto, nella perfezione di un silenzio cristallizzato, avvertì dei gemiti terribili, come se una donna stesse tentando di vomitare la propria anima con le urla. Reid scosse piano la testa, pensando alla fragile innocenza di Marie, e abbandonò il sentiero verso il villaggio.
Dopo circa un’ora di cammino, raggiunse il villaggio. Non aveva più di diecimila abitanti, ma aveva una stazione ferroviaria e una chiesa semplice e bella. Reid si recò alla stazione, e comprò un biglietto. Al bigliettaio, che lo conosceva bene, disse che stava partendo per un viaggio di lavoro.
“Benissimo, Signor Poulman. Dove è diretto esattamente?”
Reid lo guardò, sorridendo. Non aveva ancora deciso dove cercare il suo Paradiso terrestre, ma questo al bigliettaio non poteva dirlo.
“Mi dica, Signor Malonson, dov’è diretto il prossimo treno?”
“Intende la prossima metropoli?”
“Sì, esatto.”
“A Harrisburg.”
“Ma guardi che coincidenza. Io sono proprio diretto ad Harrisburg.”
Il treno sarebbe passato tra circa una mezz’oretta, e Reid aveva tutto il tempo per camminare lungo le strade della sua infanzia. Un’ultima volta. Eppure, proprio ora che stava per partire, per dire addio a quella cittadina, si rese conto di non provare alcuna malinconia per quella città. Un’altra prova delle giuste cause che lo spingevano a partire: chi avrebbe voluto lasciare il Paradiso? Quel posto non aveva più nulla da offrirgli. Poteva anche essere perfetto, ma non era divino. L’unico posto che avrebbe voluto rivedere era la Chiesa.
Entrò nel piccolo edificio, immerso in una mistica oscurità. Le poche candele illuminavano qualche statua e l’altare. Reid si avvicinò alla statua della Madonna dell’Alba Immacolata, davanti alla quale lui e Marie si erano uniti in matrimonio. Molte candeline erano accese ai suoi piedi, e vasi di rose fresche risaltavano sul candore del marmo.
Il volto della Vergine sembrava evitare il suo sguardo. Era come se si vergognasse, come se una punizione divina avesse tolto l’anima al suo corpo di pietra. Reid estrasse una delle rose rosse dal suo vaso, e la fissò intensamente. Dopo un poco, in silenzio, portò la rose sulla luce di una candelina, e la guardò bruciare. Quando quel lampo di fuoco vivo morì tra le ceneri dei petali, Reid poggiò il fiore ai piedi della Madonna. Era quello il suo regalo d’addio.
Si segnò, ed uscì dalla Chiesa.

Could have stayed somewhere, the train tracks kept going
And it seems like they always left soon
The wolves that he ran with, they moaned low and painful
sang sad misereres to the moon

 
Il treno arrivò alla stazione con dieci minuti di ritardo, e Reid aveva fretta di partire. Sapeva che sua moglie era a casa, piangente, disperata come solo le donne sanno essere. Avrebbe chiamato qualcuno, l’avrebbero cercato e costretto a rimanere al villaggio. L’avrebbero incatenato in un incessante processo, tra l’incuranza del giudice e l’odio di Marie.
Non avrebbero capito. Lui non aveva tempo, non aveva semplicemente il tempo di restare. Doveva scappare, volare via, legarsi ad un treno che l’avrebbe condotto al Paradiso Terrestre. Via, verso Harrisburg, verso una felicità non dettata dalla perfezione.
Finalmente, il treno arrivò. Per un attimo, Reid temette che non si fermasse, che gli passasse semplicemente davanti come un bambino distratto. Invece, tutto fu come l’uomo aveva programmato. Il treno si fermò, una porta si aprì, lui dette il suo biglietto al controllore senza dire una parola, e si sedette. Il suo era un sedile accanto al finestrino, e lo scompartimento era completamente vuoto.
Tirò un sospiro di sollievo. Non riusciva quasi a crederci. Era solo, e stava andando a incontrare Dio.
Si accorso improvvisamente di essere terribilmente stanco. Cercò di chiudere gli occhi e dormire, pronto ad un viaggio che sarebbe durato molte ore. Prima di addormentarsi completamente, tuttavia, lanciò un ultimo sguardo al suo villaggio, alla sua campagna, ai suoi boschi. Lì, da qualche parte, c’era la casetta bianca dove sua moglie piangeva ed urlava maledizioni al Cielo.
Reid, dopo qualche minuto, si addormentò cullato dal ritmo del treno.
E sognò una foresta infuocata dalla gloria di Dio, rotaie che attraversavano il Paradiso Terrestre, il ghigno di un lupo solitario che cantava all’essenza del male.


