Perchè solo io il cinque di agosto posso mettermi a parlare di neve.
Perchè ero terribilmente depressa (per questo non fucilatemi).
Perchè fra cinque giorni esatti è il compleanno di mia madre.

Scritta per la community fanfic100_ita (-98 XD)

Titolo: L'odore della neve
Fandom: Naruto
Personaggio/Coppia: Sakura Haruno
Prompt: #067 Neve.
Rating: PG
Tabella: qui

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E lo senti, nell'aria, l'odore della neve.

Il cielo è grigio fuori dalla finestra. Se solo sollevassi lo sguardo, te ne accorgeresti.
Le sue lacrime sono grandi fiocchi bianchi, pesanti e soffici allo stesso tempo, come la coperta che ti tieni stretta addosso.

Avvolta in quel modo, raggomitolata in un angolo del salotto, vicino alla grande finestra aperta, sembri quasi una gattina indifesa.
Te ne stai lì, lo sguardo assente, le ciocche dei corti capelli sparsi disordinatamente sulle spalle ed il volto seminascosto fra le ginocchia.

Se tua madre ti vedesse adesso, ti direbbe di chiudere quella finestra perchè fa freddo, e così rischi di prenderti un raffreddore.
Ma lei non c'è, e la casa è silenziosa, e avvolta dalla fievole luce azzurrina di una mattina di inverno come tante altre.

Forse dovresti davvero chiuderla, quella finestra. Il tuo respiro si trasforma in uno sbuffo di caldo vapore bianco, e subito dopo svanisce nell'aria densa della stanza, e i tuoi piedi che spuntano dalla coperta sono freddi, e risplendono di un bagliore pallido.

Ma lei non c'è, e non verrà ad avvolgerti nel suo caldo abbraccio.
Le sue labbra non si poseranno sui tuoi capelli, le sue braccia non stringeranno il tuo corpo tremante mentre ti sussurra parole che non riesci a sentire, ma che alle tue orecchie risuonano come una musica triste e lontana.

Forse è meglio così, pensi.
Oggi è uno di quei giorni in cui ti sembra che nessuno possa salvarti.

Quel cielo grigio sopra la tua testa, sembra che si sia portato via tutti i suoni del villaggio.
Konoha è immobile, silenziosa, come se stesse aspettando insieme a te.

Ti avvolgi più stretta nella coperta e chiudi gli occhi.
Per un attimo ti sembra quasi che i tuoi piedi non tocchino più terra, e che il tuo corpo stia fluttuando nel vuoto.
La luce azzurrina della stanza sembra penetrare anche attraverso le tue palpebre abbassate.
Andrebbe bene anche così, pensi.
Se il mio corpo adesso si dissolvesse, svanisse in quest'aria immobile, e la mia esistenza scivolasse via, piano piano, senza far rumore.
Andrebbe bene anche così.

E mentre il tuo cuore sembra aver rallentato i suoi battiti, e senti il torpore assalire i tuoi sensi, riesci a distinguerlo ancora chiaramente.
L'odore della neve è un odore dolce, quasi impercettibile.
E' delicato, come il rumore dei passi leggeri di tua madre sul tatami.
E' gentile, come il tocco della sua mano mentre ti accarezza la guancia.
E' qualcosa che hai sentito milioni e milioni di volte, come il rumore di una porta che si chiude ogni mattina alla stessa ora mentre sei ancora addormentata, come una voce che chiama il tuo nome e ti dice di rientrare in casa, come una melodia lenta canticchiata a fior di labbra.. o come un sorriso triste, quando dici che ormai sei grande e puoi camminare sulle tue stesse gambe.

Solo ai bambini piace la neve. Per i grandi è una seccatura.
E tu sei cresciuta, vero Sakura?
Tu non hai più bisogno di essere protetta, di nascondere il volto nel suo grembo quando ti senti sola.
Adesso sei grande, e vai avanti da sola, senza guardarti indietro.
Certe volte ti fa così rabbia che vorresti urlarlo.

Eppure tu, quell'odore, continui a sentirlo, ed hai la sensazione che non ti abbandoni mai.
Improvvisamente ti sembra quasi che non t'importi, che tutto il mondo intorno a te sia diventato troppo grande.
E ti lasci andare, ti abbandoni completamente.

L'odore della neve si è fatto più intenso.
Avvolge il tuo intero corpo, mentre scivoli inesorabilmente in un sonno profondo.
E anche se ora stai sognando, lo senti ancora chiaramente nell'aria.

Ma prima che il buio inghiottisca tutto, ti sembra quasi di sentire la voce di una mamma richiamare in casa la sua bambina, e una risata lontana che rieccheggia nel silenzio ovattato di una mattina d'inverno.