 Si svegliò tempo dopo, ed il Sole era già alto sulla campagna americana. Il treno doveva avere già superato numerose cittadine e piccoli villaggi di contadini, perché a Reid lo scompartimento sembrava leggermente più animato. Infatti, quando alzò lo sguardo, vide poco lontano una madre con il suo bambino. Il ragazzino ciucciava distrattamente un lecca-lecca, mentre la giovane signora leggeva in silenzio un libro di poesie.
Reid sorrise cordialmente ai due compagni di viaggio, ma loro non lo notarono. L’uomo prese una mela dal suo bagaglio, e la mangiò affamato. Buttò il torsolo fuori dal finestrino, e prese a guardare il panorama che sfrecciava di fronte a lui come un raggio di luce morente.
Non trascorse molto tempo prima che il treno si fermò ad un’altra stazione, vicino ad un complesso di quattro casette di pietra. Reid scorse una donna anziana salire sul treno, e la vide poco dopo entrare nel suo scompartimento e guardarsi attorno, incerta. Finalmente, posò lo sguardo su Reid e, sorridendo, si sedette accanto a lui.
“Questo,” chiese “è il treno per Harrisburg, non è vero?”
Reid sorrise.
“Sì, esatto. Ha corso un bel rischio, salendo su senza informarsi. A quest’ora potrebbe essere diretta a Washington, e allora come avrebbe fatto?”
“Oh, sarei andata a Washington. Non vedo che problema ci sarebbe stato.”
“Perché si reca a Harrisburg?”
“Non lo so. Immagino abbia voglia di farmi un bel viaggetto.”
“Allora siamo in due, signora. Mi presento, il mio nome è Reid Poulman. Sto andando a Harrisburg per cercare il Paradiso.”
“Molto piacere, signor Poulman. Io sono Hanna Gortel. Gradisce un cracker?”
“No, la ringrazio, signora Gortel.”
“Ne sono lieta, anche perché non avrei un cracker da offrirle. Ho deciso di partire solo qualche minuto fa, ma a quanto pare ne è valsa la pena. L’unico inconveniente è che non ho portato con me nulla da mangiare. Non so proprio come farò.”
“In effetti, si tratta di un inconveniente. Ma non fa nulla, troveremo un rimedio.”
“Quindi, sta cercando il Paradiso? E, mi dica, sa per caso dove possa essere?”
“No, signora. Non lo so proprio.”
“E allora perché si reca a Harrisburg?”
“Era la prima metropoli dalla mia cittadina.”
“Quindi, non ha proprio la più pallida idea di dove cercare? Sta procedendo alla cieca?”
“Sì, signora. E’ proprio così, alla cieca.”
“Ottima idea. Non credo ci sia altro modo per trovare il Paradiso, sa? Non c’è mappa più precisa del caso.”
A Reid la signora Gortel piaceva già moltissimo. Le offrì una mela e le sorrise nuovamente. Proseguirono il viaggio chiacchierando del più e del meno, fino a che la notte non ricadde sulla campagna. Harrisburg era ancora lontana. Non una luce elettrica feriva la sacra oscurità della natura, e le stelle cantavano libere nel cielo. La vecchia signora Gortel, la madre col suo bambino, si erano tutti addormentati. Reid guardò fuori dal finestrino, ascoltando con gioia quel pacifico silenzio.
Ad un tratto, da una foresta immersa nel buio più totale, giunse all’uomo il canto di un lupo solitario. Ricordava un canto funebre, le note di una danse macabre soffocata dal tempo. Reid sorrise nervosamente, e tremò nel suo sedile. Aveva un presentimento ambiguo, e non riuscì ad ignorarlo neanche nei suoi sogni. I ricordi lo assalirono, e Reid sprofondò in un incubo. 

The rose at the altar withered and wilted
Romero sank into a dream
He didn't make Heaven, he didn't make Harrisburg
He died in a hole in between


La rosa era sull’altare, e bruciava. Bruciava, bruciava il legno e le candele, le statue e i quadri della Chiesa. La Vergine piangeva lacrime di cera, e la sua morte era impressa con l’odore dell’incenso. Tutto sarebbe divenuto polvere, tutto sarebbe crollato.
Le macerie dell’edificio erano completamente invase dal fuoco. Bruciava, tutto bruciava. Ma la rosa era ancora lì, il suo corpo secco e morto, ma non spariva nel nulla assieme alla pietra. Sarebbe rimasta lì in eterno, appassita in un peccato immortale.

Reid si svegliò nel cuore della notte, scosso da quell’anomala immagine. Cercò con lo sguardo la vecchia signora Gortel, e la vide russare con la bocca aperta nel suo sedile. Quella vista era così ridicola da fargli tornare il sorriso, e si calmò. Si voltò verso la madre, che dormiva con la testa del suo bambino appoggiata sulle ginocchia. Il volto della donna sembrava sereno, probabilmente immerso in dolci ricordi di amore e promesse recenti. In mano teneva un giornale. Chissà che cosa era accaduto, in qualche remota parte del mondo. Reid scosse la testa. Avvertì un rumore alle sue spalle, e vide il controllore che passava attraverso gli scompartimenti per osservare il comportamento dei passeggeri. Lo fermò con un gesto della mano.
“Cosa succede, signore? Ha notato qualche infrazione al regolamento?”
“No, signore, non si tratta di questo. Volevo semplicemente sapere quando arriveremo a Harrisburg.”
“Tra una mezz’ora, signore. Stia tranquillo, siamo in perfetto orario.”
“La ringrazio.”
C’era qualcosa di strano nell’espressione del controllore. Era come se stesse cercando di tenergli nascosto qualcosa. Reid non riuscì a capire se si trattasse di preoccupazione o meno.
Si voltò nuovamente verso la signora Gortel, la quale si era improvvisamente svegliata. Le sorrise, mentre si stropicciava gli occhi. Non le aveva mai accennato alla sua separazione da Marie, non era sicuro che quella donna avrebbe capito. Indicò il giornale della madre, seduta poco lontano. Sussurrò con tono divertito:
“Ho fatto un sogno.”
“Dice davvero?”
“Sì. Ho sognato una rosa che bruciava in una Chiesa.”
La donna alzò lo sguardo su di lui, non sapendo cosa rispondere o come comportarsi. Finalmente, mormorò:
“Sarà semplicemente stanco per il viaggio.”
“E’ probabile.”
“Signor Puolman, io… Se non la conoscessi meglio, Signor Poulman, non saprei proprio cosa pensare di questa sua incessante ricerca per il Paradiso. Ma lei mi piace, e mi fido di lei. Non so perché, credo che mi abbia incontrato in una di quelle giornate in cui non posso fare a meno di amare tutto ciò che mi interessa. E lei mi interessa.”
“Anche lei è una signora davvero originale.”
“La ringrazio. Comunque, a proposito del suo Paradiso, cosa si aspetta da Harrisburg?”
“Una via.”
La vecchina annuì.
“Chiede molto, ma forse potrà essere accontentato.”
Reid annuì, e richiuse gli occhi, cercando di riprendere sonno. Poco dopo, si ritrovò immerso in un altro sogno, questa volta ambientato in un giardino lussureggiante e meraviglioso. Donne meravigliose sorridevano, si bagnavano in fontane di acqua profumata. Una di loro, la più bella, era avvolta in un velo azzurro, e dava le spalle a Reid. L’uomo le si avvicinò, e le sfiorò una spalla. La donna si voltò, senza parlare o sorridere. La sua pelle era bianca come la cera, e dalle orbite vuote sgorgavano lacrime nere. Tra le mani stringeva una rosa appassita.
Reid si risvegliò, la paura che gli toglieva la capacità di respirare. Era come se l’aria fosse improvvisamente scomparsa, come se l’intera umanità avesse improvvisamente deciso di poterne fare a meno. Nessuno aveva pensato a chiedere a Reid che cosa ne pensasse, e lui non ne era stato avvertito. Quando, tuttavia, riuscì ad aprire completamente gli occhi e riscuotersi dal sonno, vide attorno a sé le fiamme dell’Inferno.
Il treno era completamente invaso dal fuoco. Reid cercò di alzarsi in piedi, ma non ci riuscì. Si voltò, e vide la madre con il suo bambino esanime tra le braccia. Batteva con tutte le sue forze su una delle porte, sui finestrini, cercando di evadere dal fuoco. Piangeva ed urlava, ma Reid non riuscì a distinguere le sue parole. Si voltò, e vide la signora Gortel ai suoi piedi, la bocca aperta e gli occhi aperti, fissi nel vuoto. Cercò di alzarsi nuovamente, ma le forze l’avevano completamente abbandonato. Il fumo gli annebbiava la vista. Tutto era confuso, e nulla era reale. I sensi lo stavano lasciando lentamente. Guardò fuori dal finestrino, e tra le nebbie del fumo vide due lupi selvatici, che correvano piangendo di disperazione. Scomparvero dietro a una collina, e fu allora che Lui sopraggiunse. Il corpo era completamente avvolto da un mantello scuro, ma Reid vide benissimo il suo ghigno diabolico.

Some say that man is the root of all evil
Others say God's a drunkard for pain
And me, I believe that the Garden of Eden
Was burned to make way for a train


La notizia fu su tutti i giornali. Una causa ignota, probabilmente una qualche distrazione dei passeggeri, aveva portato l’incendio a nascere e a diffondersi lungo tutti gli scompartimenti. Il treno non raggiunse mai Harrisburg. C’erano state innumerevoli vittime, tra cui un bambino di sette anni. La madre era gravemente ferita, ma presto sarebbe stata dimessa dall’ospedale. I cittadini degli Stati Uniti d’America brulicavano come formiche attorno alla loro terra, parlando e diffondendo la notizia.
Presto ne parlò anche il giornale del villaggio di Reid. Qualcuno doveva andare da Marie Poulman, e darle la triste notizia. In tutti quei giorni, nessuno le aveva fatto visita. Non pensavano ce ne fosse alcun bisogno, non avevano saputo il vero motivo della partenza di Reid. Erano convinti che se le avessero l’accaduto le avrebbero dato un grandissimo dolore. Così, vestiti di nero e di espressioni addolorate, si recarono dalla vedova.
Quando giunsero alla radura in mezzo al bosco, si accorsero con sgomento che la casetta bianca era svanita nel nulla. Non c'era più. Qualcuno le aveva dato fuoco. Al suo posto non vi erano che fondamenta, cenere e tre piccoli scheletri. Il più grande, quello di una donna, nascondeva il volto tra le mani, come se piangesse.


It's a long way to Heaven, it's closer to Harrisburg
And that's still a long way from the place where we are
And if evil exists it’s a pair of train tracks
And the devil is a railroad car





Angolo dell’Autrice

Blurr, blurr, blurr. Ho qualcosa come tre versioni da fare e due capitoli di Letteratura Latina da studiare, quindi vi lascio alle vostre imprecazioni. Siete pregati di non organizzare lapidazioni rivolte alla mia persona prima delle sette e un quarto, vi ringrazio. Commenti, insulti, domande o consigli? Recensite o mandatemi un messaggio privato, sarò ben felice di rispondervi e di ascoltarvi. Nel frattempo, ricordatevi di non correre con le forbici in mano, perché potreste farvi molto male.
Nel frattempo, colgo ancora l'occasione per ringraziare un giudice davvero formidabile e disponibile: peetasmile, che ha cordialmente deciso di assegnarmi il premio speciale 'Song Fic' nel suo concorso, 'Lo Specchio della'Anima'.
Ah, giusto, it's disclaimer time! Dunque, dunque, la canzone che ha dato origine alla songfiction è 'Harrisburg', del fantastico Josh Ritter. Questo è il link:
https://www.youtube.com/watch?v=KaHEsLuWM4M

E questa sono io che scappo via. A presto!
   
 
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